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STAR WARS Jedi – Survivor: si dice che sia il miglior Vg mai ispirato dalla Saga. Sarà così?

Discussione in 'Videogiochi' iniziata da f5f9, 25 Maggio 2023.

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  1. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    È innegabilmente un gran gioco, con molti pregi e alcune ombre, ma per lo più si tratta di aspetti che possono essere graditi o rifiutati a seconda dei gusti di chi lo gioca. Vediamo un po’.

    Pregi innegabili:
    - Visivamente impressionante, scenari estremamente ampi, molto vari e quasi sempre ispirati. Vanta tutti gli effettoni speciali che ci concede oggi la tecnologia.
    - L’esplorazione è uno dei punti forti del gioco: il numero dei pianeti visitabili è limitato, ma sono quasi tutti molto grandi. In alcuni la trama porta a trascurare aree assai vaste ma si capisce presto che dovunque troveremo qualcosa di interessante, spettacolare e magari remunerativo.
    Inoltre saremo portati a parlare con tutti gli NPC in quanto alcuni (magari insospettabili e/o nascosti) non si limitano a blaterare e fare tappezzeria, ma capita che inaspettatamente assegnino missioni secondarie magari lunghe e complesse.
    Il mondo di gioco è ricchissimo di segreti e luoghi segreti. La terribile e sfocata mappa non aiuta molto (anche se si attivano tutti i “segnalini” possibili) ma gli sviluppatori sono riusciti a rendere irrefrenabile la voglia scoprire tutto.
    Chapeau.
    - Impianto narrativo decisamente superiore a quello del precedente “Fallen order”, laddove la sceneggiatura non era poi risultata così miracolata, come si sperava, dagli apporti di Avallone. Qui i colpi di scena non mancano e alcuni sono tutt’altro che telefonati, inoltre non si ha mai la sensazione di correre su un binario fisso.
    Di più: ritornano le scene madri scespiriane a estremo tasso drammatico e che avevano determinato la grandezza della prima trilogia della Saga.
    - NPC. La fauna (umana, umanoide e animale) è molto variata e ben caratterizzata. Il mini robot BD-1 è forse il personaggio più teneramente adorabile che io abbia mai visto in un vg. Non mancano certo i tipi carismatici e la varietà degli avversari è notevole. Come particolarmente notevole è Cere, la Maestra Jedi di pelle scura che in “Fallen order” era addirittura diventata un meme per la sua bruttezza. Questa volta sprizza carisma e tragica grandezza da ogni pixel, è diventata enorme.
    upload_2023-5-25_22-34-15.jpeg
    Cere in "fallen order"

    upload_2023-5-25_22-35-26.jpeg
    Cere in "Jedi survivor"

    - All’inizio il nostro eroe scorgerà luoghi e manufatti irraggiungibili. Ma nel corso della storia acquisterà nuovi poteri che gli consentiranno di superare ostacoli apparentemente insormontabili. Quando ciò avverrà si scatenerà la voglia di tornare per svelare gli arcani proibiti con soddisfazioni decisamente enormi.
    - Ottimo combat, vario, spettacolare, magnificamente coreografato.
    - Il codex è strabiliante e sfrutta mirabilmente l’enorme lore della Saga. È uno dei rari casi in cui è un piacere perdersi nei menù.
    - Niente da eccepire sul sonoro. I suoni ambientali sono da manuale e le musiche sono quelle della Saga (anche se non hanno più l’energia di quelle della trilogia originale). Impeccabile il doppiaggio in italiano, anche perché bisogna tener conto dell’immane quantità di stringhe di testo.

    Pregi opinabili (perché influenzati dal mio gusto personale):
    - Telecamera una volta tanto perfetta: la visuale è in terza persona e il FOV è regolabile nel menù fino a consentire un angolo visuale molto ampio che esalta la grandiosità degli ambienti.
    - Buon equilibrio tra le varie fasi: esplorazione, combattimento, approfondimento del lore, rapporti con i numerosi NPC, enigmi spesso assai sfiziosi. Anche se, a chi scrive, sarebbe piaciuta una minor frequenza delle fasi platform.
    - C’è un’accennata ed estremamente pudica romance tra Cal e Merrin. Il problema è che Merrin...
    è una donna! Già non bellissima di suo e col volto peggiorato da tatuaggi di pessimo gusto.
    In più uno dei cattivoni principali è una specie di Drag queen! :emoji_fearful:
    Scandalo, mi domando come non siano ancora scoppiati tumulti sotto la sede di Respawn Entertainment.

    Pecche oggettive:
    - Il gioco, come da prassi consolidata, era uscito pessimizzato a dovere. Mentre certe sequenze frenetiche, affollate e in scenari enormi e complessi filavano lisce e senza incertezze, le parti in CG partivano infallantemente in slow motion, con saltuari freeze e, magari, riprendevano un po’ di fluidità solo verso il termine.
    Per non parlare dei CTD che arrivavano crudeli alla fine degli scontri più duri coi boss. A chi scrive è addirittura capitato di rivedere dopo anni la “schermata (ora non più blu ma) azzurra della morte” che credevamo dimenticata. Il tutto condito con l’impossibilità di salvare preventivamente i progressi.
    La nuova “App EA”, comunque ineludibile se non su console, è talmente disastrosa da far rimpiangere la vecchia “Origin”.
    Da quando è uscito, il gioco è stato rabberciato da un notevole numero di patch, ma ogni volta capitava che venisse riscaricato completamente e molto, molto lentamente, portando la cartella di installazione a 160 GB circa (!). Ma non basta: l’aggiornamento di solito mandava in loop la cache dell’app, tanto che diventava necessario svuotarla, disinstallare il gioco e riscaricarlo da capo.
    Un vero calvario.
    Nota: pare che adesso le cose nel complesso vadano un po’ meglio (ma non con lo scarico delle patch).
    - La galleria degli NPC è variatissima e multietnica, molti sono i personaggi con cui interagire con dialoghi talvolta lunghi e interessanti ma, in pratica e malgrado qualche risposta multipla, non c’è neanche una sola scelta che possa incidere su un qualsiasi evento.
    - Talvolta si percepisce che il gioco “bara”.
    Capita di ritrovarsi in punti da cui neanche si intravedono mete raggiungibili. Poi, inaspettatamente, Cal riesce a spiccare un salto decisamente più lungo del possibile…È una scelta sleale e del tutto gratuita.

    Pecche opinabili (in quanto anch’esse influenzate dal mio gusto personale):
    - Il sistema di salvataggio.
    I progressi possono essere salvati solo presso i “Punti di meditazione” che scimmiottano i falò dei Soul. Qui Cal può anche spendere i punti esperienza, curarsi, modificare lo stile di combattimento ecc..
    Il problema è che i punti di salvataggio spesso sono lontani tra loro e se Cal si cura i nemici già vinti rinascono miracolosamente e istantaneamente identici a se stessi. Un altro guaio è che talvolta i boss si manifestano dopo lunghi percorsi: anche a difficoltà “normale” è improbabile riuscire a eliminarli al primo tentativo senza aver potuto studiare i loro schemi. Questo implica, in alcuni casi, di dover ripetere più volte sessioni di gioco di varie decine di minuti. È un’ennesima impostazione punitiva che esalterà gli amanti dei Soul ma farà imbufalire gli altri.
    - Anche il loot presenta luci e ombre. Com’è giusto non tutti i bauli contengono oggetti di straordinaria necessità. Ma capita spesso di lambiccarsi per raggiungerne uno che poi si rivela il contenitore di una diversa e inutile colorazione per BD-1 o per la spada laser, non percepibile in game e senza alcuna influenza sulle stat.
    Inoltre, a chi scrive, un’altra giacca o un’altra acconciatura per Cal non sembrano un obiettivo sufficiente per impegnare ore di gioco. Anche se la ricerca, di per sé, è stata divertente.
    - C’è un eccesso di sequenze platform, che coprono una parte cospicua del gameplay. Ci troveremo a eseguire lunghissime sessioni di salti, volteggi, scivolate sui muri, ascese col rampino ecc.. Il minimo errore costringe a ricominciare daccapo. Faranno la felicità degli appassionati ma agli altri capiterà di provare l’incontenibile tentazione di sfasciare il monitor a colpi di pad.
    Fortunatamente nei menù si può abilitare la possibilità di ripartire dall’inizio dei salti senza penalizzazioni di sorta in caso di caduta mortale. È l’unica occasione di auto salvataggio presente. Questo aiuta a non rassegnarsi alla resa e a un doloroso abbandono del gioco. Gli obiettivi sono sempre troppo attraenti e c’è sempre la speranza che la fatica verrà premiata.
    - Pur se, alla fine, il gioco dimostra di avere una identità propria, resta decisamente troppo derivativo, è un’insalata di Soulslike, Metrodivania e dei primi Tomb rider tutti salti e ostici enigmi ambientali. Fortunatamente questi ultimi qui sono di difficoltà variabile e i più severi sono presenti solo in certe quest secondarie. È sempre una bruciante sconfitta dover ricorrere a soluzioni in rete quando si resta bloccati ma c’è, per esempio, una tomba in un deserto il cui accesso richiede ore di esplorazione anche in zone abbastanza distanti e poi esige una velocità sovrumana nell’attivare una serie di meccanismi.
    Naturalmente il tutto senza la minima indicazione.
    I cultori godranno come ricci trovando pane per i propri denti. Gli altri si ritireranno in una rancorosa apatia.

    In definitiva, malgrado una cospicua quantità di imprecazioni, STAR WARS Jedi – Survivor mi è piaciuto e mi ha avvinto, tanto da farmi rammaricare quando ho completato la main e a spingermi a continuare a esplorare anche dopo i titoli di coda.
    Assolutamente consigliato a chi ama le sfide dure e i mondi aperti tutti da scoprire.
     
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  2. alaris

    alaris Supporter

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    Mondi aperti, esplorazione, npc nascosti che ti danno quest lunghe tutti aspetti che mi piacciono molte sfide dure , sezioni platform e " è un’insalata di Soulslike, Metrodivania e dei primi Tomb rider tutti salti" e i salvataggi non mi piacciono.
    anche questo non mi piace...
    Ottima rece come sempre
     
  3. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    in effetti non lo vedo un gioco per te...:emoji_frowning:...anche se tanti aspetti potrebbero entusiasmarti
     
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