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  • Atlus USA tenta di far chiudere il Patreon dell’emulatore PS3. Persona 5 forse per PC?

Atlus USA tenta di far chiudere il Patreon dell’emulatore PS3. Persona 5 forse per PC?

Gli attacchi contro gli emulatori, sebbene abbastanza rari, non sono certo cosa nuova. Chi si ricorda il buon vecchio Bleem!, emulatore della prima PlayStation? Il fatto che questo fosse a pagamento certo non aiutò la loro causa. Cosa più rara è che sia non la casa produttrice della console in questione, Sony in questo caso, ma uno sviluppatore che richiede che il proprio gioco non sia giocabile su altre piattaforme.

Atlus, sviluppatore di Persona 5, JRPG di grande successo uscito per PlayStation 3 e 4 quest’anno, ha richiesto che Patreon, piattaforma di finanziamento, smetta di offrire il loro servizio a RPCS3, l’emulatore per Playstation 3 in sviluppo e che ha fatto incredibili progressi in poco tempo, specialmente per quanto riguarda Persona 5, uno dei giochi più richiesti ed adesso quasi completamente giocabile a velocità decente. Patreon ha rifiutato di chiudere la pagina, ma il team di RPCS3 ha deciso di rimuovere ogni menzione, immagine e video di Persona 5 dal loro sito e blog.

Lasciando da parte le solite diatribe relative all’emulazione, che innegabilmente rende la vita più semplice ai pirati, ma al contempo offre un servizio di preservazione dei videogiochi, nonché la possibilità di giocarli con una grafica migliore dell’originale console, la mossa di Atlus è senz’altro curiosa, in quanto, come possiamo leggere in questo post di Reddit del team RPCS3, non è stato attaccato l’emulatore in sé (una mossa che ci si sarebbe potuto aspettare da Sony), ma la possibilità di giocare Persona 5 al di fuori di PlayStation, cosa che, secondo Atlus, violerebbe le loro protezioni del gioco.

Se guardiamo all’altro emulatore di primo piano al momento, il Cemu, capace di far girare tranquillamente Zelda: Breath of the Wild a 4K e, come RPCS3, finanziato tramite Patreon (con introiti circa 6 volte più alti), noteremo come, nonostante addirittura dicerie di codice rubato a Nintendo, non ci siano state azioni legali di sorta. Tutto ciò può portare a pensare che la mossa di Atlus sia motivata non tanto dal timore di possibili perdite di vendite della versione console di Persona 5, tanto dal fatto che hanno in programma di lanciare una versione PC, e pertanto vogliono mantenere l’esclusiva su questa piattaforma.

Ricordiamoci che, dopo anni di oblio, gli sviluppatori giapponesi si sono ricordati che anche i PCisti sono assetati di JRPG, e che, incredibili dictu, se li vendono la gente li compra, si vedano i vari Final Fantasy, Tales e Trails usciti su Steam. Quindi, un interesse verso questo mercato e tutto fuorché da escludersi.

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2017-09-26T20:44:13+02:00

Autore:

Giocatore sin dai tempi in cui a stupire era la grafica di Alone in the Dark, tra un videogioco e l’altro si occupa delle recensioni su RPG Italia. Quando non gioca per piacere trova il modo di farlo per lavoro, insegnando storia del design con Assassin’s Creed II e cercando scuse accademiche per usare videogiochi un po’ ovunque, dagli ospedali alle università.

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