EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

L’Imperatore 2016-11-27T11:24:18+01:00

Tiber Septim: Chi era costui?

In tutta la storia di Tamriel nessuno ha mai disposto di una potenza così assoluta come Tiber Septim. Anche se non l’abbiamo mai incontrato nei giochi, tracce della sua personalità e memorie delle sue gesta sono sempre presenti. Tiber Septim è conosciuto anche come Hjalti, Generale Talos, Dragonborn, e, per più complesse ragioni, Ysmir.

Straordinario personaggio: secondo le agiografiche biografie ufficiali si è trattato di un grande guerriero dotato di tale intelligenza da diventare il più grande degli Imperatori. Secondo gli “eretici” i suoi successi non sono affatto privi di colpe e fortemente intrisi da azioni ed eventi oscuramente esoterici.

 

Biografia: i primi anni

Il suo luogo di nascita è dibattuto: le fonti più accreditate lo pongono in Atmora, il mitico Continente da cui provenivano i Nords. Altri parlano dell’isola di Alcaire in High Rock, ma la cosa mi pare improbabile essendo Bretone la popolazione laggiù prevalente.

Durante la sua giovinezza in Skyrim, imparò le tecniche guerriere di quel popolo, tanto che, all’età di vent’anni, fu già in grado di guidare la resistenza contro gli invasori di High Rock che culminò in una feroce battaglia nell’Antica Hrol’dan. Pare che la notte precedente la battaglia si sia scatenata una terribile tempesta e che nella tenda di Hjalti si sia materializzato Ysmir Wulfharth (noto anche come Ysmir, Drago del Nord), un antico Sovrano di Skyrim con la peculiare capacità di ingannare la morte. Alcuni sostengono che costui, in realtà, fosse un Avatar di Shor, ossia della versione Nordica di Lorkhan e che poi divenne l’Underking.

Secondo l’”Eresia Arturiana”, quella notte Hjalti, Ysmir Wulfharth e l’Underking divennero una cosa sola e come tali ascesero, in seguito, tra i Nove Divini col solo nome di Talos. Ma c’è qualcosa che non mi torna: l’Underking come tale non mi sembra potesse già esistere. Secondo le fonti ufficiali, invece, Ysmir Wulfharth si limitò a insegnargli il thu’um, una straordinaria e magica tecnica vocale potente come la più efficiente delle armi e come il più furioso dei venti, in grado di eseguire evocazioni, raggiungere luoghi lontanissimi e molti altri straordinari effetti. Infatti pare che Hjalti abbia abbattuto le mura dell’Antica Hrol’dan semplicemente col suono della sua voce.

Qualche tempo dopo, un’inspiegabile serie di impressionanti fenomeni meteorologici annunciò che i Barbagrigia erano inquieti e stavano per parlare. I Barbagrigia, noti anche come Tongues (Lingue), sono un ordine monastico che vive sulla Gola del Mondo, la vetta più alta di Skyrim (i cui settemila gradini abbiamo avuto modo di scalare nell’omonimo gioco). Osservano il più assoluto silenzio per meglio sintonizzarsi con la voce del cielo. Mentre i normali cittadini fuggivano terrorizzati, Hjalti, da allora universalmente noto come “Generale Talos”, riuscì a raggiungere la cima e a confrontarsi con i monaci. Essi vaticinarono che egli sarebbe diventato il padrone di Tamriel a condizione che migrasse verso sud.

Pare che questa sarà la “Gola del Mondo” come la vedremo in TES V: Skyrim

Ricordiamo che Ysmir è il nome nordico del Dio che a Cyrodiil  è chiamato Talos. Si dice che per resistere alla voce dei Barbagrigia sia necessaria una forza sovrumana (questo spiegherebbe il loro silenzio). Si dice anche che, in seguito all’evento, molti Nords, quando guardavano Hjalti, vedevano un drago: questo spiegherebbe molte cose ma, al solito, siamo sul piano delle congetture. Ysmir è un nome che è stato attribuito anche a Wulfharth e a Whitestrake Pelinal, ma ci sono molti dubbi a riguardo.

Un ritratto giovanile di Tiber Septim

 

L’arrivo a Cyrodiil e la battaglia di Sancre Tor

Giunto a Cyrodiil preceduto dalla sua precoce fama, fu convocato da un tal Cuhlecain, il piccolo Re delle Tenute Coloviane (altri dicono che si fossero già conosciuti precedentemente in Skyrim). Con l’aiuto di Talos egli riuscì progressivamente consolidare il suo potere e ad ampliare la propria area di influenza fino ad impossessarsi della Città Imperiale. Ma High Rock e Skyrim, temendo un’ulteriore espansione dell’Impero, mossero verso Cyrodiil e, nell’anno 852 della Seconda Era, arrivarono fino a Sancre Tor, una città sui monti Jerall in Colovia, a nord della città di Chorrol.

Sancre Tor era la città in cui di Sant’Alessia, ancora nella Prima Era, aveva ricevuto l’ispirazione divina per la ribellione degli schiavi al dominio degli Ayleids Era stata capitale dell’Impero per molti anni finché, col declino dell’Ordine Alessiano, il centro era diventato la Città Imperiale. Nei secoli i Nords avevano già fatto molte incursioni nella zona ma erano poi sempre stati ricacciati o avevano fallito a causa delle barriere magiche che proteggevano e/o nascondevano la città. Ma questa volta la strana alleanza tra Bretoni e Nords ancora non immaginava la caratura dell’avversario che gli si sarebbe parato innanzi.

Su ordine di  Cuhlecain, nello stesso anno Talos raggiunse la zona ed affrontò gli eserciti invasori le cui forze erano decisamente soverchianti. Ma, essendo in grado di esercitare il thu’um, manipolò le menti dei suoi compatrioti Nords i quali si schierarono con lui e lo aiutarono a ricacciare gli sbigottiti Bretoni. Pare sia stato anche aiutato da un traditore Bretone che gli aprì le porte della cittadella. Nel corso della battaglia Sancre Tor, già in decadenza, fu rasa al suolo e abbandonata: oggi è, al massimo, rifugio di tribù selvagge di Goblin.

Le rovine di Sancre Tor che abbiamo visitato in TES IV: Oblivion

Si dice che i trionfi di Talos ebbero una brusca accelerazione proprio in quella occasione quando finì, forse per caso, forse a seguito di una visione di ispirazione divina, nella tomba del Re Reman III in cui reperì il famoso “Amuleto del Re” contenente l’anima di Sant’Alessia. Chi ha fatto TES IV: Oblivion, conosce l’importanza di quell’amuleto e ha accompagnato l’Eroe (nell’anno 433 della Terza Era) fino alle rovine di Sancre Tor per recuperare, guarda un po’, proprio l’armatura di Tiber Septim che tanto sarebbe stata utile al suo successore Martin.

L’Amuleto del Re

I Bretoni, furibondi per la sconfitta, meditarono vendetta per oltre due anni. Alla fine organizzarono un assalto notturno al Palazzo Imperiale per vendicarsi di Cuhlecain e del suo Generale. Il primo venne trucidato da un nightblade mentre il secondo riuscì a sopravvivere seppure a stento: la sua gola subì uno squarcio di tale gravità che non fu mai più in grado di esercitare il thu’um. La sua voce non poteva più sbaragliare un esercito con un boato, ma poteva ancora comandare uno con un sussurro. La reggia fu quasi rasa al suolo.

Ma degli stessi fatti esiste anche una versione “eretica” secondo la quale fu lo stesso Talos, ossessionato dalla profezia dei Barbagrigia, a trucidare Cuhlecain prima che venisse incoronato Imperatore. Avrebbe poi raso al suolo il Palazzo Imperiale per nascondere le prove e per intorbidare ulteriormente le acque. Si sarebbe anche auto provocato la ferita alla gola, eseguendo però l’operazione con un eccesso di zelo (un’autopunizione causata dal rimorso?). Sarebbe poi stato l’Arcimago di corte Zurin Arctus (che poi forse diventerà l’Underking) ad aiutare Tiber Septim a salire al trono per impedire che l’Impero cadesse un’altra volta in pezzi.

Quindi Talos ascese al trono col nome Cyrodiilico di Tiber Septim. La sua prima azione nella nuova veste fu quella di onorare Cuhlecain col “Culto dell’Imperatore Zero”.

 

Le conquiste di Talos

Spese gli anni successivi un una progressiva e inesorabile avanzata che gli consentì di estendere il suo potere su larga parte del continente di Tamriel. Per questo è spesso, impropriamente, definito “Il Primo Imperatore” sebbene il suo Impero sia solo il terzo in ordine di tempo anche se il più “completo”.

Al suo fianco troviamo un misterioso “Ysmir”. Ma chi era costui? Forse quell’Ysmir Wulfharth, il Re non-morto che l’aveva istruito in gioventù e che era diventato il suo fido consigliere segreto? Probabile. Forse i due erano divenuti una persona sola e Ysmir (come sostengono gli eretici) era una specie di Avatar che Tiber inviava in missione mentre lui sedeva sul trono? Insomma: lo spirito di Ysmir viveva nel corpo di Talos e le due personalità creavano, al contempo, una situazione schizofrenica e grandi vantaggi.

D’altra parte, molti pensano che Wulfharth fosse, a sua volta, un avatar di Shor che, ricordo ancora una vlta, altri non è se non la versione nordica di Lorkhan. Ancora: non è possibile che si trattasse di una persona reale e, quindi, di un semplice caso di omonimia? Questa e l’ipotesi, secondo chi scrive, più improbabile. O forse Ysmir Wulfharth, a un certo punto,  prese possesso del corpo dell’Arcimago Zurin Arctus?

Così è se vi pare. Noi cercheremo di mettere insieme una versione che attenui le maggiori contraddizioni.

Le conquiste di Tiber Septim cominciarono da High Rock e Skyrim. Poi venne il turno di Hammerfell e l’impresa fu ancora più ardua. Ysmir (?) continuando a ricordare a Tiber le profezie dei Greybeards,  premeva  per un’immediata invasione anche di Morrowind ma l’Imperatore tentennava a mettersi in conflitto con gli Elfi (soprattutto coi fieri Dunmers) perché li considerava un osso troppo duro. D’altra parte l’ebano di Morrowind era un materiale assai prezioso e avrebbe molto giovato alle casse dello Stato stremate dalle spese militari.

Ma Tiber trovò una geniale soluzione diplomatica col Tribunale: se siete così fortunati da aver fatto il meraviglioso TES III: Morrowind e le sue fantastiche espansioni sapete di chi e cosa era il Tribunale, in caso contrario troverete qualche informazione di base nell’articolo sul Numidium in questa stessa sezione. In definitiva Morrowind sarebbe stata annessa all’Impero ma il Tribunale avrebbe continuato a regnare in cambio della consegna del Numidium che era entrato in suo possesso dopo la Battaglia della Montagna Rossa.

Il Septim è la moneta corrente dell’Impero

Ysmir, che era sempre stato fieramente nemico di Morrowind e bramava la morte del Tribunale, si infuriò e abbandonò l’Impero. Senza Ysmir le brame espansionistiche di Tiber si affievolirono. Fu in quel periodo che Symmacus portò Barenziah nella Città Imperiale e scoppiò la tempestosa romance che vi abbiamo già raccontato.

 

Tiber Septim ed il Numidium

Tiber Septim era sempre rimasto affascinato dalla tecnologia dei Dwemers. Quindi incaricò l’Arcimago Zurin Arctus di riattivare il colosso di ottone. Nel corso delle sue ricerche, Arctus scoprì cosa era successo nella Battaglia della Montagna Rossa, che Ysmir vi aveva trovato una delle sue numerose morti e che era necessario il Cuore di Lorkan per animare il Numidium. Quando rivelò a Tiber le sue scoperte, questi ebbe finalmente la chiara visione delle implicazioni della profezia dei Greybeards: il Numidium era ciò di cui aveva bisogno per conquistare il mondo. Non avrebbe avuto scrupoli e non si sarebbe fermato davanti a niente pur di raggiungere l’obiettivo.

Il cuore di Lorkhan era indisponibile ma forse c’era un altro modo per compiere l’impresa.

Nota: la versione degli eventi successivi che stiamo per raccontarvi (quella dell’Eresia Arturiana) è tutt’altro che ufficiale ma ci sembra la più plausibile.

L’imperatore contattò Ysmir dicendogli che aveva tutte le ragioni su Morrowind e che dovevano tornare insieme per formulare un piano per uccidere l’intero Tribunale. Ysmir cadde nella trappola: si trattava di un’imboscata e ad attenderlo trovò solo le guardie imperiali. Mentre era impegnato in una rissa furibonda, Zurin Arctus ne approfittò per rubargli l’anima con una enorme soulgem. Con un ultimo ruggito Ysmir provocò un tremendo squarcio nel petto dell’Arcimago e si tramutò in cenere.

Anche le guardie che avevano partecipato all’agguato erano tutte morte. Tiber Septim, con mani tremanti, raccolse la pietra dell’anima (diventata la leggendaria  “Mantella”) che conteneva quella di Ysmir. (O forse anche quella di Arctus se Ysmir si era, in precedenza, impossessato del suo corpo). Quando accorsero trafelati i membri del Consiglio degli Anziani, egli spiegò che si era trattato di un fallito tentativo di colpo di stato, ossia di un complotto per attentare alla sua vita organizzato da Zurin Arctus cui egli era scampato miracolosamente.

Secondo altre versioni, il povero Arctus sacrificò la propria anima per caricare la Mantella che avrebbe azionato il Numidium diventando l’Underking il quale, immediatamente pentitosi, fece in seguito il diavolo a quattro per riprendersela. In questa versione Ysmir non viene nemmeno menzionato. Ma c’è anche chi racconta che Arctus, di propria iniziativa, imprigionò l’anima di Ysmir nella Mantella ma perì nel tentativo: in questo caso l’Underking sarebbe stato un furibondo Ysmir.

Un’altra volta: così è se vi pare.

Comunque siano andate le cose, Tiber Septim fu in grado di usare il Numidium per piegare anche gli avversari più ostici e agguerriti e fu in grado di estendere il suo potere sull’intero continente. Riuscì perfino a sottomettere i fortissimi Altmers di Summerset Isle alleati con Valenwood nel cosiddetto Dominion Aldmeri. Nell’anno 897, quindi, con il “completamento” dell’Impero termina la Seconda Era e viene proclamato l’inizio della Terza.

Ma l’Underking non si rassegnò mai alla perdita della sua anima e (come vi abbiamo già raccontato) inseguì il Numidium aiutato da un terrificante esercito di non morti. Quando raggiunse l’enorme golem, nel tentativo di strappargli il cuore lo fece esplodere in mille pezzi che caddero in mare (dove come sappiamo, non rimasero per sempre).

 

Morte ed eredità

Tiber Septim, dopo aver governato per 81 anni, morì nel 38 della Terza Era e oggi è venerato come Talos tra i Nove Divini.

La statua di Tiber Septim a Bruma

La statua di Tiber Septim a Bruma

Gli successe sul trono Pelagio Septim I che era suo nipote: della sorte del figlio e della moglie legittima non si sa praticamente nulla.

La dinastia Septim regnò su Tamriel fino a quando, il 27 Ultimo Seme dell’anno 433 della Terza Era, l’Ultimo Imperatore Uriel Septim VII fu trucidato dalla Mitica Alba: con la sua morte si scatenò la Crisi di Oblivion.

Esiste ancora un “Culto di Talos” che è una setta di suoi adoratori. Il loro giuramento per diventare adepti è: “siamo disposti a morire pur di mettere un uomo forte sul trono di Tamriel”. Molti di loro appartengono alla Legione Imperiale e si sono a volte macchiati di regicidio per impedire che il tono fosse occupato da un personaggio che non reputavano all’altezza del compito di mantenere integro l’Impero.

Commenta