EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

Recensione Neverwinter Nights: Enhanced Edition 2018-08-28T14:10:43+02:00
  • 156926

    Recensione Neverwinter Nights: Enhanced Edition

L’epoca delle Enhanced Editions continua, dopo i successi delle riedizioni dei grandi classici BioWare come Baldur’s Gate, o del leggendario Planescape Torment, Beamdog continua nella sua opera di riedizione delle vecchie glorie degli RPG. Questa volta è il turno di Neverwinter Nights, successore della serie Baldur’s Gate che segnò il passaggio dal 2D al 3D nel lontano 2002. Stessi parlando di un gioco nuovo sarebbe da tenere solo relativamente in considerazione, ma visto che si tratta di una riedizione, e per di più di un gioco del 2002, è logico tenere conto di cosa ci sia di disponibile che non lo fosse alla sua uscita, specialmente considerato il fatto che già alla sua uscita Neverwinter Nights era più un editor di RPG con una campagna inclusa che altro. Infatti, l’originale Neverwinter Nights fu accolto relativamente tiepidamente per quanto riguardava i contenuti presenti, in special modo la non stellare campagna, ma con invece grande interesse per le caratteristiche aggiuntive e all’epoca innovative, come l’editor ed il multiplayer.

Come al solito non mancano i compagni del party.

Di base Neverwinter Nights si configura come un RPG classico che di più non si può. Se avete familiarità con Icewind Dale e compagnia vi sentirete a casa, dato che anch’esso è basato sul regolamento di Dungeons & Dragons. Potrete creare il vostro personaggio a piacimento o sceglierne tra uno di quelli preimpostati, con una pletora di razze, classi, sottoclassi, specializzazioni e abilità che faranno la felicità di chiunque ami avere un personaggio su misura. Il combattimento si svolge in tempo reale con pausa tattica, come tradizione insegna, ed è completamente governato dalle statistiche dei personaggi in gioco, ed il giocatore si limita ad indicare le azioni da eseguire ed in quale ordine, per cui la tattica è fondamentale. Dopo tutti questi anni è interessante vedere i germogli dei grandi RPG BioWare come Dragon Age nell’impostazione e controlli.

Essendo D&D non poteva mancare un Beholder.

questa versione mantiene la compatibilità con tutti i mod, espansioni e contenuti aggiuntivi rilasciati nel corso degli anni.

Ovviamente non mancano dialoghi a scelta multiple e relazioni con i compagni, anche se come accennato, la campagna principale non brilla sotto questi aspetti, ma per fortuna la Enhanced Edition include le due espansioni, che migliorano decisamente la storia. Un aspetto notevole di questa versione è che mantiene la compatibilità con tutti i mod, espansioni e contenuti aggiuntivi rilasciati nel corso degli anni. Una scelta decisamente sensata, dato che il punto di forza di Neverwinter Nights sono sempre stati i contenuti aggiuntivi, piuttosto che quelli originali. Addirittura i vecchi salvataggi sono compatibili senza problemi. Data la natura del gioco, che ha sempre fatto dei contenuti creati dai giocatori il suo punto di forza, la compatibilità con lo Steam Workshop è decisamente gradita, e sono già moltissimi i vecchi moduli disponibili, nonché i nuovi arrivi.

Le musiche sono di Jeremy Soule, l’autore della colonna sonora di titoli come Morrowind Skyrim e si riconoscono subito, un punto decisamente a favore del gioco.

Enhanced Edition o no?

Per vedere la vera nuova grafica all’opera al momento è necessario tuffarsi nello Steam Workshop

L’aggiornamento grafico c’è stato ma purtroppo non è stato applicato sistematicamente. Alcuni effetti come il motion blur, occlusione ambientale e l’illuminazione sono attivabili da subito e l’effetto si vede su qualsiasi contenuto di Neverwinter Nights, anche se, a onor del vero, giocare alla Diamond Edition, quella già disponibile da anni, con qualche shader aggiuntivo è più o meno la stessa cosa. I cambiamenti più grossi, perlomeno al momento, sono riservati a contenuti futuri, che i modder o gli sviluppatori possono introdurre nel gioco. Effetti come mappe normali e speculari per-pixel, nonché textures in alta risoluzione, che sono quelli che cambiano più visibilmente l’aspetto del gioco, non sono stati retroattivamente applicati ai contenuti presenti ma sono presenti nell’editor. Questo vuol dire che per chiunque acquisti il gioco questi non sono visibili, ed è un peccato perché i miglioramenti tecnici sono molto più notevoli di quanto questa Enhanced Edition mostri di primo acchito. Per vedere la vera nuova grafica all’opera al momento è necessario tuffarsi nello Steam Workshop e scaricare pacchetti come il Graphical Showcase Enhanced Tileset o il Graphical Showcase Characters, ma è bene notare come anche in questi casi si tratti di risorse per i modder e non modifiche che cambino il gioco base, per cui per vedere la vera Enhanced Edition dovremo aspettare che qualche modder volenteroso aggiorni il gioco, un’operazione che Beamdog avrebbe dovuto fare al momento del rilascio.

I nuovi effetti grafici e modelli dei personaggi. Disponibili sullo Steam Workshop ma che purtroppo non rimpiazzano quelli della campagna originale.

Purtroppo l’interfaccia non è stata veramente aggiornata. Funziona su schermi ad alta risoluzione aumentandone la dimensione, anche se con opzioni molto limitate, ma soprattutto non è stata cambiata nelle sue funzioni. Per vedere le statistiche di un oggetto si deve sempre premere con il pulsante destro del mouse ed ispezionarlo. Non si può nemmeno comparare con altri oggetti dell’inventario. Aveva senso quando si giocava in 1024×768 ma oggiogiorno si poteva avere un’interfaccia più snella. Allo stesso tempo i suoni dei click nei menù sono davvero nostalgici.

L’interfaccia è leggibile anche in alta risoluzione.

Multigiocatore ed editor

Sarebbe quasi più da recensire l’editor che il gioco. Il vero punto di forza di Neverwinter Nights, nel 2002 così come ora, risiede nella versatilità dell’editor e nelle possibilità del multigiocatore. Il primo può agire su praticamente qualsiasi parametro del gioco, dagli script alle textures, e permette, non solo di realizzare contenuti aggiuntivi in linea con quanto già presente, ma anche cambi di stile relativamente radicali, come votare il gioco più all’azione simile a Diablo. L’editor è abbastanza semplice da usare, con un’interfaccia comprensibile e addirittura aiuti diretti per iniziare. È evidente che non è stato aggiunto in seguito, ma al contrario, si tratta del punto principale del gioco, del quale la campagna principale è solo una dimostrazione di cosa sia possibile realizzare con esso. Fortunatamente, l’approccio ha funzionato, e nel corso degli anni centinaia di campagne aggiuntive sono state rilasciate per Neverwinter Nights, alcune delle quali sono disponibili direttamente nella Enhanced Edition.

L’editor è relativamente semplice da usare.

Non sono possibili grandi interazioni con lo scenario, come in Original Sin, e manca la cinematograficità di altri giochi BioWare come Dragon Age, ma data la potenza dell’editor le possibilità ci sono, e se la campagna principale non è un gran che, tutto dipende dalla qualità degli scrittori, per cui già le espansioni mostrano un netto miglioramento, e ci sono molti campagne amatoriali di grande qualità, come The Aielund Saga, Elegia Eternum, The Rose of EternityThe Bastard of Kosigan, che fanno della narrazione il loro punto di forza.

L’altro grande punto di forza di Neverwinter Nights è il comparto multigiocatore. Siamo tutti abituati ad avere una componente online anche nei giochi di ruolo. Il co-op è diventato abbastanza comune, e gli MMROPG sono ormai una realtà quotidiana, ma quanti giochi permettono di avere una versione digitale di una vera partita a D&D con tanto di Dungeon Master e al tempo stesso un online persistente? Anche nel panorama attuale questa rimane una caratteristica che rende Neverwinter Nights decisamente interessante. Questo combinato alla potenzialità dell’editor propone una serie di possibilità che ha poche eguali anche a 16 anni di distanza.

È del tutto possibile avere un’intera campagna di D&D giocata con il motore di Neverwinter Nights, invece che con dadi e taccuini, con mouse e tastiera.

La modalità Dungeon Master permetter ad un giocatore di assumere suddetto ruolo, e quindi di controllare, invece che un solo personaggio o gruppo, l’ambiente, i PNG e lo svolgersi della storia, come in un tradizionale gioco da tavolo. Questo ruolo può essere intrapreso in moduli già esistenti, oppure crearne o scaricarne di nuovi a tal scopo, e cambiarli per le proprie esigenze. È del tutto possibile avere un’intera campagna di D&D giocata con il motore di Neverwinter Nights, invece che con dadi e taccuini, con mouse e tastiera. Naturalmente tutta questa flessibilità permette anche di avere un multigiocatore più tradizionale, con un gruppo di amici che possono affrontare le campagne del gioco in co-op, oppure PvP.

Online non manca decisamente la compagnia.

L’altra grande possibilità offerta è la presenza di server dedicati persistenti. Il personaggio viene salvato in un mondo online che continua ad esistere indipendentemente se il giocatore sia collegato o meno. È come avere la possibilità di giocare ad un MMROPG incluso nel pacchetto, senza i problemi di abbonamenti, o modalità di gioco create solo per tenere il giocatore il più a lungo possibile. La flessibilità dell’editor si fa sentire anche in questo caso, ed è possibile trovare server con le più disparate modalità di gioco: da server full-RPG, dove è spesso necessario registrarsi altrove ed introdurre il proprio personaggio prima di essere ammessi, ed il linguaggio e le azioni devono sempre essere ‘in ruolo’; a server PvP o anche hack’n slash dove ci si limita a combattere contro mob e raccogliere bottino. Insomma, le possibilità sono veramente molte, che coprono praticamente tutte le opzioni multigiocatore offerte nel panorama contemporaneo degli RPG, come dimostrato dalla popolarità dei server. Basta gettare uno sguardo a liste come quella sul sito ufficiale NWMaster per vedere costantemente decine di giocatori connessi.

Tirando le somme

Neverwinter Nights è un gioco che non è mai stato da considerare per il suo valore intrinseco di RPG, quanto come un sistema che permette la creazione di esperienze di ruolo, anche se le due espansioni ed i moduli inclusi migliorano decisamente la situazione dal punto di vista dei contenuti disponibili sin da subito.

Questa nuova Enhanced Edition è rivolta quasi più a nuovi giocatori, piuttosto a chi ha già centinaia di ore con il titolo. Le possibilità offerte, sia sotto il profilo dell’editor che del singolo e multigiocatore, sono le stesse, salvo l’aspetto grafico. Allo stesso tempo, l’integrazione con lo Steam Workshop e la possibilità di ulteriori miglioramenti grafici non sono da sottovalutare, e chi volesse passare dalla vecchia versione alla nuova può farlo senza problemi, visto che è tutto assolutamente compatibile.

Per chi si avvicinasse per la prima volta al gioco invece troverà delle possibilità praticamente uniche nel genere, in un mondo post-World of Warcraft, dove la componente online ha preso una piega decisamente differente, nonché una grandissima disponibilità di contenuti, se si è disposti a guardare oltre alla campagna principale.

 

 

IL VERDETTO

8.5
A CHI POTREBBE PIACERE?
Agli amanti dei giochi di ruolo classici e di Dungeons & Dragons. A chi vuole un mondo persistente online senza essere un MMORPG.
PRO
  • Editor potentissimo
  • Tante storie aggiuntive
  • Multiplayer
CONTRO
  • Aggiornamenti grafici non sfruttati
  • Campagna originale mediocre

DATI DEL GIOCO

Piattaforme: Windows

Sviluppatore: Overhaul Games

Distributore: Beamdog

Data di uscita: 27/03/2018

Sito Ufficiale

Spazio dedicato nel forum

PEGI: 12+

GIUDIZIO LETTORI

8.5 1 voto
{{ reviewsOverall }} / 10 Utenti (1 voto)
Voto
Recensioni degli utenti Devi fare il log-in per votare
Ordina per

Sii il primo a lasciare una recensione.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Giocatore sin dai tempi in cui a stupire era la grafica di Alone in the Dark, tra un videogioco e l’altro si occupa delle recensioni su RPG Italia. Quando non gioca per piacere trova il modo di farlo per lavoro, insegnando storia del design con Assassin’s Creed II e cercando scuse accademiche per usare videogiochi un po’ ovunque, dagli ospedali alle università.