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Secondo Andrzej Sapkowski il successo di The Witcher 3 ha danneggiato i libri

Discussione in 'The Witcher 3: Wild Hunt' iniziata da Myriamel, 10 Ottobre 2016.

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  1. Myriamel

    Myriamel Strega delle Selve Redattore

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    Andrzej Sapkowski, autore della saga letteraria di The Witcher, non si è mai espresso in modo particolarmente favorevole nei confronti dei videogiochi tratti dai suoi libri, mantenendo sempre un atteggiamento piuttosto distaccato. Dopotutto ha più volte dichiarato di non aver mai giocato ai titoli targati CD Projekt RED e di non essere intenzionato a farlo, perché - com'è comprensibile - per lui la storia di Geralt sarà sempre e solo quella che è scaturita dalla sua penna.

    Ma Sapkowski non è il tipo da nascondere le proprie opinioni, né lo scrittore più diplomatico del mondo nell'esprimerle, ed è già successo più volte che le sue affermazioni abbiano scatenato polemiche tra i fan della trilogia videoludica dedicata a The Witcher. L'ultima scintilla è scoccata durante un'intervista con Polityka, durante la quale lo scrittore è apparso visibilmente indignato con alcune scelte editoriali che hanno seguito l'uscita di The Witcher 3: Wild Hunt.

    "Non posso dire molto riguardo al gioco in sé, perché non lo conosco, non gioco ai videogiochi" ha esordito Sapkowski quando interpellato a proposito del rapporto tra giochi e libri. "La sua notorietà e le sue vendite parlano da sole, comunque; se fosse stato un brutto gioco, non avrebbe raggiunto un tale successo. Ma lavorando per il suo successo, sfortunatamente, il gioco ha danneggiato i miei libri. Alcune case editrici hanno utilizzato delle immagini del gioco come copertine dei miei libri. Molti lettori, quindi, hanno cominciato a credere che i libri fossero legati al gioco o addirittura scritti per il gioco. E' pieno di libri del genere, e vedendo un'immagine del gioco sulla copertina del libro, molti fan hanno creduto che il gioco fosse venuto prima. E molti fan del genere fantasy non comprano libri di quel tipo, in primo luogo perché sono un prodotto derivato e non originale, e in secondo luogo perché sono completamente irrilevanti per chi non gioca ai videogiochi, ovvero la maggior parte dei fan."

    Sapkowski ha poi proseguito parlando di come il fatto che molti libri tratti da videogiochi siano scritti da autori affermati (per esempio Mike Resnick per Tomb Raider o Greg Bear per Halo) non aiuti, perché i fan danno per scontato che siano scritti male e solo per soldi. Gli è capitato più volte, infatti, di vedere alcuni lettori rimettere a posto i suoi libri durante fiere e convention perché pensavano che fossero tratti da un videogame. Il motivo principale, comunque, sono le copertine: in diverse occasioni, si è trovato costretto a spiegare che il sandworm raffigurato sulla copertina di un'edizione americana de Il Tempo della Guerra è nel gioco, non nei libri.

    "La logica dice che i libri hanno aiutato i giochi quanto i giochi hanno aiutato i libri, e in questa sede non ha senso andare a cercare le esatte proporzioni" ha proseguito l'autore quando gli è stato fatto notare che il successo della saga videoludica ha senza dubbio aumentato le vendite dei libri in alcuni paesi. "Anche se io ho visto più lettori prendere in mano i giochi che giocatori prendere in mano i libri. Mi permetterò anche di far notare che i miei libri sono stati pubblicati in 23 paesi. Credete che i capi delle grandi case editrici basino le loro decisioni sui videogiochi e sul loro mercato? Perché io non credo."

    "Non vorrei dare l'impressione che ci sia una sorta di antagonismo tra me e i giochi" ha precisato Sapkowski. "I problemi che ho a causa del gioco non sono tutti provocati dal gioco in sé. Paradossalmente, è stata proprio l'elevata qualità della grafica e delle immagini promozionali del gioco che ha ispirato alcune case editrici ad adattarle per le copertine."

    "Infine," ha concluso l'autore, "non sono invidioso dell'innegabile successo del gioco, assolutamente. Non ho nemmeno paura che il gioco mi allontani dai riflettori, che mi metta in ombra. Perché questo è semplicemente impossibile. E' il witcher dei libri l'unico witcher vero e originale, tutti gli adattamenti sono soltanto meri adattamenti, che hanno avuto più o meno successo e che soffrono dei difetti di cui soffrono tutti gli adattamenti. C'è un solo vero witcher. Quello che appartiene a me. E niente potrà portarmelo via."

    Di certo, qualsiasi cosa dica Sapkowski, non si può negare che il grande successo dei videogiochi abbia contribuito a far raggiungere ai libri una fama mondiale. Basti pensare al nostro paese, in cui la traduzione dei romanzi è iniziata solo dopo l'uscita e la diffusione del primo The Witcher. Resta comunque comprensibile anche l'irritazione dell'autore di vedersi privato, almeno in alcune occasioni, della paternità dell'opera, soprattutto alla luce del fatto che si tratta di uno degli autori più famosi della Polonia e del panorama del fantasy internazionale.

    Voi cosa pensate delle dichiarazioni di Sapkowski?

    Fonte: Reddit
     
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  2. Maurras

    Maurras Wanna be Elf , but proud to be Hobbit ! ;)

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    Non so come sia stato in altri paesi, ma in Italia non fosse stato per i videogiochi ce li saremmo belli che scordati i suoi libri. -_- 

    Scusate se ho usato parole un po' dure, ma da noi in Italia troppo spesso gli autori fantasy (se non sono stra-famosi) 

    sono a dir poco trascurati... :p  

    Quindi secondo me,  i videogiochi hanno aiutato più che alla grande a diffondere  la sua opera anche dalle nostre parti ! :D   
     
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  3. D

    D Ronin Ex staff

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    Mi ricorda certi pezzi grossi di una determinata azienda che nelle riunioni col marketing facevano notare che avevano visto in quel o questo negozio una persona che prendeva il prodotto e lo rimetteva nello scaffale come indicativo di un trend generale anziché di un caso. Mi chiedo invece quanti sono quelli che hanno preso un suo libro perché "The Witcher" è associato ad un'esperienza videoludica speciale.

    Visto che non è il primo autore da cui vengono sviluppati i giochi mi chiedo da dove ha estrapolato questi dati e soprattutto, se fosse vero perché le aziende dovrebbero investono nei libri sui videogiochi. Sappiamo bene come negli anni si sta moltiplicando questo genere e non credo che un'azienda investirebbe in qualcosa in perdita. Quindi se mai il videogioco ha contribuito alla diffusione dei libri.

    Io stesso sono un esempio di come un videogioco mi ha portato verso un autore ossia Tom Clancy (che conoscevo ma di cui non avevo letto nulla prima di Rainbow Six).
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 11 Ottobre 2016
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  4. Lucapardi

    Lucapardi Rinunciatario

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    Ciò che dice è vero, spessissimo i libri tratti da giochi sono considerati di seconda categoria, ma nel suo caso il problema è solo di una certa fascia di potenziali lettori, ovvero quelli che non hanno avuto a che fare né col videogioco né coi libri: chiunque, con una minima conoscenza del personaggio, sa che è il videogioco ad essere ispirato al libro (voglio sperare).

    Però è chiaro che questa fascia allontanata dal pregiudizio sia molto minore in numeri di quella invece attirata dall'aver giocato la trilogia. Io stesso ho intenzione di leggere i libri solo perché ho giocato TW1 e TW2. 

    Che mettano in copertina ai libri immagini del gioco è vero, è brutto sempre, anche quando lo fanno con film e serie tv (a parte per GoT, ma lì perché le copertine italiane fanno schifo), e la colpa è degli editori. 
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 12 Ottobre 2016
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  5. Matteum Primo

    Matteum Primo ... Ex staff

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  6. Fallo Fuori

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    Strano come non ci sia anche una critica del tipo: sono sequel apocrifi e fanno spoiler sulla mia saga!!!
     
  7. hyperionx

    hyperionx Designer of Mr Stud

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    Gli ultimi 3 libri mi pare, hanno cambiato di brutto il personaggio di Geralt sulla copertina. ed è quasi irriconoscibile.

    Personalmente non ho gradito questa nuova tendenza.
     
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  8. Legolas1990

    Legolas1990 Livello 1

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    Ha ragione, in parte...anche a me darebbe fastidio vedere il mio libro snobbato da alcuni perchè creduto scritto dopo il gioco e non il contrario.

    Sbaglia invece quando dice che i suoi libri vengono pubblicati in 23 paesi e non grazie alla serie videoludica, quando sappiamo tutti che è il contrario  :sisi:

    Io stesso ho conosciuto lo strigo con i vg e soltanto dopo sono andato a leggermi tutti i libri, anche se devo dire che mi sono sentito un po' penalizzato, infatti leggendoli non riuscivo ad immaginare volti, personaggi e ambientazioni che non facessero parte del gioco...
     
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  9. D

    D Ronin Ex staff

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    Però strano che già 3 persone almeno abbiano letto i libri grazie al gioco, non dovrebbe essere il contrario?

    Stiamo parlando di un romanzo fantasy, non della divina commedia, è rivolto alle masse non agli "esperti del settore" dacci un taglio Sap :D
     
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  10. Metallo

    Metallo Saprofago LiberaPay Supporter

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    Credo che stia davvero esagerando. Io stesso ho letto il primo libro nell' attesa di The Witcher 3 proprio perché l' ho conosciuto grazie ai videogiochi. E c' è anche da dire che, per quanto mi è piaciuto il primo, ho anche comprato il secondo e il terzo, che in questo momento sono ancora nel kindle, in attesa di tempo libero... questo sconosciuto.

    Quindi i videogiochi non hanno attirato un qualsiasi lettore, ma uno che non legge fantasy e che non ha neanche il tempo per leggere... Ma sicuramente non sono stati i videogiochi a convincermi... È stato un caso vero Sapkowski?

    Comunque lo capisco quando si lamenta del fatto che la massa crede o pensa che i suoi libri siano un prodotto derivato dai videogiochi. È una cosa fastidiosa ma cosa si può fare contro l' ignoranza e l' ingenuità delle persone? Con chi vuoi prendertela?
     
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  11. hyperionx

    hyperionx Designer of Mr Stud

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    Il problema di sapkowski  è  che più successo ha il videogioco , più ritorno in termini di paragone ci son stati con i suoi libri. Io lo capisco e accetto anche il fatto che uno scrittore si senta espropriato in un certo senso della sua creazione, ma delle vendite non si lamenta! Senza contarei che dall`opera derivata gli sono pervenuti i proventi per i diritti d`autore, salvo accordi diversi con cdpr. Probabilmente in quest`ultimo capitolo di cdpr, sapkowski si è reso conto che ha chiesto troppo poco, rispetto a quanto avrebbe potuto chiedere :asd:  
     
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  12. Fallo Fuori

    Fallo Fuori Livello 1

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    Credo che parte della critica (che, a mio avviso, è rivolta più ai videogiocatori casual che snobbano i suoi libri per ignoranza) sia dovuta anche ad un minimo di fastidio per l'affare che si è fatto sfuggire. Lessi in passato che quando decise di vendere i diritti agli sviluppatori questi erano messi "peggio di lui a fama" e nessuno si aspettava un tale successo, soprattutto considerando il flop della serie televisiva. Dalla CD Project avrà ricavato sicuramente poco in confronto a quello che avrebbe ottenuto un autore più speranzoso (poi dipende dal tipo di contratto che, onestamente, ignoro).
    Comunque in tutta questa faccenda mi sento una mosca bianca visto che i giochi ancora devo provarli e ci misi un pochino a capire che "l'albino di The Witcher" era proprio il protagonista di un libro che avevo letto  e non una semplice ispirazione.
    :-|
     
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  13. D

    D Ronin Ex staff

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    Scoperto l'arcano allora. Avrà un contratto che gli ha fruttato poco rispetto ai milioni che ha fatto CDP e ora frigna come una scolaretta :Devil:
     
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  14. hyperionx

    hyperionx Designer of Mr Stud

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    Era piuttosto intuibile direi....quando nei primi capitoli prendeva campo il successo del gioco, ha iniziato a lamentarsi , ma pacatamente. Adesso che con TW3 il tiro si è alzato di brutto, lui si è sentito messo da parte e visto che ha probabilmente un contratto per X tempo e guadagna quello che era stato pattuito (magari delle royalty molto basse), attacca il videogioco con la magra consolazione di dire: Geralt è mio.

    Probabilmente ha cercato di ricontrattare e cdpr gli ha risposto pikke. :asd: