Il mondo di Horizon Zero Dawn è governato da macchine senzienti tutt’altro che deboli e indifese; l’uomo non è in cima alla catena alimentare e per questo, se la protagonista Aloy vorrà sopravvivere nelle lande selvagge, dovrà conoscere con chi avrà a che fare.

I recenti quattro video della serie “The Machine” sono dedicati proprio nello svelarne le classi di appartenenza, le tattiche, le abilità e tecniche speciali, nonché le vulnerabilità. In questo caso delle macchine note come Thunderjaw, Snapmaw, Stormbird e Behemoth.

Per quanto riguarda le classi votate al puro combattimento vi sono il Thunderjaw e lo Stormbird. Il primo si può comparare a un T-Rex meccanico che vaga in tutte le aree aperte del mondo di gioco targato Guerrilla Games. Questo sfrutta sia le proprie armi a distanza, che la propria mole per attaccare le malcapitate prede e una buona tattica per batterlo è quella di staccare letteralmente le proprie armi a lungo raggio e rivolgergliele contro.

Anche il maestoso Stormbird si può incontrare nelle aree aperte di Horizon Zero Dawn, con la particolare differenze che questo è capace di volare. All’inizio del combattimento potrebbe essere un vantaggio da non sottovalutare, ma una volta distrutti i motori sulle ali sarà molto più docile.

Passando invece al caratteristico coccodrillo in metallo, noto come Snapmaw, le tattiche di combattimento si fanno diverse. Quest’ultima macchina può essere trovata esclusivamente nelle regioni con una prevalente presenza di acqua: proprio elemento naturale in cui è preferibile non ingaggiare battaglia. Aloy dovrà invece stuzzicarlo ad avventurarsi su un terreno solido, per poi combatterlo con l’elemento che più teme: il fuoco.

Infine è la volta del Behemoth con il proprio prezioso carico. Esso infatti appartiene alla classe di gioco del “trasporto” e piuttosto che distruggerlo completamente, impiegando diverse frecce, sarebbe opportuno sganciare solo il container che porta con sé.

Quali di queste macchine di Horizon Zero Dawn temete di più? Quali invece non vedere l’ora di incontrare?

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