Quella di dar vita ad una nuova IP è sicuramente una scelta rischiosa, specialmente dopo anni di sviluppo trascorsi a produrre sequel di serie già lanciate e di successo, ma ciò che i ragazzi di Bethesda Game Studios hanno realizzato è senza dubbio qualcosa degno di nota.
Dopo ben 25 anni ci hanno omaggiato di un nuovo universo, quello di Starfield. E non si tratta di un semplice GDR ambientato nello spazio, ma di un’esperienza coinvolgente di una vastità incalcolabile.
Si tratta del gioco più ambizioso mai realizzato da Bethesda. Appare evidente, tuttavia, che nella loro ambizione hanno tralasciato qualche dettaglio che potrebbe far storcere il naso ad una parte dei giocatori.
Ciò che stupisce prima di ogni cosa è la bellezza delle ambientazioni, che variano da pianeta a pianeta e che riescono a stupire con sorprendente facilità. Persino la vastità del nulla di alcuni pianeti riesce a regalare una sensazione di stupore e meraviglia.
E sotto questo aspetto, Starfield ha fatto enormi passi avanti dal punto di vista grafico rispetto alle precedenti opere. Il sistema di illuminazione dei pianeti è molto realistico e anche gli effetti visivi hanno subito miglioramenti tangibili. Banalmente, basti pensare alle prime ore di gioco per accorgersi di come la luce della torcia reagisca bene alla nebbia presente nella grotta.
Un altro aspetto che lascia sbalorditi è la diversità delle città principali, ognuna caratterizzata da una propria ‘anima’. E qui non si parla solamente di cambiamenti architettonici o strutturali, ma di una vera e propria cultura di appartenenza. La popolazione locale, gli usi e i costumi e le fazioni presenti sono solo una parte di ciò che rende uniche le città.
Sarà infatti possibile trovarsi tra i vicoli stretti, colmi di gente e contraddistinti dalla criminalità, nella città di Neon così come negli ampi viali tra grattacieli di vetro nella splendente città di Nuova Atlantide. Due luoghi praticamente opposti tra loro, che rendono Starfield un gioco dalla varietà estrema.
A fare da contorno, ci sono innumerevoli storie da scoprire interagendo con le persone del posto. Queste condurranno a semplici incarichi oppure a missioni ben più elaborate e con una storia molto più profonda.
Interagire con gli NPC, però, non servirà solamente a comprare/vendere oggetti e ad accedere a nuove missioni, ma bensì anche ad apprendere curiosità e storie che riguardano il passato. Come ad esempio, tutto ciò che ha dovuto affrontare l’umanità per arrivare ai tempi in cui si svolgono le vicende di gioco.
E questo rappresenta uno dei punti cardini del gioco, poiché la narrazione è al centro di tutte le storie di Starfield e ognuna di esse merita di essere ascoltata perché ricca di interessanti dettagli sul mondo che ci circonda.
In tutto questo, c’è un particolare che ha estremamente deluso le nostre aspettative: la mancanza di una mappa delle città. Considerando le loro dimensioni importanti, la quantità di gente che le popolano e i numerosi negozi e mercanti presenti, era impensabile dover prendere atto di una tale mancanza.
Sebbene ci siano molte indicazioni stradali e terminali informativi, risulta comunque piuttosto ostico dover ricordare la collocazione dei personaggi e delle varie attività. Fortunatamente, almeno gli indicatori delle missioni (utili come non mai in questo caso) sono dalla nostra parte e aiutano se non altro a capire la direzione verso cui dirigersi.
Un altro aspetto negativo da considerare è l’eterna presenza di schermate di caricamento per entrare ed uscire dagli edifici o addirittura da una porta all’altra dello stesso palazzo. E, seppur durino solo qualche secondo, rendono il mondo ‘spezzato’ in qualche modo e rovinano l’immersività del gioco.
Considerando ormai gli standard elevati a cui ci ha abituato l’industria videoludica, non ci saremmo mai immaginati di avere ancora a che fare con tali limitazioni tecniche. E neppure tutti i miglioramenti al Creation Engine sono bastati a sormontare questi limiti.
Una cosa è certa, se Bethesda continuerà seguendo quest’onda rimarrà sempre un passo indietro rispetto alla concorrenza e, in generale, deluderà ancora una volta le aspettative dei fan.
Ciò che invece ci ha lasciato stupiti (in senso positivo questa volta), è la sorprendente ed enorme quantità di contenuti ed oggetti con cui è possibile interagire. Esplorare un avamposto, infatti, non è mai stato così entusiasmante.
Pensate alla possibilità di poter raccogliere praticamente quasi tutti gli oggetti che vedete ed immaginate la quantità di ore trascorse esclusivamente ad ispezionare ogni angolo di una stanza. Tutto questo regala una soddisfazione non da poco.
A regalare ancora più piacere c’è il sistema di costruzione degli avamposti, già ampiamente conosciuto nelle precedenti opere e che è rimasto pressoché identico.
Questi avamposti servono fondamentalmente per il reperimento delle risorse, utili per la costruzione di una propria astronave. Quest’ultima, infatti, ci accompagnerà durante tutto il nostro viaggio e servirà potenziarla per potersi fare strada tra i pianeti più insidiosi.
Sebbene le battaglie spaziali siano entusiasmanti e ricche d’azione, l’interfaccia grafica durante questa fase è parsa un po’ troppo disorientante e confusa, tanto da intralciare la visuale durante gli scontri. In più, il fatto di aver confinato il cursore all’interno di un cerchio fa risultare il tutto molto macchinoso.
Fortunatamente, sia nella gestione dell’astronave che negli insediamenti, possiamo contare sui nostri compagni. Anche se il loro utilizzo comprende due facce di una medaglia: dal un lato sono utili in combattimento e commentano le azioni del giocatore, dall’altro invece sono estremamente ‘appiccicosi’ ed intralciano i movimenti oppure la traiettoria di tiro.
Insomma, la scelta di portare con sé un compagno è qualcosa da ponderare, anche perché può fungere da ‘mulo da soma’, consentendo di liberarci di tutto quel peso in eccesso.
In conclusione, Starfield è sicuramente un’esperienza avvincente che consigliamo di provare. Certo, il gioco non è esente da bug o carenze, ma i pregi superano decisamente i difetti. Se riuscite a tralasciare alcuni elementi e a lasciarvi trasportare dalle storie, dai personaggi e dalle ambientazioni questo titolo lascerà sicuramente un segno nei vostri cuori.
IL VERDETTO
- Esplorazione vasta
- Quantità di contenuti enorme
- Narrazione intrigante
- Schermate di caricamento
- Mancanza delle mappe in città
- I soliti bug Bethesda
DATI DEL GIOCO
Piattaforme: Windows, Xbox Series X
Sviluppatore: Bethesda Game Studios
Distributore: Bethesda Softworks
Data di uscita: 06/09/2023
PEGI: 18+
GIUDIZIO LETTORI
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