All’inizio di “The Elder Scrolls V: Skyrim” facciamo subito la conoscenza con questo grosso e ambiguo personaggio: è tra i morituri che dovranno subire l’esecuzione capitale a Helgen. Il Dragonborn non gli può parlare in quanto egli è stato legato e imbavagliato per impedirgli di utilizzare il Thu’um. Vediamo qual è la sua storia e perché si è cacciato in questa drammatica situazione.
La Giovinezza
Da ragazzo, Ulfric fu scelto dai BarbaGrigia per studiare con loro a Hrothgar Alto dove trascorse dieci anni allenandosi nella Via della Voce. Stava per diventare egli stesso un Barbagrigia ma la sua vita prese una piega diversa quando scoppiò la Grande Guerra: Ulfric si sentì in dovere di partecipare e lasciò Hrothgar Alto per aderire alla Legione Imperiale scatenando lo sdegno di Arngeir secondo il quale la Via della Voce era dedicata solo al culto di Kynareth .
Cyrodiil, i Thalmor ed il ritorno in patria
Durante la Grande Guerra (ve ne abbiamo già parlato qui) Ulfric era a Cyrodiil (anno 173 della Quarta Era) e partecipava alla resistenza della Città Imperiale dall’assedio Thalmor. Questi riuscirono a catturarlo e lo sottoposero a tortura finché non riuscirono a farlo parlare. Un’annotazione curiosa: l’inquisitrice e autrice delle torture era il Primo Emissario Elenwen (che incontreremo anche noi nel corso del gioco), omonima di uno stregone Altmer che abbiamo incontrato in “TES III: Morrowind” a Dun-Ahhe, una caverna che si trova nel nord est delle Ashlands.
Con preveggenza e diabolica astuzia i Thalmors elaborarono un piano per trasformarlo in una pedina inconsapevole ma utile nella loro lotta contro l’Impero. Non potevano portarlo dalla loro parte in quanto Ulfric si era arruolato nella Legione Imperiale anche per vendicare il padre, noto come “The Bear of Eastmarch” e Jarl di Windhelm, che era morto durante una detenzione nelle prigioni Thalmor, probabilmente da loro assassinato. Così riuscirono a destabilizzarlo facendogli credere che le informazioni che gli avevano estorto erano state a loro assai utili per compiere il saccheggio della Torre d’Oro Bianco di Cyrodiil .
Quindi crearono essi stessi le condizioni per cui potesse fuggire. Ulfric tornò a Skyrim con la fama di eroe di guerra essendosi distinto durante la battaglia per la Città Imperiale.
Nella natia Windhelm trovò una città in lutto. Gli abitanti, che urlavano la loro sete di vendetta contro il Dominion Aldmeri, lo nominarono immediatamente loro Jarl.
“L’Orso di Markarth”
Durante la Grande Guerra i Thalmors concentrarono le loro forze nell’obiettivo di impossessarsi della Città Imperiale lasciando Skyrim e le altre Province al loro destino. La regione del Reach Occidentale è sempre stata teatro di lotte e tumulti. Ciò a causa principalmente della la sua posizione tra High Rock e Skyrim: Bretoni e Nords hanno sempre lottato tra loro per occuparla. Un accordo di pace era stato raggiunto secoli fa ma la copresenza dei due popoli nella Regione ha generato un’enclave dei primi che in quelle circostanze presero il nome di Reachmen governando il Reach tra il 174 e il 176 della Quarta Era. Furono due anni di relativa pace e tranquillità e, tutto considerato, i Nords della regione non vennero vessati anche se per i Reachmen quella è la terra ancestrale e non accettano l’occupazione dei Nords né la loro presenza.
Ma poi i Nords si ripresero il Reach nel corso di quello che viene ricordato come l’”Incidente di Markarth”. La somma abilità di Ulfric nel Thu’um giocò un ruolo fondamentale nella riconquista della capitale. Ma i vincitori si macchiarono di crimini indicibili anche nei confronti della popolazione civile. Chiunque avesse lavorato per i Reachmen fu passato a fil di spada e furono torturati e trucidati tutti coloro che non giuravano prontamente fedeltà al nuovo governo. Donne e bambini non furono risparmiati. Il caos regnava nella città e le forze Imperiali non erano in grado di sedarlo. Ulfric si guadagnò il non invidiabile appellativo di “Bear of Markarth” per la ferocia con cui aveva perpetrato la strage.
I Reachmen superstiti sono ora anche chiamati “Rinnegati” o “Witchmen of High Rock” e i loro clan inselvatichiti terrorizzano il Reach come abbiamo visto nel quinto capitolo della Saga.
Hanno sviluppato una peculiare cultura dedita al banditismo e all’illegalità esercitati soprattutto nei confronti degli odiati Nords. Si dice che adorino i Principi Daedrici. Venerano anche le Hagravens , l’orrido incrocio tra una vecchia e un uccello (di cui vi abbiamo parlato qui ) che talvolta si trovano nei loro accampamenti e che essi considerano le loro matriarche.
Il leader dei Reachmen era stato un Bretone, Madanach, poi noto come “il Re degli Stracci”, che nel gioco incontreremo segregato nella miniera di Cidhna. Egli era stato condannato a morte ma la sentenza non fu mai eseguita. Potremo anche organizzare la sua fuga.
L’Assassinio di Torygg
Comunque lo Jarl nominato dall’Impero, riconoscente, gli promise dapprima che avrebbe reintrodotto il culto di Talos ma poco dopo giunse una delegazione Thalmor che minacciava un’altra guerra se la promessa fosse stata mantenuta. Spaventato, lo Jarl si rimangiò le parole per evitare ulteriori spargimenti di sangue. Addirittura ordinò di negare a Ulfric l’ulteriore ingresso in città.
Egli si sentì tradito e umiliato e la sua fedeltà all’Impero svanì per lasciare posto a un odio mortale. Il suo amor di Patria deragliò in nazionalismo e xenofobia esasperati. La rabbia crebbe finché, nell’anno 201 della Quarta Era, dopo anni di risentimento, sfidò Torygg a duello. Costui era lo Jarl di Solitude e Sommo Re di Skyrim.
Le informazioni che abbiamo sulle motivazioni e sulla dinamica del duello sono contrastanti. Lo scopo principale era comunque quello di innescare una rivolta contro l’Impero. Secondo Ulfric la sfida aveva lo scopo di verificare chi aveva la caratura per essere il Sommo Re e di dimostrare quanto Skyrim si fosse indebolita sotto il dominio Imperiale. Secondo la sua versione dei fatti Torygg era stato atterrato col Thu’um e finito con un colpo di spada: insomma si sarebbe trattato di un duello formale nella “vecchia maniera Nord” e Torygg aveva regolarmente accettato la sfida.
Secondo il Generale Tullius , che a Helgen presiedeva l’esecuzione di Ulfric per l’assassinio di Torygg, l’urlo di Ulfric fece direttamente a pezzi lo sfortunato avversario e la sua morte non fu l’esito di un onorevole duello ma un brutale delitto premeditato, perpetrato sfruttando la giovane età della vittima e senza prima tentare una via diplomatica per la risoluzione del conflitto. Queste stesse convinzioni sono comuni agli Jarls fedeli all’Impero.
Dopo la morte di Torygg Ulfric fuggì a Windhelm e il posto di Jarl di Solitude fu occupato fa Elisif la Bella vedova del defunto Sommo Re.
La donna è tuttora assai amata dal suo popolo anche se alcuni sono preoccupati per la sua troppo giovane età e la sua inesperienza nell’attività di governo. In realtà pare che intenda candidarsi per diventare la futura Somma Regina di Skyrim.
La cattura e la fuga
Ulfric, nel frattempo, pensava di essere al sicuro a Windhelm ma la Legione riuscì ad attirarlo in una trappola e a catturarlo. Ulfric allora si arrese senza combattere. Il Generale Tullius ordinò dapprima che fosse mandato a Cyrodil per affrontare un regolare processo ma in seguito i piani furono cambiati e si decretò che venisse sbrigativamente giustiziato a Helgen. Noi che abbiamo fatto il gioco abbiamo visto come egli e il Dragonborn siano stati inaspettatamente salvati dal “provvidenziale” intervento di un Drago. Abbiamo anche visto che rifugiatosi nuovamente nel suo feudo di Windhelm si è dedicato a studiare la strategia per scacciare le Forze Imperiali da Skyrim e diventare il nuovo Sommo Re. Egli ritiene che in Skyrim non c’è stato un “vero” e degno Re da molte generazioni e che i precedenti erano semplici pupazzi manovrati dall’Imperatore. In questo, inconsapevolmente, asseconda gli intrighi del Dominion Aldmeri.
Politica di Ulfric
Ulfric è convinto che Skyrim dovrebbe staccarsi da quello che egli considera un Impero in rovina. Dopo aver visto il numero incalcolabile di Nords che si sono sacrificati durante la Grande Guerra egli ritiene che il trattato di pace con il Dominio Aldmeri (il “concordato d’Oro Bianco”) è stato un completo tradimento da parte dell’Impero.
Malgrado il suo encomiabile “amor di patria”, Unfric Manto della Tempesta è un personaggio ambiguo e controverso, da molti venerato ma inviso anche ad alcuni Nords per la sua crudeltà e il suo razzismo. Il suo odio per l’antico alleato è tale che alcuni sussurrano addirittura di sue alleanze segrete coi Thalmors.
In Windhelm i Dunmers sono relegati in un ghetto detto ”Quartiere Grigio”. In precedenza questo si chiamava “Quartiere della Neve” ma ha mutuato il nuovo nome dal colore della pelle dei nuovi abitanti. Analogamente gli Argoniani non hanno neppure accesso alla periferia della città. Incontreremo il Nord Brunwulf Libero Inverno che ci informerà che Ulfric si rifiuta di inviare aiuti alle carovane Khajiit e alle città non-Nord che sono state razziate dai banditi anche se è sempre “il primo a suonare il corno” se i villaggi Nord vengono minacciati.
Conclusione (?)
In questa sede non reputiamo opportuno raccontare quanto avviene nel gioco ma ci limitiamo a dire che dovremo scegliere se schierarci con Ulfric o col Generale Tullius nel corso della Guerra Civile.
Se ci schiereremo con l’Impero e l’esito della guerra sarà a noi favorevole Brunwulf diventerà il nuovo Jarl di Windhelm e prometterà di prodigarsi per migliorare le condizioni di vita delle minoranze emarginate.
Nell’altra ipotesi e se Ulfric vincerà la guerra contro l’Impero si impegnerà a combattere il Dominion Aldmeri arringando la folla: “Il Dominion Aldmeri può aver sconfitto l’Impero ma non ha sconfitto Skyrim!“.
Commenta
You must be logged in to post a comment.