EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

  • Anteprima Just One Line

Anteprima Just One Line

Non so quanti di voi abbiano mai letto i vecchi libri di Lupo Solitario (recentemente ne hanno fatto anche un videogioco), se non l’avete fatto (e dovreste), sappiate che si tratta di libri-game, ovvero libri dove si sceglie il proprio percorso tra varie opzioni, con tanto di combattimenti. Just One Line segue questa formula, con tutti i vantaggi che naturalmente porta avere un computer a disposizione.

Si tratta di un RPG principalmente testuale, sebbene arricchito da una graziosa grafica low-poly che ci mostra cose come il nostro personaggio con tanto di equipaggiamento e gli scenari con ciclo giorno-notte. Detta così potrebbe sembrare banale, ma quello che gli italianissimi ragazzi di JOL Studio, piccolo (tre persone!) studio indie fondato nel 2015, sono riusciti a fare, è di trasporre in maniera eccellente quello che è un formato nato su libro ad un videogioco, aggiungendo inoltre piccole interessanti trovate.

Non tutti i combattimenti si svolgono allo stesso modo.

Il gioco inizia con la creazione del personaggio, come in ogni RPG che si rispetti, e qui si vede subito come l’impostazione sia tuttavia non proprio canonica. Razze e professioni non sono tutte disponibili da subito, ma vanno sbloccate con il procedere del nostro primo personaggio. Infatti Just One Line è un gioco che premia, anzi richiede, la rigiocabilità: figurarsi che al nostro avatar sarà dato un nome solo dopo morte, ed andrà a popolare la classifica online dei paladini più o meno amati del regno, dopodiché dovremo ricominciare da capo.

Possiamo sempre scegliere tra vari approcci

La schermata di creazione del personaggio.

Tutto ruota intorno alla taverna, dove potremo comprare equipaggiamento e pozioni, scegliere le quest, e modificare attributi e professione del nostro personaggio. Le quest, appuntate su bigliettini sul tabellone, come tradizione insegna, sono ovviamente il punto forte del gioco. Possiamo sempre scegliere tra vari approcci, sia a livello di allineamento (possiamo essere dei veri bastardi e fregare più o meno tutti), sia a livello più tattico, come decidere se tendere una trappola o caricare i nemici a testa bassa. Inoltre molte opzioni dipendono dalla classe e razza del personaggio, come la possibilità di lanciare incantesimi o no, e saranno precluse ad altre. C’è sempre (o quasi) l’opzione della fuga, opzione che va spesso valutata, in quanto non è inconsueto trovarsi di fronte ad ostacoli, soprattutto nemici, insormontabili, e con il permadeath dietro l’angolo, uno si sente improvvisamente meno spavaldo.

Anche i topi nel seminterrato possono essere un pericolo mortale. A me hanno fatto secco subito.

Un altro punto a favore dell’impostazione decisa da JOL Studios è la brevità dei testi, nonché la loro qualità, e la semplicità delle meccaniche di gioco. Dato che Just One Line, per sua natura, si presta a molteplici run e giocate brevi, non avere da leggere enormi moli di testo o spendere ore a sistemare l’inventario è decisamente una nota positiva, che si sposa perfettamente con lo stile di gioco.

i personaggi e le situazioni incontrati nelle quest, e come li avremo gestiti, influenzano quelle successive

Una caratteristica assolutamente di rilievo è che i personaggi e le situazioni incontrati nelle quest, e come li avremo gestiti, influenzano quelle successive: se non uccidiamo il capo dei banditi magari ce lo ritroviamo contro una seconda volta, ma a suo tempo avevamo anche potuto unirci a lui, ed il secondo incontro sarà dunque differente! Quello che dicono riguardo a scelte e conseguenze è innegabilmente vero in Just One Line, anche con le sole poche quest a disposizione nella versione early access. Inoltre, le nostre azioni avranno un’influenza sulla reputazione presso le varie fazioni di gioco.

Dopo ogni quest potremo leggere le notizie delle nostre imprese (o disastri).

Perché di early access si tratta, sebbene il gioco sia decisamente rifinito e privo di bugs (almeno per me), i contenuti sono in continua evoluzione. Una delle promesse più interessanti riguarda la possibilità per gli utenti di creare le proprie quests e condividerle tramite Steam Workshop, cosa che renderebbe la longevità di Just One Line potenzialmente infinita. Ovviamente, trattandosi di un prodotto in sviluppo, ci sono ancora aspetti che potrebbero essere migliorati: è impossibile sapere la difficoltà delle quest in anticipo (ma si può vedere dei combattimenti), e non si può mai tornare sui propri passi, quindi accettare una quest che il nostro personaggio non può al momento portare a termire porta inevitabilmente al fallimento o alla morte. Questo potrebbe non essere necessariamente un male, visto che una via di scampo c’è quasi sempre, ma considerato che la morte del personaggio è permanente, può essere frustrante per alcuni. Uno penserebbe che i topi nel seminterrato non siano un problema (il gioco è pieno di riferimenti come questo), ma mi hanno fatto fuori al primo colpo. Inoltre, questo crea il problema che le quest, una volta imparato quali siano fattibili e quali no, vengono affrontate praticamente tutto nello stesso ordine se si vogliono portare a termine con successo. La varietà di soluzioni possibili, tuttavia, mitiga di molto questo problema, che in ogni caso può venir facilmente risolto con lo sviluppo del gioco.

Alla taverna possiamo comprari armi, armature, pozioni e oggetti magici.

In definitiva, Just One Line è un gioco estremamente promettente, che si mostra molto pulito e stabile già in versione early access, e che quando avrà una quantità di contenuti più corposa, nonché il supporto per le quest create dai giocatori potrebbe diventare davvero un’opera di grande interesse.

Potete provarlo subito su Steam Early Access.

COMMENTA SUL FORUM

2017-07-30T20:36:52+02:00

Autore:

Giocatore sin dai tempi in cui a stupire era la grafica di Alone in the Dark, tra un videogioco e l’altro si occupa delle recensioni su RPG Italia. Quando non gioca per piacere trova il modo di farlo per lavoro, insegnando storia del design con Assassin’s Creed II e cercando scuse accademiche per usare videogiochi un po’ ovunque, dagli ospedali alle università.

Commenta