Chi scrive deve confessare di non essere mai stato un fan di Harry Potter ma giocando a Hogwarts Legacy ho capito finalmente il perché. Malgrado l’innegabile fascino di un’ambientazione Vittoriana “parallela” in cui la rivoluzione industriale è sostituita dalla magia, percepivo un’impronta per me un po’ troppo infantile e zuccherosa. Tant’è vero che non ho mai letto i libri e non ho visto tutti i film. Ma è innegabile che il gioco sia estremamente divertente e appassionante malgrado certi suoi limiti.
Purtroppo non può essere definito un vero RPG a tutto tondo. Infatti, anche se i dialoghi a scelta multipla sono numerosi, l’impatto delle nostre azioni sulla trama è quasi sempre minimo se non nullo.
In compenso è molto ricco di elementi del genere (crescita del personaggio, crafting, struttura narrativa con main e sub ecc.) quindi, alla fine, c’è molto più “ruolo” di quanto si potesse immaginare. Addirittura c’è qualche scelta abbastanza determinante sia nel finale che nello “Smistamento” all’inizio: a seconda della “Casa” che si sceglie certi luoghi saranno visitabili o no e certe quest saranno disponibili o precluse.
Nel complesso bisogna riconoscergli di essersi rivelato un gioco sorprendentemente “grosso” e profondo.
Il sistema di costruzione e crescita del personaggio è molto variegato. I Punti Esperienza si guadagnano combattendo, completando quest, risolvendo (semplici) enigmi ambientali, trovando particolari oggetti ecc.. Poi possiamo distribuirli sia nei “Talenti” che in altri rami che non riveleremo in questa sede per lasciarci il piacere di scoprirli.
Il combattimento, in tempo reale, è uno tra i pochi veramente innovativi apparsi negli ultimi anni.
Gli scontri non sono troppo frequenti e, se il personaggio è abbastanza cresciuto, risultano tutt’altro che frustranti. Questo vale anche per i rarissimi boss.
Le armi sono gli incantesimi, alcuni lanciabili direttamente, altri che funzionano tramite l’unica arma disponibile, ossia la bacchetta magica.
Il risultato è un’ottima e originale varietà di strategie e situazioni, anche per merito di uno stealth molto ben concepito e che non rende sempre eccessivamente facile la vittoria.
Altro punto a favore delle fasi d’azione sono le animazioni e la corretta agilità del protagonista. Alla fine eventuali rischi di noia e di ripetitività sono scongiurati anche se la gamma dei nemici non è molto varia. Inoltre potremo contare su pozioni e bizzarre piante “aggressive”.
Altro fulcro del gioco è l’esplorazione. All’inizio verremo scaraventati in una breve avventura spettacolare e piena di mistero. Poi, per qualche ora e in una sorta di lunghissimo tutorial, potremo esplorare l’Accademia dei Maghi.
Questa è enorme e riserva amabilissime sorprese in ogni angolo, chi scrive ama particolarmente i quadri che si animano al nostro passaggio.
Ma tutto quel mondo vive serenamente sulla magia. La manutenzione delle piante, per esempio, è garantita da innaffiatoi e cesoie che lavorano autonomamente, spesso svolazzano nell’aria dei libri e non degli uccelli, ecc. Il tutto avviene con un’adorabile naturalezza e nell’indifferenza di tutti.
Il gioco vanta una struttura open world più apparente che reale, infatti molti edifici e molti dungeon diventano raggiungibili solo in certi punti della trama o dopo aver ottenuto certe abilità e certi incantesimi. Scopriremo presto che gli eventi non si svolgono solo nell’Accademia ma in una vasta area ricca di scenari e invenzioni sorprendenti.
Il gioco garantisce molti momenti emozionanti e/o di struggente bellezza. La struttura narrativa prevede una corposissima main e un enorme numero di sub che spuntano da ogni dove. Anche i PNG sono assai numerosi e spesso ci assegneranno delle missioni che accetteremo sempre di buon grado in quanto, oltre a fornire punti, possono garantirci nuove e migliori attrezzature o, addirittura, nuovi Talenti e incantesimi.
Inoltre le missioni secondarie sono quasi sempre abbastanza variate e interessanti.
Ne consegue che assisteremo a una mostruosa quantità di dialoghi, i quali sono sempre piacevoli (nel loro formalismo) e spesso utili per illuminare gli angoli più remoti del lore. Purtroppo, però, risultano altrettanto spesso abbastanza vuoti e inutili ai fini del racconto.
Andando avanti nel gioco potremo anche dilettarci con un po’ di crafting, con la botanica, con la cattura di adorabili animaletti da bosco (per preservarli dai pericoli) ecc. Non ci affanneremo solo a imparare e potenziare gli incantesimi in quanto è altrettanto fondamentale curare l’abbigliamento che può sensibilmente aumentare sia la difesa che l’attacco. I capi più performanti sono però anche i più stravaganti. Fortunatamente esiste nel menù un’opzione che ne può modificare l’aspetto conservandone le qualità. Potremo scegliere tra una grande serie di modelli che acquisiremo nel corso del gioco: saremo così in grado di avere un personaggio potenziato ma non conciato da clown.
Numerosi sono anche i sotto giochi, mai obbligatori né ostici ma sempre ben remunerativi.
Ottimi sia il sonoro che il doppiaggio in italiano.
Tecnicamente il gioco è veramente una grande gioia per gli occhi, con ambienti spettacolari e artisticamente stupendi. Maniacali sono sia la cura dei particolari che la volontà di sorprendere il giocatore in ogni angolo della mappa.
L’azione si svolge negli ultimi anni dell’800 in ambiente tardo Vittoriano alternativo ma con i suoi tipici decori, con la cortesia formale e affettata, con le buone maniere senza alternative, con quel particolare lessico così artefatto eppure così amabile, tipico di in un modo impermeabile alle dilaganti volgarità odierne.
Il gioco è uscito il 10 febbraio di quest’anno ed è, come previsto, diventato immediatamente un best seller, guadagnandosi meritatamente recensioni “molto positive” su Steam e punteggi da “84” a “90” per le varie piattaforme su Metacritic.
Al termine della missione principale sarà sempre possibile continuare a esplorare il mondo di gioco, riprendere le sub eventualmente non completate (e altre che potranno spunteare successivamente) e raggiungere il vero finale del gioco che esploderà in tutta la sua ruffianeria.
Hogwarts Legacy è indiscutibilmente realizzato con grande cura e professionalità, riesce ad avvincere e a farci tornare un po’ bambini senza sentirci troppo ridicoli.
IL VERDETTO
- Gioco enorme, ricco e molto variato
- Visivamente sfolgorante
- Esplorazione appagante
- Un buon numero di elementi di Ruolo
- Eredita tratti infantili dalla Saga originale
- Scelte quasi assenti
- Minigiochi ripetitivi
DATI DEL GIOCO
Piattaforme: Windows, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X
Sviluppatore: Avalanche Software
Distributore: Warner Bros. Games
Data di uscita: 10/02/2023
PEGI: 12+
GIUDIZIO LETTORI
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