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CONTROL: i remedy (Max Payne, Alan Wake, Quantum Break) colpiscono ancora

Discussione in 'Videogiochi' iniziata da f5f9, 26 Aprile 2021.

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  1. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    Doverosa premessa: sono un fan sfegatato dei Remedy dai tempi del loro folgorante debutto con Max Payne e poi per lo splendido (anche se imperfetto) Alan Wake. Purtroppo il successivo Quantum break non ha riscontrato il successo che meritava, forse era troppo ambizioso e sperimentale, è mia opinione che sia stato troppo criticato perché non abbastanza capito.
    Temo che questa sia la ragione per cui, questa volta, un loro gioco non è stato doppiato in italiano :emoji_tired_face:.
    Personalmente mi ero sentito talmente ferito che l’ho giocato solo ora che mi è stato dato col PS plus mentre, finora, avevo sempre preordinato i loro giochi.
    Cosa penso di questo “Control”?

    Ambientazione:
    tutto avviene in un unico enorme complesso, tendenzialmente claustrofobico anche se non mancano i locali enormi e molto vari. Praticamente non si finisce mai all'aria aperta. ma molte sequenze avvengono su un altro “piano” di cui non dirò niente per non spoilerare.

    [​IMG]

    Tecnicamente:
    eccellente, una volta tanto l’effetto pellicola aiuta a confondere immagini in CG con quelle filmate. Gli ambienti sono molto vari e ricreati con cura veramente maniacale. Quasi tutti gli elementi fissi sono distruggibili, quindi, in definitiva, non esistono ripari sicuri. Per quanto riguarda gli elementi mobili, Remedy continua con la sua mania di renderli sempre spostabili fino a farli sembrare leggerissimi e rendere addirittura “volatili” quelli di minori dimensioni (pietre comprese).
    Ricordo in Max Payne 2 una specie di “muro” costituito da cataste di sedie che potevano essere spostate singolarmente facendo cadere (e rimbalzare) quelle poste più in alto. All’epoca era un vero e proprio virtuosismo.
    Molto spettacolari sono le sequenza in cui gli ambienti “si trasformano” e le schermate di caricamento, queste ultime sono:
    una specie di caleidoscopio (grigio sfumato)
    e, dopo le frequenti morti, un pasticciaccio viscido, fluido e astratto che ricorda delle manine che ravanano in frattaglie sanguinolente tra schizzi di umori organici (:emoji_unamused:).
    Chi diceva che preferiva giocare su console perché il pc dà grane? I caricamenti, su Ps 4 pro, sono lunghissimi e ho trovato un bel po’ di bug, compreso uno che “freezava” un boss costringendomi a riavviare la sequenza rifacendo più volte oltre un quarto d’ora di scontro (e, naturalmente, morendo altre decine di volte).

    Trama:
    fantascientifica e un po’ scombiccherata, pur se zeppa di elementi affascinati richiede necessariamente la sospensione della credulità. Un po’ come Death Stranding, diciamo. Naturalmente non anticiperò niente visto che spetta al giocatore riordinare il mosaico. Gli elementi nuovi e sorprendenti, comunque, non mancano.
    Abbiamo una main e varie sub cui si aggiungono delle “sfide” sempre alquanto impegnative.
    Ovviamente è prevista una crescita della protagonista con l’acquisizione di varie nuove abilità, per altro tutte molto interessanti e spesso non scontate.
    Nelle tonnellate di collezionabili troviamo la storia e le ragioni dell’esistenza di questa fantomatica “Agenzia” e le oscure ragioni per cui la protagonista è rimasta coinvolta. Nella seriosità generale non mancano, fortunatamente, tocchi di buon humor.
    Il parlato, invece, è abbastanza raro e questo acuisce la stizza per il mancato doppiaggio italiano :emoji_angry:.

    Gameplay e Combat:

    questi sono senza dubbio i fiori all’occhiello del gioco.
    Chi si ferma è perduto: gli scontri sono sempre estremamente frenetici, ci si trova sempre al centro di orde di sciammannati (o mostricciattoli) di varie fogge e dimensioni che ci assaltano da tutte le parti. Direi che l’AI media dei nemici è tra le migliori che ho mai incontrato: agguati, aggiramenti, coperture, tiri mancini. Un continuo trial & error in cui non basta cercare di memorizzare gli schemi degli avversari visto che difficilmente si ripropongono le stesse situazioni.
    I boss, soprattutto quelli delle espansioni, sono veramente subdoli e tosti. Il tutto è aggravato dal fatto che, a ogni morte, si perde il 10% dei cosiddetti “punti fonte” che servono per migliorare e trasformare l’arma.
    La quale, teoricamente, è unica ma assume ben sei configurazioni molto diverse, sia come look che come proiettili da sparare. Comunque la potenza offensiva di Jesse non si limita certo alle sole pallottole, a voi scoprire in game cosa la fanciulla è in grado di fare
    [​IMG]

    C'è qualche enigma, anche ambientale ma sempre di facilissima risoluzione mentre invece bisogna stare attenti ed esplorare bene o si perdono opportunità.
    Non mancano le sessioni platform che, normalmente, aborrisco, ma questa volta mi hanno spesso divertito
    Diario, come ormai sempre, disgustosamente laconico, un'altra difficoltà (voluta) è nelle mappe: difficilmente leggibili visto che i vari piani sono sovrapposti su uno solo e per raggiungere certe zone (e piantare un punto di controllo per i viaggi rapidi) bisogna fare degli improbabili giri dell'oca.
    Fortunatamente non c'è traccia di segnalini.

    Difficoltà:
    di default si attesta su livelli piuttosto punitivi, però nel menù c’è una “Modalità assistita”, piuttosto articolata, che consente di aumentare le possibilità di successo, addirittura c’è l’opzione “immortalità” :emoji_astonished:!
    Naturalmente non l’ho provata, ma le situazioni che finiscono per essere un attentato alle coronarie sono molto frequenti, soprattutto nelle espansioni.

    Personaggi:
    tutti tipi strani, con lineamenti contorti e bulbi oculari di dimensioni esagerate, a cominciare dalla nostra protagonista Jesse:
    [​IMG]

    che ha la struttura cranica di Popeye e sfoggia l’acconciatura di Olivia, però vanta uno di quei corpicini che ci ricordano i nostri doveri nei confronti della conservazione della specie (:emoji_blush:) e possiede gli occhi più ammalianti mai visti in un videogioco, nel complesso è una milfona estremamente simpatica e fascinosa
    vivi complimenti all’attrice Courtney Hope
    [​IMG]

    che, leggo, riscuote molto successo in televisione (nella soap “Beautiful”) e che come protagonista di Control ha vinto una miriade di premi.

    Divertimento:
    Il gioco mi ha veramente avvinto, sia per la sua struttura “open building” (chiamiamola così) che privilegia l’esplorazione, per i risvolti narrativi molto intriganti, per il ritmo, per l’eccellenza del gameplay e del gunplay.
    Le espansioni sono praticamente obbligatorie, senza di loro la trama resta un po’ monca.
    Il pericolo di noia è in agguato per le notevoli dimensioni del gioco e per la sua notevole longevità, anche se è evidente lo sforzo dei dev nel differenziare ambienti e situazioni.
    Infine: non vi fidate di quei monellacci di Remedy e, assolutamente, non uscite dal gioco appena intravedrete dei titoli di coda….:emoji_hushed:
    .
    .
    .
    P. S.: le exp brulicano di riferimenti (e non solo) ad Alan Wake, questo fa sperare che il prossimo impegno dei Remedy sia il tanto agognato seguito di quel gioco
    probabilmente, ora che sono scivolati nella fantascienza, troveranno una via d'uscita per sviluppare quella trama (che era più virata sul soprannaturale)
     
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  2. Varil

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    FRATELLO!
     
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  3. f a b i o

    f a b i o Healer

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    Anche io giocai i due Max Payne all'epoca dell'uscita, con dei computer non proprio all'altezza e in effetti una volta su due crashavanoma che ricordi indelebili...

    Avessi saputo che esistevano, avrei affiancato a quei classici altri classici come Morro o Gothic.

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  4. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Max Payne fu il primo gioco che installai sul mio primo vero computer. Era un PC potentissimo per l’epoca, che reggeva Half-Life 2 e Doom 3 al massimo (e chi ha vissuto quell’epoca, sa cosa voglia dire :p).
    Prima avevo uno scassone con Win95 dove potevo giocare praticamente solo giochi DOS, infatti ci giocavo ai primi Doom, Wolfenstein 3D, Jazz Jackrabbit, Biomenace e diversi altri giochi della Apogee (molti di questi oggi tra l’altro sono scaricabili gratuitamente su GOG), ma soprattutto i Commander Keen, i miei preferiti da bambino. Questo PC mi era stato regalato da mio zio quando lui ormai ne aveva comprato uno nuovo. Tra l’altro ci riuscii a giocare assurdamente perfino il primo Half-Life, a qualcosa come 3 fotogrammi al secondo xD
     
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  5. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    allora posso immaginare il trauma, è una di quelle pietre miliari che hanno fatto la storia dei vg, era zeppo di robe mai viste, ricordo particolarmente
    - l'incipit più cinematografico mai visto fino allora in un vg
    - il bullet time per la prima volta in un vg
    [​IMG]
    - Max multiplo in stato confusionale per il dolore
    - la corsa folle nel corridoio dell'hotel in fiamme mentre scoppiano le lampadine
    - l'obelisco che crolla nella hall
    e così via
    :emoji_astonished: che roba!
    in seguito hanno sempre cercato di rinnovarsi ma, a volte, l'hanno fatta fuori dl vaso, come in Quantum Break che (IMHO) resta una meraviglia moooooolto sottovalutata
    sono dei veri temerari: pur essendo grandissimi maestri del gunplay (come dimostrano anche in Control) se ne erano usciti con Alan Wake dove, praticamente, non si spara un colpo....certi geni non dormono sugli allori e continuano sempre a sperimentare e rinnovarsi
    .
    vabbè, mi avete convinto, me lo sono ricomprato su steam e, finito Control, lo rifaccio (insieme a Shadowman), magari guardo se esiste qualche mod per rinfrescare un po' la grafica
    N.B.: stranamente, su Steam c'è solo la versione italiana! :emoji_hushed:

     
  6. Varil

    Varil Galactic Guy

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    E la colonna sonora di Max Payne? Vogliamo parlarne? Una delle migliori colonne sonore della storia del videogame secondo me, se la gioca col main theme del primo Mafia e con le musiche di Jeremy Soule!


    Però così mi fate tornare voglia di rigiocarlo. "Non ce la faccio, troppi ricordi" xD
     
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  7. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    PRESO!
    e installato, mi ha fatto sclerare un po' visto che ho voluto mettere anche questa mod:
    https://www.moddb.com/games/max-payne/addons/max-payne-remastered#
    prima mi crashava durante i caricamenti, poi sentivo il sonoro solo nei titoli e non nei filmati
    ho provato di tutto, dalla "compatibilità" in giù e adesso va alla grande
    e niente....la classe dei remedy è inarrivabile, peccato che, malgrado oggi supporti i 4k, tecnicamente i suoi vent'anni (un'era geologica per un vg in 3d) li dimostri tutti
    ma tanto so che è un gioco talmente eccelso che dopo qualche ora non me ne accorgerò più: anche in Max Payne regia, sceneggiatura, sonoro e gameplay restano magistrali e non sono invecchiati per niente
    esattamente come Shadowman, certe robe sfidano il tempo
    lo alternerò agli ultimi boss di Control (che pretendono una fatica bessssssssssscctia per essere asfaltati :emoji_expressionless:)
     
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  8. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    ho cambiato il nome della discussione per aprire agli altri vg Remedy senza inaugurarne altre
    riguardo a Control:
    adesso l'ho messo a nanna, la main l'ho conclusa e mi mancano le due o tre sub che mi sembravano meno interessanti
    ribadisco che è una meraviglia per la tecnica, per il combat (assai vario, complesso e tostissimo) e per l'esplorazione
    anche la trama è molto bella e hanno messo su un lore fantascientifico che potrà dare molte soddisfazioni anche in fututo
    l'ho fermato anche per colpa di Max Payne
    :emoji_astonished: ma quanto era bello? grafica invecchiata a parte è un fuoco di fila di invenzioni strepitose
    certe sboronate iper cinematografiche hanno fatto scuola, ma brulica ancora di "pezzi unici" talmente ben congegnati che nessuno ha mai più osato copiarli (significherebbe fare delle tremende figuracce da barboni)
    saluti a tutti, varo a riimmergermi! :emoji_grin:
     
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  9. max13

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    i primi 2 max payne per me sono ancora oggi tra i migliori fps mai fatti, ricordo che nel secondo c'e' un pezzo memorabile con winnie capitan mazza da baseball in cui ridevo talmente tanto che non riuscivo a seguire quello che succedeva e mi hanno accoppato non so quante volte..:emoji_joy::emoji_joy:
     
  10. f a b i o

    f a b i o Healer

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    Ma la mia vetusta memoria mi inganna o Max Payne era in terza

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    Ultima modifica: 2 Maggio 2021
  11. PRobbia

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    Io lo comprai anni dopo in edizione economica al supermercato, ma la situazione non era diversa, per un paio di anni sono rimasto fermo al 4 livello (se non ricordo male...quello in cui inseguivi Vinnie sui tetti) perché arrivavo ad una porta che non si apriva...poi ho cambiato il pc e sono riuscito a finirlo!

    Quella sezione l'ho sempre odiata...anche perché ti fai uno sbattimenti per nulla visto come finisce!!:emoji_dizzy_face::emoji_dizzy_face:

    Ma vogliamo parlare del film del buon Max? Solo a me ha fatto schifissimo? Gioco corto quanto vuoi ma il film manco arriva alla fine del primo atto praticamente!!
     
  12. Lupercalex

    Lupercalex Spazzino di dungeons LiberaPay Supporter

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    Ma di Control ci sono espansioni da prendere? Son pigro non mi va di cercare online.
     
  13. PRobbia

    PRobbia Bardo Mancato LiberaPay Supporter

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    Sì, ma in sti giorni su gog la versione completa è in sconto a 15€, tanto vale prendere direttamente tutto il pacchetto
     
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  14. max13

    max13 Livello 1

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    sono in terza persona, io intendevo sparatutto :emoji_thumbsup:
    :emoji_smiley era un livello molto difficile, ma i dialoghi con quell'idiota di vinnie erano talmente surreali da farmi dimenticare quante volte ho dovuto ricaricare i salvataggi...

    il film non l'ho visto, come nessun altro film tratto da VG , non sopporto di vedere come vengono rovinati dei grandi giochi , come max payne, doom e altri..:)
     
  15. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    ce ne sono un paio
    ma se non ce l'hai ancora lascia perdere, ormai la versione completa te la tirano dietro
    comunque sto continuando la mia ri-avventura col mitico Max Payne e ho notato che con Control i Remedy sono un po' tornati alle origini, ossia al combat iper frenetico contro orde di nemici
    per fortuna sono bravissimi nel ramo
     
  16. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    Eccomi qua! Ho finito la mia rimpatriata con Max Paye e vi somministro le mie impressioni a caldo (fatevi coraggio):

    Indubbiamente Max Payne si conferma una delle pietre miliari che hanno cambiato la storia dei vg.
    Vent’anni fa ci sconvolse per la sua potenza innovativa e per una veste tecnico/grafica che sembrava avanzatissima.
    All’epoca, per esempio, era ancora raro vedere scenari che si modificavano. I primi crolli spettacolari, se non erro, li avevamo visti tre anni prima in Half Life, poi in Shadowman e in pochi altri casi.
    Inoltre qui, per la prima volta, tutti i proiettili non si limitavano a lasciare dei fori ma, addirittura, scheggiavano gli spigoli dei muri dietro ai quali il nostro Max cercava protezione. In generale il grado di interazione era già avanti di molti passi rispetto agli standard.
    Il gioco ebbe un tale successo che, nel 2008, ne fu tratto un film abbastanza fedele ma del tutto irrilevante malgrado la corretta scelta dei protagonisti (Mark Wahlberge e Mila Kunis come Mona Sax).
    Esplosioni e fiamme oggi ci appaiono resi in maniera molto primitiva, ma all’epoca sembravano incredibilmente realistici.
    Il taglio generale, poi, era quanto di più cinematografico si fosse mai visto. Max Payne, in definitiva, è un filmone noir sulla scia di Chandler e Hammet e, soprattutto, delle grandi versioni cinematografiche tratte dai loro romanzi (Il grande sonno e Il falcone maltese, per citare solo i più noti).
    L’omaggio è talmente smaccato che lo stesso Max, a un certo punto, rivela astutamente di sentirsi come Philip Marlowe e Sam Spade: per noi amanti dell'hard boiled è tutto grasso che cola.
    Sam Lake, nel suo infinito narcisismo, presta la sua (inadeguatissima) faccia a Max, ma lo stile del personaggio è vistosamente modellato su quelli di Humphrey Bogart e/o Robert Mitchum: il classico detective stanco, disincantato, stropicciato e un po' sornione che, per di più, qui è principalmente animato da una feroce sete di vendetta.
    Non per niente l'hanno chiamato (y a parte) "Massimo Dolore". Il suo monologo interiore è sarcastico, disincantato e un po' ironicamente retorico: "La regola base quando si decide di uccidere qualcuno è di non metterla sul personale...inevitabilmente le cose non vanno mai nel modo previsto...per lo meno così era per me"; "più freddo di una passeggiata in un frigo...freddo, come la canna di una pistola"....
    Malgrado i lineamenti così sgradevoli, alla fine l’identificazione con questo anti eroe è inevitabile per come è trasfigurato nei meravigliosi disegni di intermezzo, per la maestà della sceneggiatura e per il puntualissimo doppiaggio italiano dell’ottimo Giorgio Melazzi.
    Ma tutto il comparto sonoro è eccellente, a cominciare dalle musiche (di tali Kärtsy Hatakka e Kimmo Kajasto), il tema che che accompagna i titoli di testa già racconta tutte le disperate amarezze che proveremo nel gioco.
    L'assunto non è certo tra i più originali (si tratta del solito revenge movie), ma gli eventi imprevedibili non mancano e la scrittura è veramente ispirata, con personaggi individuati a tutto tondo e ambienti quanto mai variati.
    Il gameplay è quello del tipico TPS, tra un filmato e un intermezzo a fumetti si passa il resto del tempo ad affrontare orde di energumeni in vigile agguato e pesantemente armati.
    Alla fine collezioneremo un tale numero di morti ammazzati da far invidia all’FPS più trucido.
    L’elemento senza dubbio più innovativo del combat, ossia il bullet time ispirato dai film di John Woo (anche lui esplicitamente citato da Max), spesso ma non sempre è risolutivo: può capitare che risulti più conveniente buttarsi come un ariete nella mischia sparando all’impazzata. È un continuo trial&error ma possiamo ricorrere felicemente all’antica tecnica del save/load rapidi (ma fate anche salvataggi fissi).
    Nel complesso è un gioco piuttosto facile, anche perché i livelli di difficoltà superiori si possono sbloccare solo dopo una prima run. Forse un po' più di impegno è richiesto nella parte finale, ma soprattutto perché la la tensione e la spettacolarità delle immagini tendono a distrarre il giocatore. La relativa mancanza di sfida non è un grosso problema visto che il focus è sulla narrazione che così scorre più spedita. Ma il ritmo è estremamente incalzante, "senza un attimo di tregua" (tanto per citare un altro grande noir del 1967).
    Gli enigmi ambientali sono pochi ed estremamente facili, ma regalano grandi soddisfazioni.
    N.B.: nella versione PC non è previsto l'uso del pad.
    È curioso notare come i Remedy abbiano abbandonato il combat frenetico nei loro titoli successivi per riproporlo poi quasi un ventennio dopo in Control. È un felice ritorno vista la loro innegabile maestria.
    Oggi le rughe e gli acciacchi senili di cui soffre Max Payne si vedono tutti e la veste grafica ci pare povera e primitiva, ma il gioco non ha perso niente del suo glamour e delle sue suggestioni. A me sono bastati pochi minuti per precipitare in quelle atmosfere e dimenticare che i personaggi sono raffazzonati con cubetti e cilindri cui è stata appiccicata una texture.
    Ancor oggi, nella sua singolare (anche se un po’ acciaccata) perfezione, ha molto da insegnare ai dev contemporanei.
     
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  17. f5f9

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    Alan Wake Remastered
    lo sto facendo adesso
    come mai dieci anni fa mi era piaciuto molto meno? :emoji_nerd:
    eppure tecnicamente qualche rughetta ce l'ha....la cosa strana è che mi era sembrato un po' troppo ripetitivo e sbrodolato, oggi il gameplay (molto bizzarro) mi sta invece appassionando
    mah?
    è proprio vero che il gradimento dei vg è piuttosto indipendente dal loro valore intrinseco, oltre, ovviamente, ai gusti personali, i fattori in gioco sono molteplici: l'umore del momento,quello che si è giocato immediatamente prima, l'evoluzione tecnica, la saturazione (o meno) per certi generi e così via...
    mi sembra un argomento interessante, forse sarebbe utile analizzarlo un po'....
     
  18. f5f9

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    Ho finito la remastered di Alan Wake e adesso (peggio per voi :emoji_japanese_ogre:) arriva il mio pippone, allora:

    Max Payne 1 & 2 (2001 e 2003) fecero un botto spaventoso. Oltre a essere scritti benissimo erano incredibilmente più avanti dei giochi coevi, infarciti com’erano di folgoranti trovate innovative (dal bullet time, agli ambienti distruggibili in là).
    I Remedy diventarono tra i dev più amati fin dal loro esordio ed eravamo in tanti ad attenderli al varco col loro gioco successivo. Passarono anni, poi cominciarono a trapelare le prime notizie su un loro progetto per pc che avrebbe coniugato il sapiente gameplay con elementi esoterici. Inutile dire che, tra noi fan, l’attesa divenne spasmodica.
    Poi la doccia fredda: Microsoft si era accorta di quel team di enorme talento, l’aveva acquisito e il loro nuovo gioco (Alan Wake) sarebbe stato un’esclusiva XBOX.
    Non è che la ferale notizia scatenò una catena di suicidi tra noi talebani piciisti (correva l’anno di grazia 2010), ma ci mancò poco e la rabbia divampò incontenibile.
    Quando, nel 2012, Alan Wake arrivò inaspettatamente anche su pc, il residuo rancore per Remedy e MS giocò forse a sfavore del titolo che fu accolto abbastanza bene ma non con l’entusiasmo che ci si aspettava.
    Chi scrive apprezzò molto il gioco (giocato su XBOX) ma lo giudicò troppo allungato, ripetitivo e narrativamente confuso.
    Per molti versi (anche se non per tutti) mi sbagliavo.
    Il 5 ottobre 2021 nell’Epic store è stata rilasciata la versione “remastered”, ossia la copia 1:1 del gioco originale un po’ rinfrescato graficamente, aggiornato per le nuove schede video e ottimizzato per le risoluzioni odierne, 4k compresa.


    Naturalmente, complice un prezzo accattivante e lo sconto Epic di € 10 l’ho immediatamente ripreso e rifatto.
    https://www.epicgames.com/store/it/p/alan-wake-remastered

    Questa volta il mio giudizio è che Alan Wake è:

    UN FOTTUTISSIMO CAPOLAVORO

    Non so perché, all’epoca, l’avevo così sottovalutato. Certamente la critica principale, ossia che il gioco era stato inutilmente annacquato con molte parti ripetute e ripetitive, resta. Però scrittura, regia e atmosfere sono a livelli assolutamente supremi.
    Il gioco è un po’ nella linea dei “film interattivi” di David Cage e dei Supermassive, ma solo per la qualità dello script e per la presenza di scene mirabolanti e tesissime. Come gameplay, invece, non fa quasi uso dei QTE e il combat è un po’ più “normale” anche se molto peculiare.
    Alan deve continuamente misurarsi con “creature del buio”, quindi qui il principale strumento offensivo è la torcia elettrica con cui deve indebolire gli avversari fino a renderli vulnerabili alle armi da fuoco.
    Naturalmente le cose non sono così semplici: la torcia si scarica continuamente e ancor più continuamente bisogna schivare gli assalti mentre si cambiano le pile (che, naturalmente spesso scarseggiano).
    Ancora più divertente è quando, per affrontare orde apparentemente invincibili, dovremo sfruttare abilmente elementi dello scenario calcolando bene i tempi.
    Un’altra difficoltà è determinata dal fatto che Alan è tutt’altro che un atleta o un super eroe, talvolta è un po’ lento a schivare e accusa ogni colpo, rimanendo intontito quanto basta per essere sopraffatto dall’orda.
    A livello “normale” non è comunque un gioco punitivo dal momento che gli autosave sono quasi continui.
    Non si affrontano solo i “posseduti dal buio” ma anche altri tipi di avversari di cui non reputo opportuno spoilerare la natura, anticipo solo che, tra le tante fonti di ispirazione del gioco, troviamo un paio tra i più famosi film di Hitchcock.
    Altri elementi derivano da “Twin Peaks” di David Lynch e, soprattutto, dai racconti di Stephen King. Nel gioco quest’ultimo è spesso espressamente citato sia dal protagonista che dai comprimari. Nella casa di Alan, addirittura, troveremo un libro del “Maestro”.
    Non solo: nell’incipit, addirittura, c'è è una plateale citazione di quello di “Shining”, il capolavoro di Stanley Kubrick tratto proprio da un romanzo di King, con l’auto vista dal cielo che si inerpica tra tornanti di montagna.
    =""]
    N.B.: non sono plagi ma vistosi e dichiarati omaggi alle migliori icone del genere.
    Altra componente essenziale è l’esplorazione, anche se i percorsi sono guidatissimi. Dovremo, soprattutto, vagare di notte in boschi oscuri e pieni di presenze inquietanti e ostili, ma anche in ambienti chiusi ed edifici di vario genere spesso infestati. Incorreremo anche in un paio di sessioni di guida, molto brevi e molto semplici.
    Resta comunque essenziale, nei rari momenti non troppo concitati, esplorare palmo a palmo gli scenari per recuperare rifornimenti e documenti.
    È anche altamente raccomandabile fermarsi a guardare gli schermi televisivi che si incontrano in alcuni locali, sia perché trasmettono dei fulminei (e divertentissimi) episodi apocrifi della storica serie televisiva “Ai confini della realtà”, sia perché talvolta anticipano eventi della storia….
    Non esistono medi kit dal momento che la vita di Alan si rigenera lentamente e torna istantaneamente al massimo quando riusciamo a raggiungere una fonte di luce abbastanza forte.
    La trama, va da sé, è tremendamente aggrovigliata e bisogna prestare molta attenzione ai dialoghi per decifrarla. Ma ancora più importante è trovare il maggior numero possibile di pagine del “Manoscritto” dove si nascondono le principali tessere del puzzle, perderne alcune può spingere a credere che il gioco sia pieno di plot hole.
    Naturalmente, come in tutte le migliori storie del genere, resta sempre il dubbio che l’orrore sia tutt’altro che “oggettivo” ma scaturisca, invece, dalle pulsioni rimosse e sepolte nei meandri più nascosti della mente (“Shining” docet).
    Alan è (il solito) creativo in crisi di ispirazione: quello che ha scritto in passato, o che non ha ancora scritto, o che non ricorda di aver scritto, si ritorce contro di lui mettendo in pericolo mortale la donna che ama.
    Ovviamente la romance è il nucleo fondamentale del plot e, sempre ovviamente, resta indispensabile la sospensione dell’incredulità.
    Anche se il finale è abbastanza fatto e finito, nei titoli di coda c’è un accenno a un fantomatico sequel. Adesso sappiamo che i Remedy, dopo aver incluso Alan in un dlc di “Control”, ci stanno lavorando.
    Tecnicamente il gioco fa ancora la sua porca figura, protagonista e comprimari sono assai ben caratterizzati e scandagliati psicologicamente.

    Menzione di merito al sonoro tutto e, in particolare, alle musiche: il gioco è infarcito da brani pop e country di prim’ordine (dai Depeche mode in giù) e, con i titoli di coda, esplode addirittura con “Space Oddity” di David Bowie (che avevo già segnalato in questo 3ad
    https://www.rpgitalia.net/forum/discussioni/video-musicali-del-giorno.5479/page-77#post-515665
    Sam Lake, finalmente, rinuncia a conferire le sue (non eccezionali) fattezze
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    al protagonista che qui assume le sembianze dell’attore finlandese Ilkka Villi.
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    Ma, nel suo ego sconfinato, si è riservato un cameo in uno dei falsi spettacolini televisivi cui Alan può assistere. In fin dei conti a sua presunzione è forse un po’ giustificata: coi suoi vg ha ampiamente dimostrato di essere uno scrittore forse non “fluente” come King ma dotato di abilità e inventiva confrontabili.
    Il doppiaggio italiano è più che dignitoso. È stato realizzato, una volta tanto, senza badare a spese e con numerose (18) voci diverse sempre adatte ai personaggi.
    In definitiva è mia opinione che “Alan Wake” sia un gioco di qualità rara e altissima e che, una volta che venisse sottoposto a qualche taglio, potrebbe assurgere serenamente nell’Olimpo dei vg del suo genere.
    Voto (quasi) 9
     
  19. PRobbia

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  20. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Senza il doppiaggio originale, non varranno nulla u.u
    Max Payne uno in particolare è uno dei miei giochi preferiti di sempre e a cui sono più legato per nostalgia e ricordi lontani. Come sempre io sono contrario a queste operazioni di Remake, sono segno di assenza di idee e voglia di innovarsi, cercando guadagni facili sfruttando il nome di un brand, e rischiano di snaturare il prodotto originale. Con le dovute eccezioni, ovviamente. Ma nella maggior parte dei casi sono mere operazioni commerciali evitabilissime.
    Gli unici remake che trovo abbiano senso di esistere sono: la special edition dei primi due Monkey Island, e in generale tutte le Remastered delle avventure LucasArts perché non stravolgono nulla; poi anche la trilogia di The Bard’s Tale, anch’essa fedelissima e necessaria per poter giocare piacevolmente. E pochi altri. Per il resto, preferisco moddarli. È gratis e comunque a parte un upscale delle texture, tutto il resto è invariato.