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Videogiochi istruttivi

Discussione in 'Videogiochi' iniziata da Spades, 25 Marzo 2019.

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  1. Spades

    Spades Livello 1

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    Allora, è pregiudizio diffuso che il videogiocatore, salvo rare eccezioni, sia interiormente sterile, non lascerà nulla ai posteri e si ostina a voler morire immaturo, infantilizzato a vita da pubblicità e propaganda. Ma io credo che esistano anche tanti videogiochi edificanti ed educativi... e non è vero che l'arte videoludica versi in uno stato di immaturità perenne. Se vi va, mi aiutereste a stilare un elenco di VG che vi hanno insegnato qualcosa di concreto nella vita?
     
  2. baarzo

    baarzo Supporter

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    Con i Civilization ho nozioni di storia che molti miei amici non hanno e non sto scherzando.
    Poi ogni buon RPG è paragonabile ad un buon romanzo e quindi a mio avviso da lo stesso contributo culturale.
     
  3. Lupercalex

    Lupercalex Spazzino di dungeons LiberaPay Supporter

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    Il mio primo gdr, giocato a 13 anni fu per me una sorta di introduzione a tematiche come amore, morte e guerra,.quindi dico Final Fantasy 8. In generale penso comunque che più o meno ogni videogioco abbia un messaggio da trasmettere, sta nel fruitore la capacità di saperlo cogliere, fungendo quindi da fonte di accrescimento e arricchimento personale. Aggiungo anche questo: I videogiochi hanno sempre aiutato e migliorato la mia coordinazione motoria occhio-mano e per alcune attivitá lavorative da me svolte ció è stato molto utile; in questo caso non si può parlare di singolo titolo, ma della categoria in generale.
     
    Ultima modifica: 26 Marzo 2019
  4. Myriamel

    Myriamel Strega delle Selve Redattore

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    Ad oggi ritengo che i videogiochi siano esattamente come ogni altro medium di intrattenimento: come accade nella letteratura e nel cinema, ci sono titoli profondi e pregevoli, titoli che offrono un onesto divertimento senza troppe pretese e un sacco di fuffa.

    Per quanto riguarda l'essere "istruttivi" nello specifico, è una caratteristica relativa anche all'età del giocatore e al suo background. I primi Assassin's Creed, per esempio, hanno insegnato alla me ragazzina un sacco di storia e mi hanno spronata ad approfondire: prima come gioco, per vedere quali personaggi erano realmente esistiti e quali no, poi per genuino interesse. Oggi, che ho conoscenze storiche più approfondite, probabilmente mi farebbero un effetto diverso, ma manterrebbero comunque il loro fascino.

    Un puzzle game come The Talos Principle pone un sacco di domande esistenziali in modo assolutamente non banale ed è riuscito a farmi riflettere anche se per me non erano del tutto nuove, visto che avevo un discreto bagaglio di studi filosofici. Ma un mio amico completamente digiuno di filosofia l'ha trovato sorprendente.

    Oppure, ho finito di recente la serie di BioShock, che tratta tantissimi temi fondamentali (la fede, l'autodeterminazione, il libero arbitrio, il concetto di umanità, il legame tra genitori e figli, utopia e distopia). E l'ultimo capitolo, Infinite, mi ha portata (io che di fisica non so quasi niente) ad informarmi perfino su alcune teorie di fisica quantistica - ovviamente, a un livello molto divulgativo.

    Poi, come hanno già detto sopra, ogni storia ben scritta e con personaggi caratterizzati a dovere lascia qualcosa, che sia un romanzo, un film o un videogioco. Penso a titoli come Dragon Age, Mass Effect, The Witcher, The Last of Us e tanti altri, che sono capaci di farti appassionare alla storia, affezionare ai personaggi e riflettere sulle tematiche proposte. Io sono abbastanza aristotelica da questo punto di vista: assistere a una narrazione - qualunque sia il mezzo - comporta una catarsi, permettendo al lettore/spettatore/giocatore di vivere emozioni forti, anche negative, in maniera ovviamente diversa, più distaccata, rispetto a come farebbe nella vita reale. E questo secondo me ha ripercussioni su quella stessa vita reale, perché ti mette davanti a situazioni che non hai mai incontrato e ti obbliga a immaginare come ti comporteresti tu in quelle circostanze.

    Ma se vogliamo parlare di qualcosa di concreto al 100%, sono riuscita a ottenere un posto in classifica decente in una gara di orienteering in prima liceo solo grazie all'abitudine di usare le minimappe degli RPG. :D
     
  5. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    "istruttivi" è una parola grossa, al momento mi vengono in mente solo alcuni assassin's creed nei quali si potevano trovare dei codex decisamente più informati sulla storia di quanto si vede normalmente in certi film in costume o in opere letterarie
    invece il punto importante è (IMHO) la valenza
    artistica
    (scusate la parola), dove questo medium può fornisce strumenti straordinari
    è banale citare casi come to the moon, dear esther, the cat lady, the last day of june ecc., anche in giochi contaminati dall'azione troviamo molto spesso profondità narrative ed emotive straordinarie, magari in concomitanza a eccezionali deliri visionari (chi ha detto "enderal"?)
    N.B.: succede perfino in molti tripla A
     
  6. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Per fortuna questa idea morirà presto. Anzi, c'è già molta letteratura sull'uso dei videogiochi a fini educativi, e non parlo di videogiochi fatti apposta, ma proprio di come usare normale videogiochi in ambito accademico. Il collega Simone Bregni li usa per insegnare l'italiano per esempio, e la serie di libri Learning Education and Games parlano proprio di questo e sta per uscire il terzo volume con un centinaio di esempi.
    Personalmente la prima cosa che mi viene in mente è come mi siano stati utili per imparare l'inglese.
     
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  7. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    c'è la versione italiana di questi libri?
     
  8. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Di questi no. Ci sono però molti autori italiani che scrivono sui videogiochi. Ci sono le collane Ludologica di Unicopli, Videoludica di Costa & Nolan, e Conscious Gaming di UniversItalia che si dedicano solo a questo. Non so se ci sia nulla di specifico sull'uso educativo dei videogiochi ma c'è un sacco di letteratura in italiano. Dall'estero non so qualcosa di Matt Farber sia stato tradotto in italiano, ma dubito.
     
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  9. GiacomoB89

    GiacomoB89 Livello 1

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    Non saprei dire il perché ma Legacy of Kain: Soul Reaver fu il primo gioco a segnarmi profondamente.
    Lo provai in un demo e fui attratto dalla storia e dall' atmosfera... Dopo averlo comprato restai letteralmente scioccato dai primi nemici che si incontrano: gli Sluahg, me li sognavo di notte (veramente).
    Mi resi conto più avanti che grazie a questo gioco imparai a rapportarmi con la "paura dei mostri" (avevo 10 anni).

    Artisticamente parlando è decisamente FFVIII quello che mi ha dato di più, comprato dopo LoK ma uscito un anno prima mi colpì davvero molto per grafica, modalità di gioco e ambientazione e ci spesi parecchie ore sopra.