Prologo
Tutto ha inizio in una normale giornata nelle lande della Gelida Desolazione. Il mondo non è più lo stesso da più di un centinaio di anni, precisamente da quando un cataclisma ha portato una nuova Era Glaciale nel pianeta.
La maggior parte degli esseri umani sopravvissuti al disastro vivono come nomadi all’interno di clan, noti come “famiglie”, guidati da un capo e da rigida gerarchia. Essi si spostano, cacciano e cercano qualche attrezzatura utile appartenuta agli “antichi” di continuo, per sopravvivere ed evitare i molteplici pericoli che si celano nella Desolazione.
Il protagonista è uno di questi nomadi. Egli è afflitto da un’amnesia provocata da un grave incidente avvenuto due anni or sono. Da quella scampata tragedia sogna continuamente un luogo misterioso che sembrerebbe risalire a un lontano passato, ma non quest’oggi quando insieme al suo mentore e vecchio amico, Jerome, sta svolgendo un’ordinaria battuta di caccia per procurarsi la cena.
Tuttavia una volta tornati all’interno della famiglia, il clima non è quello consueto perché molte cose stanno per cambiare.
I drammi della Gelida Desolazione
Sempre più banditi e predoni sciamano nelle Pianure innevate. Tuttavia non sono quest’ultimi a rappresentare la vera minaccia, ma la presenza di più ostici e letali nemici: i Cavalieri Rossi. A causa loro la famiglia del protagonista è costretta, pur di non dover affrontare uno scontro impari e nonostante i pericoli che potrebbe incontrare durante il viaggio, a dirigersi a Sud verso il Mantello.
Se le iniziali circostanze rispecchiavano un viaggio rischioso, l’aggravarsi della situazione porta a uno sconvolgimento di ogni parvenza di routine nella famiglia. Il tutto a causa della morte del leader del clan e al successivo rapimento dei rimanenti membri che ne fanno parte, durante la stessa notte.
Catturati da schiavisti ben equipaggiati, i restanti membri della famiglia, insieme a molte altre persone, sono costretti a viaggiare per la Desolazione giorno per giorno. Finché in uno degli infiniti giorni di marcia i predoni vengono a contatto con un piccolo gruppo di persone con armi e attrezzature più uniche che rare, che differiscono completamente dai comuni nomadi delle lande ghiacciate e dai loro rapitori.
Gli intenti di costoro si concentrano sullo svolgere test sanguigni a ognuno dei prigionieri. Alcuni dei quali attirano il loro interesse. Questi ultimi sono proprio due membri appartenenti alla famiglia del protagonista, che vengono trascinati via e portati chissà dove.
Per coloro che rimangono, compreso il protagonista, le speranze si affievoliscono sempre più e non rimane altro che continuare l’estenuante marcia, per altri infiniti giorni. Ma nonostante i drammi della Desolazione l’occasione di scappare si presenta durante l’attacco dei temuti Cavalieri Rossi al gruppo di schiavisti; proprio quando ogni speranza sembra ormai un pallido ricordo.
La fuga è disperata: alcuni muoiono, altri tentano di fuggire in ogni direzione, compreso il protagonista. Egli non ha neanche il tempo di ragionare e insieme a vecchi amici e nuovi nomadi, s’incammina verso un tunnel che rappresenta la sua unica via di salvezza.
Questo è l’inizio della travagliata avventura attraverso la Gelida Desolazione di ICY, per trovare o scoprire il destino di quei due compagni precedentemente catturati dai spietati mercenari dallo strabiliante e inusuale equipaggiamento.
I primi minuti di gioco
I primi minuti di gioco si concentrano, come di consueto all’interno di un RPG, sulla creazione del proprio personaggio.
Nel titolo di Inner Void esistono tre principali caratteristiche, Corpo, Mente e Carisma, seguite da diverse minori come Esplorazione o Dialettica, che andranno a influenzare a seconda del loro livello e della loro padronanza l’avventura del protagonista e la sopravvivenza dell’intero party.
Un personaggio con un alto livello nell’attributo Corpo potrà scalare edifici, combattere corpo a corpo o sfondare una semplice porta con facilità, ma sarà penalizzato nei casi in cui servirà una mente acuta o un forte carisma per tenere unito il gruppo. Viceversa un alto livello di Mente o Carisma aiuterà a persuadere con destrezza le altre persone, benché il basso livello fisico potrebbe portare a una maggiore probabilità di rimanere uccisi durante gli scontri, che scaturirà nel game over, oppure di subire ferite più o meno gravi durante alcuni casi nell’esplorazione del mondo di gioco.
Questo passaggio è fondamentale. Se preso alla leggera o con le idee poco chiare su che tipo di PG sviluppare, potrà rovinare l’esperienza di gioco o in alcuni casi limitarla, sopratutto per via del forte aspetto strategico di ICY.
Completato lo sviluppo del protagonista inizierà il prologo del gioco di ruolo indie. Esso farà da vero e proprio tutorial per introdurre il giocatore verso le varie feature del RPG, attraverso brevi finestre riassuntive e lo svolgersi dei drammi sopracitati in precedenza.
L’avventura avrà inizio a partire dalla fuga del protagonista e del suo party nelle lande ghiacciate. Da quel momento il giocatore potrà vagare liberamente per il mondo, esplorandolo nel modo che ritiene opportuno.
Il mondo di gioco
Il mondo di gioco non è di certo vasto quanto quello di un titolo open world, ma è discretamente esteso per un titolo story-driven. Tanto da contenere varie foreste, città abbandonate e rari insediamenti abitati dai sopravvissuti al cataclisma che hanno preferito stanziarsi da qualche parte, recuperando, riciclando e vendendo vecchi materiali, piuttosto che vagare senza meta.
Si potranno trovare inoltre luoghi nascosti che potrebbero celare segreti, anche sulla futura trama di gioco. Tuttavia il paesaggio risulta abbastanza monotono per via dell’onnipresente manto di neve e ghiaccio, dovuto all’Era Glaciale in corso.
Gli ambienti di gioco si riducono principalmente all’artwork della mappa. Nel quale sono a loro volta rappresentate foreste e strutture, dove i membri del party, realizzati anch’essi attraverso una figura, una volta in loro prossimità potranno interagire, per cacciare o raccogliere risorse fondamentali per la sopravvivenza, aprendo nuove finestre caratterizzate da altri splendidi artwork.
Purtroppo nel corso dell’avventura capiterà abbastanza spesso di rivedere un medesimo disegno, legato a una determinata situazione, come ad esempio quella della caccia, degli eventi random o per rappresentare in generale il paesaggio della Gelida Desolazione.
Tutto questo non accade nella rappresentazione dei luoghi della storia principale o dei personaggi, anche se lo sfondo innevato rimane il medesimo per quasi tutto il gioco.
La mancanza di ambienti 3D, forse per via degli scarsi fondi del team, non si fa sentire più di tanto, vista la maestria dell’artista, portando ICY a far parte di un genere di nicchia. Benché il titolo avrebbe potuto raggiungere un maggior pubblico attraverso quei giocatori che fanno della grafica un chiodo fisso o che vogliono vivere un’avventura in tre dimensioni.
guardando le molteplici linee di testo si ha la sensazione di leggere un romanzo d’avventura, piuttosto che le conversazioni all’interno di un videogame
Siamo una famiglia
Inner Void ha caratterizzato con maestria ogni personaggio di gioco: dal classico “lupo solitario”, al boss senza scrupoli che farebbe di tutto per mantenere lo status quo.
Quest’abilità degli sviluppatori italiani la si può apprezzare specialmente nei membri del party. Ognuno avrà la propria storia, credenze, fede, carattere, peculiarità e difetti.
Gli sviluppatori hanno realizzato inoltre con perizia i testi dei dialoghi e la rappresentazione di un’interazione sociale realistica attraverso quest’ultimi e i membri della famiglia. Non capita di rado che guardando le molteplici linee di testo si abbia la sensazione di leggere un romanzo d’avventura, piuttosto che le conversazioni all’interno di un videogame.
ICY ruota principalmente intorno a questo. All’interazione tra i membri del team, che dovranno affrontare situazioni all’estremo, tra la vita e la morte. Il giocatore dovrà affrontare tematiche mature, forti, e dovrà prendere decisioni difficili che non sempre avranno un lieto fine.
Le tematiche forti sono derivate dallo sconvolgimento del mondo e al relativo cataclisma globale, che hanno portato a far scomparire ogni parvenza di ordine e legge.
Sopravvive solo il più forte, che s’impone sul più debole attraverso l’opportunismo, il razzismo e il cannibalismo, solo per citare alcune situazioni. Le tematiche mature riguarderanno direttamente anche i membri del party e lo stesso protagonista, in quanto sarà responsabile, come leader, della vita dei propri compagni che potranno morire a causa di una decisione azzardata.
Il tutto però viene smorzato dalla breve durata della main story e del titolo stesso
Il tutto però viene smorzato dalla breve durata della main story e del titolo stesso, che prevede poche ma curate missioni secondarie, giungendo a conclusione proprio quando s’inizia ad affezionarsi a un personaggio in particolare. Il quale, dopo vari dialoghi privati, promette di svelare tutto il proprio passato in un prossimo futuro che non giunge mai, nonostante i 214 giorni trascorsi in-game.
Inoltre, viste le tematiche mature trattate in ICY, Inner Void poteva spingersi a realizzare delle romance tra i membri del party. Che avrebbero magari potuto approfondire la conoscenza di un determinato personaggio e aumentare non poco l’immedesimazione di gioco.
La lotta per la sopravvivenza
Gli scontri del gioco si svolgono attraverso una schermata divisa in vari riquadri. Le opzioni a disposizione del giocatore su come affrontare la battaglia variano dalla fuga, al tendere un agguato ai nemici, ad approcciarli dalla distanza tramite armi da fuoco e esplosivi o attraverso il corpo a corpo.
Il tutto è stilizzato attraverso diversi artwork che rappresentano varie scene dell’evolversi dello scontro; anch’essi si rivedranno varie volte, nel medesimo combattimento.
Sopratutto contro gli avversari più ostici bisognerà prestare una certa attenzione alle scelte effettuate e alla tattica adottata, per poterli sopraffare senza subire troppi danni. Altrimenti all’esaurirsi dei punti vitali del party o del più incisivo e facile da intaccare morale, la schermata game over non si farà attendere.
Grafica, sonoro e traduzione italiana
Come già detto in precedenza, la grafica di ICY si riduce a svariati splendidi artwork. Tuttavia il senso di dejà vù persiste in più occasioni durante tutta la partita.
Il sonoro si limita a un leitmotif che calza a pennello con la trama e le tematiche di ICY, ma che a lungo andare risulta ripetitivo come le immagini di gioco, e ad alcuni suoni ambientali e degli scontri, come quelli dei fucili, anch’essi riciclati svariate volte.
La recente traduzione italiana è stata realizzata magistralmente e solo in rari casi s’incappa in qualche schermata di dialogo completamente o parzialmente in inglese.
Per quanto riguarda i nomi di alcuni oggetti o i testi di determinate schermate di gioco in inglese, il team, attraverso Zwatrem, ci ha comunicato che sono stati lasciati così per via di un’impossibilità nel modificare il codice del titolo. Tuttavia niente che renda incomprensibile quest’ultimo.
Anche nella Gelida Desolazione sono presenti i bug? Purtroppo sì…
Nelle due run completate si è presentato un bug ricorrente, seppur in forma più blanda nella secondo partita, che affliggeva la schermata degli scontri e non assegnava correttamente i punti danno ai membri del party. Sia alla conclusione del combattimento, che quando essi riportavano delle ferite durante l’esplorazione.
Nello specifico nella prima run ho completato il titolo svolgendo i combattimenti quasi all’oscuro delle decisioni prese. Il tutto per via del fatto che apparivano quattro icone che indicavano il lancio di un fumogeno senza alcuna descrizione in merito, al posto di quelle che mi avrebbero permesso di scegliere un approccio sulla lunga o breve distanza, oppure di fuggire.
Nella seconda partita invece si è presentato solo il bug dell’assegnazione scorretta dei punti danno.
Nonostante questi fastidiosi intoppi, ICY non ha mai subìto un crash o si è bloccato durante lo svolgimento di qualsiasi missione di gioco.
Conclusioni
Le conclusioni finali, nonostante i sopracitati bug, i seppur belli ma ripetuti artwork, l’assenza di una grafica 3D e di un sonoro adeguato, la scarsa longevità della main quest, che non si spinge oltre le 5 -7 ore di gioco, sono positive.
L’intrigante e intricata trama, la magistrale caratterizzazione dei personaggi e dei dialoghi di gioco sorpassano tutto ciò. Insieme alla presenza di una buona rigiocabilità dovuta alla varie scelte di gioco, che tuttavia non andranno a modificare significativamente la main story, ma indirizzeranno solamente il giocatore a uno dei molteplici finali.
Inoltre va menzionato il fatto che l’impiego di limitate risorse nello sviluppo di ICY da parte di Inner Void pesa come un macigno sotto ogni aspetto, che altrimenti sarebbe potuto essere ampliato e migliorato, oltre che sul voto finale.
Ad esempio, ci sarebbe piaciuto vedere più missioni secondarie incentrato sul Custode o sui Cavalieri Rossi, che ricoprono un ruolo marginale nell’avventura, benché, per causa loro, l’abbiano fatta iniziare.
Insomma il tutto si può riassumere così: il potenziale c’è, ma sono mancate le risorse.
Altre immagini del gioco
IL VERDETTO
- Bellissimi artwork
- Trama intrigante
- Buona rigiocabilità
- Finali multipli
- Particolare attenzione per la caratterizzazione dei personaggi e dei dialoghi di gioco
- Assenza di grafica 3D
- Artwork ed effetti sonori riciclati
- Scarsa longevità
- Fastidiosi bug
- Limitate risorse impiegate nella realizzazione
DATI DEL GIOCO
Piattaforme: Windows, Mac OS
Sviluppatore: Inner Void
Distributore: Digital Tribe
Data di uscita: 27/07/2015
PEGI: 16+
GIUDIZIO LETTORI
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