La sfera di Sheogorath è la follia quindi le sue motivazioni sono sempre incomprensibili. Il suo Piano in Oblivion si chiama Madhouse o Shivering Isles.
Chi lo ha visitato non è mai riuscito a conservare una sanità mentale sufficiente per raccontare quell’esperienza. L’aspetto di Sheogorath è apparentemente innocuo e amabile, è sempre vestito in maniera eccentrica ma non priva di eleganza e la cosa sorprende sempre i mortali. La ragione è che vuole condurre le sue ignare vittime sul sentiero della pazzia che lui chiama “the Golden Road” (“la Strada d’Oro”). I suoi atteggiamenti sono comunque bizzarri e ama sparare lunghi pistolotti apparentemente incomprensibili ma non sempre del tutto privi di un loro peculiare perché…
Sheogorath può essere convocato il 2 di Dawn Sun o durante le tempeste o nel suo santuario offrendogli una gemma dell’anima minore, un cespo di lattuga e qualche rocchetto di filo (doni naturalmente bislacchi).
Con Molag Bal, Mehrunes Dagon e Malacath, Sheogorath è uno dei Quattro Angoli della House of Troubles, ossia è uno dei Principi Daedra nemici dei Dunmers e del Tribunale: in Morrowind esercitare il suo culto comportava la pena di morte.
Incontriamo Sheogorath per la prima volta in “TES II: Daggerfall”. In preda a uno dei suoi tipici deliri, il Principe Daedrico incarica l’Eroe di assassinare un certo “Combattente” nel suo dungeon.
In “TES III: Morrowind” troviamo Sheogorath nel suo Santuario di Ihinipalit .
All’Eroe verrà chiesto di eliminare un gigantesco Bull Netch.
Naturalmente, con Sheogorath le cose vanno fatte in maniera bizzarra. L’Eroe dovrà compiere l’operazione utilizzando un’arma assai inconsueta: la “Fork of Horripilation”, una piccola forchetta che esaurisce le sue scarse cariche dopo pochi colpi. Nota: in TES II e IV questo strano artefatto può, in determinati casi, trasformare la vittima in qualche altra creatura casuale.
In realtà, per risolvere favorevolmente la quest, sarà necessario indebolire la bestia con sistemi più “convenzionali” e sferrare il colpo di grazia con la Forchetta. Come compenso però si otterrà un’arma leggendaria, la “Spear of Bitter Mercy” già vista in “An Elder Scrolls Legend: Battlespire”.
Durante la Crisi di Oblivion Sheogorath, col suo particolare senso dell’humor, convinse il Campione di Cyrodiil a instillare il seme della follia nel piccolo insediamento Khajiit di Border Watch i cui abitanti, in verità, erano già ossessionati da una fosca ma inconsistente profezia detta di “K’Sharra”. La ricompensa era il suo celebre bastone della follia, il Wabbajack che, come la Fork of Horripilation è in grado di trasformare la vittima in un’altra creatura casuale per dieci secondi.
Oltre al Wabbajack, tra gli artefatti attribuiti a Sheogorath dobbiamo ricordare lo “Staff of the Everscamp”, un bastone metallico che evoca quattro “Everscamps”.
Questi seguiranno perennemente lo sfortunato evocatore che non avrà la possibilità di farli scomparire se non donando il Bastone a qualche ignara vittima. Gli Everscamps sono innocui ma fastidiosi e maleodoranti: un altro scherzo di cattivo gusto di Sheogorath.
Ma la sconcertante personalità di Sheogorath esplode soprattutto nella fantasmagorica espansione “TES IV: Shivering Isles” in cui il suo Piano, precedentemente denominato “Madhouse” (“Manicomio”) assume il nuovo nome.
Attenzione: quanto segue contiene pesanti rivelazioni sulla trama principale dell’espansione!
E’ il trionfo di tutti i dualismi e dicotomie che pervadono l’intera Saga: anche il Piano è diviso in due parti: Mania (fantastico e colorato) e Demenza (una cupa palude). La grafica del gioco, nel complesso, è più visionaria di quella del gioco base (troviamo molti riferimenti allo stile del terzo capitolo della saga) e i colori sono generalmente più saturi.
La capitale di Mania è Bliss, un’allegra cittadina elegantemente pacchiana e abitata da sciroccati assoluti.
La capitale di Demenza è la deprimente città di Crucible (“Crogiolo”) popolata da paranoici schizoidi.
Altro importante teatro dell’avventura è il New Sheoth Palace, la “doppia” e sontuosissima residenza del Principe Daedrico.
A guardia della “sezione” Mania troviamo le voluttuose Golden Saints.
Demenza invece è presidiata dalle altrettanto fascinose ma torbide Dark Seducers.
Di cui, in realtà esiste anche una versione maschile un po’ ambigua…
In questo ambiente visionario e allucinato si racconta di come l’Eroe sia stato convocato da Sheogorath per fermare la Greymarch, un evento che si verifica ogni mille anni e porta alla fine di un’Era. La Greymarch inizia con la comparsa di grandi obelischi cristallini che emergono come funghi dal terreno. Essi producono l’energia che anima i Cavalieri dell’Ordine servitori di Jyggalag, il fantomatico Principe Daedrico dell’Ordine.
La loro avanzata è brutale e il Piano di Sheogorath viene annichilito progressivamente al loro passaggio. Ma alla fine si apprende che Jyggalag è Sheogorath stesso in una precedente incarnazione: l’”Ordine” si prende una rivincita sul “Caos”. Quando Jyggalag ha completamente distrutto le Shivering Isles, si ritrasforma in Sheogorath che piange sulla distruzione del suo regno tanto folle quanto amato e si appresta a ricostruirlo fino alla volta successiva. Il ciclo di Sheogorath – Jyggalag deriva da una maledizione lanciata dagli altri Principi Daedrici che temevano il potere di Jyggalag ed erano spaventati dalla sua caparbia mania per l’Ordine.
Con l’aiuto di Haskill, il Ciambellano di Sheogorath, e di Dyus, il Ciambellano di Jyggalag, l’Eroe riuscirà a spezzare il ciclo bloccando l’invasione e finirà per sedere sul trono delle Shivering Isles. Alla fine del gioco non ci è dato di sapere se, dopo questi eventi, egli diventerà a tutti gli effetti un Principe Daedrico immortale o conserverà le sue caratteristiche umane ma il capitolo successivo della Saga ci riserva una clamorosa sorpresa…
In “TES V: Skyrim” troveremo Sheogorath addirittura “in vacanza” nella mente del folle imperatore Pelagius III (ve ne abbiamo già parlato qui).
Al solito i vaniloqui di Sheogorath nascondono anche oscuri e ambigui significati e parrebbero testimoniare una profonda e sorprendente conoscenza di cose ed eventi avvenuti durante la Crisi di Oblivion.
Proviamo ad analizzare i suoi discorsi.
Snocciola, per esempio, un elenco di oggetti apparentemente non correlati: farfalle, una volpe, una testa mozzata, del formaggio. Le farfalle si riferiscono probabilmente all’inizio di “TES IV: Shivering Isles” , la volpe alla “volpe Grigia” a capo della Gilda dei Ladri di Cyrodiil, la testa mozzata a quella “della Madre” che abbiamo visto (con raccapriccio) in “TES IV: Oblivion” e di cui vi abbiamo già parlato qui, il formaggio a una sub in cui viene utilizzato per attirare dei topi e così via. Ricordiamo anche che “TES IV: Shivering Isles” era uscita molti mesi dopo il gioco base e che ne era stata l’ultima espansione. Siamo sempre nel regno dell’ambiguità ma tutti questi riferimenti agli eventi del gioco e il fatto che egli osservi che il titolo di Sheogorath è stato “tramandato da me a me” ci rivelano che stiamo parlando nientepopodimeno che col
Campione di Cyrodiil!!!
Quindi ora i Principi Daedra conosciuti sono diciassette e probabilmente il mesto Jyggalag si aggira controllando minuziosamente ogni cosa nel suo lugubre Piano maniacalmente ordinato….E’ la prima volta che il protagonista di un TES riappare nel capitolo successivo.
Concludiamo con alcune ulteriori piccole curiosità:
– nell’edizione in inglese il doppiatore di Sheogorath in “TES V: Skyrim” è lo stesso di “TES IV: Oblivion”.
– Sheogorath non può essere ucciso neanche nella versione PC usando i comandi da console: in questo caso però barcolla e cade in ginocchio come se si fosse fatto male.
– Nel quinto capitolo della saga il Nostro appare per la prima volta senza brandire il suo famoso Bastone (in compenso porta un piccolo pugnale che non usa).
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