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Il vero GDR qual'è o come dovrebbe essere.

Discussione in 'Sezione generale' iniziata da awar, 11 Agosto 2022.

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  1. Maurilliano

    Maurilliano Sopravvissuto LiberaPay Supporter

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    ti sei risposto da solo, quello di cui si và a parlare è la qualità
    il titolo del tread è fuorviante:
    • Il vero GDR qual'è o come dovrebbe essere
    sembra che, più che una indicizzazione delle caratteristiche, sia una istanza sugli elementi costitutivi del genere
    parafrasando il titolo: Il vero cavallo qual'è? O come dovrebbe essere?
    una persona normale direbbe....eeee, deve essere un cavalllo! anche un ronzino è un cavalllo
    e tu rispondi: no, intendo, come dovrebbe essere un cavallo di razza, quali caratteristiche dovrebbe avere
    :emoji_smiley aaaaaaaaaaaaaaah, allora forse è meglio che ce lo scrivi
    :)
     
  2. Vitbull88

    Vitbull88 Scienziato pazzo

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    A sto giro concordo abbastanza con Mauri. Il "vero" GDR non esiste, a mio parere. Si può parlare di preferenze (interpretazione vs immedesimazione), di qualità, di prevalenza di meccaniche GDR rispetto ad action. Ma "vero" GDR nei videogiochi per me non ha senso
     
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  3. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Tendo ad essere d'accordo. Se si parla di immedesimazione per assurdo si potrebbe dire che un simulatore di volo sia un gioco di ruolo, visto che si interpreta il ruolo di un pilota in maniera molto più realistica e approfondita che un qualsiasi mago in un qualsiasi RPG.
     
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  4. Metallo

    Metallo Saprofago LiberaPay Supporter

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    Mi pare che stiamo dicendo tutti la stessa cosa quindi... :emoji_confused:
     
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  5. PRobbia

    PRobbia Bardo Mancato LiberaPay Supporter

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  6. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Direi di sì. Che non si può definire un "vero" videogioco di ruolo, bensì solo giochi con certe caratteristiche.

    Che poi alcune di queste siano diventate fondamentali per fregiarsi dell'etichetta "RPG" è un'altra storia giusto per orientarsi.
     
  7. MOB2

    MOB2 Profetessa Skaragg

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    Se posso dare un contributo molto personale, comincerei con auto-citarmi:

    "Per quanto mi riguarda personalmente, ho sempre cercato di valutare un gioco di ruolo sulla base di alcuni elementi per me irrinunciabili, e non sono soltanto quelli classici che definiscono un gioco come "di ruolo". Una storia, un lore, delle "persone", vive, con caratteri differenti, a volte imprevedibili, delle scelte, delle conseguenze, un intero mondo che ha vita propria, che ha una morale propria, che in fondo fa da specchio al nostro mondo e ci aiuta a comprendere il senso della vita.

    Come ho scritto tempo fa su Reddit, parlando dei percorsi divergenti tra Bethesda e SureAI: "Se un gioco di ruolo dovesse avere anche un solo scopo, non riesco a pensare a nulla di più importante di questo: spingerci più in profondità nella vita, facendoci sentire uniti alle sofferenze, alle speranze, alle lotte delle persone e costringendoci a cercare, attraverso le scelte che dobbiamo compiere, per prova ed errore, il vero senso della vita".

    A questo punto, ed è ovviamente una mia opinione personale, la grafica e il gameplay hanno un'importanza relativa; certo, una grafica e un gameplay migliore permettono una maggiore realizzazione anche dei contenuti più profondi, sempre che chi sviluppa un gioco intenda metterceli, i contenuti profondi.
    "

    Scusate se aggiungo un'altra auto-citazione:

    "Mi viene in mente una cosa che avevo trovato in giro e postato su Reddit (la traduco qui per la comprensione di tutti):

    "Inoltre, Dio mi è apparso mentre stavo dormendo e ha detto questo riguardo a Ultima 7.

    "Voglio che Ultima 7 venga riscoperta dalle persone che si occupano di RPG - sviluppatori e giocatori. Per quanto riguarda l'aspetto sociale, il mondo di U7 è il mondo di gioco più realistico che esista in un gioco di ruolo. Non è realistico perché il suo lore è complicato (Morrowind) né lo è perché qua e là ci sono degli NPC in cui potete imbattervi (Gothic, Oblivion). E' realistico perché ad ogni NPC viene data vita combinando la scrittura con la programmazione (il che getta un'ombra di vergogna sulla serie Gothic e su Oblivion). Essi sono stati scritti pensando agli esseri umani. E sono stati scritti per interagire con le persone intorno a loro.

    E quindi vi imbattete in situazioni come quella di una ricca famiglia conservatrice che rende la vita difficile ad una madre single e a suo figlio, due mendicanti che trascorrono le giornate pieni di amarezza e di odio verso il mondo, un padre che uccide il migliore amico di sua figlia perché non è umano, tensioni sociali tra ricchi e poveri, tensioni tra poveri e altri poveri, persone emarginate dalla società che cercano di farsi strada in questo mondo crudele, un uomo che tradisce sua moglie con una giovane ragazza religiosa, e così via.

    Ultima non è realistica a causa delle sue meccaniche di gioco, del lore o della grafica. E' realistica a causa dei suoi valori umani, perché il mondo di gioco è pieno di esseri umani. Essi mentono, feriscono, ridono, compiono atti casuali di gentilezza, fottono come animali, vivono, godono di cose semplici, etc - Ultima 7 ha compreso l'importanza del cuore umano e l'ha usato.

    Non è perfetta, ma non c'è motivo di lasciarla negli anni '90 senza riprenderla in considerazione e perfezionarla.

    C'è molto da imparare da Ultima 7 e molto di essa potrebbe migliorare i giochi attuali."


    Ultima 7: Black Gate and Serpent Isle (God's favorite game)"

    E con questa, ho parlato di alcuni dei giochi che personalmente considero degli "assoluti", ma detto sinceramente, non mi sono mai seriamente chiesto se fossero o meno dei giochi di ruolo a tutti gli effetti. Credo che lo fossero, ma come spero emerga dalle mie auto-citazioni, quello che cerco in un gioco "di ruolo" va ben oltre la struttura formale tecnica.

    Io cerco la vita. Cerco qualcosa che mi faccia sentire il più possibile parte di un mondo che è vivo. Tutto il resto per me viene dopo. E qui si potrebbe parlare a lungo sul fatto che non servono strumenti ultra-galattici e una grafica stellare per rendere la vita in un gioco, sia pure con tutte le limitazioni tipiche del mezzo che è il PC. So che mi ripeto, e mi scuso, ma un semplice confronto tra Oblivion e Nehrim, come tra Skyrim ed Enderal, dovrebbe far riflettere sul fatto che la profondità dei contenuti che si mettono in un gioco dipende dalle scelte e motivazioni personali degli sviluppatori di quel gioco. Certo, sono anche limitati dal motore che usano, è ovvio. Ma questo non impedisce loro di mettere contenuti più o meno profondi, se lo vogliono, e la storia degli RPG è qui a dimostrarlo.

    Suggerirei tra l'altro di dare anche un'occhiata alla mitica lista dei 70 migliori giochi di ruolo di sempre su RPG Codex (che strano... in prima posizione c'è Planescape: Torment :p), sarà anche datata, visto che è del 2014, ma per me resta sicuramente fondamentale.
     
    Ultima modifica: 15 Agosto 2022
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  8. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Adoro la digressione sull'onnipotenza videoludica di Ultima 7 :emoji_heart_eyes:
     
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  9. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    ci sono, ci sono, ma li fa soprattutto Sony che non li etichetta RPG ma action, quindi tu li disprezzi a prescindere! :emoji_smiling_imp:
    non le menti più brillanti ma noi poveri omini grigi e petulanti
    il buon @alaris ricorderà fiumi di post sanguinosi sparati, soprattutto sul tema: "Oblivion è un RPG", problematica che, come tutti sanno, è alla base del futuro dell'umanità :emoji_ghost:
    è che, a un certo punto, un bel po' di frustrati ha deciso di disprezzare chi coi vg voleva solo intrattenersi (magari con FIFA e COD...ORRORE! :emoji_dizzy_face:) e ha deciso che da grande avrebbe fatto il ruolista per infilarsi in una presunta élite di menti superiori
    :emoji_poop:
    stra this
    non voglio ripetermi, ma stiamo semplicemente parlando di "meccaniche" inseribili in quantità variabile nei videogiochi, possibilmente in maniera accorta a seconda del risultato finale che si vuole conseguire
     
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  10. Vitbull88

    Vitbull88 Scienziato pazzo

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    Si parlava di videogiochi da 15 ore, non di film interattivi :emoji_smiling_imp::emoji_smiling_imp::emoji_smiling_imp:
     
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  11. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    eccolo, un altro che non conosce Days gone, GOW, Death stranding ecc. ecc. (e le loro abissali profondità) :emoji_rolling_eyes:
    .
    .
    .
    :emoji_astonished: a proposito: c'è qualcuno che sta rispondendo in tempo reale?
    credevo che oggi foste tutti spaparanzati per farvi ustionare le terga! :emoji_open_mouth:
     
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  12. Vitbull88

    Vitbull88 Scienziato pazzo

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    Io vado in ufficio oggi :emoji_rage::emoji_rage::emoji_rage: sti americani non rispettano la mia cultura cattolica, mi sento discriminato!!! Voglio andare in spiaggia :emoji_joy::emoji_joy::emoji_joy:
    --- MODIFICA ---
    Eddai che scherzo!!! Ma non ci gioco lo stesso :emoji_grin:
     
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  13. awar

    awar Livello 1

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    Ed è effettivamente forse quello che sto pretendendo io come GDR. Ora..... comprendere il senso della vita mi pare esagerato però in linea di massima si. Per me è come aver assaggiato il vino per la prima volta e voler pretendere si assaggiare il miglior vino mai fatto, ovviamente bisogna conoscere parecchio delle viticoltura, del processo di imbottigliamento ecc..., di come si percepiscono gli odori, le fragranze ecc... per poter capire che ci si trova difronte ad un buon vino ma questi devono essere parametri oggettivi altrimenti ognuno dice la sua come gli pare.

    E qui il titolo:
    Il vero GDR qual'è o come dovrebbe essere
    sarebbe come dire il miglior vino qual'è o come dovrebbe essere secondo paramentri oggettivi e non personali.

    Credo che valga per tutti il fatto che se un gioco non rispetta taluni parametri non possa essere definito GDR ma solo un gioco che ne ha acune meccaniche o come direi io gdrlite
     
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  14. MOB2

    MOB2 Profetessa Skaragg

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    Ti sembra esagerato, @awar ? Sai, anche io un tempo non mi sarei espresso in modo così iperbolico; ci avrei sentito come uno squilibrio, una mancanza di obiettività, una perdita del senso della realtà. In fondo, stiamo parlando solo di giochi, no? Mica dei massimi sistemi, vero?

    Sono passati molti anni, davvero moltissimi anni. Videoludicamente parlando, ho forse vissuto diverse vite, con visuali, obiettivi, e punti di vista spesso differenti, cercando tesori qua e là. Poi, nel mio percorso ho incontrato alcuni giochi, non moltissimi, davvero una manciata. Restando alla tua metafora, dopo aver bevuto dell'acquetta, qualche gingerino e del vino stantio da osteria, mi sono trovato davanti un vino eccezionalmente forte, intenso, saporito, profondo, che mi è entrato dentro e ha pervaso di sé ogni molecola del mio essere. Come è ovvio, questo vino mi ha completamente inebriato, e ha cambiato completamente la mia visuale e la gerarchia dei miei valori. Da quel momento, ho continuato sempre a cercare qualcosa che assomigliasse a quel vino così intenso, e qualche rara volta l'ho trovato.

    Probabilmente dovrei sentirmi OT in questa discussione, perché invece di parlare di caratteristiche tecniche e di classificazioni esprimo quello che per me è ormai da tempo la cosa più importante in un videogioco. In questo nostro tempo, il gioco, il videogioco in particolare, ha dimostrato a mio parere di poter diventare una vera e propria arte, con tutte le caratteristiche e le funzioni tipiche di ogni arte: divertire, stimolare la riflessione, immergerci in una realtà diversa dall'esistente ma allo stesso tempo che la rispecchia, e quindi, alla fine, spingerci anche a scoprire attraverso l'esperienza videoludica delle nuove sfaccettature della vita, degli aspetti magari prima non troppo in evidenza. A volte, invece, può anche farci rivivere esperienze già vissute da noi, facendoci sentire in completa e totale sintonia con delle persone che non sono più per noi dei semplici e banali NPC, ma delle immagini di noi stessi.

    Il vino intenso e profondo che ho incontrato, bevuto, vissuto, ha alcuni nomi. Planescape: Torment, la serie Ultima, in particolare Ultima VII (ma anche Ultima V e Ultima VI, nell'edizione più "commestibile", ma di una profondità abissale, del Project Britannia), e Morrowind. Più recentemente si sono aggiunti Nehrim ed Enderal, e se vogliamo è proprio quest'ultimo che ha portato al parossismo l'immersione, la partecipazione, la sofferenza, l'identificazione con alcuni personaggi, al punto che io non posso onestamente dire di aver "giocato" Enderal, ma devo necessariamente riconoscere che "ho vissuto" Enderal.

    La conoscenza tecnica di cui parli, quella che ti permette di riconoscere il vino buono distinguendolo dalle ciofeche, anche io l'ho perseguita per anni. Nel mio piccolo ho cercato di approfondire ogni aspetto possibile, e restando alla tua metafora mi sono perfino messo a modificare le viti, a mescolare i vini, cercando di migliorarli per quanto possibile. Ho studiato infiniti manuali di viticoltura, ho letto i resoconti e le storie di alcuni maestri del sapere e del vino, e alla fine ho però compreso una cosa per me fondamentale.

    Ho compreso che per quanto ampliassi a dismisura la mia conoscenza e migliorassi la mia tecnica, alla fine l'incontro che faceva scoccare la scintilla, lo stato nascente dell'innamoramento, l'inebriamento totale, non dipendeva per nulla dalla conoscenza e dalla tecnica, ma da un'esperienza profondamente intima e personale, quindi, se vuoi, soggettiva. Da qui la difficoltà di comunicarla agli altri, ma ti assicuro che è come nell'innamoramento, senti qualcosa che non puoi tenere dentro di te, devi condividerla in qualche modo, e di solito è più facile condividerla con chi ha già sperimentato la stessa esperienza, o una simile.
    A questo punto non posso che augurarti di trovare sulla tua strada qualcosa di simile.

    Il videogioco tecnicamente è un database, se lo analizzi tecnicamente è una struttura fredda, numerica, direi glaciale. Un po' come se analizzassi il vino studiando le sue molecole. Non sono le molecole che ci inebriano, interiormente intendo. Non sono i numeri. Come diceva Franco Battiato in "Campi Magnetici", "i numeri non si possono amare"...

    P.S. : scusami, non sei abituato ai miei WoT, ma come ho detto anche altre volte, non li decido a tavolino, mi escono così... :)
     
    Ultima modifica: 16 Agosto 2022
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  15. Metallo

    Metallo Saprofago LiberaPay Supporter

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    Ti stupirà sapere che c'è anche chi si "inebria" in quel modo. :emoji_grimacing:

    Assolutamente sì. E non è neanche necessario che il gioco sia un gdr per questo, anche se è un genere che di norma presenta una complessità e una profondità superiore rispetto agli altri.
    Alla fine anche il videogioco ha tutte le carte in regola per fare quello che dici tu, come accade da millenni per i racconti, i romanzi e le canzoni.
    Mi hai fatto venire in mente le parole di Umberto Eco quando parlava del leggere libri come un modo per arricchire la propria vita. Non ricordo le parole esatte che avevo sentito io ma qui c'è un suo intervento molto simile:
    https://libreriamo.it/libri/perche-e-importante-leggere-linsegnamento-di-umberto-eco
    E non ci sono dubbi che nei videogiochi si possa trarre la stessa ricchezza,. Anche se ovviamente non tutti sono pensati per essere tali.
     
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  16. MOB2

    MOB2 Profetessa Skaragg

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    Se è per quello ho passato anni ad "inebriarmi" con Linux. Ricordo il giorno in cui sono riuscito per la prima volta ad ottenere un desktop grafico dopo mesi di sola console di comando (avviavo gli mp3 da console, per intenderci). E' stata una gioia indescrivibile, immensa.

    E ricordo le installazioni "from scratch" di Arch Linux, dove dovevi configurare qualsiasi cosa... quale gioia vedere un sistema nascere passo dopo passo...

    Ho amato e apprezzato moltissimo Umberto Eco, e ti ringrazio davvero per questo riferimento. Ovviamente la mia vita è stata piena di libri oltre misura, e per quanto ora viva praticamente sul pc, non dimentico tutto quello che mi hanno dato. Sono parte di me, e penso che anche alcuni giochi lo siano, per sempre.
     
    Ultima modifica: 16 Agosto 2022
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  17. awar

    awar Livello 1

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    Che dire dopo il post di cui la citazione su fa parte.... Effettivamente hai ragione, non c'è dubbio spero di riuscire a trovare quel tipo di esperienza videoludica. (Scusate ma a volte "gioco" non riesco proprio a chiamarlo)

    Per l'esperienza con linux e il suo mondo (Arch linux compreso), ho provato le tue stesse sensazioni, se non in modo ancora più amplificato. Non potrò mai dimenticare la lettera di "THE MENTOR" che mi ha portato a scoprire in maniera approfondita il mondo informatico. (Ma stiamo andando off topic).

    Ancora una volta grazie per le vostre esperienze e i vostri consigli. BEL FORUM QUESTO.
     
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  18. Maurilliano

    Maurilliano Sopravvissuto LiberaPay Supporter

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    mah, non sono molto d'accordo con voi
    il gameplay è la struttura stessa del gioco, nonchè della narrativa
    chi ha studiato lettere o giornalismo, te lo spiegherà meglio di me, che un tema, un articolo, un romanzo o un film
    funzionano quando la storia e la struttura narrativa aderiscono
    la storia può essere anche originale, ma se non ha un struttura narrativa valida...non funziona
    così il contrario: una storia comune (l'eroe che salva l'impero/mondo) a seconda l'ordine e al modo in cui viene presentata la narrazione può risultare molto coinvolgente
    eppoi che la grafica non sia importante, è altresì un luogo comune, a mio parere
    non bisogna cadere nell'equivoco, di percepire come 'forzata', una grafica chessò realistica o spaccamascella, e confonderla con una 'bella' grafica...intesa come funzionale
    un vg in pixel art può essere meraviglioso, oppure no
    in ogni caso non dipende dalla qualità grafica, ma da quella complessiva
    io non ritengo che siano aspetti secondari
    parere
     
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  19. MOB2

    MOB2 Profetessa Skaragg

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    Veramente, caro @Maurilliano , nella frase citata c'era anche la seconda parte: "certo, una grafica e un gameplay migliore permettono una maggiore realizzazione anche dei contenuti più profondi, sempre che chi sviluppa un gioco intenda metterceli, i contenuti profondi."

    Non ho mai pensato che grafica e gameplay non avessero per nulla importanza, semplicemente non li ritengo gli elementi principali per valutare la qualità di un gioco.

    Prendiamo ad esempio il mio assoluto degli assoluti, la vetta per me insuperata e insuperabile in tema di videogiochi: "Planescape: Torment".

    In tema di gameplay ci sono state critiche di vario tipo, per esempio il combattimento non è mai stato la sua punta di diamante, ma un approccio a Torment che si aspetti qualcosa di diverso da una lettura intensa e profonda dei dialoghi, esplorandone ogni anfratto possibile e immaginabile lo riterrei decisamente fuorviante e sostanzialmente porterebbe a sfiorare appena la superficie della profondità abissale che per me è la sua principale caratteristica.

    La grafica isometrica è un problema? I nostri occhi ormai abituati al fullHD, 4K, 8K, alla VR, all'Oculus Rift ecc. si sentono menomati e offesi da una grafica fatta di fondali dipinti ? Questo fatto rende insopportabile e ingiocabile un gioco? Lo depriva della sua immensità, gli toglie valore intrinseco, lo relega nell'archivio di un passato ormai privo di qualsiasi rilevanza ai giorni nostri?

    Se ho postato l'articolo semiserio "sull'onnipotenza videoludica di Ultima 7" sono stato forse inattuale?

    Immagina un Planescape: Torment senza neppure i fondali dipinti, e senza combattimento. Immaginalo come una semplice avventura grafica puramente testuale su schermo nero, alla Linux per intenderci. Meglio ancora, immaginalo come uno script, una sceneggiatura, un racconto. Perde qualcosa? Sì, certo, o meglio, diventa un medium differente. Ma il contenuto è diverso? Il suo valore, la sua importanza sono sminuiti?

    Al tempo in cui impazzivo in modo estatico per Torment, mi ero procurato tutti gli editor possibili, e ho scaricato una miriade di testi, dialoghi, riflessioni. Sono tutte sul mio pc, in formato .odt e .pdf. Leggerli anche oggi, per me è come leggere un testo sacro, e non sto scherzando. Le storie di Dak'kon, Deionarra, Mebbeth, O, Yves, sono profondamente radicate nel mio essere, anche oggi.

    Vuoi un esempio? Dal "Cerchio Non Spezzato di Zerthimon".

    - Sappi che la via del Popolo non è come l'Arte che conoscevi. Non è l'energia che dà forza. E' la conoscenza di sé.

    Il primo Cerchio.

    Sappi che noi siamo il Primo Popolo.
    Un tempo tutto era nel caos.
    Il Primo Popolo fu plasmato dal caos stesso.
    Quando vennero a conoscenza di sé, non furono più nel caos, e divennero carne.

    Con i loro pensieri e la loro conoscenza della materia, il Popolo plasmò il Primo Mondo, dimorandovi con la consapevolezza a sostenerlo.

    La carne era una cosa ancora ben poco familiare al Popolo e con questa, le persone non avevano conoscenza della propria essenza.
    La carne, portò a nuovi pensieri.
    Avidità ed odi, dolori e gioie, gelosie e dubbi.
    Tutti questi si nutrivano l'uno dell'altro, e le menti del Popolo furono divise.
    Nella divisione il Popolo fu punito.

    I sentimenti della carne sono intensi.
    L'avidità e l'odio, la gioia ed il dolore, la gelosia ed il dubbio, ogni singolo elemento ha contribuito a guidare la pietra verso il nemico.
    Divenendo carne, le prime persone divennero schiave di quelli che conoscevano la carne solo come strumento per la loro volontà.
    Sappiate che queste bestie furono gli illithid.

    Gli illithid erano una razza che non aveva mai conosciuto il proprio IO.
    Sapevano soltanto come fare per soggiogare il volere e la vita degli altri.

    Erano quelli muniti di tentacoli.
    Vivevano nella carne e sfruttavano la carne per le proprie necessità.
    Il loro sangue era come acqua e influenzavano le menti dei malcapitati schiavi per il loro volere.
    Quando gli illithid giunsero al Popolo, il Popolo non aveva più una integrità.
    Il popolo era già schiavo.

    Gli illithid presero il popolo dal Primo Mondo e lo trassero ai Falsi Mondi.
    Mentre il Popolo lavorava nei Falsi Mondi, gli illithid erano riusciti ad avviarli per la Via della Carne.
    Attraverso di loro, il Popolo giunse alla conoscenza della perdita.
    Giunse alla conoscenza della sofferenza.
    Giunse alla conoscenza della morte, sia del corpo che dell'anima.
    Presero coscienza di cosa significasse essere schiavi e di come consumavano le loro carni.
    Compresero l'orrore di come tutto ciò desse gioia a quegli esseri.

    Il Cerchio non spezzato è la conoscenza di come il Popolo perse se stesso.
    E come giunsero di nuovo a conoscere se stessi.


    - La forza è nella consapevolezza di sé. Ho imparato che quando qualcuno non ha conoscenza del proprio essere, è perduto. Diventa uno strumento al servizio d'altri.



    Ora immagina lo stesso contenuto circondato da una grafica tipo Mass Effect, Witcher, Skyrim, fullHD, 4k, 8k, ecc. con un combat evoluto allo stato attuale dell'arte.

    Due domande:

    - Cambia qualcosa di essenziale?

    - Perché non trovo in quasi nessun gioco attuale contenuti del genere? Perché?
     
    Ultima modifica: 17 Agosto 2022
    A f5f9, alaris, Maurilliano e 1 altro utente piace questo messaggio.
  20. awar

    awar Livello 1

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    Perchè il vino commerciale si vende di più ed è più alla portata di tutti. Marketing e soldi.
    Perchè? Vogliamo citare le avventure testuali di Marco Vallarino? Io personalmente ho avuto una bella esperienza nel fruirne.
     
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