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Recensione The Witcher 3: Blood and Wine 2017-05-02T13:52:06+02:00
  • 140330

    Recensione The Witcher 3: Blood and Wine

Toussaint dalle sinuose colline colme di vigneti. Terra di paesaggi mozzafiato, di cavaliere erranti e di dame in pericolo. Terra dell’amore e del vino, dove le favole sono realtà, come i mostri che le popolano. I più oscuri e pericolosi che Geralt di Rivia abbia mai affrontato nel terzo capitolo della saga The Witcher.

Toussaint… Terra dell’amore e del vino, dove le favole sono realtà, come i mostri che le popolano.

È in questo scenario che si svolgono i fatti di Blood and Wine, ultima espansione e ultima avventura del celebre cacciatore di mostri. Un susseguirsi di eventi che s’intrecciano in un crescendo, dando vita a un singolare racconto in cui il bene e il male non si sono mai così ben distinti in due figure chiave: la duchessa Anna Henrietta e la propria nemesi. Anche se non mancheranno le classiche sfumature di grigio, né completamente votate al bene né completamente malvagie, in ogni scelta morale. A sua volta accompagnata da concrete conseguenze.

In soldoni Blood and Wine aggiunge un’inedita e vasta area di gioco, nuovi tipi di missioni, nuovi mostri, set di equipaggiamento, mutageni e abilità. Oltre all’inedita fazione del Gwent Skellige, insieme alla possibilità di avere una propria tenuta vinicola e di colorare i set da Witcher.

Tuttavia c’è molto di più di un semplice elenco. La sensazione iniziale che ho provato giocando a questo enorme DLC, è stata quella di dover portare a termine l’ennesimo contratto e di dover uccidere l’abominio di turno che affligge le terre circostanti. Tuttavia mi sono subito dovuto ricredere. Trascinato abilmente e piacevolmente in un’intricata trama caratterizzata da diversi e imponenti colpi di scena, che mi ha tenuto incollato allo schermo istante per istante. In quello che si può riassumere come il gioco “del gatto e con il topo.”

Un’intricata trama caratterizzata da diversi e imponenti colpi di scena, che mi ha tenuto incollato allo schermo istante per istante.

Geralt di Rivia dovrà infatti scontrarsi questa volta con uno sfuggente avversario, non il più carismatico della serie, ma a mio parere il più crudele e subdolo. Il quale ha anche un’innata perizia nel celare le proprie tracce. Sarà proprio quest’aspetto a permeare la quest principale che porterà il Lupo Bianco nei recessi di Toussaint, nonché nei salotti dei nobili.
Non mancherà anche il pungente umorismo, così come le oscure vicende che hanno popolato le precedenti vicissitudini del Witcher: come maledizioni, antichi poteri e oscure leggende, con relativi spiriti, streghe e abomini. Ma i veri protagonisti di Blood and Wine saranno i vampiri, con i loro appetiti e bestiali caratteri.

Benché la voglia di scoprire il prossimo indizio sia forte, fermarsi anche solo un attimo ad ammirare il paesaggio e ascoltare gli evocativi brani della colonna sonora ripaga veramente. Il team di CD Projekt ha svolto un lavoro eccezionale sui paesaggi, i colori e i personaggi che li caratterizzano, superando quanto realizzato nella versione base di The Witcher 3. Il tutto si può riassumere in un’enorme esplosione di colori, soprattutto rispetto alle grigie lande del Velen, che incornicia alla perfezione quello che per definizione è uno scenario da favola. Devo aggiungere che ogni scorcio ben si presta per gli screenshot, i quali hanno superato il centinaio durante le mie fasi di gioco.

Per quanto riguarda gli eventuali difetti di Blood and Wine, dovrei proprio cercarli con il lanternino. Alcuni potrebbero dire che le missioni sono la noiosa ripetizione di quanto già visto nella versione base: uccidi un mostro e riscuoti la ricompensa. Tuttavia ognuna di esse racconta molto di più. Attraverso i propri perché, narrati magistralmente a sua volta dai personaggi, dalle particolarità e dalle vicende sempre nuove, affascinanti e mai banali, che il mero guadagno di oggetti passa assolutamente in secondo piano.
Andando a parlare invece della presenza di bug, posso affermare di averne trovati solamente alcuni riguardanti l’aspetto grafico di The Witcher 3: Blood and Wine. Come barriere e muri invisibili, oggetti volanti o cespugli mal posizionati.

Non posso che affermare che quest’ultima espansione di The Witcher 3 mi abbia veramente appassionato e divertito.

Arrivando alle conclusioni finali non posso che affermare che quest’ultima espansione di The Witcher 3 mi abbia veramente appassionato e divertito, in ogni suo minuto di gioco. La travolgente trama e le missioni secondarie mai banali, incorniciate da paesaggi mozzafiato e da una bellissima colonna sonora, rendono onore, a mio parere, alle aspettative del giocatore. Dando una più che degna conclusione alle avventure del celebre Witcher Geralt di Rivia.

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IL VERDETTO

10
A CHI POTREBBE PIACERE?
Sicuramente a tutti quelli che hanno amato le precedenti avventure di Geralt. Ma anche a chiunque piaccia videogiocare.
PRO
  • Trama travolgente e intricata
  • Grafica e sonoro mozzafiato
  • Personaggi ben caratterizzati
  • Missioni secondarie mai banali
  • Tante appassionanti ore di gioco
CONTRO
  • Pochi bug legati alla grafica

DATI DEL GIOCO

Piattaforme: Windows, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X

Sviluppatore: CD Projekt RED

Distributore: CD Projekt RED

Data di uscita: 31/05/2016

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PEGI: 18+

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Nutro sin dall'infanzia una smodata passione per l'universo dei videogame. In passato ho giocato alle vecchie glorie dei JRPG, come Legend of Dragoon e Final Fantasy IX. Di recente invece mi sono dilettato tra vari ARPG come The Witcher 3: Wild Hunt (epico!), rimanendo tuttavia sempre alla ricerca di un titolo che colmi la mia inesauribile fame di fantascienza, RPG e azione. Mass Effect ci era riuscito a suo tempo, ma attendo con ansia Cyberpunk 2077! [CENTER][ATTACH]11907.IPB[/ATTACH][/CENTER]