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Recensione Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord 2016-11-27T11:25:01+01:00
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    Recensione Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord

Dopo due anni di preview e tantissime aspettative arriva finalmente l’ultimo titolo basato sull’importante licenza de “Il Signore degli Anelli”. Ad esaltare ulteriormente gli animi dei fan sono gli annunciati elementi RPG, sinora mal implementati da tutti i titoli offline dedicati all’universo di Tolkien. Ad impreziosire il tutto ci pensa un nuovo filone di lore, mai davvero sviluppato dal celebre autore inglese e qui invece scelto da Snowblind Studios. Lo scopo è ben preciso: rivivere l’atmosfera della Guerra dell’Anello ma attraverso occhi diversi, abbandonanto l’ormai iper sfruttata Compagnia e seguire le gesta di tre eroi inediti alle prese con una minaccia in arrivo da Nord. Durante il romanzo de “Il Signore degli Anelli” il lettore ha modo di seguire le gesta di Frodo, Aragorn, Gandalf e il resto della Compagnia durante il loro lungo viaggio verso il Monte Fato. La zona a nord della Terra di Mezzo viene solamente lambita dagli eventi ben più importanti che si svolgeranno a sud tra le Pianure di Rohan e la terra di Mordor. Nel libro infatti vi sono solo accenni ad alcuni scontri a Nord delle Montagne Nebbiose e della Montagna Solitaria. Si parla della chiara intenzione di Sauron di portare la Guerra su più fronti, dividendo le razze alleate contro di lui e annientarle singolarmente. Snowblind decide di seguire questi scontri, in particolare il conflitto tra il tenebroso e malvagio Agandaur, la sua armata di Orchi e creature del male opposta agli elfi di Gran Burrone e tre eroi che potremo controllare durante l’avventura: Farin il nano, Eradan il ramingo e Andriel, un’elfa adepta alle arti magiche. La mitologia e le caratteristiche delle razze impostate da Tolkien sono rispettate appieno: il nano sarà un vero e proprio tank, capace di infliggere numerosi danni e sopportarne altrettanti; il ramingo eccellerà invece nel combattimento con la spada e nell’uso dell’arco; l’elfa sarà invece una dotata maga, capace di curare e supportare il gruppo. La storia porterà il terzetto a visitare alcuni luoghi familiari ai fan della saga: Brea, Gran Burrone e il Bosco Atro. Compaiono poi personaggi famosi come Aragorn, Elrond e Radagast, uno degli Istari. La sensazione di calpestare ancora una volta la Terra di Mezzo è quindi molto forte. Il level design mette il giocatore di fronte a paesaggi e ambienti suggestivi, di buon impatto. Vi è però una costante sensazione di già visto: i film di Peter Jackson hanno avuto ancora una volta un’influenza notevole negli stili architettonici e negli oggetti e personaggi presenti nelle varie stanze, cortili e corridoi. Essendo stati già mostrati ampiamente nell’ampio ventaglio di titoli basati sulla produzione cinematografica, si ha sempre un forte deja vu.

Bastone, spada e martello

Il combat system è quanto di più classico si possa vedere su console. In questo senso gli Snowblind non hanno osato nulla di veramente nuovo. Utilizzando armi da taglio o contundenti come la spada del ramingo o il martello del nano si hanno a disposizione un attacco veloce ma debole e uno più potente ma molto lento e capace di lasciare notevolmente esposti agli attacchi nemici. Inanellando una sequenza di colpi sarà possibile eseguire semplici combo condite da mosse finali in bullet time particolarmente cruente. Sia nano che ramingo hanno a disposizione un’arma a distanza, rispettivamente balestra e arco. Utilizzandole si passa ad una fisuale analoga a quella di tanti TPS in cui occorre prendere la mira e massacrare i nemici di dardi o frecce. La maga sarà invece armata di bastone con il quale potrà scagliare proiettili magici diventando una vera e propria MG-42 fatata, colpire gli avversari a breve distanza con combo fisiche eseguite dal suo bordone oppure evocare speciali bolle magiche in grado di rigenerare la salute del resto del party. Quando l’energia vitale di uno dei tre scende al minimo questi cadrà in ginocchio ma non morirà. I restanti due membri del gruppo potranno curarlo, ripristinandone completamente la vitalità e permettendogli di tornare nella mischia. Finchè anche uno solo sopravvive sarà possibile rivitalizzare i compagni di viaggio e preseguire l’azione di gioco. Messo al tappeto anche quest’ultimo invece si assisterà ad un definitivo game over.

Action (RPG)

Come avrete senz’altro capito il gameplay è estremamente action. L’intera esperienza di gioco è stata studiata tenendo a mente il pad console e gli altri esponenti del genere, non ultimo l’omonimo e ottimo titolo dedicata a “Il ritorno del Re” pubblicato da EA circa otto anni fa. Vi sono però diversi elementi RPG che in qualche modo distinguono l’opera di Snowblind dalla concorrenza. E’ prevista una progressione di livello per i personaggi durante la quale sarà possibile aumentare le caratteristiche di ognuno (forza, destrezza, resistenza) che influenzano i danni inflitti e sopportabili in combattimento e selezionare nuove abilità scegliendole fra tre diversi rami per ogni personaggio. Queste abilità forniranno miglioramenti passivi come l’aumento di rigenerazione della vita e del mana/vigore oppure vere e proprie nuove mosse che arricchiscono le modalità di sterminio a disposizione. Spendere i punti abilità accumulati in maniera oculata è fondamentale. Esplorando le location e uccidendo i nemici si potranno ritrovare diversi nuovi oggetti per equipaggiare ulteriormente il proprio alter ego, facendo leva sulla sindrome da power player insita in ogni giocatore di RPG classici. E’ inoltre possibile rivendere gli oggetti inutili per guadagnare risorse da spendere in altri articoli oppure donare spade, archi ad un altro membro del party, date le restrizioni di razza imposte su alcuni pezzi. Molto carina l’idea di far intervenire l’aquila Beregard una volta ottenute le apposite piume in combattimento. Si rivela essere molto utile e a tratti fondamentale per sconfiggere nemici situati in luoghi altrimenti impossibili da ragiungere. Occorre inoltre gestire molto saggiamente le possibilità di farla intervenire dato che alcune postazioni come baliste e stregoni ben piazzati possono costituire grossi grattacapi per i giocatori spreconi. E’ presente anche un rudimentale sistema di dialoghi a menù radiale che però interviene inspiegabilmente solo in determinati frangenti e ad ogni modo non permette di prendere decisioni ma piuttosto apprendere dettagli secondari della trama. Sono inoltre disponibili alcune side quest ma in numero davvero ridotto e facilmente evitabili.

Linearità e divertimento

Il level design è quanto di più lineare si possa immaginare, tipico di molti titoli action. Occorrerà farsi strada attraverso dungeon e rovine abbandonate sterminando ondate crescenti di orchi e altre diavolerie sino a raggiungere la meta finale. In modalità co-op locale o online il gioco mostra la sua vera forza, esaltando la coordinazione e l’affinità di gioco di più giocatori alle prese con le orde di Agandaur. Si segnalano in particolare i boss, davvero ostici in molti casi e impossibili da sconfiggere senza un’attenta collaborazione e l’utilizzo di tattiche di squadra. Questa semplicità può far storcere il naso a chi si aspettava un titolo più profondo per esplorazione e interazione con l’ambiente ma risulta estremamente appagante giocando in compagnia. Proseguendo nell’avventura si potranno sbloccare alcune zone come Lorien e Osgiliath in cui i giocatori possono affrontare una modalità sfida consistente nel sopravviere ad ondate di nemici.

Grafica e sonoro

Essendo un gioco nato e pensato per il pubblico console, il dettaglio grafico non fa sicuramente segnare nessuna vetta qualitativa data la presenza di titoli senz’altro di maggior resa su PC. Risulta tuttavia gradevole e non rappresenta senz’altro una nota negativa per il titolo. Da segnalare solamente la qualità discutibile delle facce e delle espressioni dei personaggi, davvero poco dettagliate e costantemente ingessate. Discorso a parte invece per la colonna sonora, decisamente deludente. A differenza degli altri titoli de “Il Signore degli Anelli” solo poche delle tracce composte da Howard Shore sono state utilizzate. La voglia di cambiare può averlo imposto ma si tratta di composizioni decisamente anonime e incapaci di far salire il coinvolgimento con l’azione di gioco.

Un pretesto per giocare in compagnia

Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord non è sicuramente un RPG nel senso più stretto del termine. Includerlo già nella folta schiera di action-RPG richiede rendere la definizione di tale genere molto ampia. La produzione non riesce (purtroppo anche lei, è già un elenco molto lungo) a portare al franchise de “Il Signore degli Anelli” un gioco indimenticabile, vera e propria maledizione della serie. Ancora una volta ha prevalso l’affidarsi ad un marchio celebre senza però osare verso qualcosa di nuovo o creare un titolo di qualità elevata. La Guerra del Nord riesce sicuramente in uno dei suoi scopi, forse il più importante per un videogame: divertire. In compagnia s’intende. Giocare assieme a due o tre giocatori in modalità locale split-screen o online rende l’esperienza davvero coinvolgente e la costante necessità di collaborare contro i nemici più forti o nelle situazioni più concitate porta a inventare o seguire sempre nuove tattiche di squadra. Giocandolo da soli invece può risultare un titolo frustrate, soprattuto per le ripetute orde di nemici che punteranno a isolare e circondare i tre eroi che potranno risultare una sfida le prime volte ma ben presto diventeranno molto monotone. Condludento, vi consigliamo questo titolo se amate giocare in compagnia un buon titolo action e non volete rinunciare ad una spruzzata di elementi RPG, capaci se non altro di incentivare a rivivere nuovamente l’avventura nelle terre del Nord sviluppano i personaggi seguenti nuovi rami degli skill tree. Per chi otto anni fa ha giocato “Il Ritorno del Re” si tratta invece di un vero e proprio remake in HD con uno sviluppo del personaggio più approfondito anche se cala la spettacolarità e varietà di combo disponibili.

 

DATI DEL GIOCO

Piattaforme: Windows, PlayStation 3, Xbox 360

Sviluppatore: Snowblind Studios

Distributore: Warner Bros

Data di uscita: 04/11/2011

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PEGI: 18+

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