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Oggi ho finito di giocare a... la mia piccola recensione

Discussione in 'Videogiochi' iniziata da f5f9, 29 Giugno 2014.

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  1. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    Completato (si fa per dire) Final Fantasy VII Remake su PS4
    Mentre mi scorrevano davanti agli occhi i titoli di coda sono rimasto lì, davanti allo schermo, con la bocca aperta e gli occhi sbarrati come un allocco.
    È un gioco che mi ha sempre attratto, anni fa ne avevo fatto un po’ della versione originale, che mi affascinava ma mi ero fermato presto perché i turni da JRPG proprio non riesco a digerirli e a capirli bene. Identica situazione con l’ottavo capitolo della Saga che prende tuttora nella mia libreria Steam.
    Eppure il fascino di quelle atmosfere mi ha sempre attratto. Così, non appena Sony mi ha gentilmente offerto col Plus il Remake del mitico VII per PS4, ho deciso di riprovarci.
    Già dall’inizio si apprezza il pazzesco lavoro tecnico dietro questa versione. Scenografie enormi, folle cura del dettaglio, ritmo forsennato, regia valentissima, effettoni speciali ad libitum, animazioni di assoluta fluidità.
    Ma inizialmente l’entusiasmo latitava, mi pareva semplicemente un barraccone pieno di lucine per intrattenere le anime semplici.
    Poi, lentamente, ho cominciato a capirne la natura.
    La quale rispecchia esattamente il nome della Saga: si tratta di un’esplosione di fantasia estrema, una ricerca spasmodica di quanto più folle ed improbabile possa concepire una mente alterata, un viaggio onirico in una dimensione assolutamente diversa dalla nostra dove tutto, ma proprio tutto, può succedere.
    È una folle corsa tra scenari incredibili, creature concepite da menti malate, personaggi più che improbabili, acrobazie impossibili, combattimenti più che estremi, meraviglie, magie, incantesimi folli, esplosioni, una pletora di miti inventati per l’occasione ecc..
    In pratica: il regno della “fantasia” più assolutamente sfrenata che deve scatenare l’”effetto WOW” a ogni frame.
    La sensazione è che abbiano studiato ogni molecola del gioco in modo da renderlo il massimo del kolossal e della frenesia possibili e impossibili e che, in seguito, l’abbiano rivisto per renderlo più clamoroso, ripetendo questa operazione fino allo sfinimento.
    Ci sono riusciti? Secondo me sì anche se, dopo un po’, si rimane un po’ assuefatti e frastornati ma, con incredibile abilità, i dev hanno sempre giocato al rialzo sparandole progressivamente sempre più grosse per impedire qualsivoglia perdita di tensione.
    Insomma: il gioco fa il suo sporco lavoro, cerca sempre di stupire e ci riesce alla grande, credevo che niente mi potesse ancora prendere in castagna ma certe (anzi: moltissime) trovate mi hanno colto impreparato.
    Per esempio: a un certo punto il nostro Cloud si trova in un’arena per affrontare una (scusate il piccolissimo spoiler)
    un’amena villetta! Non scherzo! :emoji_fearful:
    oppure può evocare (riscusate lo spoiler)
    un Chocobo che spara paperelle contro enormi e invulnerabili robot! Davvero! anche questa volta non scherzo! :emoji_fearful:
    La trama è arruffata e contorta come da tradizione giapponese, si sforza di avere un filo logico ma, naturalmente, pretende la più assoluta sospensione dell’incredulità, ci chiede di essere complici accettando le sparate più estreme e non prendendo tutto troppo sul serio.
    Così ci imbattiamo negli immancabili i misteri del passato, sepolti nella mente dei protagonisti, che cercano di riemergere e deflagrare nella coscienza.
    Immancabile è anche la multinazionale cattivissima che ruba la “linfa del pianeta” per consentire la bella vita ai quartieri ricchi sulla “piattaforma” mentre il popolo dei bassifondi vive di stenti.
    Il politically più correct è servito.
    Ma la guerra per salvare il pianeta, sconfiggere i cattivoni sfruttatori e ridare una degna esistenza agli emarginati non è tutto. Sorprendentemente, più avanti nel gioco, ci imbatteremo in altre dimensioni e altre mostruosità ancora più temibili, il citato ’”effetto WOW” non ci abbandona fino ai titoli di coda.
    La main è quanto di più story driven si possa immaginare, soprattutto nella seconda metà del gioco.
    Ma, dopo un intro molto fracassone che funziona anche da tutorial, tutta la prima parte si svolge nel Bassifondi che sono costituiti da aree molto estese e liberamente percorribili. Qui l’attività principale è l’esplorazione, con tanto di raccolta di missioni secondarie (in verità raramente originali) e dove si ha occasione di conoscere una miriade di NPC, alcuni dei quali si riveleranno importanti per la storia e per il lore.
    L’insieme infatti è piuttosto corale, il protagonista molto raramente agisce da solo visto che sia per le investigazioni che per gli scontri (o per superare determinati ostacoli) necessita l’aiuto di altri personaggi.
    In combattimento la gestione del party è molto agevole e immediata e può risolvere situazioni disperate.
    In questi casi risultano sono spesso fondamentali incantesimi e pozioni, soprattutto quelli che possono rianimare un compagno caduto.
    I personaggi sono tutti estremamente caratterizzati e differenziati. Le fanciulle sono sempre leziose anche quando picchiano come fabbri. Aerith è anche incantevole e Tifa assai piccantina (ma proprio tanto).
    I personaggi maschili, come da tradizione giapponese, sembrano tutti usciti da una Gay Pride, a cominciare dall’asessuatissimo Cloud. Questa imperante fluidità finisce, però, per diventare una cifra coerente con l’insieme (e ulteriormente incrementare il tasso di correttezza politica).
    Anche nel combat è evidente l’immane sforzo per creare varietà e spettacolarità estreme.
    Francamente, temendo i tradizionali turni alla giapponese, ho direttamente affrontato il gioco a “facile”.
    E ben me ne incolse: il filmone è andato avanti spedito (per quasi trenta ore) senza inceppamenti tra scene spettacolari e (bislacchissime) sorprese narrative. Comunque, verso la fine, alcuni boss mi hanno fatto un pochino sudare, ma soprattutto per colpa mia: mi ero abituato a considerare i combattimenti una sine cura e li risolvevo il più rapidamente possibile per vedere cosa si sarebbero inventati per il dopo.
    Ruolo: per i miei personali standard, francamente, ce n'è molto poco, ma sono il primo a riconoscere la mia ignoranza nel mondo dei JRPG, quindi la mia opinione ha un peso molto relativo.
    Fortunatamente, anche se si mena tantissimo, il focus del gioco è molto più sbilanciato verso la narrazione e le relazione con gli altri innumerevoli personaggi.
    UN aspetto tipicamente orientale è la teatralità delle situazioni che vorrebbero essere più tese: gli scontri con i principali avversari (più o meno) umani sono sempre preceduti da lunghi convenevoli e spesso gli sconfitti si regalano una intensa scena madre.
    Non rarissime sono le situazioni disperate in cui i nostri dissertano filosoficamente sull’urgenza di intervenire. Melodramma puro.
    Mi hanno ricordato quando, nel “Trovatore” di Verdi, Manrico deve correre a salvare Azucena dal rogo ma si intrattiene a cantare la sua cabaletta (“di quella pira l’orrendo foco…madre infelice corro a salvarti”…e intanto la poveretta ha già cominciato a trasformarsi in un arrosticino :emoji_confounded:)
    In definitiva: questo gioco mi ha rivelato un nuovo modo estremamente divertente e adesso aspetto con ansia che esca la seconda parte.
    Alla fine, infatti, molti nodi si sciolgono ma la storia lascia aperte troppe porte, i ricordi di Cloud non sono tornati tutti alla coscienza, nelle ultime battute appaiono altri personaggi le cui vicende sono ampiamente ignote e promettono grandi sviluppi ecc.
    Dal momento che questa Saga è costituita da una miriade di capitoli e spin off, molti dei quali non rintracciabili su PC e Play Station. Quindi adesso andrò nel 3ad dedicato alla Saga per chiedere lumi, a chi invece sa, su quali altri capitoli devo andare a cimentarmi.
     
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  2. Shaun

    Shaun Livello 1

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    Non saprei, anche se prima o poi uscirà per pc, ciò che mi tiene lontano è il fatto che l'abbiano diviso in ben tre episodi. Lo vogliono proprio spremere fino all'osso...
    Se tutti i giochi più grossi prendessero quest'andazzo serebbe un disastro.
    E' un po' come se The Witcher 3 fosse diviso in "Velen", "Novigrad" e "Skellige"
     
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  3. alaris

    alaris Supporter

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    Concordo e personalmente non comprerei mai un gioco che di fatto viene venduto in questa maniera per guadagnare di più.
    Forse farei un'eccezione solo per i Tes ma per altri titoli crpg e non assolutamente no.
    Oltretutto è uno spezzatino...no non mi piace risulta un'esperienza troppo frammentata.
     
  4. Metallo

    Metallo Saprofago LiberaPay Supporter

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    Oggi ho finito di giocare a... Wasteland 2!

    Ce l'avevo da anni in libreria e l'avevo giocato una prima volta ma non era riuscito a prendermi. Lascio una mia recensione per gli sfortunati che come me lo hanno lasciato in libreria a marcire senza dargli una seconda opportunità dato che il gioco merita parecchio.

    Questa volta ho superato la prima fase iniziale che devo dire si svolge con una certa difficoltà e lentezza, ma una volta che si fa l'abitudine con le meccaniche di gioco e si sblocca l'accesso alla Cittadella prende tutta un'altra piega.
    Per sopravvivere bisogna creare da subito un party e cercare di distribuire le abilità in modo equo, cercando di poter affrontare ogni tipo di situazione a cui si può incappare nelle Lande Desolate con personaggi specializzati in diversi settori.
    Più avanti si possono reclutare vari compagni fino ad un totale di 7 membri nel party ed ampliare ulteriormente le proprie possibilità.

    I combattimenti sono il punto forte del gioco. Spesso è importante posizionare i ranger prima di ogni scontro in modo da partire in una posizione di vantaggio e magari iniziare il combattimento con un colpo del nostro cecchino. Un espediente che facilita la vita ed è sicuramente più realistico che buttarsi in mezzo ai nemici per far partire il combattimento.
    Il combat system è a turni e prevede azioni come accovacciarsi, tendere imboscate, prendere copertura e fare colpi mirati. Tutte azioni trascurabili all'inizio del gioco ma che diventano fondamentali da padroneggiare ad un certo punto della partita.

    Il sistema di crescita del personaggio è molto complesso e bisogna pianificare da subito le specializzazioni dei vari membri del party, così come è importante mantenere aggiornato l'equipaggiamento soprattutto applicando varie modifiche alle armi grazie all'abilità di armaiolo.
    Ad eccezione di un paio di abilità generali che si possono considerare puramente accessorie, prima o poi ci si ritroverà in situazioni dove avere un personaggio specializzato può fare la differenza, come hackerare un robot da far combattere al proprio fianco o disinnescare trappole che altrimenti avrebbero decimato i punti vita del gruppo.

    Riguardo la storia e l'ambientazione niente di nuovo. Il classico post-apocalittico con le radiazioni, i mutanti e robot che vogliono decimare l'umanità. Di particolare c'è sicuramente la presenza dei Ranger, con i loro modi di fare da cowboy dal grilletto facile, impolverati dalla testa ai piedi e che non amano fare tanti giri di parole ed andare al sodo durante i dialoghi.

    A proposito di dialoghi, sicuramente uno dei tasti dolenti è la mancanza di profondità della maggior parte degli NPC che si limitano a rispondere alle domande dei ranger ripetendo spesso le stesse frasi e gli stessi concetti proposti già dal primo dialogo avvenuto in una determinata zona.

    La missione principale attraversa vari insediamenti popolati da diverse fazioni e bisogna sempre prendere una posizione se si vuole proseguire l'avventura e le scelte non sono poi così scontate. Queste infatti si ripercuotono sul finale ma solo fino ad un certo punto.
    Verrà normale chiedersi come sarebbe andata se si fosse scelto di agire e schierarsi in maniera diversa e questo influenza positivamente la rigiocabilità.

    Ultimo fattore importante e decisamente negativo è la presenza di tempi morti durante gli spostamenti nelle mappe già visitate dal party. Per esempio uscire da una mappa richiede che il party debba andare fisicamente al punto di ingresso/uscita e spesso risulta in noiose maratone dal punto A al punto B lasciando il giocatore semplicemente a guardare senza fare nulla, soprattutto durante missioni che prevedono di parlare con varie persone più volte. Per fortuna si può comunque utilizzare l'inventario e il diario in questi casi, ma sarebbe bastato aggiungere un pulsante apposito per lasciare la mappa e disattivarlo in caso andasse a scontrarsi con delle scelte precise di design.

    Insomma alla fine un gran bel gioco, con un focus importante sull'esplorazione e le missioni secondarie, crescita del personaggio complessa e che da soddisfazioni, combattimenti impegnativi al punto giusto e numerose scelte e conseguenze.
    Sono contento di avergli dato una seconda chance perché merita davvero. Sicuramente giocherò al seguito che è uscito da qualche mese sperando di ritrovare la stessa qualità e magari meccaniche un po' svecchiate rispetto a questo titolo.
     
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  5. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    hai tutte le ragioni, infatti non l'avevo comprato e l'ho giocato solo perché mi è arrivato col plus
    e un'altra ragione per cui non l'avevo preso è che è doppiato in gallico ma non in italiano!
    [​IMG]
     
  6. Banach-Steinhaus

    Banach-Steinhaus Livello 1

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    Negli ultimi giorni ho terminato Moebius e Attentat 1942.
    Il primo, e più noto, è un'avventura grafica punta e clicca del 2014 scritta da Jane Jensen, nota per capolavori quali i Gabriel Knight e per giochi godibilissimi come Gray Matter e Cognition, nella quale interpreteremo Malachi Rector, un antiquario scorbutico e freddo, che suo malgrado verrà coinvolto in una cospirazione internazionale. La narrazione è solida e intreccia tematiche storiche con il soprannaturale, temi da sempre cari alla Jensen, senza mai perdere di mordente e senza plot hole (sempre dietro l'angolo in produzioni di questo tipo). Il gioco offre delle interessanti sezioni nelle quali si dovranno collegare personaggi del gioco a figure storiche realmente esistite, sulla base delle informazioni che scopriremo e delle impressioni che Malachi ricaverà a colpo d'occhio da questi. Gli enigmi sono di tipo classico e mai troppo arzigogolati, sebbene caratterizzati a volte da un noioso backtracking. Durante il gioco le locazioni si avvicenderanno con buona frequenza, mostrando in alcuni casi scorci ispirati, mentre la nota dolente principale consiste nelle animazioni dei personaggi, irrealistiche e legnosissime. La longevità del gioco si attesta sulle 10 ore.

    Il secondo, Attentat 1942, è una produzione in FMV nata nei corridoi della Charles Univeristy di Praga. Il gioco si situa nel 2001 e ci vede impegnati nel ricostruire il passato di nostro nonno, arrestato dai tedeschi nel 1942 in seguito all'assassinio di Reinhard Heydrich. Il gameplay consiste semplicemente nello scegliere alcune opzioni di dialogo durante i filmati e nel giocare ad alcuni minigame, che permetteranno di acquisire dei punti per poter ripetere delle interviste al fine di ottenere nuove informazioni. Attentat 1942 rappresenta un'affascinante punto di intersezione tra il documentario storico e il gameplay, poiché riesce contemporaneamente a far entrare nel mondo crudo dell'epoca, permettendo di approfondire la nostra esperienza videoludica tramite alcune schede informative (per niente noiose) sulla vita durante la Seconda guerra mondiale, e a umanizzare le tragedie personali della gente comune tramite l'interazione con nostra nonna e alcuni altri personaggi. Il tema della guerra viene trattato con il rispetto che merita, grazie soprattutto all'eccellente recitazione di tutti i personaggi con i quali abbiamo l'occasione di parlare, che fanno sì che il nonno di cui cerchiamo informazioni diventi un nostro parente acquisito per davvero.
     
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  7. Shaun

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    Finito Danganronpa Trigger Happy Havoc.
    Un titolo abbastanza difficile da inquadrare che nel complesso mi è piaciuto e mi ha stupito ma mi ha anche lasciato piuttosto amareggiato.
    Iniziamo con i lati positivi.

    La storia: un po' Saw, un po' Hunger Games (dove i muscoli lasciano il posto al cervello) riesce ad incuriosire da subito e ad imbeccare il giocatore con tanti piccoli indizi utili a fornire le giuste motivazioni per portare a termine il compito.
    E tutto sommato anche il messaggio di fondo non è male.

    La sceneggiatura: qui si sono superati, riuscire a far quadrare tutta la mole di informazioni, dialoghi, indizi, eventi, comportamenti, azioni in un gioco della durata di 30 e passa ore non è facile.
    Alla fine però tutti i pezzi del puzzle combaciano.
    Sinceramente non pensavo di trovarmi di fronte a qualcosa del genere. Ho trovato estremamente stimolante tentare battere sul tempo le intuizioni e le obiezioni dei vari comprimari. E man mano che risolvevo i casi anche le mie capacità "investigative" miglioravano.
    Insomma un bell'allenamento mentale camuffato da passatempo.

    Ma allora cos'è che non va?
    Tutto è maledettamente sopra le righe, i personaggi (buona parte), la scrittura, lo stile grafico, la lore...
    Questo mi ha portato a non prendere troppo sul serio tutto ciò che non fosse "investigazione", ed è un peccato perchè gli elementi per una storia forte c'erano tutti.
     
    Ultima modifica: 7 Luglio 2021
  8. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    PORCO MONDO! cosa mi ricordi!
    pensa che ce l'ho scatolato da molti anni, all'epoca stavo per installarlo ma mi moje aveva "messo a posto" ed era scomparso, adesso sarà in qualche armadio
    mi era passato di mente (causa solito eccessivo backlog), ma devo cercarlo assolutamente!
    grazie infinite per avermelo ricordato :emoji_heart_eyes:, se non ritrovo lo scatolotto me lo riaccatto su steam!
    per la quale io nutro un'assoluta adorazione dai tempi dei gabriel knight, giochi supremi con degli intrecci che definire geniali è riduttivo
    e non ho mai capito perché non ha fatto causa a dam brown che gli ha copiato brutalmente la trama di GK 3 per mettere insieme quella (ben più povera) del codice da vinci :emoji_angry:
    uffah! mi hai messo sul gusto ma non c'è l'ita....:emoji_disappointed:
    idem: uffah! mi hai messo sul gusto ma non c'è l'ita....:emoji_disappointed:
     
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  9. Shaun

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  10. f5f9

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  11. Banach-Steinhaus

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    Mi fa piacere aver sbloccato questo ricordo :emoji_grinning: il gioco comunque ha sicuramente delle animazioni terribili e degli enigmi forse un pelino semplici per gli avventurieri più esperti, tuttavia sono sicuro che apprezzerai il gioco perché è assolutamente fedele ai canoni delle migliori avventure grafiche che hanno reso celebre il genere.
    La povera Jensen ha davvero avuto sfortuna nella sua carriera videoludica, anche perché prima del terzo capitolo anche il secondo subì pesantissime critiche a causa della scelta di utilizzare il FMV. Il terzo capitolo aveva un sistema di movimento fastidioso, ma l'emozione di girovagare per Rennes-le-Chateau rimane una dei miei momenti videoludici preferiti :emoji_heart_eyes:
    Purtroppo nel mondo AG (et similia) è oramai rarissimo trovare la localizzazione almeno per i testi in italiano e purtroppo temo che la situazione andrà peggiorando sempre più :emoji_disappointed::emoji_disappointed:
    Nel caso ancora non lo conoscessi (ne dubito visto che ha raggiunto vette di fama importanti) ti consiglio Kentucky Route Zero, una delle migliori avventure degli ultimi anni che è disponibile in italiano.
     
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  12. f5f9

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    e cemmefrega? è di JANE! :emoji_heart_eyes:
    per me è una notizia ben più che ottima, non ho più né il tempo, né l'età per passare mesi e mesi su un vg (in compenso ho un backlog da vergognarmi e ogni giorno esce qualcosa che mi fa gola :emoji_expressionless:)
    il mio primo vg intero è stato monkey island II: all'epoca c'erano i floppy ma non internet né la possibilità di reperire soluzioni
    malgrado la maestà del gioco non so se oggi, nelle stesse condizioni, avrei la costanza di portarlo a termine....
    altra prova che, al 99%, i critici sono scemi e incompetenti (quando non sono anche venduti)
    sono giochi che hanno uno script da nobel per la letteratura e delle trame incredibili, tumultuose sequenze di colpi di scena imprevedibili e magistrali
    davanti a certi "assoluti" criticare la "forma" è da imbecilli :emoji_rage:
    oltretutto testimonia l'ottusità di chi non riesce a percepire la meritoria audacia di certi tentativi di innovazione
    ti credo! (ce l'ho in wish da tempo immemorabile)
     
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  13. alaris

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    Non il primo? Per me il primo gioco finito è stato Phantasy Star, il primo capitolo, su Master System la bellezza di 35 anni fa, dopo aver provato Rastan che mi stancò subito, sono i primi due vg che comprai. Poi con l'Amiga passai alle avventure tra cui, comprato al dayone, il primo Monkey...passato il periodo delle avventure(Future Wars, Indiana Jones il secondo capitolo di Monkey,ecc. sono ritornato al primo amore i crpg:)
     
  14. Banach-Steinhaus

    Banach-Steinhaus Livello 1

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    Anche io prediligo avventure con enigmi non troppo complicati che non spezzino la narrazione, anche perché il rischio di moon logic o di improbabili combinazioni di oggetti nell'inventario è sempre dietro l'angolo :emoji_expressionless:
    Sono perfettamente d'accordo, GK fu una saga eccezionale sia per temi che per innovazione tecnica che avrebbe meritato (soprattutto in Europa) maggior successo e che a mio avviso rimane la punta più alta mai raggiunta dalla Sierra. Ho sempre amato la capacità che aveva GK di farti vivere i luoghi in cui erano ambientate le vicende.
    Sui critici sfondi una porta aperta e noi amanti di RPG ne sappiamo qualcosa. Proprio pochi minuti fa ho ritrovato una recensione che stroncava Elex per la eccessiva difficoltà iniziale :emoji_expressionless:
     
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  15. Shaun

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    Finita la mia mini maratona David Cage: Heavy Rain+ Beyond Two Souls.
    Il primo, al netto di qualche forzatura e qualche buco di trama, devo dire che mi è piaciuto. Fortemente apparentato con Fahrenheit, da cui riprende in parte l'atmosfera cupa ed esoterica migliorandone però la formula con personaggi più indovinati e una trama meno dispersiva, è riuscito a tenere alta la mia attenzione fino all'ultimo.
    Nota di demerito al doppiaggio. Claudia Gerini (doppiatrice della coprotagonista) nun se po' senti', ma anche Pino Insegno (Ethan Mars) l'ho trovato un po' stonato. Non perchè non sappia doppiare, semplicemente la sua voce profonda e impostata non c'entrava nulla con il protagonista.
    Il secondo fa un balzo tecnico non indifferente, con ottime animazioni, un doppiaggio finalmente all'altezza e la partecipazione di due attori ben affermati quali Willem Dafoe e "la fu" Ellen Page; al contempo però fa un passo indietro per quanto riguarda tutto il resto.
    La trama è disordinata e prevedibile, e si concretizza solo nel finale. Un collage di situazioni scollegate le une dalle altre che cercano in tutti i modi di far scendere la lacrimuccia ma che sfortunatamente sanno di già visto.
    L'elemento fantascientifico poteva essere interessante ma viene anch'esso relegato sullo sfondo.
    Se dovessi riassumere Cage direi che è più bravo come "scenografo" che come scrittore.
    Sono comunque curioso di sapere cos'abbia combinato con Detroit Become Human.
     
    Ultima modifica: 21 Luglio 2021
  16. f5f9

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    bontà tua: lo sai che oltre venti finali diversi?
    IMHO Cage invece è un narratore sublime
    hai presente scrivere un giallo con un numero limitato di personaggi e prevedere una mare di sviluppi diversi, dal peggiore (muoiono tutti) al migliore che almeno è consolatorio?
    al confronto scrivere un libro o una sceneggiatura cinematografica è una passeggiatina sul lungomare :emoji_grin:, qui bisogna pure metterci interattività e gameplay
    oltre tutto l'assunto di partenza (e il movente nello sviluppo "buono") non mi è sembrato neanche così banale e stravisto
    anche a me era piaciuto un po' meno, ma l'avevo trovato così abilmente da incollarmi al monitor fino alla fine
    te lo anticipo:
    indubbiamente il suo gioco tecnicamente più evoluto, portato avanti, come al solito, con gran regia, molto ben sceneggiato, con personaggi formidabili ma....
    politicamente corretto fino alla nausea :emoji_confounded:
    comunque l'ho trovato talemente ben fatto che ho finito per bermi anche quello
     
  17. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    A me Beyond è quello che è piaciuto di più. Se la trama ti è sembrata scomposta si può sempre giocare in ordine cronologico. Sono d'accordo però con il pathos un po' forzato e con il parere su Cage, magari tira fuori buone storie, ma come scrittura in sé non è certamente brillante (ammesso che sia lui stesso a scrivere i dialoghi?).
    Detroit se avessero eliminato due storie e concentratosi solo su due personaggi sarebbe stato molto meglio, ma anche così se ti sono piaciuti gli altri due vale la pena giocarlo.
     
  18. Shaun

    Shaun Livello 1

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    Questo gioca a suo favore indubbiamente, purtroppo non sono un gran completista ma non escludo di farci un'altra run in futuro.
    Guarda, una volta finito il gioco, pensando che mi fosse sfuggito qualcosa, sono andato su Google per trovare risposta ad un paio di domande in particolare
    Il perchè delle visioni di Ethan
    e sono incappato su questo sito che ha chiarito tutto
    Ho voluto giocare la versione originale. In ordine cronologico sarebbe forse più fruibile ma il problema di fondo a mio parere rimane.
     
    Ultima modifica: 21 Luglio 2021
  19. f5f9

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    a me è piaciuto proprio perché "scomposto"
    è quel tipo di narrazione fatta a tessere di mosaico che il fruitore deve mettere a posto (a me piace)
    OT: operazione un tantinello snob, questa moda di fare trame "decostruite" si era affermata dai primi anni '60 con un film che fece epoca: l'anno scorso a marienbad (bello ma insostenibile)
    e dura tuttora
    Interessante!
    ne ho letto un po', me lo sono salvato e domani lo analizzo meglio
    ma mi sembra la classica operazione da clickbait un tantino faziosa
    comunque me lo studio e, magari, mi installo di nuovo il gioco per "andare a caccia", grazie per la segnalazione sfiziosissima
     
  20. Vitbull88

    Vitbull88 Scienziato pazzo

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    Il mio gioco delle vacanze alla fine è stato Carrion. Carrion è un piccolo metroidvania (completato in circa 4 ore), in cui saremo protagonisti di un "horror ribaltato". Vagamente ispirato a "la cosa", saremo nei panni di un mostro tentacolare dalla forma indefinita, ed il nostro scopo sarà evadere dal centro di ricerca in cui siamo stati imprigionati e sottoposti a studi. Per fuggire dovremo sostanzialmente sfruttare i nostri tentacoli per eliminare violentemente gli umani, e risolvere enigmi ambientali. Nel corso della progressione, acquisiremo abilità speciali che potremo sfruttare sia per risolvere enigmi più elaborati, sia per accedere ad aree prima inaccessibili.
    Gli enigmi ambientali sono il punto debole della produzione, a mio parere. Davvero troppo semplici, non mi hanno mai messo in difficoltà, e sono l'attività principale del gioco. Piuttosto, si perde per il sistema di controllo dei tentacoli, piuttosto impreciso, che rende le situazioni più concitate davvero caotiche. La mappa è davvero ben fatta: dà la sensazione continua di essere persi in una base sotterranea piena di cunicoli, ma in realtà non ci si perde mai, si capisce sempre dove andare, e la progressione è così fatto altamente lineare. La grafica è pixelosa ma ben fatta, con un ottimo sistema di illuminazione.

    Consiglio se cercate un piccolo gioco un po' diverso dal solito con cui passare qualche ora. Sicuramente non un grande gioco, ma piacevole.
     
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