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Recensione Tom Clancy’s The Division: Lotta per la Vita 2017-05-02T14:22:59+02:00
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    Recensione Tom Clancy’s The Division: Lotta per la Vita

L’espansione Lotta per la Vita trasporta gli agenti della Divisione in una nuova e vasta modalità di gioco, che non ha nulla a che fare con i claustrofobici tunnel della metropolitana generati proceduralmente e visti nella prima espansione di Tom Clancy’s The Division. Anzi l’intera New York City targata Massive Entertainment farà da scenario, mettendo i giocatori a dura prova.

Il tutto inizia con l’incarico di recuperare preziosi antivirali sperimentali dalla Zona Nera. Ma invece di una classica missione di routine caratterizzata dai soliti pericoli che si celano nell’area più contaminata di Manhattan, un incidente scaturito da una insidiosa tempesta di neve di proporzioni colossali si mette di traverso: in pochi attimi il vostro personaggio si troverà disperso, ferito e con uno scarso equipaggiamento.

Lotta per la Vita trasporta gli agenti della Divisione in una nuova e vasta modalità di gioco, che non ha nulla a che fare con i claustrofobici tunnel della metropolitana generati proceduralmente.

E ora? È la medesima domanda che mi è venuta in mente la prima volta che ho giocato a Lotta per la Vita. Domanda smorzata un po’ da diverse schede tutorial che indicano come uscire sani e salvi dalla situazione, ma che non hanno diminuito i miei dubbi su come riuscirci effettivamente, ovvero addentrandosi nella Zona Nera con le proprie forze.

Questo è il nucleo di Lotta per la Vita: sopravvivere a ogni costo. Che sia a discapito di un altro giocatore, gestendo risorse limitate e organizzandosi per bene, oppure tentando la fortuna in una spedita corsa verso la Zona Nera.

Il tutto si complica ancora di più, ma con una caratterizzazione e un bilanciamento magistrale da parte di Massive Entertainment, attraverso le inedite feature survival di questa seconda espansione di Tom Clancy’s The Division, costituite dalla necessità di sfamare, coprire e curare il vostro agente. Il quale riceverà dei bonus e dei malus a seconda dell’essere nutrito o meno, insieme alla perdita di punti salute e della stessa vita se non dovesse essere curato e coperto adeguatamente.

Quest’ultimo avrà infatti indossato, prima di lasciare la base, una tuta sterile per recuperare gli antivirali sperimentali, ma scarsamente adatta per le rigide temperature, e sarà compito del giocatore creare abiti confortevoli e caldi attraverso l’accumulo di risorse e del vitale crafting.

Se una buona parte di una partita di Lotta per la Vita la passerete vagando per una, a dir poco, innevata New York City… l’altra parte sarà occupata dal vitale crafting.

Se una buona parte di una partita di Lotta per la Vita la passerete vagando per una, a dir poco, innevata New York City alla ricerca di materiali, armi, cibo e vestiti, l’altra parte sarà occupata dal crafting: ogni oggetto dell’equipaggiamento, comprese le armi (tranne la pistola, la tuta in dotazione e un set dell’equipaggiamento base) e altri particolari ed esclusivi elementi presenti nella modalità di gioco, dovranno essere creati o trovati mediante l’uccisione di un nemico, che sia rappresentato dall’IA o gestito da un altro giocatore umano.

Lotta per la Vita è infatti divisa in due modalità: PvE e PvP. La prima può regalare bei momenti ad alto tasso adrenalinico, sebbene il vero brivido lo si può percepire solo nel PvP; una modalità che mi ha fatto sentire braccato in ogni momento e che in pochi istanti ti può trasformare da cacciatore a preda. Inoltre il tutto si accentua a dismisura negli angusti ambienti della Zona Nera e ben si sposa con l’ambientazione e le tematiche trattate in Lotta per la Vita.

Nelle lunghe e diverse sessioni del PvP di questo DLC ho notato che non conta soltanto avere l’equipaggiamento migliore, ma anche una bella dose di fortuna. Vi sono infatti buone probabilità di incontrare gruppi famelici di giocatori, i quali, grazie alla splendida rappresentazione della tempesta di neve da parte del motore grafico SnowDrop, potranno passarvi a poca distanza o sorprendervi dopo aver girato un angolo.

E se il prossimo pensiero è stato quello di raccogliere sotto la vostra guida un gruppo di amici per spadroneggiare nell’area di gioco, i fatti sono un po’ diversi. Sebbene avere più persone nel party apporti ovviamente un maggiore supporto negli scontri, bisognerà fare sempre i conti con le necessità degli agenti, che si moltiplicheranno per ogni bocca da sfamare e membra da coprire contro i rigori del freddo.

Come anticipato pocanzi le risorse sono limitate e solo quelle presenti nei vari nascondigli della mappa potranno essere prese da tutto il team. Al contrario, alcune di quelle al di fuori potranno essere condivise e altre no; per questo una ferrea organizzazione all’interno del gruppo potrà fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Ma le sfide sono fatte per essere superate, no?

Il tutto sembra più che bello e invoglierebbe subito a tuffarcisi sopra. Tuttavia…

Il tutto sembra più che bello e invoglierebbe subito a tuffarcisi sopra. Tuttavia la semplificazione eccessiva di alcune feature, soprattutto legate allo svolgersi degli eventi, può smorzare l’entusiasmo e a rincarare la dose vi è, a lungo andare, la ripetitività dei contenuti, così come la sensazione di non stare effettivamente concludendo niente, tranne il consueto accumulo di loot.

Chiarisco: la rigiocabilità di Lotta per la Vita è abbastanza elevata, in quanto l’agente della Divisione inizia il match sempre in un rifugio diverso e l’area di gioco è abbastanza vasta per creare situazioni diverse tra loro, tuttavia una volta imparati i punti cardine l’esperienza di gioco perde un po’ del proprio fascino.

Inoltre dopo aver effettuato il matchmaking si viene catapultati in questa nuova modalità di gioco con poche spicciole parole, dove, viste le tematiche, poteva essere tessuta una trama ben caratterizzata, nonché un boss di tutto rispetto, piuttosto che rilegare la nuova fazione di nemici, i Cacciatori, a una comparsata. Questi sono a dir poco intriganti con i propri molteplici orologi SHADE rubati dai malcapitati agenti e al contempo rilegati in un mero angolo di questa espansione.

Altre domande vengono da sé: perché far indossare anticipatamente la tuta sterile, se poi il protagonista può prelevare tranquillamente gli antivirali? Non sarebbe stato meglio svolgere qualche missione preliminare che indirizzasse il giocatore verso Lotta per la Vita, percorrendo questa volta con più decisione quanto è stato abbozzato nel DLC New York Underground?

È vero che Tom Clancy’s The Division è principalmente un TPS, con diversi elementi da gioco di ruolo, ma a mio avviso sono i piccoli dettagli che fanno la differenza tra una piacevole esperienza videoludica, da una grandiosa e appagante.

Nonostante ciò… Le innovative ed esclusive feature survival vanno a colmare quel vuoto e quella ricercata modalità che spingesse al limite la creazione di Massive Entertainment.

Nonostante ciò le mie conclusioni verso il DLC Lotta per la Vita di Tom Clancy’s The Division sono per lo più positive: le emozioni che ho provato nel cercare di far sopravvivere il mio agente sono state tante e mai forzate, e una volta conclusa la missione mi sono lasciato andare a gesti di pura esultanza, come se avessi compiuto un qualcosa di impossibile.

Le innovative ed esclusive feature survival si accostano perfettamente alle tematiche della contaminazione e dell’ipotetico mondo post-apocalittico di Tom Clancy’s The Division, andando a colmare quel vuoto e quella ricercata modalità che spingesse al limite la creazione di Massive Entertainment.

L’attenzione per alcuni dettagli è quasi maniacale. Ovvero il posizionamento di determinati tipi di risorse in luoghi appropriati, come una bibita o una bottiglia di acqua all’interno di un distributore, oppure le medicine vicino alle strutture del CERA. Oltre che la particolare attenzione dei cambi di temperatura in base al luogo in cui si trova il proprio personaggio, che sia il retro di un camion, un angolo riparato della strada o un tendone.

Il comparto sonoro e grafico sono ottimi come sempre, benché nel  primo vi sia tutt’ora un bug che ripete varie volte una fastidiosa notifica. Un altro bug degno di nota l’ho invece riscontrato alcune volte nella conclusione di vari match di Lotta per la Vita, il quale non mi ha permesso di vedere il punteggio finale, senza tuttavia privarmi del sudato loot.

Tutto questo giustifica pienamente il 7.5/10 in cui è compresa anche l’inedita Incursione, nota come Tana del Drago, del DLC Lotta per la Vita. Nella quale un team di agenti della Divisione dovrà affrontare quattro boss dei Purificatori e uno un po’ particolare, ma altamente scottante. Benché una nota amara persista nella mancata introduzione di un checkpoint durante l’eventuale perdita di connessione in Lotta per la Vita, che costringe il giocatore a dover iniziare da capo un nuovo match che può durare anche un’ora e mezza.

In poche parole questa seconda espansione di Tom Clancy’s The Division è realizzata per coloro che vogliono provare emozioni dall’alto tasso adrenalinico e che non si piegano alle prime difficoltà; non voglio infine esprimere alcun parere sul prezzo, intorno ai 15 euro, in quanto è di per sé abbastanza soggettivo.

Altre immagini del gioco

IL VERDETTO

7.5
A CHI POTREBBE PIACERE?
Agli appassionati degli aspetti survival e a coloro che vogliono provare emozioni dall'alto tasso adrenalinico nel mondo di Tom Clancy's The Division.
PRO
  • Ottima caratterizzazione degli aspetti survival
  • Ottimo comparto grafico e sonoro
  • Alta rigiocabilità
  • Forti emozioni adrenaliniche
  • Particolare attenzione per posizione risorse e percezione del freddo
CONTRO
  • Ripetitività dei contenuti
  • Trama appena abbozzata
  • Fastidioso bug sonoro
  • Completa assenza di checkpoint

DATI DEL GIOCO

Piattaforme: Windows, PlayStation 4, Xbox One

Sviluppatore: Massive Entertainment

Distributore: Ubisoft

Data di uscita: 22/11/2016

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Spazio dedicato nel forum

PEGI: 18+

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Nutro sin dall'infanzia una smodata passione per l'universo dei videogame. In passato ho giocato alle vecchie glorie dei JRPG, come Legend of Dragoon e Final Fantasy IX. Di recente invece mi sono dilettato tra vari ARPG come The Witcher 3: Wild Hunt (epico!), rimanendo tuttavia sempre alla ricerca di un titolo che colmi la mia inesauribile fame di fantascienza, RPG e azione. Mass Effect ci era riuscito a suo tempo, ma attendo con ansia Cyberpunk 2077! [CENTER][ATTACH]11907.IPB[/ATTACH][/CENTER]