Un po’ di storia
La saga di Fallout ebbe inizio ben undici anni orsono, con il primo episodio della saga (Fallout, Black Isle Studio, 1997) seguito spirituale del vetusto Wasteland(Electronic Arts, 1988), un gioco di ruolo con visuale isometrica ambientato in un mondo futuristico devastato dalla guerra nucleare, intercorsa decenni addietro e che in poche ore di scambio missilistico tra Cina e USA ha ridotto la terra in una landa devastata, colma di pericoli e mostruosità.I pochi sopravvissuti o erano rifugiati in particolari Vault, bunker antiatomici costruiti dalla Vault-Tec, che rendono possibile la sopravvivenza a tempo indeterminato nel sottosuolo, al riparo dalle radiazioni, oppure si sono riorganizzati in piccole comunità sparse nel territorio, combattendo continuamente per la sopravvivenza contro gli orrori creati dalle mutazioni genetiche indotte dalla radiazioni e gli orrori creati dalla umana crudeltà, come predoni e mercanti di schiavi. E’ in questa ambientazione che avranno luogo tutte le vicissitudini del terzo episodio, ambientato trenta anni dopo il secondo, precisamente nel 2277, due secoli esatti dopo la guerra nucleare che ha devastato il mondo. La realizzazione di quest’ultimo capitolo è stata curata da Bethesda Sofworks (The Elder Scrolls series), che ne ha acquistato i diritti. Non pochi sono stati i dubbi dei fan delle vecchia saga, temendo di trovarsi di fronte ad un Oblivion, il più grande successo di Bethesda, travasato nell’ambientazione post-apocalittica di Fallout, andando a snaturare lo stile di gioco.
Fallout 3 è un vero Gioco di Ruolo
L’azione che invece ha intrapreso la software house è stata quella di conservare lo spirito del gioco, a tratti comico e dissacrante, e soprattutto la grande libertà d’azione e d’interpretazione, andandola però ad adattare agli schemi, ai gusti ed alle tecnologie della next-gen. Chi ha giocato al precedente blockbuster di casa Bethesda, infatti si sentirà immediatamente a casa.
Le peculiarità del gioco sono ben evidenti fin dai primi momenti, in quanto l’inizio coincide con la nascita del personaggio, in senso letterale. Questo prologo, che permetterà di assegnare i punti alle varie statistiche e di definire i tratti del personaggio è realizzato in maniera sopraffina, andando ad amalgamarsi perfettamente con lo svolgimento del gameplay.
Si parla di statistiche in quanto Fallout 3 è un gioco di ruolo, nel senso più puro del termine, sebbene realizzato in maniera un po’ meno classica. Tutte le azione che andremo ad intraprendere, e sono moltissime, dipenderanno dal valore che avremo in quella determinata abilità, come il carisma o l’abilità con le pistole. Questo fa sì che avremo un personaggio molto ben delineato, ed alcune opzioni o addirittura intere quest saranno accessibili o meno a seconda di come avremo speso i nostri punti-abilità. Questi, a differenza di Oblivion, non salgono con l’uso che faremo di una determinata arma o abilità, bensì, più canonicamente, verranno distribuiti ad ogni passaggio di livello. Insieme ai punti abilità sarà possibile ogni volta assegnare al nostro personaggio un ‘perk’, una peculiarità che andrà a definirne ancora maggiormente l’essenza. Ce ne sono più di sessanta, più o meno utili e spesso divertenti, come il poter essere un cannibale, al fare più danno ai personaggi di un determinato sesso, fino ai più canonici aumento dei punti vita o resistenza al danno. Naturalmente non saranno selezionabili liberamente, ma si potranno sbloccare in base al livello ed al valore delle statistiche base, come forza o intelligenza, in modo da rimanere in linea con il tipo di personaggio creato. Il livello massimo raggiungibile è stato limitato al ventesimo, scelta ponderata, in quanto in tal modo non potremo avere un personaggio troppo potente, o abile in qualsiasi campo, ma ci troveremo un personaggio specializzato e la sfida sarà eccitante anche raggiunto l’apice.
Il Combattimento
Benché all’apparenza, complice la visuale in soggettiva (che può anche essere spostata in terza persona, me è decisamente meno comoda), Fallout 3 possa sembrare uno sparatutto, la sua essenza da gioco di ruolo vecchia scuola si evidenzia, non solo nelle statistiche e nell’inventario, ma anche nel sistema di combattimento, una geniale trovata che miscela sparatorie in tempo reale e sistema a turni, chiamata V.A.T.S. (Vault Tec Assisted Targeting System). Il sistema funziona mettendo in pausa il gioco e permettendo di selezionare quale avversario (o alleato) colpire e quale parte del corpo. La probabilità di colpire e l’ammontare del danno dipenderanno unicamente alle statistiche legate al quel determinato tipo di arma e all’abilità nell’uso di questa. Naturalmente non si tratta di un magico bullet-time, in quanto ogni azione intrapresa in questa modalità costa punti-azione, anche questi definiti in base all’agilità del personaggio, al suo abbigliamento e al tipo di arma usata, che consuma più o meno AP. Ciò non toglie che i combattimenti possano essere affrontati anche in tempo reale come un comune sparatutto, ma, salvo quando la differenza tra noi è il nemico è molto elevata, o quando è rimasto con pochissima energia, questa soluzione si rivela assai penalizzante in termini di danni ricevuti e munizioni consumate, rendendola di fatto inutilizzabile per gran parte del gioco.
Il Vero Mondo Libero
A differenza di molti altri giochi, che hanno sbandierato un ‘mondo aperto’, una ‘libertà senza precendenti’ e la possibilità di fare ciò che si vuole, per poi risultare al massimo liberi nella scelta della strada da percorrere per arrivare ad una certa locazione, Fallout 3 ci permette non solo di andare ovunque vogliamo nel vasto scenario di gioco, ma anche di intraprendere veramente qualsiasi scelta si voglia e di fare praticamente ciò che vogliamo, restando sempre in linea con la trama del gioco e coerente con lo svolgimento dell’azione.
Ogni scelta che prendiamo, e ce ne saranno molte, ci assegna del karma positivo o negativo. Ciò con vuole assolutamente dire che se saremo ‘cattivi’ sarà tutto più complicato e avremo molti nemici e viceversa, ma semplicemente andremo d’accordo con certi personaggi ed altri no. Molte quest e dialoghi sono accessibili solo a personaggi con un karma negativo, così come è vero il contrario. Nessuno ci vieta, in Fallout 3, di essere dei veri e propri mostri, derubare e uccidere i mercanti, tradire i nostri alleati, e lasciar morire personaggi in difficoltà. Certo, vendere degli schiavi evasi o magari ucciderli ci renderà invisi a quella fazione, ma ci garantirà l’accesso e la possiblità di commerciare e ricevere missioni da quella dei mercanti di schiavi. Possiamo persino concordare con quelli che potrebbero sembrare i veri ‘cattivi’ della storia e agire secondo le loro idee, proseguendo tranquillamente nel gioco, con lo svolgimento della storia in quella direzione. Naturalmente ci saranno NPC che vi aggrediranno a vista, ed ogni sortita nelle Wasteland vi assicurerà un buona dose di azione, ma libertà d’interpretazione del personaggio e di sviluppo della storia è praticamente totale. Nulla vi vieta di uccidere praticamente ogni essere vivente del gioco, salvo quei due o tre personaggi indispensabili alla storia.Va da sé che talvolta qualche incongruenza nei comportamenti dei personaggi non giocanti c’è, ma considerando l’estensione del gioco e le possibilità offerte è un difetto più che comprensibile.
Le Quests
Per godere appieno di tutta la grandiosità del gioco, della miriade di sub-quests, delle trovate geniali, ironiche e sarcastiche delle quali è pieno, nonché delle magnifiche ambientazioni si deve giocoforza uscire dai tracciati prefissati dalla main quest, completabile in una decina d’ore, ed esplorare per proprio conto, fermo restando che seguire il filone principale è essenziale per scoprire alcune locazioni ed in ogni caso porta in luoghi da dove si dipanano molte missioni secondarie, senza la necessità di girare a caso. Le quests sono tra le migliori mai viste in un videogioco, tutte risolvibili in molteplici modi, sia come orientamento, sia come modalità di azione: possiamo privilegiare la forza bruta oppure l’uso della parola, in linea con lo sviluppo che abbiamo deciso per il nostro personaggio. Possiamo anche ignorarle, ma così andrebbe perso gran parte del lavoro svolto dagli sviluppatori, e del vostro divertimento. Volendo completare tutte le quests offerte, che non sono quasi mai corte e semplici, ma partono da un singolo incarico per poi dipanarsi in tante altre mansioni, sono necessarie almeno una sessantina-ottantina di ore, arrivando al massimo livello del personaggio. Nonostante ciò, avendo per forza un certo tipo di orientamento ed effettuando scelte che ne escludono altre, anche così non avrete visto tutte le possibilità offerte dal gioco, disponibili solo con una nuova partita, che così sarà diversa dalla precedente. Aggiungendo il fatto che sarà a breve disponibile un kit si sviluppo per la creazione di mods, il G.E.C.K. (Garden of Eden Creation Kit) e missioni aggiuntive saranno distribuite a cadenza mensile a partire dal 2009, non possiamo che affermare che la longevità di Fallout 3 è veramente estesa, e se i mod avranno seguito (e certamente ne avranno) sarà addirittura potenzialmente infinita
Aspetto tecnico
Di fronte ad una realizzazione così elegante e ben studiata l’aspetto esteriore passerebbe quasi in secondo piano, ma giustamente non è stato tralasciato nemmeno questo e, sebbene il gioco sia mosso dal Gamebryo Engine, usato già in Oblivion e quindi un po’ vecchiotto, che denota la sua vetustà da texture non troppo definite ed animazioni non proprio eccelse. Il risultato in ogni caso è che ci troviamo di fronte a panorami splendidi, degni di un quadro, personaggi ben realizzati ed effetti speciali spettacolari. Molto del merito va agli artisti delle Bethesda, che non hanno lasciato niente al caso, ma si può notare come ogni ambientazione sia stata rifinita a mano e con cura certosina, riempiendola di dettagli e di tocchi di classe, senza dare l’idea di ambientazioni tutte uguali l’una all’altra, e in un gioco ambientato in una pianura secca e radioattiva, dove la palette dei colori non esce dal grigio e marrone, è davvero un risultato eccezionale. Unito alla parte grafica vi è un comparto sonoro non da meno, con buoni effetti, musiche azzeccate, e soprattutto un parlato ed una recitazione degna di un film, considerato anche l’altissimo numero di dialoghi e personaggi presenti.
Commento Finale
Un videogioco da avere assolutamente, da giocare e gustare con calma. Una perla per gli appassionati di GdR e per tutti gli appassionati di bei giochi. Capace di divertire in prima istanza, ma anche di far riflettere, strappando al tempo stesso qualche sorriso. Una pietra miliare nel panorama videoludico, eccellente sotto tutti i punti di vista ed apprezzabile da chiunque.
IL VERDETTO
- Mondo vasto e gremito di cose da fare.
- Aperto ai mods.
- Quest principale e secondarie eccellenti.
- Ottima libertà d
DATI DEL GIOCO
Piattaforme: Windows, PlayStation 3, Xbox 360
Sviluppatore: Bethesda Game Studios
Distributore: Bethesda Softworks
Data di uscita: 28/10/2008
PEGI: 18+
GIUDIZIO LETTORI
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