La Grande Casata Hlaalu è stata quella che più favorevolmente accolse le leggi, la cultura e la religione dell’Impero, riconosceva il potere delle sue Legioni e della sua burocrazia. Questo perché cercava di approfittare della nuova libertà commerciale per guadagnarsi una posizione dominante sul territorio. Pure se particolarmente dedita a onorare il Culto degli Antenati ha sempre dimostrato un grande spirito di adattamento ai grandi cambiamenti socio-politici del suo tempo.
“Grasping Fortune” è una breve guida per chi vuole capire meglio e/o unirsi alla Casata Hlaalu. In essa Serjo Hlaalu Dram Bero scriveva: “Nel grande vento del progresso non c’è spazio per la tradizione. La Fortuna va presa per i capelli. Quando vedete una possibilità, coglietela al volo. Quando c’è un’occasione di profitto, afferratela ma non inseguendo ciecamente l’oro… Il furto e l’omicidio non giovano agli affari. Se rubi qualcosa a qualcuno, riuscirai mai a fare scambi commerciali con lui? E non si possono aprire trattative con un uomo morto”.
I tratti distintivi della Casata Hlaalu, il cui colore era il giallo, erano l’adattabilità e l’opportunismo, qualsiasi considerazione morale passava in secondo piano rispetto agli scopi. La sua sede principale era a Balmora ma governava molti altri importanti centri quali Suran, Hla Oad e Gnaar Mok .
Gli Hlaalu coltivavano la diplomazia e si adoperavano per rafforzare i legami con gli alleati sempre con il profitto come obiettivo primario. Ma per loro una buona reputazione era ancor più importante del denaro. Erano abilissimi oratori e acuti commercianti. Molti di loro e a ogni livello erano corruttibili, sia con l’oro che con favori. Erano anche maestri nel furto, negli intrighi e nell’infliggere pugnalate alle spalle degli avversari, sia in senso letterale che metaforico. Tuttavia un loro importante tratto distintivo era la loro tolleranza nei confronti delle varie razze e in questo si distinguevano dalla xenofobia tanto frequente nelle altre Casate.
Il potere degli Hlaalu, dopo secoli di subalternità, cominciò a fiorire con l’avvento del Tribunale e subì un’accelerazione con l’arrivo delle Legioni Imperiali. Immediatamente dopo l’armistizio tra il Tribunale e l’Impero (ve ne abbiamo parlato qui) il Capo del Gran Consiglio delle Casate, che era di famiglia Indoril, venne assassinato e immediatamente sostituito da un nobile Hlaalu. Inoltre il regno di Morrowind venne ereditato in successione da due membri della Casata Hlaalu: Barenziah (ve ne abbiamo parlato qui) e, in seguito alla sua abdicazione, da suo zio Athyn Llethan.
Nell’anno 414 della Terza Era quest’ultimo revocò l’editto del Tribunale che vietava l’esplorazione delle terre selvagge. Immediatamente gli Hlaalu fecero la parte del leone impossessandosi delle terre migliori nelle isole Ascadiane e delle più ricche miniere d’ebano di Caldera . Dopo la morte di Llethan salì al trono l’ambizioso e spietato re Hlaalu Helseth figlio di Barenziah. Un altro nobile Hlaalu era Duca del Distretto Imperiale di Vvardenfell.
Naturalmente non si sono mai fatti mancare le amicizie pericolose. Sappiamo del sotterraneo coinvolgimento col mercato degli schiavi (ve ne abbiamo parlato anche qui) e degli ambivalenti rapporti con la Camonna Tong, ossia la principale organizzazione criminale di Vvardenfell dedita ai traffici di Skooma e Zucchero di Luna. Orvas Dren, il capo della Camonna, teneva sotto stretto controllo i Consiglieri Hlaalu di Suran e Vivec imponendogli direttive xenofobe e schiaviste.
Naturalmente la maggior parte degli Hlaalu non era al corrente di tale connessione e anzi temeva che le azioni di quella organizzazione criminale potessero portare all’instabilità. Sta di fatto che la Casata Hlaalu utilizzava gli schiavi nelle sue piantagioni e che questi gli venivano forniti dalla Camonna Tong. Per queste ambiguità la Casata Telvanni non nutriva grande stima negli Hlaalu e preferiva intrattenere rapporti coi Redoran di cui apprezzava un coraggio e uno spirito di iniziativa ben lontani dalla sete di danaro degli Hlaalu e delle loro frequentazioni disonorevoli. Ma proprio tra gli Hlaalu abbiamo incontrato Ilmeni Dren, leader del movimento “Twin Lamps” che propugnava l’abolizione di ogni forma di schiavismo. Suo padre, il nobile Vedam Dren, era anche fratello del famigerato Orvas. Vedam incaricò il Nerevarine di trovare il modo di annullare la nefasta influenza della Camonna Tong sulla Casata.
Gli Hlaalu erano ostili alla Gilda dei Ladri, alle tribù Ashlander e ai Clan dei Vampiri mentre con le altre fazioni di Morrowind avevano rapporti complessivamente neutri. A seguito della loro tolleranza in campo razziale erano gli unici ad affidare posizioni di rilievo a elementi non Dunmer nel loro consiglio: ricordiamo l’Imperiale Crassius Curio e il Nordico Yngling Half-Troll.
Gli edifici pubblici Hlaalu quali i locali commerciali, le Corporazioni degli artigiani, i castelli e le Sale del Consiglio presentavano sempre una semplice pianta rettangolare. Erano spesso pluripiano con ingressi ad arco e decorazioni estremamente austere. Le abitazioni private erano solitamente ancor più modestamente decorate e normalmente monopiano. In “TES III: Morrowind” è possibile costruire una vera e propria fortezza Hlaalu, il Rethan Manor.
Naturalmente la potentissima Casata Hlaalu disponeva di un intero cantone anche nella Città di Vivec dove si potevano trovare numerosi servizi sia per i residenti che per i visitatori.
Lì il leader era il Consigliere Cassius Curio, uno dei personaggi più eccentrici ed esilaranti mai apparsi in un videogioco. Mecenate e debosciato, nonché autore di commedie scollacciate (la più nota è “La Cameriera Argoniana”), si spingerà addirittura a chiedere uno spogliarello al Nerevarine indipendentemente dal sesso del personaggio!
Le piantagioni erano delimitate da grandi recinti murari che racchiudevano le abitazioni di contadini e servitori e la grande casa padronale.
In “TES IV: Oblivion” incontriamo Falanu Hlaalu, una Dunmer che gestisce un ricco negozio di elementi alchemici a Skingrad. Vestita con grande eleganza, chiede all’Eroe informazioni sulle ammende che vengono comminate in Cyrodiil per la necrofilia. Questo parrebbe testimoniare che la signora nutre abitudini eccentriche e spiegare le ragioni per le quali è dovuta espatriare da Morrowind e non può più ritornarci.
Anche Andel Indarys, Conte di Cheydinhal era di famiglia Hlaalu. Il suo rango derivava dal matrimonio con la scomparsa Lady Llathasa Indarys. Unico Conte di Cyrodiil non appartenente alla razza Imperiale, era, senza ombra di dubbio, un presuntuoso e un donnaiolo, i locali lo consideravano un “parvenu” e la nobiltà sussurrava alle sue spalle. Circolava voce che la fatale caduta dalle scale della Lady non fosse stato un mero “incidente” e che lui non fosse affatto estraneo al fattaccio.
Il Conte chiederà all’Eroe di salvare suo figlio Farwil che si era avventurato in un Cancello di Oblivion in cerca di gloria. Se l’impresa fallisce il giocatore non risulta traumatizzato in quanto il giovinetto si rivelerà un bullo presuntuoso con un’inconscia tendenza al suicidio.
A quanto pare l’Anno Rosso determinò la quasi totale sparizione degli Hlaalu, nella Quarta Era ne incontriamo pochi e con un tenore di vita che certo non ricorda lo splendore dei tempi migliori. In “TES V: Skyrim, per esempio, a Est di Windhelm troviamo la fattoria Hlaalu il cui proprietario, Belyn Hlaalu, pare contento del suo umile lavoro e compiange gli altri Dunmer che si lamentano dell’emarginazione razziale di cui sono vittime a Skyrim.
Niluva Hlaalu invece Lavora al Black-Briar Meadery di Riften dove viene spesso vista mentre spazza il pavimento. E sempre in pena perché teme di non riuscire a trovare i soldi per pagare l’affitto di casa, ma sta lottando ed è preoccupata per il marito Indaryn che è tossicodipendente da skooma. Ha lo stesso cognome di Belyn ma non si sa neppure se si conoscono.
Il nome Hlaalu viene citato anche in una quest di “TES V: Dragonborn” quando si scopre che a quella famiglia appartengono due donne implicate in un complotto per sopprimere Lleril Morvayn, Consigliere della Casata Redoran in Raven Rock. Guarda caso nell’avventura gioca un ruolo importante anche la Morag Tong: ovviamente le vecchie abitudini sono dure a morire…
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