1. The Witcher 3: Wild Hunt (CD Projekt RED, 2015)
Il terzo capitolo della saga del Lupo Bianco, ispirata ai romanzi fantasy di Andrzej Sapkowski. Dopo il successo dei primi due giochi, la casa di sviluppo polacca CD Projekt RED ha realizzato uno degli RPG più ambiziosi di sempre, con l’intento di combinare un mondo aperto e completamente esplorabile con una storia convincente. Impersoneremo lo strigo Geralt di Rivia, nella sua quest finale contro la Caccia Selvaggia, in un mondo in guerra contro l’Impero di Nilfgaard. Sebbene il gioco sia godibile indipendentemente, i due primi capitoli aiutano notevolmente ad ambientarsi nel complesso e profondo lore stabilito da Sapkowski. I salvataggi importabili da un capitolo all’altro, inoltre, rendono le scelte compiute ancora più importanti.
Myriamel: il capitolo finale della saga di Geralt di Rivia è il miglior titolo del 2015, nonché uno degli RPG più completi e affascinanti di sempre. Forte di un protagonista magnificamente caratterizzato e di una storia coinvolgente, riesce nella difficile impresa di coniugare un open world vasto e vivissimo con un insieme di missioni secondarie particolarmente ispirate. Dopo l’uscita delle due espansioni, il Lupo Bianco ha già iniziato a mancarci.
Matteum Primo: C’è poco da aggiungere da quanto ha detto la collega Myriamel. Se avete giocato e amato il Lupo Bianco nei precedenti capitoli o avete voglia di tuffarvi in un’epica avventura, questo è il miglior giochi di ruolo action in circolazione; maestoso, epico, spettacolare, ancora epico, toccante e magistralmente realizzato, sono gli aggettivi che mi vengono in mente a gettito ogni volta che penso a The Witcher 3: Wild Hunt e alle proprie espansioni. A mio avviso non vorrei che la storia finisse mai… Run numero quattro arrivo, devo ancora scoprire quel risvolto della trama!
Mesenzio: il tocco europeo si fa sentire, con un mondo gretto e sporco che lo rende quantomai coinvolgente. Poi i CD Projekt sono riusciti a metterci tutto quello che si può chiedere: mondo di gioco vasto, c’è; grafica spettacolare, c’è; libertà di scelta e trama influenzabile, c’è; personaggi carismatici, ci sono; storia ben scritta, c’è; quest secondarie interessanti, ci sono. Poi se vi piace perdere tempo a collezionare equipaggiamento e livellare potete fare anche quello. Se non fosse sufficiente, ci sono anche due espansioni che sono grosse quanto un gioco intero e dello stesso livello. Insomma, a meno che non sopportiate un RPG con il personaggio non personalizzabile, con The Witcher 3 c’è poco da lamentarsi.
In alternativa: The Witcher 1 e 2 (CD Projekt RED, 2007 e 2011)
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