Azura è la Principessa Daedrica del Tramonto e dell’Alba ed è conosciuta anche come “Madre della Rosa” o “Regina del Cielo Notturno”: la sua è la magia tra il giorno e la notte. E’ uno dei rari Daedra considerati “buoni” dai mortali (gli altri sono Boethiah e Mephala) il cui benessere pare le stia a cuore (a differenza di quanto avviene per molti suoi “colleghi”).
Il suo atteggiamento è sempre benevolo ma presenta anche un lato inquietante perché, alla fine, ottiene sempre ciò che vuole e talvolta i suoi interventi hanno avuto effetti devastanti.
Il suo Piano si chiama “Moonshadow” ed è un posto molto bello. E’ arricchito da fiori, cascate, alberi maestosi e da una città d’argento con un palazzo rosato. Ma tutto è stranamente sfocato e avvolto nella penombra. E’ un luogo umido di pioggia e percorso venti che portano deliziosi profumi. E’ sempre rappresentata come una bella donna a volte succintamente vestita (in Daggerfall appariva in topless).
In questo articolo vi abbiamo già spiegato il ruolo di Azura nei fatti in cui si trovarono coinvolti Lord Nerevar e i futuri membri del Tribunale, nonché il suo ruolo nella trasformazione dei Chimers in Dunmer.
Alcuni sostengono che sia stata proprio un furiosa Azura la responsabile delle tremenda eruzione della Montagna Rossa che coprì di cenere tutta Morrowind. E’ anche l’autrice della “Profezia Nerevarine” che prevede il ritorno di Nerevar e la fine del Tribunale. In “TES III: Tribunal” si intuisce che il Nerevarine è, in fondo, un semplice esecutore della feroce vendetta di Azura.
Secondo il libro Khajiit “Words of Clan Mother Ahnissi” Azura ha avuto un ruolo nella creazione della razza Khajiit. Secondo loro, infatti, Azura (che essi chiamano Azurah) era figlia di Fadomai (Padomay), l’unica che non l’abbandonò al momento della sua morte. Fadomai la premiò concedendole di cambiare il nome a una delle tre razze mortali. Azura li chiamò Khajiit e li fece diventare le creature più belle, intelligenti, veloci e seduttive del mondo.
I servitori prediletti di Azura sono i Winged Twilights (Crepuscoli Alati), visti in The Elder Scrolls III: Morrowind. Sono umanoidi con la pelle blu, i capelli viola raccolti in una coda di cavallo e ricordano vagamente dei pipistrelli. Anche se non sono apparsi in TES IV: Oblivion, sono stati menzionati nel libro “Varietà dei Daedra”.
Viene sempre rappresentata mentre bandisce “Luna e Stelle”: si tratta di simboli che si trovano anche nei famosi artefatti che le sono attribuiti. L’anello “Luna e Stelle” può essere indossato solo dal Nerevarine e Azura glielo consegnerà nella “Caverna dell’Incarnato”.
E’ un manufatto di fattura Dwemer in quanto forgiato da Kagrenac, lo stregone-sacerdote Dwemer, e poi benedetto da Azura stessa. L’anello conferiva a Nerevar poteri soprannaturali di persuasione e rappresentava la prova inconfutabile della sua identità dal momento che chiunque altro avesse cercato di portarlo sarebbe morto all’istante. L’anello Luna e Stelle aveva aiutato Nerevar a unire i clan in guerra e a formare il primo Concilio al quale appartenevano anche i Dwemers.
La “Stella di Azura è una Gemma dell’Anima riutilizzabile all’infinito che viene concessa solo ai suoi Campioni. E’ incredibilmente preziosa e c’è chi ha ucciso pur di impossessarsene. L’eroe di “TES III: Daggerfall” fu convocato da Azura che gli promise di dargliela se avesse ucciso un prete che l’aveva denigrata.
Nel 411 della Terza Era passò in varie mani: dapprima Azura la affidò al suo servo Hadwaf Neithwyr che fu però ucciso in High Rock da un Lupo Mannaro che se ne impossessò. In seguito fu presa da un certo Charwich che la usò per diventare molto ricco ma scomparve un anno dopo in circostanze sospette. La Stella finì nelle mani del Nerevarine un paio di decenni dopo. Azura gliela consegnò a condizione che si recasse in una piccola isola dalle parti di di Sherogard (nella costa nord di Vvanderfell) per aiutarla in una scommessa che aveva con l’altro Principe Daedrico Sheogorath.
Il gioco consisteva nel verificare se una sacerdotessa di Azura sarebbe riuscita a vivere cento anni senza sprofondare nella follia. Quando il tempo era quasi passato, Sheogorath barò. Mandò il suo Santo d’Oro Staada e una miriade di suoi minions daedrici a perseguitarla. Il Nerevarine uccise Staada e ne prese l’anello come prova dell’inganno.
In “TES IV: Oblivion”, l’Eroe di Cyrodiil riceverà (nel Santuario a nord di Cheydinhal) l’incarico di porre fine alle sofferenze di alcuni suoi seguaci che erano stati infettati dal vampirismo.
Anche l’Eroe di “TES V: Skyrim” sarà impegnato nella cerca della “Stella di Azura”.
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