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Recensione The Surge 2017-07-22T11:31:30+02:00
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    The Surge - Recensione

    Recensione The Surge

Prefazione

The Surge non è un videogame per tutti, bensì può essere amato od odiato in base al proprio carattere, abilità e riflessi, nonché in base alla propria predisposizione verso l’affrontare una sfida di gioco costantemente elevata. Per questo voglio fin da subito chiarire che nonostante le diverse problematiche da me affrontate durante le sessioni di gioco, le quali hanno protratto la recensione a tempi biblici e che andrò ad approfondire in seguito, il voto finale di questo hardcore RPG targato Deck13 si basa come sempre anche su aspetti oggettivi, che ho tentato di non far scomparire con le considerazioni personali.

The Surge è stato il mio primo hardcore RPG per definizione (Lords of the Fallen può essere considerato più un ARPG): quel tipo di genere nato tempo fa dalla serie Dark Souls e che ora si diffonde a macchia d’olio prendendo molteplici sfumature, il quale punta quasi al masochismo, sadismo, accompagnato da una bella dose di frustrazione, ma che sa anche regalare grandi soddisfazioni personali come videogiocatore.

The Surge non è un videogame per tutti, bensì può essere amato od odiato

Warren e la prospettiva di una vita migliore

Il protagonista di The Surge, Warren, è una persona comune, non un eroe o un paladino a difesa dei deboli, ma un semplice individuo alla costante ricerca di una vita migliore, come ogni essere umano nella propria esistenza. Ma nonostante ciò, anche la più “piccola” persona può far parte di un destino più grande e contribuire negli avvenimenti, nel bene o nel male, che lo caratterizzeranno.

Warren è un handicappato che volge lo sguardo verso la multinazionale CREO in un ipotetico futuro non troppo distante dalla nostra realtà, con lo scopo di ritrovare l’uso delle gambe e forse anche un nuovo obbiettivo nella propria vita.

Dopo aver accettato di far parte dell’azienda che dichiara di aver scoperto come curare il pianeta Terra dagli sconvolgimenti climatici, Warren viene catapultato in una serie di eventi dalle sfumature horror, che lo porteranno a lottare per la propria vita nel primo giorno di lavoro e a scoprire scomodi segreti; l’intera area industriale CREO sembra aver subito una sorta di attacco: quasi tutti i dipendenti sono infatti impazziti diventando dei meri esseri, metà macchina metà umani, assetati di sangue e gli addetti alla sicurezza, che siano droni o uomini, non sono da meno.

The Surge - Recensione

Al primo colpo d’occhio non mi sarei aspettato di trovare in un gioco come The Surge delle tematiche così attuali e profonde, come la disabilità, i problemi climatici e quelli etici verso l’uso di IA ed esoscheletri per migliorare la razza umana o portarla verso la rovina, in base a come la si pensa a riguardo.

Al primo colpo d’occhio non mi sarei aspettato di trovare in un gioco come The Surge delle tematiche così attuali e profonde

Tuttavia avrei di gran lunga preferito ritrovarle in un videogame che ne approfondisse ogni aspetto, con scelte e conseguenze concrete, tangibili, e non rilegate al mero bisogno di giustificare ore di gameplay passate a tagliare a pezzi i malcapitati NPC di turno (o subire quasi il medesimo fato), lasciandomi la sensazione di essere un macellaio. Solamente in rari casi, all’interno delle 25 ore di gioco circa passate su The Surge, sono stato coinvolto e trasportato negli eventi della trama di gioco, rimanendo anche sorpreso per un colpo di scena che avevo intuito già in precedenza, ma non fino in fondo.

Di quella ventina e poco più di ore di gioco, il 90 per cento è stato caratterizzato da combattimenti frenetici, cruenti e alle volte inebrianti, feroci, quasi tangibili e viscerali, accompagnati dalla necessità di accumulare costantemente esperienza (o i così detti “scarti tecnologici”) e arti mozzati dai nemici, i quali possono fornire nuovi pezzi per l’exo suite di Warren e anche i progetti per realizzarli; il tutto in un grinding forsennato e ripetitivo fino all’eccesso dell’utilizzo del termine stesso. Nonché dall’esplorazione degli ambienti di gioco che denotano un bel passo avanti da parte degli sviluppatori nel level design, con scorciatoie, percorsi alternativi magistralmente realizzati e alle volte dedicati al personale stile di gioco, più action o stealth che sia, oltre che diversi luoghi segreti.

Il restante 10 per cento si divide tra il crafting e la manciata di dialoghi con i personaggi di gioco, quei pochi che non tentano di uccidere a prima vista Warren e per i quali Deck13 è riuscita a caratterizzarli in maniera più approfondita, ma sempre mantenendoli scostati dagli avvenimenti della trama di The Surge, che non ne sono minimamente influenzati.

The Surge: un Lords of the Fallen 2.0? Sì, o quasi…

Come anticipato nelle righe soprastanti, la mia risposta secca a tale domanda sarebbe un sì, sebbene vada analizzato aspetto per aspetto. Deck13 ha fatto diversi passi avanti, e alcuni indietro, con l’erede spirituale di Lords of the Fallen ora sotto esame, a partire proprio dal sistema di combattimento.

Si nota fin da subito che sono state spese molte risorse nella creazione del combat system di The Surge, cercando di renderlo unico, nonché perfettamente funzionale ai fini del gameplay: è possibile infatti mirare semplicemente con un tasto alle parti anatomiche del nemico, dalla testa, passando per il torso, fino a ognuna delle braccia e gambe, in modo da infliggere ingenti danni, se scoperte, o tentare di eseguire una combo letale per tagliare le parti di armatura del nemico.

Tale procedimento si rende vitale per progredire nel gioco e aggiornare la propria corazza; Warren non potrà infatti sopravvivere solo con il “level up” del nucleo della exo suite, ma anche potenziando le proprie statistiche, mediante l’implementazione dei così detti “impianti” capaci di dare bonus e rendendo più resistenti, tramite potenziamenti, le parti attaccate all’esoscheletro.

Ho dovuto riprendere più volte l’esperienza di gioco per sbollire ripetute e cocenti sconfitte, oltre che per digerire interminabili sessioni di grinding

Tuttavia devo sottolineare il fatto che nonostante le statistiche di gioco siano abbastanza importanti nei combattimenti, soprattutto tra nemici con un “livello” molto diverso, la differenza tra vittoria e sconfitta la fa sostanzialmente l’abilità del giocatore: quell’insieme di sensazioni, prontezza di riflessi ed esperienza personale che ognuno porta con sé.

Per questo un individuo navigato nel genere hardcore RPG potrebbe trovare The Surge facile e intuitivo. Un neofita invece potrebbe fare fatica a superare continue sconfitte e perdere dopo poco tempo la voglia di continuare a vestire i panni di Warren. Proprio come è accaduto al sottoscritto che ha dovuto riprendere più volte l’esperienza di gioco per sbollire cocenti sconfitte e digerire interminabili sessioni di grinding, le quali si svolgevano quasi sempre in aree ristrette in cui la routine era sempre scandita da: uccisioni, raccolta loot e ritorno alla base.

Queste ultime sessioni di gioco le ho percepite molto più preponderanti, ingombranti e vitali per procedere in The Surge, di quanto lo siano state in Lords of the Fallen: qui magari potrebbe esserci un errore di bilanciamento da parte di Deck13.

Ritornando alle statistiche di gioco, queste ultime insieme a una scelta definita in un punto specifico della trama, che andrà a portare il giocatore a uno dei due finali, caratterizzano la componente da gioco di ruolo di The Surge; rimanendo nello stesso filone di Lords of the Fallen.

Grafica, sonoro, localizzazione e bug

Uno dei punti di forza di The Surge è la grafica di gioco, sublime e terrificante al tempo stesso, riesce a rappresentare con efficacia sia gli effetti speciali delle exo suite, che i vari ambienti di gioco caratterizzati da stili industriali fino a quelli futuristici, così come i vari boss e nemici, anche se non sono mancati alcuni lag negli scenari più ricchi di effetti, sebbene abbia una Nvidia GTX 970.

Il comparto sonoro va di pari passo, con un accenno di colonna sonora e preponderanti suoni ambientali è capace di enfatizzare i combattimenti e l’esplorazione di luoghi poco raccomandabili per i deboli di cuore e in cui è meglio essere sempre sul chi vive.

Visti i pochissimi dialoghi di gioco un completo doppiaggio in italiano sarebbe stato veramente gradito, ma nonostante ciò i sottotitoli nella lingua del Bel Paese sono di tutto rispetto, sebbene siano presenti una manciata di sbavature ed errori.

Si vede inoltre che il team Deck13 ha impiegato diverse risorse nell’ottimizzazione e pulizia dei bug di The Surge, in quanto posso affermare con un certo stupore e soddisfazione di non averne incontrato alcuno.

The Surge - Recensione

Conclusioni

The Surge non è proprio un titolo nelle mie corde, il quale mi ha fatto sudare sette camicie per essere completato vista la potente IA nemica e se non fosse stato per il dovere redazionale verso RPG Italia credo che l’avrei abbandonato per un bel po’, lasciandolo ad ammuffire nel cassetto.

Tuttavia ha saputo ugualmente regalarmi delle soddisfazioni, quasi dell’euforia, sconfiggendo un boss dopo l’altro che credevo impossibile da battere, e lasciandomi stupito positivamente nel level design per la cura di ambienti e dettagli, la caratterizzazione e personalizzazione delle exo suite veramente riuscita e la varietà di animazioni e mosse nel combat system.

D’altra parte la storia e i temi trattati meritavano molta più attenzione e approfondimento, anche se si percepisce fin da subito la cura che il team Deck13 ha posto nella propria creazione, grazie alla totale assenza di bug e una programmazione di gioco impeccabile: se vi capiterà di chiudere la partita al di fuori dei rifugi sicuri costituiti dagli OPS, container con stazioni di cura e crafting, non riprenderete da questi ultimi, ma bensì dalla posizione esatta in cui avrete lasciato Warren, con “scarti tecnologici” inviolati, benché la prospettiva di cambiare l’equipaggiamento durante i combattimenti mi faccia ancora storcere il naso.

In conclusione The Surge è stata un’esperienza videoludica abbastanza piacevole, che tuttavia non intendo ripete nel breve termine nonostante la presenza della modalità New Game Plus e di un finale alternativo.

Altre immagini del gioco

IL VERDETTO

7
A CHI POTREBBE PIACERE?
Non a tutti i tipi di giocatori. Serve dedizione, volontà e un pizzico di follia per avventurarsi nelle tenebrose aree di The Surge.
PRO
  • Combat system innovativo e curato
  • Ottima grafica e comparto sonoro
  • Un passo avanti nel level design e caratterizzazione personaggi
  • Completa assenza di bug
  • Cura per i dettagli da parte del team di sviluppo
CONTRO
  • Più volte frustrante e ripetitivo
  • Trama di gioco accontanata in un angolo
  • Tematiche profonde e attuali, meramente abbozzate
  • Un completo doppiaggio in italiano sarebbe stato gradito

DATI DEL GIOCO

Piattaforme: Windows, PlayStation 4, Xbox One

Sviluppatore: Deck13

Distributore: Focus Home Interactive

Data di uscita: 16/05/2017

Sito Ufficiale

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PEGI: 18+

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Nutro sin dall'infanzia una smodata passione per l'universo dei videogame. In passato ho giocato alle vecchie glorie dei JRPG, come Legend of Dragoon e Final Fantasy IX. Di recente invece mi sono dilettato tra vari ARPG come The Witcher 3: Wild Hunt (epico!), rimanendo tuttavia sempre alla ricerca di un titolo che colmi la mia inesauribile fame di fantascienza, RPG e azione. Mass Effect ci era riuscito a suo tempo, ma attendo con ansia Cyberpunk 2077! [CENTER][ATTACH]11907.IPB[/ATTACH][/CENTER]