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Dead Space: nel vuoto nessuno ti sentirà urlare!

Discussione in 'Videogiochi' iniziata da f5f9, 14 Maggio 2022.

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  1. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    Dead space uscì nell’ormai lontano 2008 per Ps3, Xbox 360 e PC preceduto da tiepide aspettative, d’altra parte il genere Survival horror era sempre stato monopolizzato dai DEV giapponesi.
    Invece il gioco fece il botto (ne furono fatti anche due seguiti) e ridisegnò il genere, anche se sia la struttura narrativa che il gameplay erano vistosamente derivati dai Resident Evil.
    Questa volta seguiamo le tremende vicissitudini del povero Isaac Clarke, un ingegnere minerario che, durante una spedizione interplanetaria, riceve un disperato appello da un’altra astronave della stessa Compagnia che sta gravitando intorno ad Aegis VII.
    Mentre sta per raggiungerla la sua nave subisce un misterioso attacco da parte di orride e misteriose creature che sterminano quasi tutto l’equipaggio. Isaac si salva per il rotto della cuffia fuggendo con un montacarichi. Oltre a lui restano altri due sopravvissuti sperduti in altre parti della nave. I tre possono comunicare tra loro solo con video chiamate (ma le comunicazioni sono assai disturbate).
    Qui comincia l’odissea del povero Isaac che dovrà compiere una serie infinita di operazioni per fuggire dall’astronave infestata e, naturalmente, anche raggiungere un pulsante semplicemente da premere sarà un’impresa epica.
    Le istruzioni gli arrivano via radio soprattutto da Kendra la quale, con toni insopportabilmente petulanti, gli impartirà continuamente ordini accompagnati dalle peggiori notizie possibili sulla situazione.
    Altro non anticiperemo visto che la storia garantisce continui colpi di scena e rivelazioni. Il gran finale pirotecnico già insinuava la possibilità di un seguito.
    Dead space è tanto avvincente quanto derivativo. Sia come meccaniche che come gameplay ricalca i primi Resident evil anche se sono evidenti gli sforzi per far evolvere il modello soprattutto nei ritmi e nel combat.
    Quest’ultimo è particolarmente frenetico e spesso sorprendente, la varietà degli avversari e della loro IA resta ancor oggi encomiabile.
    Isaac, da parte sua, può contare su una discreta varietà di armi e su utilissimi poteri telecinetici. L’inventario, come nei modelli (e come il genere impone) è sempre estremamente risicato, ma potremo contare su potenziamenti dell’attrezzatura e sul commercio presso appositi punti/negozio.
    La visuale in terza persona valorizza la strepitosa tutina rustico/tecnologica ormai diventata iconica. Un po’ fastidiosa è la visuale eccessivamente ravvicinata al protagonista che spesso impedisce di valutare la situazione, soprattutto negli scontri corpo a corpo. Ma probabilmente anche questo aspetto è voluto in quanto giudicato ansiogeno.
    Dead space è stato uno dei primi giochi (o il primo?) a fare completamente a meno di un qualsiasi hud. La salute di Isaac, per esempio, si evince da un indicatore sulla schiena della tuta, il numero delle munizioni rimanenti si legge direttamente sulle armi ecc..
    A prima vista può sembrare un semplice dettaglio, ma in seguito diventerà faticoso riadattarsi all’artificialità delle schermate degli altri videogiochi.
    Tecnicamente soffre di pochissime rughe: gli ambienti non sono né numerosi né molto vari (anche qui trionfa il funzionale backtraking dei primi Resident Evil) ma appaiono ancora oggi straordinariamente curati e dettagliati.
    Anche i mostri sono molto ispirati e animati benissimo. Un po’ invecchiati risultano solo i modelli dei personaggi umani, alquanto inespressivi e abbozzati sommariamente.
    Infatti, nel complesso, non si capisce la necessità dell’annunciato remake (salvo per fare cassa) quando una remastered con qualche limitato aggiornamento tecnico sarebbe più che bastevole.
    L’assoluta eccellenza poi raggiunta dall’insuperabile comparto sonoro. Se il doppiaggio italiano risulta solo più che discreto, i suoni ambientali, i rumori e i ruggiti dei mostri sono forse quanto di meglio si sia mai ascoltato in un videogioco, contribuiscono all’atmosfera quanto e più delle immagini.
    E adesso via con Dead Space 2!
    che, mi dicono è meno survival e più action...:emoji_confused:...vedremo
     
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  2. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Dirò una blasfemia, ma a me è piaciuto più di Resident Evil. Tra l'altro Dead Space è uno dei pochissimi giochi che per qualche ragione non mi piacque per niente, ma poi lo provai di nuovo e mi catturò. Vero che il secondo è più d'azione, ma mi piacque lo stesso. Sinceramente non ricordo il terzo.
     
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  3. Teschioste77

    Teschioste77 Guest

    Mi accodo e dirò un altra blasfemia.
    Non linciatemi :)
    Non essendo molto avvezzo agli horror il 3 é quello che preferisco, pur apprezzando tutta la serie.

    Un po' come i Metro, tutti molto belli (ambienti e storia spettacolo per me) ma il 3 e soprattutto il 2 sono i miei preferiti
     
  4. Metallo

    Metallo Saprofago LiberaPay Supporter

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    Non posso fare paragoni con i Resident Evil dato che posso dire di aver giocato solo il quarto capitolo, però di somiglianze se non vere e proprie scopiazzature in Dead Space con quest'ultimo ce ne sono parecchie.
    Comunque io l'ho trovato eccezionale sia per il gameplay che per l'ambientazione. Poi non sono da sottovalutare anche i "puzzle", purtroppo sempre molto semplici, con la stasi e le fasi in mancanza di ossigeno.
    Il gioco infatti ti tiene costantemente in allerta e l'adrenalina non manca mai.
    Il secondo capitolo in effetti è più Action e viene a mancare la quasi completa solitudine di Isaac dato che è ambientato in un insediamento, se non ricordo male su un asteroide, e ci sono molte più interazioni con gli abitanti.
    Comunque anche quello un gran bel gioco.
    Il terzo invece mi era piaciuto meno e infatti ne ricordo molto poco. Mentre nel secondo la formula originale era stata un po' rivisitata, nel terzo l'avevano stravolta, con orde di nemici e munizioni sovrabbondanti, un paesaggio innevato aperto e luminoso al contrario dell'oscura astronave diroccata del primo e sempre in compagnia di una squadra. In pratica era il contrario del primo.
    Non so dire se si salva trama nel terzo dato che non ricordo molto.
     
  5. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Magari sono spastico io, ma mi ammazzano sempre appena arrivo nel primo villaggio.
     
  6. Teschioste77

    Teschioste77 Guest

    Quanto mi piacque il 4... E quante volte l'ho giocato....
    L'arrivo in quel paesino, se ricordo bene, in Spagna... Fantastico, in un secondo ci si ritrova sotto assedio e circondato da tutti i bifolchi locali :emoji_grimacing: :emoji_grinning:..
    Non so quante volte mi ammazzarono prima di riuscire a trovare una tattica o schema..
    E che sospiro di sollievo il suono della campana con annessa ritirata..

    PS. I ricordi sono sbiaditi dopo tanto tempo, ma credo andasse pressappoco cosi
     
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  7. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Ma continua così per tutto il gioco? Perché io se ho da rifare la stessa cosa più di tre volte sclero.
     
  8. Teschioste77

    Teschioste77 Guest

    Se ben ricordo.
    Ci sono lunghe parti più esplorative dove bisogna raccogliere il più possibile oggetti per poi rivenderli e comprare o potenziare le armi e comprare giubbe e cure anteposti a fasi simili al villaggio dove si é sotto costante assalto.
    Tieni presente che la prima run non potrai mai avere le armi potenziate al massimo... É la run sicuramente più difficile.
    Con la partita + riparti con tutto ciò che avevi precedentemente, quindi avvantaggiato.
    via via ti ricorderai come affrontare gli assalti e dove trovare oggetti/armi e via dicendo potenziando sempre più il tutto.
    Alla fine conoscevo il gioco come le mie tasche.. in più avevo un potentissimo lanciarazzi con munizioni infinite, praticamente terminavo il gioco con questo.
    Alche' ho detto basta :)

    In genere non amo troppo questa tipologia di gioco ma qualcosa mi spinse ad andare avanti, con fatica scoprire via via tutto e provare tanta soddisfazione nel superare gli ostacoli.

    Erano altri tempi ed molto più giovane, ora sarebbe improponibile per me.
     
  9. Lupercalex

    Lupercalex Spazzino di dungeons LiberaPay Supporter

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    Giocato anni dopo la sua uscita ed entrato nel cuore. Atmosfera pazzesca che poi ho "ritrovato" in parte nel mitico Prey. Lato gameplay ricordo ancora che praticamente sembrava di stare a manovrare un elefante vista la lentezza dei movimenti di Isaac; ma in fondo ci stava anche quello, dato che siamo praticamente un semplice ingegnere trovatosi ad usare per la prima volta armi da fuoco e non un esperto Rambo. Se non sbaglio invece nel doppiaggio era coinvolto anche Dario Argento, ma non mi aveva colpito più di tanto in positivo la cosa.
     
    Ultima modifica: 15 Maggio 2022
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  10. f a b i o

    f a b i o Healer

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    in quegli anni non perdevo un survival horror o come si chiamavano a quei tempi, una sorta di via di mezzo tra Alien e silent Hill come me lo ero prefigurato, lo attendevamo assieme a un altro amico appassionato da diversi mesi e quando arrivò non tradì le aspettative. soprattutto la prima mezz'ora di gioco è indelebile negli occhi a distanza di decenni.
    Furono giorni di brividi ed emozioni. rispetto ad altri giochi del genere questo ha la capacità di farti quasi immedesimare nel protagonista e non capita affatto con tutti i giochi.
    oggi dopo più di dieci anni non so quanto resisterei a continui sbudellamenti e fughe adrenaliniche, "i've lost the touch", tanto è vero che mi sono risparmiato pur avendolo iniziato, Alien isolation.
    vediamo se il remake per quanto come detto piuttosto superfluo, mi restituirà lo stimolo di ributtarmi in mezzo a quell'Inferno!

    Inviato dal mio V2178A utilizzando Tapatalk
     
  11. Maurilliano

    Maurilliano Sopravvissuto LiberaPay Supporter

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    :emoji_grinning: allora, per non farci mancare niente...io dico che il 2° quello che ho apprezzato un pochino meno
    è notevole tecnicamente, un grande e meraviglioso AAA, ma il 1° e il 3°...sono un pochino più ispirati
    il 3°ha dalla sua una grande varietà di ambientazioni, no, non c'è solo la neve :p
    il capitolo parte dalla Terra, poi va nello spazio anche con (AttivitàExtraVeicolare) e poi arriva su un pianeta alieno dove si conclude la trilogia (ipse dixit)
    anche se il dlc awekened faceva da ponte già per il 4°capitolo (che mi auguro a questo punto, non ci sia mai, conoscendo EA) :emoji_mask:
    dead space è assolutamente derivativo, i visceral non hanno mai nascosto la passione per il genere,
    e il gioco trasuda di elementi narrativi cinematografici ed altro
    dalla 'Cosa' di giovanni carpentiere, alien, event horizon e i vg già citati
    per me tra i 10 top game
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  12. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    beh! immagino che tu ti riferisca ai primi RE
    DS è decisamente più action e più "veloce" nel suo svolgimento, non ha enigmi ostici ecc. sarà soprattutto per questo?
    sai che per me è stato lo stesso?
    all'epoca ne feci un po' e troppe cose mi scontentavano: dalla terribile telecamera alla lentezza di isaac, ai save che mi parevano troppo distanti, alla mappa incasinata ecc. dopo qualche ora lo mollai
    adesso che l'ho ripreso e finito mi ha invece entusiasmato alla follia
    inoltre io non disprezzo il manierismo se porta a prodotti buoni o addirittura ottimi come questo
    il quale, in realtà è diverso sia dai precedenti che da quelli che sono venuti dopo...è una saga molto dinamica, nel bene e nel male ci sarebbe da scriverne decine di ponderosi volumi
    già, in questo batte tutti gli altri vg del genere
    beh! è un gioco veramente fenomenale, poche volte ho visto una simile varietà e quantità di situazioni e ambienti così ispirati
    in questo io sono peggio di te, basta mettere a facile e, con un minimo di impegno, si riesce a morire pochissimo (se c'è riuscito senza traumi un impedito come me...)
    io però l'ho fatto quasi tutto a normale, se isaac vince senza fatica la tensione va a escort...
    è un doppiaggio è rimasto leggendario :emoji_grin::
    il secondo lo sto facendo adesso lo trovo veramente fenomenale: tecnicamente sembra fatto oggi, hanno seguito scrupolosamente lo stile del primo ma arricchendo la palette dei colori, aumentando notevolmente il dettaglio, rendendo più vari gli ambienti (ci sono perfino luoghi con architetture neogotiche/fasciste come nei RE), le parti in assenza di gravità qui sono finalmente fatte benissimo, le cut scene fulminee e adrenaliniche sono veramente impressionanti, l'IA a volte è da manuale anche se applicata a mostri senza cervello ecc. ecc. ecc.
    ovviamente non potevano contare sull'effetto WOW del primo ma il loro sforzo per rinnovarsi e nello stesso tempo essere coerenti è veramente encomiabile
     
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  13. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    ma che figata è anche Dead Space 2?
    l'ho finito questa notte (a un'ora impossibile): paradossalmente anch'io sono rimasto colpito meno che dal primo, eppure è decisamente fatto assai meglio da tutti i punti di vista, ma proprio tutti, è un gioco assai più maturo
    hanno migliorato tutto il possibile rimanendo intelligente fedeli agli elementi strutturali e tecnici di maggior successo del capostipite
    l'incipit è addirittura folgorante e il finale è mozzafiato e, per una volta, non deludente
    a voler proprio cercare il pelo nell'uovo l'unico aspetto discutibile è la difficoltà: l'avevo cominciato a "facile" sempre per il terrore di dover rifare troppe volte gli stessi passaggi, ma era diventata una passeggiata di salute sonnolenta e la tensione non c'era più
    allora sono passato a "normale" ma, dopo un'ora di gioco, mi sono accorto che non avevo più munizioni né medipak :emoji_head_bandage:
    per cui sono ritornato a "facile" soffrendo per un'altra ora prima di rifarmi l'inventario
    ma, a questo punto, è ritornato una passeggiatina :emoji_expressionless:, così ho alternato le due modalità fino alla fine
    ovviamente questa è un piccola "critica" scaturente dal mio triste stato di "impedito", i giocatori normali partiranno subito coi livelli di difficoltà più estremi! :emoji_grin:
    adesso devo decidere se prendermi una pausa di riflessione da questo genere di vg o accattarmi immediatamente il terzo
    vado a meditare! :emoji_thinking:
     
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  14. f a b i o

    f a b i o Healer

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    per curiosità ho ripescato qualche post su usenet risalente ai tempi dell'uscita e scrissi di averli giocati a difficile perchè già a normale erano un pò automatici, quindi concordo con la tua impressione.
    Ho recuperato anche perchè non ricordavo quanto il 3 mi fosse piaciuto.
     
  15. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    comprato e installato anche il terzo, sono curiosissimo anche perché alcuni (@Maurilliano & co) l'hanno trovato migliore del secondo che io, nella mia ingenuità, ho trovato sublime
    ma prima mi prendo una breve pausa essendomi accorto che sono mesi che faccio solo horror o similari :emoji_worried:
     
  16. Maurilliano

    Maurilliano Sopravvissuto LiberaPay Supporter

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    il 3° è complessivamente più difficilino da padroneggiare, sia per i combattimenti, che per il crafting delle armi....ma che danno una soddisfazione enorme
    c'è anche un drone che recupera materiali per te, diciamo una specie di robot-scopa :emoji_smiley
    è quel genere di gioco che ti prende di più la 2/3 run,
    perchè è divertente da giocare, non è solo una questione di trama...
    AttivitàExtraVeicolari nello spazio che guarda....magari SF gli somigliasse
    in ogni caso, si conclude la trilogia con l'arrivo sul pianeta d'origine del marchio nero
    scoprirai la prova immanente dell'esistenza di Dio?
    o forse solo un pianeta di paninari?
    • :emoji_rolling_eyes: abbiamo il fast-food più antico del creato
    o magari solo un pianeta di bontemponi?
    • :emoji_anguished: stavamo a scherza!
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  17. f5f9

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    e questo mi fa venire in mente un'altra fonte di ispirazione della saga, ossia 2001 Odissea nello spazio (con l'assunto solo un po' rovesciato ;))
    adesso mi hai aumentato ulteriormente la scimmia, faccio un paio di giochetti piccoli (per prendere respiro) e poi mi butto! :emoji_grin:
     
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  18. f5f9

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    Allora:
    Ho appena terminato anche Dead Space 3 verificando (come diceva @Maurilliano ) che è un grandissimo gioco.
    In effetti nei successivi due capitoli l’importanza e la frequenza del combat progressivamente aumenta un po’ a scapito delle sequenze di esplorazione “circospetta”, ma la cosa è gestita benissimo e la tensione non diventa certo meno continua. Anche perché spesso le orde di xenomorfi “escono dalle fottute pareti” impedendo al giocatore di respirare..
    Che dire di questo terzo episodio? Da parte mia ogni bene possibile, conclude degnamente questa sfolgorante trilogia in un crescendo di colpi di scena e sequenze quanto mai spettacolari (anche cinematograficamente).
    Di più: all’inizio sembra un more of the same ma poi inaspettatamente lo scenario si sposta sulla (chiamiamola così) terra ferma creando situazioni e scenari del tutto nuovi anche se coerenti col pregresso.
    Anche tecnicamente il gioco regge ancora benissimo e dimostra meno dei suoi nove anni, l’unico aspetto un po’ invecchiato sono le facce, bruttine e poco espressive, dei personaggi, ma textures e animazioni sono ancora allo stato dell’arte. Di assoluta eccellenza sia la direzione artistica che il sonoro. Quest’ultimo “lavora” benissimo con le immagini ed è fondamentale nella creazione della tensione. Più che adeguato il doppiaggio italiano.
    Pecche? Sì
    Se proprio andiamo a cercare noteremo parti ripetute più volte e con poche variazioni che rischiano di annacquare la storia. Inoltre il sistema di salvataggio resta da denuncia: i checkpoint sono abbastanza frequenti ma il gioco è smemorato e se si esce lontano dai salvataggi fissi capita di dover rifare sequenze lunghissime.
    Anche tecnicamente mi ha dato qualche problema: inizialmente il sonoro spariva dalle cuffie dopo i titoli di testa.
    Ho visto che è un problema comunissimo e che le soluzioni proposte sono le più disparate. Personalmente ho risolto avviando il gioco con gli altoparlanti del monitor virando poi sulle cuffie e, in seguito, il problema non si è più ripresentato.
    Lasciare il gioco in pausa per più di dieci minuti garantisce il freeze e la necessità di riavviarlo, previo killaggio di un misterioso file rimasto attivo e identificabile in “gestione attività”.
    Comunque niente di insormontabile, tutta ‘sta meraviglia gira che è un piacere sui pc più attuali e, fortunatamente, il salvataggio unico non mi si è mai corrotto.
    Sono felice di aver dato una seconda possibilità a questa meraviglia e ringrazio chi mi aveva spronato a farlo.
     
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  19. f5f9

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    e rieccomi con (squilli di trombe):
    Dead Space remake

    Domanda: nell’anno di grazia 2023 ha un senso rifare daccapo un gioco del 2008 che, all’uscita, era già tecnicamente all’avanguardia e che ancora oggi non dimostra affatto i suoi anni? Si può migliorare un prodotto praticamente perfetto?
    La risposta immediata e inevitabile parrebbe proprio un deciso no, ma le cose non sono mai semplici come sembrano.
    Ovviamente qui c’è un publisher che si trova in grosse (e meritate) difficoltà dopo una serie di scelte grette e demenziali che lo hanno portato a flop epocali e che cerca di salvarsi la pelle raschiando il fondo del barile in cui conserva le glorie passate .
    Dead space, all’uscita, fu un successi strepitoso anche se strutturalmente era decisamente derivativo.
    In pratica era un mix ispirato dalla Saga videoludica di Resident Evil e da quella cinematografica di Alien, ma la realizzazione era eccellente da tutti i punti di vista: tecnico, grafico, artistico, di gameplay, di scrittura, di ritmo ecc., tanto da assurgere al rango di prodotto innovativo.
    Già la scelta del nome del protagonista, Isaac Clarke, era un geniale omaggio a quello di due giganti della letteratura fantascientifica (ovviamente parliamo di “Asimov” e “Arthur”).
    Lo sfortunatissimo protagonista si trovava ad affrontare mostruose entità molto simili a quelle immaginate da Giger e Rambaldi. All’origine del tutto c’era un misterioso monolite che, questa volta, non era la materializzazione dell’onniscienza divina (come in “2001 Odissea nello spazio”), ma del male più ceco e assoluto.
    La claustrofobia dei bui corridoi, drivata dai Residente Evil, si alternava a brevi incursioni nello spazio profondo in assenza di gravità, proprio là “dove nessuno ti sentirà urlare” (!).
    Il tutto in un formidabile tripudio di arti mozzati, schizzi di sangue e altri disgustosi liquidi organici (sulla cui natura è meglio non investigare). Ogni volta che al povero Isaac si manifesta la possibilità di fuggire dall’inferno che era diventata la stazione spaziale Ishimura, qualche contrattempo lo costringeva a risolvere altri problemi in aree nuove o già visitate.
    Vediamo ora come e se è riuscito il remake.
    Mettiamo subito le cose in chiaro: questa nuova versione segue la struttura dell’originale con un’attenzione e una cura maniacali.
    Bisogna inoltre ammettere che questo religioso rispetto non è per nulla intaccato dalla lunga serie di ritocchi e perfezionamenti che finiscono per enfatizzare gli intrinsechi pregi senza snaturare alcunché.
    La sceneggiatura non è stata completamente riscritta ma capillarmente integrata in modo da approfondire gli eventi che hanno portato alla catastrofe e ad aggiungere nuovi colpi di scena (assolutamente coerenti e illuminanti) soprattutto nella fase finale.
    Ma tutto lo svolgimento della vicenda è adesso più “chiaro” e coerente. Gli ambienti ricalcano quelli del gioco del 2008 ma risultano più caratterizzati e riconoscibili. Il backtracking tipico del genere diventa meno monotono proprio perché i luoghi precedentemente visitati e quelli sconosciuti non si confondono più.
    Un’altra innovazione non vistosa ma decisiva è quella che offre presto la possibilità di visitare l’intera ed enorme stazione spaziale. Non siamo certo in un Open World, anche perché è assai facile incappare in orde di “necromorfi” che asfaltano in una frazione di secondo il povero Isaac se non si è già adeguatamente potenziato. L’esplorazione “pura” è comunque resa attraente dalla cronica scarsità di munizioni e dalla voglia di bonificare nuove aree.
    Un po’ di respawn è presente ma in misura estremamente ridotta. Una volta tanto non si risolve un una tediosa ripetizione di scontri già vissuti ma risulta utile per non subire cali di tensione nel corso di eventuali lunghe fasi esplorative alla ricerca delle munizioni e dei crediti che erano sfuggiti nei passaggi precedenti.
    Il livello di difficoltà resta alto.
    Anche a “facile” è quasi impossibile superare gli scontri al primo tentativo, anzi: dovremo riprovare più volte, studiando attentamente la provenienza e i pattern dei nemici.
    Bisogna sempre avanzare con estrema circospezione visto che i necromorfi “escono dalle fottute pareti” continuamente.
    In compenso farà piacere a tutti la moltiplicazione dei punti di salvataggio presso le tradizionali macchine fotografiche ancorate ai muri. Dal momento che non esistono zone sicure ci capiterà spesso di consultare la mappa per salvare prima del successivo e inevitabile brutto incontro.
    C’anche qualche auto save che consente, strategicamente, di non dover rifare più volte percorsi stravisti.
    Fortunatamente la bislacca ma iconica armatura di Isaac ha subito ritocchi minimi, ora vanta solo qualche ulteriore striscia metallica e dei luccicanti bulloni che la rendono ancora più spettacolare.
    Tecnicamente il gioco è ineccepibile, scorre senza intoppi con un framerate costante anche su sistemi non nuovissimi. Eppure molti ambienti sono veramente colossali e animati da orde di mostruosità esagitate.
    Un altro punto forte del gioco è il sonoro. In particolare i crepitii delle strutture metalliche e il battito cardiaco del protagonista portano la tensione al diapason.
    Questa volta in doppiaggio in italiano è superiore a quello dell’originale, forse anche per l’assenza di Dario Argento che aveva portato più ridicolo che prestigio all’originale di quindici anni fa. Inoltre, come testimoniano i titoli di coda, le cose sono state fatte in grande, ricorrendo alle voci di ben venti attori. Isaac questa volta parla un po’ di più ma sempre con grande moderazione. Le sue poche battute sono funzionali per esprimere i suoi dubbi e la sua angoscia, soprattutto nel rapporto con Nicole e nel corso degli inquietanti sviluppi della loro romance.
    In definitiva: anche se il Dead Space del 2008 resta ancora oggi splendido e godibilissimo, bisogna riconoscere che questo remake ne migliora e perfeziona ogni angolo anche più remoto senza alcun tradimento o banalizzazione, quindi chi scrive lo reputa assolutamente consigliabile a chi l’aveva apprezzato all’epoca e vorrebbe oggi riprovare le stesse (angoscianti) emozioni in una forma ancora più attuale e smagliante.
     
    A Vitbull88 e Maurilliano piace questo messaggio.