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Come la Finlandia ha creato la scuola migliore al mondo

Discussione in 'Lo scannatoio' iniziata da Maurilliano, 9 Aprile 2021.

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  1. Maurilliano

    Maurilliano Sopravvissuto LiberaPay Supporter

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    Negli anni '70 i finlandesi avevano un tasso di analfabetismo molto alto e il sistema scolastico peggiore d'europa
    40anni dopo...il loro è divenuto il migliore sistema scolastico del mondo
    i ragazzi quando escono dalla scuola, sanno suonare, sanno cucinare, sanno lavare i panni....che roba!
    I nostri, finita la scuola...non sanno fare nullla, grasso che cola che riescono a distinguere il sotto dal sopra...tranne forse poche rare eccellenze
    Tree Natali fa, stavo con le mie nipoti e i loro amici diplomati (dovrei dire diplomatici per lo più :emoji_grinning:), stavano leggendo il giornale e feci notare che il pezzo era scritto dall'inviato, quindi non era redatto.....avessi trovato uno che ha capito la differenza
    L'inviato, descrive la notizia stando lui stesso dentro la notizia, anche a livello emozionale, le sensazioni e pensieri di rimando sono vividi
    Il redattore, di contro, non si è mosso dalla sede del giornale, esso raccoglie le notizie...dagli inviati, dalle varie agenzie ansa, e fa una lettura più razionale e a più ampio raggio, includendo dinamiche storico-culturali, sociali, antropologiche e politiche
    ma l'anima delli mo**acci vostra, non sapete leggere neanche il cavolo di giornale
    poi ci sorprendiamo che i regazzini passano la giornata su tik-tok...
    • redatto, perchè è stato fatto dal redattore...si, ho capito sherlock, ma che differenza c'è?
    Sono d'accordo che i finlandesi sono pochi, e perlopiù abitano tutti nel sud del paese, ma in che ordine di grandezza può essere accettabile, questa differenza?
     
  2. Argenti

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    Che ti devo dire...l' Azzollina l'hanno massacrata eppure il suo modello di riferimento è quello, Finland Svedese.
     
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  3. alaris

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    Altra mentalità...noi abbiamo nel dna il fatto di essere pasticcioni e poco organizzati e poi siamo "un popoli di santi e navigatori";)...come dice Argenti che ti devo dire...
     
  4. Kelben

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    Ma va là!
    Vedrete che dopo quest'anno che è passato, tra scuole chiuse, DaD, apro non apro... i giovini, "stando a casa" hanno avuto tutto il tempo per studiare ed ampliare le loro conoscenze e spremere al meglio tutto il neurone.

    Vedrete i risultati tra qualche anno quando si affacceranno al mondo del lavoro e saranno quelli coloro i quali dovranno aggiustarvi la macchina, compilarvi il 730, difendervi in tribunale, o curarvi quando starete male.

    Tranquilli. Andrà tutto bene!

    :emoji_grin:
     
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  5. alaris

    alaris Supporter

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    Appunto...brividi
     
  6. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Meno male che hanno studiato un decennio per imparare a lavare i panni. Un successone.

    Di sicuro non sarà perfetto (e ne sono fuori da più di quindici anni), ma la scuola italiana è assolutamente eccellente, ed è un aspetto di cui l'Italia si può vantare di fronte a qualsiasi paese del mondo. Poi certi aspetti li faranno meglio altrove (le lingue specialmente), ma il livello di istruzione che ti dà un scuola decente in Italia è ai massimi livellli.

    Che poi la civiltà occidentale sia agli sgoccioli è evidente, e come scrive Kelben il covid è stato la proverbiale ciliegina sulla torta, ma di sicuro il sistema di istruzione italiano non è uno dei problemi.
     
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  7. Vitbull88

    Vitbull88 Scienziato pazzo

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    Non so, con tutti i suoi problemi di organizzazione e ministeriali, e con le ovvie differenze tra una scuola e l'altra, a mio parere il sistema scolastico italiano resta una delle nostre (ormai poche?) eccellenze, per come é concepito (anche se ultimamente le mode anglosassoni stanno facendo sempre piú leva). Infatti, é vero che esci che "non sai fare nulla" nello specifico, in media, ma é anche vero che dá una forma mentis che ti rende capace di affrontare un po' di tutto. Io ne ho conosciuti diversi di studenti formati in giro per l'europa, e, per quanto abbiano conoscenze tecniche che il liceale italiano si sogna di avere, é anche vero che se provi a farli ragionare fuori dal loro campo di competenza, vanno in crisi, mentre in media l'italiano é capace di "arrangiarsi", perché a scuola impara piú o meno a fare quello, deve essere in media bravo in tutto. Inoltre, c'é una idea di sussidiarietá e di inter-disciplinaritá che all'estero non esiste. In Italia, tutto il programma scolastico é interconnesso tra le varie materie (esempio scemo, mentre in storia fai i greci, in letteratura fai l'odissea, etc...), in modo da avere una idea uniforme delle materie. Invece, all'estero tendenzialmente funziona tutto a moduli indipendenti, e a seconda di quello che ti piace fai moduli piú approfonditi (in particolare nel sistema anglosassone). Per cui, lo studente bravo in storia ad esempio fará moduli sempre piú specifici di storia, magari tralasciando matematica. Questo peró a danno di una visione di insieme di evoluzione della conoscenza e della interazione tra le materie, che a mio parere é un valore fondamentale nell'istruzione, piú della conoscenza tecnica in sé. Il vero dramma é dopo, universitá e soprattutto oltre, dove appunto uno dovrebbe specializzarsi, ed invece in Italia le universitá, a parte poche eccellenze, sono un po' meh. Tant'é che tutti i giovani talenti poi vanno a fare grande fortuna all'estero, proprio perché il sistema italiano fallisce alla conclusione.
     
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  8. Argenti

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    Che io sappia siamo sempre in fondo a tutte le classifiche europee
    Soprattutto quelle che riguardano la conoscenza delle lingue e della matematica.
    Per non parlare del fatto che non viene fatta una educazione civica che no sia solo lo studio di qualche articolo della costituzione.
    Ma come spiegava il documentario, quello di insegnare ai ragazzi come si sta al mondo.
    Come ci si presenta e prepara ad un colloquio di lavoro per esempio, come si scrive un curriculum, come si sta a tavola aggiungerei.
    E tante altre belle cose
     
  9. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Esatto, la differenza enorme è proprio quella.
    Per imparare un'attività nuova ci vuole poco se hai alle spalle una preparazione sufficiente ad appropriata, che ci vogliono anni ad acquisire.
    Su questo non sono d'accordo, la preparazione è di massimo livello anche lì.
    Si va all'estero per lavorare perché in Italia non si guadagna una sega.
    Queste classifiche sono la più grossa cazzata della storia e sono fatte solo ed esclusivamente per promuovere un sistema di "educazione" fatto in un certo modo, che per fortuna le scuole italiane non riflettono per niente.
    Ok, questo però è probabilmente vero.
    Ma sì, chiaro che si può sempre migliorare su certi aspetti, e sull'educazione civica ti do anche ragione. Ma tutto il resto sono piccole cose. Quanto ci vuole ad insegnare a uno come stare a tavola, o a scrivere un CV? Sì, magari sono attività che andrebbero anche fatte, ma ti prendono un pomeriggio, non ha niente a che vedere con la qualità d'istruzione.

    EDIT: piccolo aneddoto personale sullo stare a tavola :emoji_blush: Ad Oxford ero l'unico al tavolo che sapeva come mangiare il pesce al cartoccio, che ovviamente ho imparato in Italia (vabbè, non a scuola).
     
    Ultima modifica: 9 Aprile 2021
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  10. Argenti

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    Beh insomma, l'ISTAT cazzata non mi spingerei.

    IL problema è che sapere le lingue e la matematica è il futuro e noi proprio li manchiamo.
     
  11. Vitbull88

    Vitbull88 Scienziato pazzo

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    Sí, mi riferivo ad Universitá in senso lato, non solo per quanto riguarda la preparazione, ma anche come introduzione ad una specialitá/lavoro, o alla ricerca. Diciamo che ti preparano benissimo, ma non fanno l'ultimo passettino per darti il lancio finale. Secondo me l'Universitá dovrebbe inserirsi nel lavoro con collaborazioni con aziende etc, e non limitarsi solo alla preparazione, ed in Italia questo non avviene, mentre all'estero sí (anche troppo a mio parere :D qui mi arrivano studenti che ancora non sanno una ceppa ma vengono a fare l'internship a non capire ancora una ceppa).
    BRAVO!!! :emoji_clap::emoji_clap::emoji_clap::emoji_clap::emoji_clap: classifiche fatte per promuovere il modello di scuola anglosassone, che é noziostico, e che poco ha a che vedere con l'educazione.

    Ribadisco, la scuola italiana ha i suoi problemi (inglese soprattutto), ma secondo me la percezione media che si ha é fallata da questa idea che il modello anglosassone sia migliore. Le classifiche sono calibrate su test che promuovono il nozionismo che va tanto in voga in quel modello. Se i test fossero fatti diversamente, e basati sul pensiero laterale, le classifiche sarebbero molto diverse, ne sono convinto. Tutto dipende dalla direzione che si vuole dare all'istruzione, e rincorrere queste classifiche é davvero inutile
     
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  12. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Se queste classifiche le compila l'ISTAT allora sì. Cazzate e pure faziose.
    Per quanto utili, a livello generale le lingue hanno un impatto abbastanza relativo. Basta sapere un po' d'inglese per arrabattarsi. Se si volesse guardare al futuro insegnerebbero il cinese. Che poi anche l'inglese andrebbe insegnato meglio è verissimo.
    Questa storia della matematica sinceramente non ho elementi alla mano per giudicare ma mi suona altamente improbabile.
    Questo è assolutamente e tristemente vero.
     
  13. Vitbull88

    Vitbull88 Scienziato pazzo

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    Per esperienza: ho fatto il liceo classico, non sapevo praticamente nulla di matematica. Poi ho fatto fisica all'universitá, ho dato l'anima, ed ora faccio il ricercatore in un noto laboratorio americano, ed ho soffiato il posto a gente che magari ha fatto un sacco di matematica al liceo. Insomma, se ti prepari bene a scuola, poi non ti ferma nessuno. Saró ripetitivo, ma per me non é importante quanta matematica fai a scuola (io ne ho fatta poca), ma come arrivi predisposto ad imparare nel momento in cui conta. La scuola deve insegnarti ad imparare, le materie specifiche sono una "scusa", che serve solo ad imparare ad approcciare una situazione generica in cui prima non sai qualcosa, e dopo devi saperla. Non conta cosa fai e quanto ne fai, conta solo il "come". Solo quando sei maturo abbastanza (tipicamente intorno ai 18 anni), ha senso l'insegnamento tecnico.
    Ad esempio, parlando di matematica, in inghilterra a 14 anni giá fanno il calcolo integrale al liceo. In italia non esiste al mondo trovare un 14enne che sa fare calcolo integrale, si affronta alla fine del liceo, e solo di quello scientifico. Per cui la scuola inglese appare "migliore" in matematica a quel livello. Ma, la comprensione che puó avere un 14enne del calcolo integrale non é profonda, é un mero esercizio tecnico. Alla fine, imparano un algoritmo (perché di quello si tratta, risolvono integrali come macchinette, ed appaiono "bravi"), mentre magari lo studente italiano ha fatto per 3 anni insiemistica con un approccio volto non solo alla soluzione di problemi, ma alla comprensione profonda di un problema enormemente piú semplice del calcolo integrale, ma adatto alla loro etá. Ma alla fine della scuola cosa resta? L'inglese ha imparato a fare un sacco di integrali velocissimo, l'italiano invece ha imparato ad analizzare e comprendere esaustivamente un problema, per quanto sia esso semplice. Questo gli sará molto piú utile, e fará molta meno fatica dell'inglese ad affrontare un problema nuovo. Tant'é che l'inglese potrá solo continuare a fare integrali, mentre l'italiano avrá davanti a sé un mondo di problemi da affrontare, compreso il calcolo integrale in cui l'inglese gli é superiore (al momento).

    Ovviamente, ho romanzato la situazione, e non ce l'ho con gli inglesi XD é per far passare il mio pensiero, che fino ad una certa etá le conoscenze tecniche di una materia specifica contano fino ad un certo punto
     
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  14. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Dovrebbe essere scritto sopra l'entrata di ogni edificio accademico.

    Giusto per corroborare la tua storia, io ho fatto architettura, e guardacaso i migliori studenti venivano tutti dal classico. Anche nelle materie scientifiche, magari quelli dello scientifico riuscivano a fare prima Analisi I (non io :p), ma nel giro di un semestre le differenze non esistevano più.
     
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  15. Argenti

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    Hanno defenestrato l'unico ministro dell'istruzione che la scuola la conosceva davvero, l'ha respirata per anni.
    Per far contento e dare lo scalpo ad un tizio rozzo che si veste da parcheggiatore abusivo per sembrare popolare.
    Con la scusa dei banchi a rotelle che sarebbero stati a detta loro uno spreco una fuffa.
    Ma evidentemente l'Azzolina sapeva cosa faceva e cioè cercare di modernizzare/standardizzare la scuola
    Guardate qui era il 2015
     
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  16. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Ma infatti come ha scritto Vitbull è incredibile come nonostante i politici la scuola riesca ancora a funzionare.
     
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  17. kara.bina

    kara.bina Livello 2

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    Questa della forma mentis non è un vero modus operandi della scuola italiana, bensì è proprio un modello educativo del tutto italiano, abituato a barcamenarsi in ogni cosa fin da piccoli. La scuola non ha fatto altro che proseguire con il modelo educativo preesistente accompagnandolo a nozioni prettamente scolastiche. E' così che è nata la scuola, e ve lo dice una che non ha studiato ;)
     
  18. Argenti

    Argenti Supporter

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    Ragazzi dai, ma non lo possiamo chiamare "modello" il nostro
    È una roba lasciata al caso, appunto a chi sa arrangiarsi.
    Ma proprio questa pandemia ha smontato la retorica del "Italiani bravi nell'arte dell'arrangiarsi e quindi capaci di affrontare meglio di altri le imprevedibilità"
    L'imprevedibilità ha investito tutti e ancora una volta hanno "vinto" le nazioni con la miglior organizzazione il contrario del "modello" italiano quindi.
    Persino la Spagna ha fatto e sta facendo meglio di noi.
    La Germania come sempre è la prima della classe.
     
  19. kara.bina

    kara.bina Livello 2

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    su questo non sono d'accordo, ma qui si sta entrando nel campo della politica per cui mi astengo
     
  20. Argenti

    Argenti Supporter

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    no no dimmi un pò..sono curioso.