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Il lato oscuro dell'industria videoludica odierna

Discussione in 'Videogiochi' iniziata da Varil, 1 Luglio 2020.

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  1. Varil

    Varil Galactic Guy

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    È da un po' che guardo con un certo disprezzo determinate pratiche dell'industria videoludica odierna, in particolare per quanto riguarda il mercato "AAA".
    Tra microtransazioni, loot boxes, pre-order bonus, season pass e quant'altro, mi viene da chiedermi verso che rotta disastrosa andrà questo mercato nei prossimi anni. Giochi incompleti, realizzati malissimo e rilasciati comunque in stato pietoso, perchè ormai i giochi sono "live service", e quindi meglio monetizzare prima e caso mai forse patcharli dopo. Giochi strutturati con un game design volutamente manchevole per costringerti a comprare con microtransazioni delle "agevolazioni" per poterli giocare decentemente.
    Ma è ancora peggio di così. Ho scoperto da un po' di tempo questo canale Youtube, gestito da un ex giornalista videoludico, che con irriverenza e senza filtri mostra il peggio di questa industria. Se avete un pizzico di dimestichezza con l'inglese, guardate i suoi video, ma potreste restarne disgustati. Ahimè, corporations e avidi meschini CEO, come state distruggendo il nostro hobby preferito!
    In tutto questo schifo, ormai mi viene da "fidarmi" solo delle produzioni indie e da qualche rara eccezione, come CD Projekt, che può darsi vogliano fare i ruffiani ecc ecc, ma fintanto che evitano certe pratiche e restano pro-consumer, onestamente non mi importa se "lo fanno solo per farsi notare e guadagnare". Sarebbe come dire "quella persona è onesta solo perchè non vuole andare in prigione". Non mi importa, fintanto che è onesta.

    Guardatevi questi splendidi e dissacranti video documentari.

     
  2. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Finché lasciano compagnie fare gioco d'azzardo mascherandolo da videogioco ci si può far poco, dovrebbe essere illegale punto e basta. Se lo stato non ci mette una pezza loro continuano.
     
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  3. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    vero, gli esempi cominciano a essere infiniti
    ma francamente io non mi sento così catastrofico, da sempre i cialtroni si tuffano dove più girano soldi e il mercato dei vg ormai fattura più di quello di musica e cinema messi insieme
    fortunatamente oltre ai game as service resiste comunque una grossa produzione di titoli validissimi, anche tra i tripla A, anzi: non ricordo altri tempi in cui l'offerta di titoli eccelsi sia stata così massiccia
    nel settore "cugino" dei film, la presenza degli snuff movie non è che ha tolto qualcosa ai film di hitcock o fellini o kubrick
    se poi il nutelloso vuol farsi fregare dai game as service la responsabilità è soprattutto sua
     
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  4. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    La cosa positiva è che sebbene i giochi tripla A costino sempre di più, ci sono anche sempre più mezzi professionali per piccoli sviluppatori, sia di produzione che di distribuzione.
     
  5. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Però secondo me mai come oggi è difficile emergere e guadagnare in questo mercato se sei una piccola produzione. I grandi colossi diventano sempre più ricchi e i piccoli sviluppatori diventano sempre più piccoli.
    20-30 anni fa bastavano molte meno risorse per realizzare un gran gioco e anche un manipolo di nerd in un garage ti tirava fuori gioconi e potevano tirar su una software house. Oggi senza risorse economiche gigantesche sei limitatissimo nel produrre un prodotto che possa rivaleggiare con i titoli "tripla A", almeno su versante tecnico e mole di contenuti. Di conseguenza venderai di meno a prescindere. Senza contare la quasi impossibilità di emergere senza i soldi necessari per una sponsorizzazione globale del titolo e ormai anche su Steam tra le miriadi di titoli (spazzatura e non) che vengono pubblicati ogni giorno, la possibilità di vedere un proprio progetto destinato a venire sommerso dalla concorrenza infinita è reale e concreta.
    Quindi il gap (tra mercato tripla A gestito da mega corporazioni dedite unicamente al business senza alcun amore o passione per i videogiochi, e i piccoli sviluppatori con un'idea di videogame ma privi di possibilità di emergere) aumenterà sempre più… (?). Boh… non lo so.
    Spero che il futuro non sarà così grigio come lo immagino… ma un tale "distopico" futuro non è già forse questo nostro presente?
     
    Ultima modifica: 3 Luglio 2020
  6. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Secondo me però è diverso. Il cinema a differenza del videogioco è visto come una forma d'arte e non un mero prodotto di intrattenimento. Non che il videogioco non sia arte, anzi, sono il primo ad aver sempre difeso questa tesi, ma nell'immaginario collettivo e soprattutto nel mercato tripla A, il videogioco spesso è prima di tutto intrattenimento, decisamente banale se paragonato a molti film. Quindi i film artistici rimangono. Chi è cinefilo va a vedersi Metropolis, o 2001: Odissea nello Spazio nonostante siano vecchi più di 50 anni, ma ben pochi videogiocatori (o sedicenti tali) ad oggi vanno a riscoprire un gioco anche solo vecchio di 10 anni.
    In sostanza, quello che voglio dire è che, tolta una piccola nicchia con gusti particolari e ricercati, del videogioco in generale alla massa rimane un'immagine di mero intrattenimento superficiale e ludico. Ed è proprio cavalcando quest'onda che i giochi sono ormai sempre più "game as service" e altre porcate simili.
    Nel cinema il trash e i cinepanettoni non rappresentano (almeno per ora) lo standard del grande mercato.

    E restando in tema, e chiudendo il cerchio, propongo questo video sempre di quel canale citato all'inizio, che è decisamente azzeccato:
     
  7. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    E come no? I più grandi incassi sono sempre trashate come transformers e avengers.
    Secondo me siamo, culturalmente parlando, più o meno come il cinema, non tanto a livello di "qualità" (e ne potremmo senz'altro discutere), quanto di traiettoria. Come dici giustamente, c'è una ridotta fetta di giocatori smaliziati e colti che si interessano seriamente ai giochi, e magari si vanno anche a giocare vecchi giochi per puro interesse, e la stragrande maggioranza compra il FIFA o CoD annuale. Stessa storia per il cinema. Certo, c'è senz'altro più ricerca e critica "colta" sul cinema che non sui videogiochi, ma ci stiamo decisamente muovendo in quella direzione. L'esistenza stessa di portali come GOG, nonché i sempre più comuni remaster o riedizioni vari ne sono un segno.
     
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  8. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Sì, in effetti in quanto a incassi è vero. Più che altro mi riferivo al fatto che nel cinema secondo me è più facile trovare un prodotto anche solo relativamente impegnato e senza andare a scavare nella nicchia della nicchia, rispetto ai videogame.
    Ma forse in proporzione è la stessa cosa, non lo so :D
    In pratica, volevo dire che mi sembra che la maggior parte dei film non siano blockbusteroni caciaroni e ignoranti, ma forse mi sbaglio.
     
  9. f5f9

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    certo, ma tieni conto che i giochi tripla A hanno ormai dei costi pari se non superiori a quelli dei filmoni, le SH grosse hanno magari centinaia di dipendenti e basta un solo flop a mandare tutto a carte 48
    per cui capisco che abbiano paura ad andare oltre un certo grado di complessità
    plateale è il caso di Death Stranding: sony ha investito cifre e sforzi enormi su un'opera squisitamente autoriale, di vertiginosa profondità filosofica/psicologica/artistica/intellettuale/innovativa ecc. ecc. e gli ha riservato un lancio pubblicitario mostruoso
    però adesso non riesce neanche a recuperare le spese
    e tutti cretini della rete in coro si erano messi a berciare che si tratta di un "simulatore di bertolini" solo perché più che un tripla è un quadrupla A
    se fosse uscito in silenzio, con una veste non così sontuosa sontuosa e una firma meno idolatrata, probabilmente sarebbe diventato un fenomeno mediatico osannato da tutti (e non solo dalla poca critica illuminata che resta)
    semplicemente: come tutti i settori in tumultuosa espansione è un gran casino :)
     
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  10. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Forse è vero, ma anche senza andare a cercare per forza l'indie "artistico" ci sono anche grosse produzioni di livello, come Death Stranding appunto.
    Quello che c'è di peggio nei vidogiochi rispetto al cinema è quello di cui parli in apertura: microstransazioni, gioco d'azzardo e giochi come servizi.
     
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  11. Lucapardi

    Lucapardi Rinunciatario

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    Jim Sterling! Mi piace un sacco come personaggio, ma dopo mesi a seguirlo un po' ci si stufa del costante cinismo. Però come dice giustamente lui, è l'industria ad essere cinica (ed è quello che fa le views).

    Sicuro? Mi pareva di aver letto da qualcuno di KojiPro che fosse pienamente rientrato nei costi, e stesse vendendo bene... certo immagino non come altre esclusive Sony, ma comunque buono.

    CD Projekt dal lato consumer è divina, ma in quanto a crunch e disordine interno pare non siano messi molto meglio di altri...

    C'è da dire che il cinema nel clima di consumismo/capitalismo pesante attuale c'è arrivato già maturo, il videogioco c'è praticamente nato.
    Personalmente sono fiducioso per le nicchie indie, che sono comunque nicchie di un mercato ormai enorme. Di roba di qualità ne salterà sempre fuori. L'unico rammarico sono le serie a cui sono affezionato che sono state inglobate nel blob AAA (Bethesda, BioWare), ma pazienza, ne salteranno fuori di nuove.

    Rimane solo da sperare che si risolvano gli specificissimi (e quindi affrontabilissimi) problemi di crunch nel tripla A e della sovra-saturazione nell'indie. Giochi gggrossi ben fatti e piccole perle facili da trovare, pensa che passi da gigante farebbe il medium. Ma chi li convince i CEO a credere agli studi contro il crunch, e Steam a controllare di più il proprio Store?
     
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  12. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    L'unica via è che le persone smettano di voler lavorare per loro. Molti si stanno rendendo conto che se vanno a lavorare per una casa di sviluppo che fa, per dire, programmi per calcolare le tasse guadagnano il doppio e lavorano la metà. Ovvio che, sulla carta almeno, è più interessante fare un Assassin's Creed che un TurboTax, ma non so quanto possa durare.
     
  13. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Beh, non è un problema mio lo sfruttamento degli sviluppatori. Dal canto mio, comprerò solo quei titoli che meritano, privi di tutto il liquame tipico dei tripla A odierni (microtransazioni invasive e necessarie a causa di un game design volutamente e criminosamente manchevole, loot boxes, centomila deluxe gold super edition ecc ecc). I giochi indie hanno una concorrenza spietata e sì, Steam se ne frega del quality control e riversa nel suo store tutta la spazzatura del mondo, ma alla fin fine, anche così, tutti i più grandi indie di successo hanno potuto spopolare proprio grazie a Steam e da nessun'altra parte. GOG ed Epic possono vantare di pubblicare solo gemme indie, ma guarda caso quelle stesse gemme indie son diventate tali attraverso Steam, quindi di cosa stiamo parlando? Lo trovo un po' ipocrita.
    Dal canto mio, non comprerò mai un gioco indie su un sito del mercato grigio, ma per titoli tripla A di publisher che disprezzo profondamente (EA, Bethesda,...) devo dire che mi farei molti meno problemi.
    Tanto comunque i miei soldi non andrebbero neanche per un centesimo agli sviluppatori sfruttati e sotto-pagati ma nelle grossissime tasche dei publisher. Tutta la storia del "comprare un gioco per supportare gli sviluppatori" è purtroppo una bugia. Ed è tristissimo.
     
    Ultima modifica: 19 Luglio 2020
  14. Lucapardi

    Lucapardi Rinunciatario

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    Epic, per quanto sia antipatico lanciare soldi in giro per garantirsi esclusive, credo paghi un sacco anche i piccoli dev. Così non si devono preoccupare delle vendite (che poi tanto non ne risentono, nei casi di esclusiva solo temporanea), e hanno la libertà artistica di non avere quel pensiero fisso. Vedremo come si evolve la cosa, di sicuro a Steam un po' di concorrenza fa bene.


    E "purtroppo" c'è un sacco di carne fresca, quindi gli studio possono assumere, drenare e poi lasciar andare i dev in cicli piuttosto brevi. Così loro continuano a far giochi, ma il talento non rimane nell'industria. Mi chiedo quale sarebbe la differenza in produttività e qualità, se coltivassero team collaudati di veterani, invece che continuare ad assumere, formare, e far scappare gente relativamente nuova. Credo che sarebbe vantaggioso sul lungo periodo (per loro ma anche per noi, in quanto fruitori del prodotto finale), ma finché non ci provano non lo sapremo mai.
     
  15. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Probabilmente vedremmo meno sequel copia-incolla ogni anno.
     
  16. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    niente di più giusto
    ma guarda che forse mai come oggi si è vista una produzione così enorme di titoli eccelsi (sia indie che tripla A) e del tutto privi di quella fuffa
    e, da un po' di tempo, trovo giochi con espansioni "vere", non squallidi dlc fatti solo per spremere le tasche delle anime belle
    che poi certa roba basta boicottarla oppure prendersi qualche soddisfazione "contro"
    esempio: ho appena stoppato F76 dopo aver completato la main e quasi tutte le sub, tralasciandone qualcuna che non mi ispirava e tutte quelle procedurali
    così ho fregato bethesda :p: sono arrivato in fondo senza grandi sforzi ,senza praticamente mai fare multi e soprattutto senza spendere un centesimo oltre al costo del gioco originale
    il fatto è certe pratiche "criminose" girano perché c'è domanda, esattamente come succede con la prostituzione e lo spaccio
    mah! anche qui...
    negli ultimi anni ho trovato una concentrazione assurdo di capolavori (o quasi) come mai nella mia (ormai troppo lunga) vita
    IMHO siete troppo pessimisti
     
  17. Varil

    Varil Galactic Guy

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    "Se cercate un colpevole, non c'è che da guardarsi allo specchio" - cit. V per Vendetta
    Quanto è vero!

    Spero proprio di sì :D
     
  18. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Ma sì, f5f9 ha ragione, di giochi eccellenti ne escono a bizzeffe. Le critiche sono rivolte più a certe pratiche commerciali che altro.
     
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  19. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    ormai mi avete stimolato, peggio per voi
    negli ultimi anni mi sono fatto giochi rivoluzionari come quelli di Cage (heavy rain, beyond, detroit), per non parlare di quell'operazione di cultura "altissima" che è Death Stranding, che può anche destabilizzare e non piacere, ma resta un vero macigno nell'evoluzione dei vg
    mi sono follemente divertito con gli uncharted, sono stato terrorizzato dagli evil within, days gone mi ha fatto palpitare il cuore manco fossi un'educanda romantica, GOW IV mi ha incantato, stupito e incatenato al monitor, ho sofferto visceralmente l'ambigua mancanza di confini tra il bene e il male in TLOU2 (che è un tema assoluto)....
    l'elenco sarebbe lunghissimo ma mi fermo per non essere più noioso del solito, comunque si tratta di roba tripla A (o superiore) fatta e finita, senza trucchi e senza inganni
    dal mio punto di vista i game as service e la tratta di armette e costumini è un fenomeno tanto deprimente quanto vistoso, ma mi pare sia particolarmente radicato solo tra gli adolescenti nutellosi e brufolosi, quelli che da mamma e papà prendono sempre la paghetta e mai due solenni (e doverosi) ceffoni :)
     
  20. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Eh ma rappresentano il 90% almeno dei videogiocatori nel mondo (altrimenti le entrate di Fortnite e compagnia varia non ci sarebbero) e in quanto tali sono loro a condizionare l'andamento del mercato purtroppo.
    Il punto è che in realtà non mi cambierebbe granchè se il mercato andasse tutto a farsi benedire, visto il mio backlog infinito potrei tirare avanti a "retrogaming" e giocare quei pochi titoli futuri che meriteranno i miei soldi. Però, comunque, per onor del vero, non è detto che finirà tutto in microtransazioni, games as services e giochi pessimi.