In un mondo dove le grandi case di sviluppo fanno a gara a chi ce l’ha più lungo (il gioco di ruolo, intendo), un piccolo sviluppatore indipendente spagnolo, Numantian Games, se ne esce con Lords of Xulima, finanziato tramite Kickstarter e IndieGoGo nell’autunno 2013 e supportato da un’infinita passione per i vecchi, vecchissimi giochi di ruolo che hanno fatto la storia e che hanno permesso al genere di sopravvivere fno ad oggi. Passione che trasuda da ogni schermata, fondale e disegno (realizzati rigorosamente a mano), meccanica di gioco e musica d’accompagnamento.

La trama
In principio, il mondo era privo di vita e consisteva in un unico grande continente, Rodinia, circondato da un ocenao senza fine.
Nove divinità, gli Xulnari, fecero in seguito emergere un nuovo continente, Xulima o “Casa degli Xulnari”, dove iniziarono a creare la vita e soprattutto l’umanità. Una volta che gli uomini furono considerati degni di accedere a Rodinia, venne loro permesso di insediarcisi. Qui gli uomini prosperarono, crearono regni e scatenarono guerre, andando così a comporre la storia dell’Umanità. Xulima venne quindi lentamente dimenticata, al punto che il suo nome e i suoi dèi divennero semplici leggende.
Gli dèi però non si dimenticarono degli uomini. Alcuni di essi, addolorati per i conflitti e la superbia umana, vollero intervenire per riportare la pace. Non tutti e nove gli Xulnari però furono d’accordo e così anch’essi iniziarono a farsi la guerra (chissà da chi avrà preso l’umanità…). Per non conivolgere gli uomini, gli dèi se ne andarono in un altro mondo a risolvere le loro divergenze; così anch’essi per secoli vennero quasi del tutto dimenticati dagli umani.
Due fra i nove però vogliono tornare fra gli uomini: Yul, il dio dell’oscurità e della morte, vuole prendere il sopravvento sugli altri otto; grazie alla fedeltà dei quattro figli del defunto re di Xulima, ha mantenuto la sua influenza sul mondo, profanando i sacri templi dedicati ai colleghi.
Golgoth Golot, Dio del Sogno, invece, nel tentativo di fermarre Yul, appare in sogno a Gaulen, il personaggio che inpersonificheremo, nominandolo suo araldo e assegnandogli il compito di navigare fino a Xulima e di porre fine ai piani del rivale e dei suoi quattro scagnozzi.
Il gioco
Come anticipato, impersoneremo Gaulen, un esploratore non personalizzabile ma contraddistinto da una vasta gamma di abilità uniche che potremo sfruttare nel corso della nostra avvetura, come la capacità di evitare le imboscate o di ridurre il consumo di provviste durante le nostre esplorazioni. Il resto del party invece va creato completamente all’inizio del gioco e non sarà più modificabile, come già avveniva in giochi come Icewind Dale. Potremo avere massimo 6 componenti, più due creature eventualmente evocate e che scompariranno al termine degli scontri. La creazione del party fa perdonare la staticità di Gaulen, viste le numerose skill e magie adottabili e la varietà di personaggi a disposizione. Come ogni RPG che si rispetti, ovviamente le abilità andranno potenziate ad ogni passaggio di livello, che avverrà accumulando l’esperienza derivata dai combattimenti e dal completamento di qualche missione secondaria.
Accennavo poc’anzi al consumo di provviste: nel gioco, le nostre esplorazioni faranno passare il tempo e ogni passo ci farà consumare cibo e acqua, una volta esaurite le quali saremo costretti a tronare in un villaggio per fare provviste, pena l’ottenimento di diversi malus dovuti alla stanchezza che variano in base al livello di difficoltà del gioco. Le provviste potranno essere comprate nei villaggi, gli unici posti tranquilli dove non subiremo imboscate, oppure raccogliendo frutti in giro.
Non è difficile inquadrare Lords of Xulima se avete più di 25 anni. L’esplorazione e interazione col mondo di gioco si svolge tutta in un’enorme mappa suddivisa in aree varie e ispirate; grazie alla visuale dall’alto, potremo muoverci più o meno liberamente, fermo restando che le aree sono popolate di creature che non si auto-livellano in base al nostro personaggio, costringendoci quindi ad affrontare il gioco assecondando la sequenza di incontri decisa dagli sviluppatori. Camminare farà scorrere il tempo, ogni passo che compiremo farà passare la giornata, alternando il giorno e la notte. Non è possibile entrare in nessun edificio presente nei villaggi, salvo qualche raro dungeon: nelle locande, ad esempio, troveremo l’oste sulla porta che ci darà la possibilità di riposare. Durante gli scontri invece la visuale passerà in prima persona, e i combattimenti verranno gestiti a turni tramite un gameplay misto tra Might & Magic e Heroes of Might & Magic rispolverato dai vecchi giochi di ruolo con combattimenti a turni.
Il gioco è insolitamente difficile (ma non inaspettatamente se vi ricordate il livello medio dei giochi del passato), ed è basato su un’attenta gestione delle risorse, delle strategie e delle abilità dei membri del party. Ogni nemico è resistente o particolarmente vulnerabile a un diverso tipo di danno, quindi ogni scontro andrà accuratamente gestito e meditato.
Lords of Xulima è fortemente incentrato sui combattimenti, anche troppo, alcuni dei quali potremo andarceli a cercare esplorando aree che non hanno nulla a che fare con la trama principale, altri invece ci capiteranno a causa delle imboscate che subiremo durante i nostri viaggi. Uno dei difetti del gioco probabilmente è proprio questo: una partita può superare tranquillamente le 100 ore, ma la quantità di combattimenti è talmente elevata che alla lunga potrebbe stufare, considerando anche il fatto che non si può abbassare la guardia nemmeno negli scontri apparentemente più semplici, perchè le risorse impiegate ci serviranno sicuramente nei successivi; inoltre, scontri apparentemente di routine possono trasformarsi in veri e prorpi incubi se non gestiti correttamente. In questo il gioco è piuttosto frustrante, e anche i giocatori più navigati troveranno sicuramente del filo da torcere anche ai livelli di difficoltà più bassi.
Se invece riuscirete ad armarvi di buona volontà e vi lascerete trasportare dai magnifici disegni e dalle musiche suggestive, divorerete tranquillamente ogni ora spesa senza quasi accorgervene.
Se riuscrete ad armarvi di buona volontà, divorerete tranquillamente ogni ora spesa senza quasi accorgervene.
Conclusioni
Lords of Xulima è stato una piacevole sorpresa: sia perchè è marcatamente e smaccatamente “vecchio stile” sia perchè ha avuto buon riscontro da parte di critica e pubblico.
Al di là delle limitazioni tecniche, proprie di uno sviluppatore nato intorno a questo progetto e con pochi soldi a disposizione, gli autori vanno sicuramente premiati per l’impegno profuso nella creazione di un mondo enorme, suggestivo e pericoloso, di una trama e un lore affascinanti e molto approfonditi e di una sfida continua mantenuta per oltre 100 ore di gioco.