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  • Risen 2: IA, colonna sonora e level design

Risen 2: IA, colonna sonora e level design

Concludiamo la nostra “Settimana Risen 2” con un’ultima anteprima dedicata  a quanto non è stato possibile ancora approfondire nelle due precedenti che potete leggere a qui e qui

IA e NPC

Diamo il via alle danze con un argomento spesso scottante negli RPG: l’IA dei nemici e i comportamenti degli NPC. Piranha Bytes compie anche in questo caso un salto qualitativo ma meno marcato rispetto a quelli sinora già illustrati. L’IA dei nemici è sensibilmente migliorata rispetto a quella di Risen, sarà molto più probabile venir accerchiati o caricati dai mostri. Permane però un senso di incompletezza. Molti mostri infatti soffrono di un grave difetto: stanno a guardare. Sembra insomma  di ritrovarsi al centro di una mischia concitata dove però ad attaccare è sempre e solo un bersaglio alla volta mentre gli altri aspettano il proprio turno.

Vi è però una stranezza che forse potrebbe spiegare tutto ciò: non tutti i mostri si adattano a questa routine. I cinghiali ad esempio sono in grado di compiere brevi scatti, caricando il personaggio e sfondando la sua guardia. Occorre schivarli per non subire danni. Se ci si ritrova ad affrontarne due o tre, si rischia di venir sottoposti ad un vero e proprio assalto continuo, giungendo in breve alla morte del proprio alter ego. Le scimmie invece attaccano a turni mentre le termiti, se in gruppo, si dividono pressapoco a metà: alcune tentano il corpo a corpo mentre altre lanciano bave acide e verdastre da lontano.

Possiamo provare a dare una spiegazione: un’applicazione all’acqua di rose del livellamento. I Piranha anche in questo caso adottano un approccio volto a far apprendere nelle prime fasi i meccanismi di gioco  a chi non ha mai provato una loro produzione. Non a caso nella prima isola, tolti i soliti cinghiali, pochi mostri attaccano in gruppo. Dalla seconda cambia la musica. Si tratta quindi dell’ennesima “semplificazione temporanea” che tenderà a ridimensionarsi sino a quasi scomparire nel proseguimento del gioco. Una scelta intelligente nell’ottica di un pubblico meno esperto agli action-RPG più maturi ma allo stesso tempo preserva il riguardo verso i vecchi fan.

Gli NPC invece sono dotati delle solite routine: sarà possibile osservarli seguire il classico ciclo notte e giorno durante il quel alterneranno mansioni professionali o compiti di guardia al sonno. Parlano tra loro e spesso ascoltandoli è possibile scoprire ulteriori dettagli riguardo le quest, il background del territorio in cui ci troviamo o semplicemente assistere a brevi siparietti. Gli sviluppatori ripropongono quindi un loro elemento classico, innovativo al loro esordio circa undici anni fa, ma che colpisce un po’ di meno perché nel frattempo ripreso dalla totalità della concorrenza. Aprendo una parentesi, altre quest sono ottenibili trovando sulla spiaggia bottiglie con all’interno messaggi o richieste d’aiuto. Un vero tocco di classe.

Gli avversari umanoidi in combattimento sono decisamente letali. Sfruttano tutto l’arsenale di mosse disponibili in Risen 2, in misura minore però i trucchi sporchi, alternando attacchi corpo a corpo ad attacchi a distanza. Come le termiti, se numerosi tendono a dividersi in gruppi impegnati a colpire dalla distanza e altri in cerca del contatto fisico. Vi consigliamo di non affrontare un gruppo di fucilieri dell’Inquisizione nelle prime ore di gioco perché bastano poche pallottole per mettervi al tappeto.

Altra piccola ma importante semplificazione è stata fatta durante il furto all’interno di abitazioni occupate. In Gothic e Risen, se scoperti, si veniva inseguiti  e se raggiunti riempiti di botte dagli NPC. Una volta messi al tappeto, questi derubavano il personaggio di parte delle sue risorse e anche dell’arma equipaggiata. In Risen 2 questo scompare. I personaggi inseguono e colpiscono l’Eroe se sorpreso a rubare ma una volta sconfitto non si rivalgono in alcun modo, anzi. Gli oggetti rubati rimangono nell’inventario, l’unica penalità è un -50 di Gloria, decisamente nulla per l’economia del gioco. Una scelta del genere può risultare pericolosa per il bilanciamento. E’ vero che i tempi di reazione degli NPC sono stati ridotti rispetto al passato e l’introduzione delle armi da fuoco accelera la sconfitta dell’Eroe. Però la possibilità di rubare più volte può condurre a svuotare intere case pagando un dazio minimo.

Minigame

The Witcher, tra le sue tante novità, ha introdotto un filone più volte ripreso dalle software house negli scorsi anni: quello dei giochi d’azzardo. Vere e proprie sezioni di gameplay a  parte rispetto al gioco principale, permettono al giocatore di arrotondare il suo bottino sfidando gli NPC alle attività più disparate. In Risen 2, in particolare nella sua preview stampa, ne abbiamo due tipologie: gara di bevute e tiro a segno.

La prima permette di sfidare in una locanda un NPC a bere nel minor tempo possibile sei bottiglie di bevanda alcolica. La scena è questa. Vi ritroverete seduti all’estremo di un tavolo, di fronte a voi il vostro avversario. Davanti vi sono diverse bottiglie, di forme e dimensioni diverse. Il puntatore del mouse diventerà la mano del personaggio e voi dovrete cercare di afferrare le bottiglie per poterle bere. Dopo le prime due lo schermo si appannerà, inizierà ad ondeggiare e spostare la mano sarà molto difficile. Probabilmente farete cadere qualche bottiglia, perdendo tempo prezioso e rischiando di perdere.

La trovata è molto carina e ben realizzata. Chi ha sperimentato l’annebbiamento da alcol vivrà esperienze famigliari, gli altri capiranno il dramma di afferrare una bottiglia dal collo troppo piccolo, posata troppo distante, dopo aver bevuto diversi bicchieri di troppo. In palio vi sono soldi, ovviamente, ma potrete costringere il vostro avversario a giocarsi oggetti più interessanti come una mappa del tesoro.

Parlando con un armaiolo pirata in particolare darete invece il via ad un vero e proprio tiro a segno. Di difficoltà crescente, anche qui darà modo di guadagnare piccole somme ma anche qualche punto di Gloria aggiuntivo. Disponendo di dieci colpi, dovrete centrare un numero crescente di bersagli all’avanzare delle manche. Il gioco è decisamente più impegnativo del primo ma d’altra parte vi sono molti più soldi in palio.

Non andrebbe forse considerato propriamente come un minigame ma vogliamo parlarvi dello scasso. Inventare un modello interattivo ad ogni nuovo gioco, diverso dai propri precedenti e da quelli della concorrenza dev’essere un volo di fantasia non da poco, dato il gran numero di action-RPG ormai usciti in questi anni. Eppure i Piranha Bytes riescono nell’impresa pur inserendo, ancora una volta, una semplificazione. Per scassinare un forziere o una porta chiusi a chiave occorre soddisfare ad un valore ben preciso che varia a seconda della serratura a cui vi trovate di fronte. Per poter tentare di aprirla dovrete avere un punteggio di Furto pari o superiore a quello richiesto. Dovrete inoltre possedere un grimaldello. Non lo troverete in giro ma occorrerà iniziare una specifica quest. Una volta recuperato vi basterà per il resto del gioco: non si può spezzare in alcun modo. La semplificazione è proprio questa.

Dando il via al minigame avrete davanti una sezione della serratura con diversi tamburi da sollevare nel corretto ordine facendo avanzare o arretrare il grimaldello. Se sbaglierete combinazione, tutti i tamburi sollevati torneranno nella loro sede. Diventa ostico solamente con le serrature di medio-alta complessità, dove i fermi da far saltare saranno sei o anche otto. Nulla di troppo impegnativo comunque. Scompare dunque un aspetto hardcore ma ne viene introdotto un altro: non potrete più aprire un forziere quando vi pare. Saranno molti quelli che dovrete lasciare indietro e tornare ad aprire una volta potenziato Furto. E contengono guarda caso le ricompense più importanti.

Level design e colonna sonora

Risen 2 migliora enormemente come level design rispetto al predecessore. Facendo di necessità virtù, i Piranha hanno ripensato il loro concetto di RPG open world adattandolo ai limitati quantitativi di memoria disponibili su console. Dividere il mondo di gioco in isole da sbloccare avanzando nella trama si rivela una buona scelta sul piano della varietà e della stabilità del titolo. Tutti gli ambienti sono creati a mano e finalmente le foreste non sembrano tutte uguali, permettendo anzi di orientarsi prendendo come riferimento un fiume, una collina o una caverna. Per i meno dotati nella topografia c’è un’utile mappa con eventuali quest marker attivabili. Ancora una volta è introdotta una semplificazione ma sempre in maniera opzionale. Altra grande novità sono i punti di fast travel che vi permetteranno di viaggiare velocemente verso una manciata di località importanti dell’isola che state visitando. Per passare da un’isola all’altra avrete invece bisogno di un galeone ma nella preview da noi mostrata la non era ancora possibile scegliere quale isola visitare. Da un certo punto in poi però sarà il giocatore a decidere la rotta da seguire. 

Torna la possibilità di arrampicarsi ma solo in determinati punti comunque mai unica via per raggiungere un determinato luogo. Abbreviano eventualmente il cammino. Si tratta di un mezzo ritorno al passato per i Piranha ma non ai livelli di Gothic dove arrampicarsi su di una sporgenza poco visibile significava spesso trovare ricompense inaspettate. Non è possibile invece nuotare. Se vi avventurerete verso l’acqua alta lo schermo di farà nero e vi ritroverete sulla spiaggia.

La colonna sonora è in grande spolvero: la separazione da Kai Rosenkranz, storico compositore della software house, non ha inciso più di tanto sulla qualità dell’audio. Le melodie si integrano bene con l’atmosfera della situazione che state affrontando, soprattutto durante i combattimenti. Variano a seconda del luogo in cui vi trovate: nel villaggio degli Shaganumbi prevarrà una melodia di suoni tribali e naturali mentre nelle roccaforti dell’Inquisizione sarete accompagnati da fanfare solenni o musiche epiche. La notte, davvero molto scura e pericolosa, mette particolare apprensione per i repentini aumenti di volume o di tensione. Sicuramente uno dei migliori lavori svolti dai PB.

Concludendo…

Siamo infine giunti alla conclusione. Cosa possiamo dire? Risen 2 è sicuramente un titolo che vale la pena di essere giocato. Diverso dal classico action-RPG fantasy, finalmente mostra qualcosa di nuovo in un panorama popolato da tante uscite e che rischia sempre più di appiattirsi sui suoi stereotipi. I Piranha tornano finalmente ai fasti di un tempo, riprendendo elementi storici che hanno definito la loro idea di gioco di ruolo per oltre un decennio ma contemporaneamente stravolgendoli per adattarli ad un pubblico più ampio. Le semplificazioni sono tante, abbastanza da forse far storcere il naso a chi si aspettava un vero ritorno alle origini. Eppure è sempre stata mantenuta un’importante linea di pensiero: mai renderle obbligatorie. Inevitabilmente il bilanciamento ne ha risentito leggermente, li livello di difficoltà non è elevato per un veterano degli action-RPG, ma ad ogni modo è possibile giocare Risen 2 vivendo un’esperienza maggiormente ruolistica e con una buona difficoltà, accontentando così i vecchi fan reduci di vere sfide come la Notte del Corvo.

E’ proprio questa espansione ad aver influito maggiormente nella concezione del gioco:  ambientazioni, fazioni (i pirati) e cliché sono una logica evoluzione della valle del Jharkendar visitata dal primo Eroe Senza Nome.

Parlando di requisiti grafici della versione PC, ancora una volta i Piranha Bytes meritano un encomio. Seppur adottando un engine ormai datato ma arricchito di ottimi effetti di luce e con una miglior profondità ambientale, le richieste hardware si assestano su quelle del primo Risen. La preview è stata giocata su di computer così assemblato: Athlon x2 4850e@2,8 ghz; HD 4850 512mb reference; 2 gb di ram@ 800mhz  e un SSD OCZ Vertex II da 64gb. La risoluzione è stata di 1360*768 (HD Ready) pixel con il massimo dei dettagli in ogni opzione selezionabile e con un framerate medio di 30-35 fps. 

Basterà dunque poco per poter godere di Risen 2 al massimo dettaglio in risoluzione Full HD e un alto framerate.

La conclusione, pronunciata da un fan di vecchia data dei Piranha, è una sola: contate i giorni che vi separano dal 27 aprile.

2016-11-27T11:37:52+01:00