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Recensione ICY: Frostbite Edition 2017-08-31T23:18:07+02:00
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    ICY: Frostbite Edition - Recensione

    Recensione ICY: Frostbite Edition

Prefazione

Non è consueto per me tornare dopo qualche anno a recensire il medesimo videogame, o quasi: nella release ufficiale e la nostra relativa recensione che l’ha seguita, riguardante il primo ICY, avevo visto in quest’ultimo RPG un grande potenziale inespresso, a causa di un budget irrisorio e uno studio di sviluppo nostrano che cercava di risorgere dalle ceneri dopo una cocente, e a mio parere, non meritata, sconfitta nella campagna kickstarter dell’allora Zaharia.

Sentire nuovamente che i ragazzi di Inner Void Interactive stavano preparando una edizione completamente rimasterizzata di ICY è stato una sorpresa e al contempo una soddisfazione oserei dire “patriottica”, proprio per non vedere cedere un team italiano nei propri primi passi verso il complesso e difficile mondo videoludico, non propriamente radicato nel Belpaese.

Per questo è stato un doppio piacere recensire questa piccola gemma degli Indie RPG, che ormai brilla di luce propria anche se si porta dietro qualcosa del proprio oscuro passato.

È stato un doppio piacere recensire questa piccola gemma degli Indie RPG, che ormai brilla di luce propria anche se si porta dietro qualcosa del proprio oscuro passato

Tre innovativi punti cardine

La Desolazione di ICY: Frostbite Edition mi ha accolto nuovamente nel proprio gelido abbraccio, consistente nell’avvento di una nuova Era Glaciale in cui quello che rimane dell’umanità cerca di sopravvivere rovistando nelle rovine di un antico glorioso (o rovinoso, a seconda di come la si guarda) passato, riunendosi in nuclei di persone chiamati “Famiglie” o in pochi centri civilizzati.

Rispetto al passato sono stati principalmente tre innovati punti cardine che mi hanno fatto apprezzare il nuovo ICY, il quale è ancora incorniciato da tematiche mature, che possono esserci solo in situazioni estreme come la sopravvivenza, ovvero cannibalismo, soprusi, ingiustizie, un forte legame di amicizia e l’inconsapevole ricerca di un qualcosa di migliore legato a una flebile speranza, insieme a una narrazione basata sull’interazione dei personaggi che potrete gustarvi come se foste davanti a un buon libro, velata da una spruzzata di umorismo (ed easter egg legati al mondo dei videogame) che si sposa perfettamente e permette anche di apprezzare maggiormente i momenti carichi di tensione, andando proprio a spezzare la pesantezza dei temi trattati. Inoltre sono presenti diverse diramazioni della trama, derivate da scelte e conseguenze, le quali porteranno a uno degli ancora più sfaccettati finali (effettivamente tre) che caratterizzano questa Frostbite Edition.

I sopracitati tre punti cardine riguardano: l’inedito sistema di crafting, il nuovo sistema di combattimento e i nuovi segmenti narrativi legati ad alcuni dei membri del party. Andiamo ad approfondirli.ICY: Frostbite Edition - Recensione

Il nuovo crafting e sistema di combattimento

All’annuncio dell’introduzione di un sistema di crafting avevo pensato che sarebbe stato rilegato a un mero angolo di ICY: Frostbite Edition, e invece mi sono dovuto piacevolmente ricredere. Gli sviluppatori hanno infatti impostato tale nuova feature in modo che fosse realmente funzionale per il gameplay, anche se magari poteva essere legata a qualche specifica missione di gioco e alla trama stessa, cosa che non è stata.

Cacciare o razziare un edificio abbandonato è senz’altro il modo più celere per trovare materiale utile, come tendini di animali, legna, tessuti o parti meccaniche, con il quale si possono fabbricare torce, corde o perfino archi rudimentali per esplorare più in sicurezza e trovare loot migliore, o semplicemente (si fa per dire) difendersi meglio.
Tuttavia i veri attrezzi del mestiere, ad esempio un fucile da cecchino o granate o ancora un miglior giubbino di protezione, che mi hanno permesso di sopravvivere nella brutale Desolazione, li ho dovuti creare in vari passaggi, utilizzando diversi materiali e scovando progetti, dando per l’appunto un senso all’insieme della sopravvivenza, nel termine più letterale possibile.

Per quanto riguarda il rivisitato sistema di combattimento, il mio pensiero è stato il medesimo del crafting: un piacevole stupore.

Nel precedente ICY il combat system era un qualcosa di poco comprensibile nel breve termine, macchinoso e rappresentato da una mera schermata con statistiche; nella Frostbite Edition si è fatto in questo senso un vero e proprio salto di qualità introducendo un’interfaccia che rappresenta buff, malus, danni e tipi di equipaggiamento dei membri del party, andando anche ad appagare in questo modo gli occhi del giocatore.

Inoltre l’aggiunta di  particolari caselle, definite “carte”, derivate dal tipo di armi ed equipaggiamento del party e abilità del proprio alter ego,  permette ora di impostare una propria tattica di gioco combinandole in varie maniere per ottenere bonus al morale o ai danni, causarne al nemico o ripararsi da questi. Con il progredire dell’avventura in alcune occasioni, e in base a certe scelte, sarà  cruciale impararne l’uso, che ho particolarmente apprezzato per il coinvolgimento raggiunto soprattutto contro alcuni boss…

Vecchi compagni, nuove storie

L’introduzione di nuovi spezzoni nella trama di ICY: Frostbite Edition è stata la ciliegina sulla torta, sebbene mi aspettassi molto di più: le inedite sequenze introdotte da Inner Void riguardanti il passato di alcuni membri del party e una inedita parte dedicata all’Eden, hanno quasi perfettamente riempito quel vuoto creatosi nella versione vanilla, permettendomi di creare un legame più forte con i personaggi interessati e comprendendone al contempo il proprio viaggio nella Desolazione; le nuove missioni dell’Eden hanno inoltre dato quel lasso di tempo per l’appropriata “curva di crescita” verso una missione ben più importante.

Benché catturato e coinvolto, c’è però da aggiungere che la trama complessiva di ICY: Frostbite Edition rimane tendenzialmente troppo breve e a mio parere, come nella versione vanilla, si interrompe sul più bello. Si sarebbe potuto fare realmente di più? A questo solo Inner Void può rispondere.

Un passo avanti e due indietro? Non proprio…

Se da una parte si sono fatti dei passi avanti, dall’altra alcuni indietro: avevo apprezzato la libera esplorazione dell’ICY vanilla, non legata a specifici “nodi” di passaggio o ad aree di interesse, le quali tolgono quel brivido verso l’esplorazione dell’ignoto e rilegano a un mero numero l’oculata gestione delle scorte di viveri.
Lo stesso per quanto riguarda lo scorrere dei giorni, che venivano segnati nell’interfaccia e personalmente avevano lasciato impresso quanto “tempo” fosse passato dall’inizio della mia avventura, dandogli un certo senso di realismo.

Se da una parte si sono fatti dei passi avanti, dall’altra alcuni indietro…

Il cambio della gestione del morale nelle battaglie è stato, a mio parere, altrettanto sminuito. In precedenza la perdita completa di quest’ultimo comprendeva la sconfitta all’interno di una battaglia con la relativa conseguenza di lasciare feriti alcuni membri del party e della repentina fuga di questi, rendendo comprensibile l’idea di una fuga precipitosa di individui non addestrati per azioni eroiche, ma semplici esseri umani che volevano sopravvivere ad ogni costo e non vincere una guerra.

Adesso invece il morale in battaglia è meramente legato a delle statistiche che aumentano il danno dei nemici o diminuisco il proprio, fino alla vittoria o al game over dato dall’esaurimento degli health point di una o l’altra parte.

Conclusioni

In conclusione ICY: Frostbite Edition mi ha fatto rivivere un’avventura che avevo accantonato da tempo, regalandomi nuove e vecchie emozioni le quali hanno riempito quei vuoti nella trama che mi avevano fatto non poco storcere il naso, sebbene c’è da dire che dopo più di due settimane dalla release e qualche patch pubblicata, rimangano alcuni bug insieme a qualche schermata non tradotta in italiano; la sensazione che si poteva fare di più per questo Indie RPG permane ancora nella mia mente nonostante i progressi sopraelencati.

Infine se posso definire ICY: Frostbite Edition come il punto di partenza dell’italiana Inner Void Interactive, non vedo l’ora di scoprire dove potrebbe arrivare magari con più ampie risorse.

Altre immagini del gioco

IL VERDETTO

7.5
A CHI POTREBBE PIACERE?
A chi è alla ricerca di una piccola perla degli Indie RPG, ma che non ha le pretese di un tripla A del genere, in quanto storia e contenuti sono limitati.
PRO
  • Trama avvincente, e ora completa con le inedite sequenze introdotte...
  • Combat sytem rivisitato e molto più apprezzabile
  • Inedito sistema di crafting funzionale con il gameplay
  • Finali ancora più sfaccettati in base a conseguenze e scelte di gioco
CONTRO
  • ...Ma rimane comunque ancora troppo breve
  • Permane un senso di mancato completamento
  • Qualche bug rimane, ma niente di grave

DATI DEL GIOCO

Piattaforme: Windows, Linux, Mac OS

Sviluppatore: Inner Void Interactive

Distributore: Digital Tribe Games

Data di uscita: 11/08/2017

Sito Ufficiale

Spazio dedicato nel forum

PEGI: 16+

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Nutro sin dall'infanzia una smodata passione per l'universo dei videogame. In passato ho giocato alle vecchie glorie dei JRPG, come Legend of Dragoon e Final Fantasy IX. Di recente invece mi sono dilettato tra vari ARPG come The Witcher 3: Wild Hunt (epico!), rimanendo tuttavia sempre alla ricerca di un titolo che colmi la mia inesauribile fame di fantascienza, RPG e azione. Mass Effect ci era riuscito a suo tempo, ma attendo con ansia Cyberpunk 2077! [CENTER][ATTACH]11907.IPB[/ATTACH][/CENTER]