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Recensione Bound by Flame 2016-11-27T11:24:33+01:00
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    Recensione Bound by Flame

Tre RPG in meno due anni. Questi sono i numeri che accompagnano Spiders Game Weavers all’uscita di Bound by Flame. Si tratta di uno sviluppo a dir poco esponenziale per questa software house francese che da esordiente sta cercando ad ogni costo il successo. Of Orcs ad Men è stato un primo tentativo realizzato con la collaborazione dei connazionali Cyanide Studios, Mars: War Logs una gemma grezza da perfezionare ma che già lasciava intravedere diverse buone idee. Ora con Bound by Flame raggiungono decisamente la loro conferma ed affermazione, seppur con le dovuto misure. Si tratta infatti di un successo parziale, come vedremo più avanti nella recensione della versione PC da noi testata.

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Alcuni nemici sono davvero mastodontici

Bound by Flame narra le gesta di un mercenario appartenente alla compagnia delle Lame Libere, chiamato Vulcan. Assoldati dagli Scribi Rossi, un ordine di sapienti e maghi dotati però di scarso potere, dovranno vedersela con un’armata di morti viventi guidata da sette negromanti dalle sconfinate capacità magiche: i Signori del Freddo. Infatti, oltre a comandare un’orda di non morti, i potenti stregoni lasciano dietro di loro una desolata landa di ghiaccio che minaccia di estendersi all’intera Vertiel, il mondo di gioco . Il gelo annuncia il loro arrivo e ogni battaglia, anche se in apparenza in grado di rallentare la loro avanzata, è sempre una sconfitta per gli ultimi superstiti dato che i caduti vanno ad ingrossare le fila dei nemici.
Alle Lame e agli Scribi si uniscono gli Elfi, popolo inizialmente riluttante a scendere in guerra (tanto per cambiare… altro cliché fantasy). Durante l’ennesima lotta disperata, Vulcan è costretto ad interrompere un rituale degli Scribi Rossi e la sua anima si unisce indissolubilmente ad un potente Demone.

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La trasformazione in Demone ormai completa

Il legame così creato cambia profondamente Vulcan: acquisisce una forza superiore ed è ora in grado di scatenare il potere del fuoco in combattimento che, come potrete intuire, usato contro un’armata di esseri di ghiaccio o comunque in putrefazione, avrà effetti devastanti. Di più: la voce del demone sussurra nella sua mente consigli, opinioni e cercherà per tutto il corso dell’avventura di prendere il controllo del corpo condiviso con Vulcan.
Questa dicotomia e questo lungo conflitto sarà il leitmotiv di tutta l’avventura. Il giocatore sarà posto più volte, durante situazioni chiave per la trama, di fronte alla scelta di cedere a questo potere infernale oppure conservare l’umanità del personaggio rinunciando a doni superiori. Abbracciando il credo del Demone, Vulcan diventerà un personaggio negativo, il suo corpo inizierà a bruciare costantemente assumendo anche una tonalità scura ed infine spunteranno ben due paia di corna, oltre a guadagnare diversi bonus. Rimanendo umani invece non si otterrà alcun beneficio se non la purezza della propria anima.

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La mappa indica grazie ai quest marker opzionali dove potrete completare i vostri incarichi

All’inizio dell’avventura il gioco ci chiederà di creare il nostro alter-ego. E’ possibile impostare il sesso del personaggio e il suo volto, scegliendo tra le dieci combinazioni disponibili. Un po’ ridicola la possibilità di modificare il nome del/la nostro/a Vulcan perché sempre Vulcan verrà chiamato nei doppiaggi mentre nelle didascalie di dialogo apparirà il nick name da noi scelto. Evidentemente questa opzione andava studiata un po’ meglio.
Nelle sue prime ore di gioco Bound by Flame calerà il giocatore nel più classico dei tutorial. Verranno spiegate brevemente le varie meccaniche del gioco. Si tratta di un action RPG con un design abbastanza lineare. Chi ha giocato The Witcher 2: Assassins of kings non potrà non notare le molteplici similitudini di gameplay qui riproposte sostanzialmente allo stesso modo. Ritroviamo infatti i passaggi da una zona all’altra attraverso porte che nascondono abilmente i caricamenti minori, un combat system abbastanza simile, la possibilità di potenziare l’equipaggiamento aggiungendo potenziamenti creati dal giocatore, un level design limitato e lineare ma comunque in grado di assicurare un minimo di libertà di esplorazione.

Gli elementi RPG vi sono seppur siano il minimo sindacale per poter annoverare Bound by Flame nel genere ruolistico. Ci sono quest secondarie, alcune con scelte discretamente importanti in grado di alterarne l’esito, sviluppo del personaggio, dialoghi che aumentano la conoscenza del lore ma altrimenti perfettamente evitabili, il ciclo notte/giorno che avrà un impatto su alcune missioni, la possibilità di creare oggetti e pozioni andando anche a personalizzare l’aspetto delle armature indossate da Vulcan. Il crafting è però ridotto ai minimi termini e la personalizzazione, seppur sulla carta il numero di varianti estetiche e combinazioni possibili sia importante, sarà limitata dai bonus offerti da spallacci, scarselle e ginocchiere. Le armature saranno acquistabili dai mercanti oppure possono essere trovate esplorando i livelli che via via si sbloccheranno. Proprio come per The Witcher 2, proseguendo nella storia non sarà possibile tornare indietro ed esplorare nuovamente quanto già visto in cerca di novità. Bound by Flame guiderà il giocatore, anche attraverso quest marker opzionali, attraverso la sua trama facendogli percorrere tre macro ambientazioni suddivise ognuna in numerosi sotto livelli.
Lo sviluppo del personaggio avviene seguendo i tre rami abilità disponibili: guerriero armato del più classico spadone e facente affidamento alla forza bruta e attacchi ampi, lenti e potenti; ladro veloce  tutto pugnali e schivate; piromante in grado di potenziare notevolmente l’effetto delle lame o lanciare incantesimi ad area o di protezione. Potrete sviluppare soddisfacentemente solo due di questi rami ed uno solo solo acquisendo ogni suo bonus. Compiendo determinate azioni come realizzare un tot di oggetti o uccidere in un certo modo un certo numero di nemici, vi permetterà di sbloccare i tratti ossia ulteriori potenziamenti che andranno ad aumentare il rendimento del personaggio in combattimento o durante la creazione di ulteriori oggetti. Vulcan sarà inoltre uno specialista nel piazzare trappole che diventeranno molto utili nell’affrontare nemici multipli e ovviamente i boss. E’ possibile anche utilizzare una balestra per interrompere le animazioni più devastanti dei nemici, alcune volte, altrimenti i danni causati sono scarsi.

Per quanto le premesse non siano certamente in grado di far gridare al capolavoro, ricordiamoci però che stiamo parlando di un titolo a basso budget sviluppato in poco tempo e venduto ad un prezzo notevolmente inferiore rispetto alle controparti tripla A, Bound by Flame è piacevolmente divertente. Sicuramente permette di esser giocato con soddisfazione almeno un paio di volte per sperimentare un personaggio completamente posseduto dal Demone oppure fedele alla sua natura umana. In questo caso preparatevi ad una difficoltà completamente differente: creare un personaggio umano, armato di spadone ed in grado di far affidamento solo in parte sulle daghe è decisamente più impegnativo di un personaggio demoniaco, ladro e con i poteri del fuoco ben sviluppati. Alcuni nemici inoltre sono più facili da sconfiggere a seconda del tipo di arma impugnata: i boss saranno più semplici da battere affidandosi a pugnali, tattiche mordi e fuggi, schivate e contrattacchi. I bonus derivanti dai colpi critici danno un aiuto ulteriore. Viceversa lo spadone sarà più adatto a sfondare i nemici armati di scudi e sopravvivere più facilmente se accerchiati grazie ad una capacità difensiva superiore contro avversari numerosi. Il guerriero è inoltre l’unica classe ad avere tra i suoi bonus la possibilità di rigenerare la vitalità autonomamente senza ricorrere ad aiuti esterni. L’assenza di una barra della stamina è compensata da tempi d’attesa più o meno lunghi per l’utilizzo di mosse speciali e tempi di reazione per ricorrere a contromosse devastanti che si ridurranno solamente acquisendo le giuste abilità.
La difficoltà media del titolo è superiore rispetto alla concorrenza e giocato a livelli elevati ricorda vagamente Dark Souls per i ricorrenti scontri con boss coadiuvati da nemici minori ma particolarmente velenosi e la necessità di gestire sapientemente gli ordini ai compagni, pozioni e far ricorso a parate, schivate e sfondamenti piuttosto che attaccare a testa bassa e premere in maniera compulsiva i tasti del controller, consigliato ai giocatori PC vista la natura molto action del titolo. Lo scontro finale è decisamente impegnativo e rappresenta l’apice di un crescendo di difficoltà che partirà immediatamente iniziata l’ultima fase del gioco e soddisferà sicuramente gli amanti delle sfide. I salvataggi liberi durante le pause tra un combattimento e l’altro, bloccati invece durante gli scontri, ridimensionano notevolmente il grado di frustrazione cui andate incontro. In generale però la trama non è stata ben sviluppata e risulta più un pretesto per andare avanti che una storia da vivere appassionatamente. Il finale è poi un po’ affrettato ed inconcludente. Crea inoltre molte premesse con un lore che sembra mastodontico per poi risolvere molto velocemente gli eventi messi in moto durante i primi due terzi di gioco. Esattamente come The Witcher 2 anche qui il finale appare affrettato e di dimensioni ridotte rispetto alle prime ore di gioco.

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Familiare non trovate?

Altra grande feature sponsorizzata dagli Spiders è la presenza dei compagni reclutabili. Potrete essere accompagnati da solo un compagno per volta, scegliendo tra i cinque disponibili. Vista la difficoltà più elevata della media per questo titolo, ovviamente la maga Sybil sarà la favorita dato che è l’unica a possedere poteri curativi oltre ad attacchi a distanza sufficientemente potenti. Potrete dar loro ordini premendo un tasto che metterà in pausa il gioco facendo però semplicemente rallentare il tempo, esattamente come visto in The Witcher 2, e da lì selezionare l’azione desiderata. Come caratterizzazione le altre quattro alternative non brillano particolarmente. E’ possibile parlare con loro e sbloccare alcune quest personali portandoli spesso con sé in giro per Vertiel oltre alla possibilità di completare relazioni con quattro di loro.

Un generale del Freddo, Scontro decisamente impegnativo

Un generale del Freddo, Scontro decisamente impegnativo

Dal punto di vista tecnico, il dettaglio grafico risente inevitabilmente della natura old-gen di questa produzione. Anche su PS4 e PC comunque non si raggiungono elevati standard grafici che si mantengono nella media della precedente generazione di console. Le texture in particolare non sono di alta qualità e piuttosto vintage mentre è sicuramente degno di nota il sistema di illuminazione. L’uso del cell shading (l’effetto stile fumetto alla Borderlands 2 per capirci) migliora la resa di scenari e contorni degli oggetti, rendendo più piacevole la rappresentazione dei vari ambienti di gioco.  La varietà di nemici è buona ma non eccezionale così come la qualità delle animazioni. La dimensione dei livelli è invece davvero ridotta e dà una scarsa sensazione di libertà. E’ invece assolutamente da rivedere se non cestinare la colonna sonora, priva di mordente e con brani talvolta inadatti all’azione a schermo. Per quanto riguarda la longevità ci si ferma alle 15-20 ore circa, lontano dalle 30 annunciate dal publisher, probabilmente raggiungibili giocando l’intera avventura al massimo della difficoltà. Purtroppo per i tempi di recensione non è stato possibile farlo. Nella versione PC vi sono dei tasti a scelta rapida ma sono limitati a soli quattro e in molte situazioni non basteranno.

Concludendo, Bound by Flame è una piacevole sorpresa in questo 2014 che si era annunciato come scoppiettante dal punto di vista ruolistico ma i continui ritardi nelle grandi produzioni hanno fatto slittare i veri botti al prossimo autunno. La produzione Spiders rappresenta senz’altro un notevole salto di qualità per il team francese che ci chiediamo cosa potrebbe esprimere disponendo di tempi e budget paragonabili alla concorrenza, potendo inoltre arricchire la trama di un numero maggiore di eventi e livelli. L’assenza di bug e i sistemi di controllo molto ben realizzati lo rendono senz’altro un prodotto già perfettamente godibile alla sua uscita sul mercato, cosa tutt’altro che scontata di questi tempi. E’ inoltre il primo gioco a vantare elementi RPG disponibile per PS4 dove però viene venduto ad un prezzo praticamente doppio a quello PC ed quindi un acquista un po’ da valutare nella sua versione console. Lo raccomandiamo a tutti i fanatici degli action RPG, a chi attende con ansia il prossimo The Witcher 3 e a chi semplicemente ricerca un titolo divertente.

 

 

IL VERDETTO

7
A CHI POTREBBE PIACERE?
A chi vuole un action RPG a tutti i costi e ama sfide importanti ma non eccessive.
PRO
  • Divertente
  • Grado di sfida elevato ma non frustrante
  • Si può giocare con soddisfazione almeno due volte
  • Prezzo budget
CONTRO
  • Colonna sonora
  • Level design
  • Motore grafico antiquato

DATI DEL GIOCO

Piattaforme: Windows, PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360

Sviluppatore: Spiders

Distributore: Focus Home Interactive

Data di uscita: 09/05/2014

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PEGI: 16+

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