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Propaganda Gender

Discussione in 'Lo scannatoio' iniziata da Alice, 14 Giugno 2017.

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  1. Alice

    Alice Livello 1

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    Su richiesta di D apro un topic apposito per dire ciò che penso riguardo all'ideologia gender. L'avrei anche postato nel thread di Siege of Dragonspear ma è un discorso un po’ lungo e non so se riesco a sintetizzare. Per chi ha tempo di approfondire consiglio quest’articolo http://www.maurizioblondet.it/gender-arma-della-nuova-oppressione-libertaria/

    Va detto che in origine la “filosofia” gender si schierava apertamente contro il matrimonio e contro la famiglia patriarcale rivendicando gli affetti e i sentimenti autentici in contrapposizione a quelle forme di relazione prescritte dalla società solo in quanto funzionali alla riproduzione. In tutto ciò c’erano incoerenze a iosa ma di fatto i gay che oggi vogliono il matrimonio al di fuori del rapporto uomo-donna sono agli antipodi del gender originario. La propaganda gender attuale mira all'omologazione sessuale secondo la tipica ideologia livellatrice di sinistra in nome dell’uguaglianza. Non esiste differenza tra bianchi e neri, non esiste differenza tra islamici e cristiani, non esistono popoli bellicosi e popoli pacifici, ecc… siamo tutti uguali ed è unicamente la società con le sue ingiustizie che crea le differenze. Portando alle estreme e paradossali conseguenze questa mostruosità si arriva a sostenere persino che non esistono maschio e femmina riducendo ai minimi termini l’aspetto biologico dell’uomo fino all’inglobarlo in quello culturale cavalcando l’onda del mondialismo quale mèta del genere umano. Si vogliono ridurre i sessi a delle convenzioni sociali affermando che lo scopo dell’uomo libero è di essere quel che si sente di essere, quindi puoi sentirti donna anche se hai un pene di 30 centimetri. Che sia geneticamente dimostrato che si nasce col corredo cromosomico XX o XY, tertium non datur, non è da prendere in considerazione ai fini di relativizzare la società quanto più possibile.

    E’ perfino un luogo comune ribadire come questa propaganda sia anche una palese arma di distrazione di massa convogliando sulla sua grancassa mediatica l’interesse di popolazioni inebetite che dovrebbero pensare a problemi più seri quali la propria sopravvivenza non più garantita. Invece, mentre si smantellano diritti e possibilità, l’attenzione è indirizzata  sulla grande conquista di potersi sposare con qualcuno dello stesso sesso. Si godano pure la cerimonia visto che vivere insieme a lungo sarà piuttosto difficile se nessuno dei due sposi potrà avere un lavoro.  

    Politicamente l’ideologia gender viene già utilizzata in modo strumentale quale nuova discriminante per escludere le forze politiche anti-sistema stigmatizzandole come omofobe rivelandosi oltretutto un utile grimaldello per conculcare le libertà residue del mondo libero. Laddove una libertà si impone come è il caso per l’ideologia gender, con tanto di apparato repressivo e psicopoliziesco predisposto per la punizione dei trasgressori la cosa è perlomeno sospetta. Del resto, imporre la cosiddetta libertà con la forza è prassi cui il sistema ci sta abituando, a partire dai bombardamenti per stabilire democrazia e libertà (e mi risparmio di citare Orwell). Al riguardo proprio l’articolo che ho linkato dice cose molto eloquenti:

    Già nel 1969 Frederick Jaffe, vicepresidente della International Planned Parenthood Federation (la grande entità promotrice dell’aborto legale, oggi diventata in Usa l’abortoio di massa che rivende le  parti corporee di feti) redige un memorandum – attenzione,  richiestogli dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità  dell’Onu – indica i fini: “Ristrutturare la famiglia, posticipando o evitando il matrimonio; alterare l’immagine della famiglia ideale; educare obbligatoriamente i bambini alla sessualità; incrementare percentualmente l’omosessualità”

    Judith Butler, alta esponente della filosofia lesbica,  sostiene che è necessario “il controllo assoluto sulle famiglie, sull’educazione, sui media e sulle conversazioni private”.   Capito? “Controllo assoluto”. Persino sulle “conversazioni private”: bel programma libertario. Stalin non avrebbe  potuto dir meglio.  Quanto ai media,  le dichiarazioni di intenti dei gruppi femministi avviati a Pechino  intimano agli autori televisivi, di cartoni animati e di testi scolastici  quanto segue: “Non bisogna  mai mostrare le donne come madri a tempo pieno o casalinghe, a meno che non si  raffigurino come vittime di violenze, sociopatiche, o nelle vesti di fanatici religiosi”.

    Notate  il tono imperativo: “Non bisogna”. “Mai”. Per contro, secondo Shulamit  Firestone (notissima esponente femminista, fino al giorno in cui si suicidò nel 2012) bisogna promuovere il “pansessualismo senza ostacoli. In cui la perversità polimorfa sostituirà l’etero, l’omo,  la bi-sessualità”:  da cui si vede con quanta naturalezza  il programma  totalitario femminista si colleghi  alle”battaglie omosessuali”,  alle “lotte di liberazione” sodomitiche, LGBT, che stanno chiudendoci nella loro gabbia totalitaria.  Ciò serve, per la Firestone, a annullare “il tabù dell’incesto”.

    “Il tabù dell’incesto serve solo  a preservare la famiglia. […]  Una volta eliminato il tabù dell’incesto, non ci sarebbe  niente di male se un bambino avesse rapporti sessuali con la madre”:    naturalmente, bisognerà forzare i bambini, condizionarli ad accettare questa liberazione dal tabù. A  ciò mirano tutti i testi ONU, i programmi UE, le “riforme educative” mondialiste,  e i progetti sovrannazionali che passano sotto la dizione (in neo-lingua orwelliana) di “diritti del bambino” . I “diritti del bambino alla sessualità” erano già invocati fra i  “diritti umani” in una conferenza ONU del Cairo, nel 1994, sulla popolazione.

    Avrete notatola parola “obbligatoriamente”.   Di fatto, è impressionante  con quanta frequenza   tali termini  che invocano  coazione, ricorrano nei testi dell’ideologia del “gender” e delle loro promotrici. Bisogna  fare violenza alle donne e alle famiglie, per liberarle.

    Abbiamo già visto la direttiva del Planned Parenthood, l’abortoio: “educare obbligatoriamente i bambini alla sessualità”, per convincerli che “gli esseri umani  alla nascita sono psicosessualmente plastici”; così sono escogitate le nuove pedagogie che insegnano ai  maschietti all’asilo a comportarsi da bambine, a  recitare di  “sposare” altri maschietti, gli Standards per l’Educazione Sessuale in Europa, emanati  nel 2010 dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)  raccomandano d’ insegnare ai bambini di 4 anni “il piacere di toccare il proprio corpo”.  Si punta al condizionamento dei bambini come cani di Pavlov. E’ violenza,come dimostrano le innumerevoli  reazioni di bambini di questo tipo: “Mio figlio è tornato  a casa e mi ha detto: il sesso fa schifo; parlandoci ho capito che era rimasto disgustato dalla spiegazione data in aula  del sesso orale”.

    Ma è ovvio che un regime totalitario così inaudito da  imporre ogni perversione, patologia e vizio sessuale  come “valore  pubblico”, debba trattare l’innocenza infantile come uno spregevole residuo del passato, da stroncare  corrompendo le piccole anime: nel che mostra la sua natura   metafisicamente satanica .  Il governo quindi  insiste  nel compito educativo di far superare il disgusto ai giovani:  “Per le scuole superiori il MIUR e l’UNAR promuovono la visione di film di amore omosessuale  guidati da  kit didattici”.   Tra i film  ce n’è uno che insegna questo: “nel mondo gay funziona così, cioè prima si scopa e poi ci si conosce”

    […]

    ..Una successione di normative e decreti, spesso atti amministrativi (sottratti dunque alle “garanzie  previste dal sistema giuridico per le fonti di diritto” ) che  dobbiamo per forza accorciare. Arriviamo al ddl Fedeli, 2014,   quando la allora vicepresidente del senato Valeria Fedeli  dà  le istruzioni per la “lotta ai pregiudizi”; il “disegno di legge Fedeli è assorbito in toto dalla legge di riforma della legge chiamata La Buona Scuola”,  scrive la Frezza; e la Fedeli, fanatica  ideologica del “gender”,  è la ministra della Istruzione, senza titolo di studio, ma assolutamente titolata per attuare il programma totalitario di sovversione dei giovani nella scuola. Cosa si propone il ddl Fedeli? Lo dice la relazione preliminare:

    Eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni ed altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza”.

    Ancora il tono imperativo: “Eliminare”. E non solo “stereotipi e pregiudizi”, ma soprattutto “costumi e tradizioni”:  la volontà totalitaria  di sradicare la struttura storica e culturale, i fondamenti della stessa identità  di un popolo. Allo stesso modo, i bolscevichi hanno provato per 70 anni di sradicare la cultura  e le tradizioni russe  a forza di pistolettate alla nuca e di GuLag.  Decisamente i comunisti restano affezionati ai loro sistemi e  progetti di creazione coattiva dell’Uomo Nuovo; pur essendosi messi al servizio del capitale internazionale, restano, si può dire, Fedeli ai vecchi metodi.

    Non solo la biologia non è un destino, ma la biologia addirittura non esiste: questo ci dice, in ultima analisi, la propaganda gender. L’anima ce la siamo lasciata alle spalle già da tempo, ma adesso scomparirebbero anche gli istinti e le predisposizioni biologiche: il modello di uomo è quello preconizzato da Filippo Tommaso Marinetti nei vari Manifesti del futurismo: “l’uomo meccanico, dalle parti cambiabili”; “la fusione tra uomo e macchina”. Siamo nel transumanesimo consumistico: si progettano robot che assomiglino a uomini e uomini che assomiglino a robot e siamo vicini al punto di convergenza. Vista l’idiozia dei progettisti, non ci resta che sperare nell’intelligenza artificiale. Intorno a noi un popolo di schiavi robotizzati reclutati col telefonino, pronti in cambio di un nuovo gadget ad obbedire al nuovo feudalesimo dal volto umano e democratico. Non un Dio, come diceva Heidegger, ma soltanto un apocalisse ci può salvare e neanche di questo si può essere affatto sicuri.
     
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  2. baarzo

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    Bravissima hai centrato il punto della politica gender!! Lo scopo non è la non discriminazione dei "diversi" ma l'imposizione di un pensiero atto solo ad isolare l'individuo per poter meglio controllarlo. La famiglia infatti rimane l'ultimo baluardo della libertà in qualsiasi paese dispotico, levata quella si potrà avere il controllo totale.

    Peccato che se tu pubblicassi questo post su facebook ti chiuderebbero l'account per omofobia con tanto di mi piace a forma di bandierina arcobaleno...
     
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  3. f5f9

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    @Alice: complimenti per il tuo coraggio, apprezzo sempre chi va contro corrente
    sono sostanzialmente d'accordo con te (salvo che avrei usato toni meno battaglieri)
    posso solo aggiungere che, per mia fortuna, sono tutto meno che omofobo, ma non accetto sopraffazioni, neanche da minoranze che si considerano emarginate e neanche che mi vengano imposte certe manifestazioni di pessimo gusto
     
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  4. D

    D Ronin Ex staff

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    Tra l'altro è ironico come, chi ha combattuto decenni per demolire il concetto tradizionale di famiglia con matrimonio e figli, oggi si prodighi per avere il matrimonio (non la sola unione) e l'adozione (o meglio la produzione su commissione). Che poi mi chiedo cosa c'è di "matrimonio" in questa roba:  http://www.repubblica.it/esteri/2017/06/13/news/colombia_storia_d_amore_tra_tre_uomini_il_matrimonio_e_ufficiale-167979836/

    Comunque @Alice è sempre un piacere leggere i tuoi post e aspetto con ansia l'arrivo del perbenista di turno, nella speranza che abbia argomentazioni all'altezza  *prende i popcorn*

    PS: lodevole anche l'imbeccata sul discorso "uniformità e controllo", che apre a un altro discorso che in questi tempi mi sembra così attuale, anche in visione di determinate azioni di "movimenti" vari, che ho battezzato "ribellione controllata", in cui chi crede di essere un ribelle, un anticonformista, un difensore e promotore di diritti non è nient'altro che una pedina di poteri, interessi e istituzioni con un propria agenda.
     
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  5. SnowDragon1609

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    @D, tranquillo, ci penso io a fare il contro-altare. Mi stavo annoiando all'università ghgh

    Beh, non mi piace scrivere molto quindi userò poche righe. Concordo/non concordo con quello che c'è scritto. C'è da dire che in realtà già "ideologia gender" non vuol dire granché. Dopotutto gender vuol dire genere. Che razza di ideologia è quella di genere? Nella realtà è un termine molto mediale e ben poco scientifico, ma vabbeh, non stiamo all'American Journal of Sociology. 

    Nella realtà la questione del matrimonio (civile) è una lotta che è necessaria per l'equiparazione dei diritti, sociali e civili, che sono riconosciuti alle coppie legate dal vincolo del matrimonio a livello puramente legale, tra cui c'è ad esempio la reversibilità della pensione o la possibilità di assistere il partner quando malato o malata. Fondamentalmente non ci ritrovo nulla di sbagliato in una cosa simile. Il matrimonio civile dovrebbe essere legato ad una legge laica, non legata a precetti religiosi. Con questo concetto di matrimonio e tale discorso parlo per lo più della situazione italiana, sia chiaro. Non mi butto in mezzo a culture e società legate anche a codici civili del tutto diversi dal nostro u.u

    Non concordo ancora con la visione stereotipata delle relazioni gay alla "prima si scopa, poi ci si conosce". Non ho mai riscontrato differenze nei metodi di corteggiamento e desiderio sessuale tra i miei amici gay ed etero: c'era chi voleva provarci con qualcuno per scopare, chi ci provava semplicemente perchè voleva metter su una "storia seria", senza scendere nelle millemila sfumature di cosa ciò voglia dire.

    Un'altra cosa che, sempre nell'articolo, viene utilizzata, sono svariati documenti ufficiali di Organizzazioni Internazionali. Nella realtà nessuno di quei documenti dice quello che l'articolo afferma. C'è una lunga spiegazione di perché vada spiegata la sessualità anche ai bambini tra 0-4 anni e dice chiaramente che c'è gradualità nella spiegazione, sia per evitare shock sia perchè è un modo per permettergli di affrontare, il più consciamente possibile, la normale evoluzione sessuale che ogni bambino/a ha nel corso della sua vita.

    “Eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni ed altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza”

    Questo mi ha invece fatto sorridere. La legge usa sempre l'imperativo, da che mondo è mondo. Sempre. In qualsiasi ambito. Persino quando parla di come andare al cesso, la legge usa il dannato imperativo. Mi fa sorridere anche come si pensa che con eliminazione di costumi, tradizioni e pratiche subito si pensi all'uniformità e alla distruzione di tutta la natura dell'umana cultura iper-localizzata. E' stata distruzione di costumi, tradizioni e pratiche legate a differenze di sesso anche concedere il voto alle donne o permettere loro di andare all'università. Ma nessuno si permetterebbe mai di dire che la pratica di tenerle fuori dai salotti e relegate in cucina fosse, in qualche modo, una pratica buona e giusta. Le culture, dopotutto, sono soggette a variazione e movimento, sempre. Non c'è nulla di male in questo. 

    In generale sono d'accordo con l'idea che ognuno dovrebbe fare un po' quel che cappero gli pare. La legge dovrebbe limitarsi a concedere pari diritti a tutti, che sia matrimonio, aborto o eutanasia. Per quanto riguarda l'educazione sessuale a scuola, io la metterei come ora bonus (come religione) con la possibilità di non farla per chi reputa di volerla insegnare autonomamente al proprio figlio, o non farlo affatto. 

    L'articolo, in ogni caso, fa parecchio cagare a livello di rigore scientifico. A partire ad esempio dalla visione monolitica delle élite che perfino Mills, nel '60, aveva chiaramente superato a favore del pluralismo dei fattori. 

    PS: se non vi risponderò, @D lo sa, non è per odio ma solo perchè nella realtà mi collego solo ogni morte di papa xD
     
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  6. Alice

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    Si infatti, e penso si possano raccogliere molti indizi che vanno in questa direzione sopratutto per quanto concerne i gruppi di "estrema destra" e di estrema sinistra che credono di mantenere la loro identità rivangando gli antichi rancori col nemico di un tempo facendo invece il gioco delle oligarchie che li manovrano.

    @SnowDragon1609: mi fa piacere che hai portato il contradditorio anche se da qualche parte hai travisato ma poco importa, tanto Papa Francesco ha ancora un sacco di danno da fare prima di tirare le cuoia. Ti rispondo sommariamente perchè ci sono temi sui quali so che è meglio non sconfinare; in altri luoghi (o meglio non-luoghi), come ha detto Baarzo, mi avrebbero bannato solo per quello che ho riportato sopra, figuriamoci se mi metto a criticare l'emancipazione femminile che viene considerata la più grande conquista del genere umano. Su rpg-italia l'unico che la pensava come me al riguardo era Jake Keast che è sparito da anni quindi lascio cadere l'argomento.

    Nell'articolo di M. Blondet non si sta ad affermare che i gay prima scopano e poi si conoscono ma si parlava di dei film d'amore sessuale fatti vedere ai ragazzi delle scuole superiori veicolati da messaggi del genere; l'articolista li riteneva deleteri come affermi anche tu.

    Perchè l'evoluzione sessuale della persona la fanno le scuole... li ho visti i ragazzi di oggi quanto sono evoluti sessualmente che non gli sta dritto per manco 1 minuto. Erano molto più maturi sessualmente i nostri padri e i nostri nonni prima che inserissero gioco forza queste educazioni nei programmi didattici. Mio nonno era una potenza che neanche le pornostar lo battevano mentre oggi abbiamo una quantità di segaioli (scusate il termine ma non ne trovo uno più adeguato) senza precedenti storici. I corsi coercitivi di educazione sessuale delle scuole tolgono alle famiglie anche la possibilità di insegnare queste cose ai figli come e quando lo ritengono opportuno. Dici pure tu che l'insegnamento di una materia così delicata dovrebbe essere facoltativo quindi almeno in parte dovresti darmi ragione; mi ricordo di un articolo sulla gradualità della spiegazione in Germania e se avete un paio di minuti eccolo... http://www.ilgiornale.it/news/mondo/germania-lezione-gender-bimbi-svengono-scuola-e-chi-protesta-1067842.html.

    Per il cittadino cosmopolita voluto dalla globalizzazione qual'è più il ruolo del genitore visto che non ha più niente da insegnare e ha valore solo in quanto macchina per far soldi? Si vuole smantellare quel che resta dell'istituzione familiare (anche lasciando perdere quanto detto finora è palese che sta cadendo a pezzi) in nome del progresso, della variazione, del movimento (chiamalo come ti pare),  sostituendola con che cosa? Un tempo quando non si faceva parte di niente si poteva ancora far parte di una famiglia mentre adesso pure la famiglia moderna non è che un convivere tra estranei che stanno insieme per convenienza. Le pioniere del femminismo definivano la famiglia una prigione da distruggere e ora che questa va in frantumi la strada verso la libertà è finalmente aperta e dove conduce? All’era della solitudine dove ovunque si respira il tanfo del collasso sociale. A questi cambiamenti strutturali si è accompagnata una sorta di ideologia di negazione della vita che rafforza ed esalta il nostro isolamento. La guerra dell’uomo contro l’uomo – in altri termini la competizione e l’individualismo – è la religione del nostro tempo, giustificata da una mitologia che inneggia ai combattenti solitari, agli operatori in proprio, agli uomini e donne che si fanno da soli, e vanno avanti da soli. Per la più sociale delle creature, che non può prosperare senza amore, non è disponibile ora qualcosa di simile alla società, ma solo un eroico individualismo. Ciò che conta è vincere. Il resto sono danni collaterali. Orami è tutto neo, trans, post... se non "superi", se non sorpassi e scavalchi, oggi non esisti. Come diceva il Prof. Sartori, a rischio di non esistere, scelgo di resistere.
     
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  7. baarzo

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    Quest'argomento è un discorso molto lungo e a parte. Ed è comunque una pratica abominevole. E te lo dico io che sono un biotecnologo e quindi questo sarebbe anche il mio pane.

    Ma a te a 4 anni che cosa ti fregava della sessualità? ma anche a 6. Perchè si deve violentare un bambino imponendogli una spiegazione (di parte) non richiesta? il bambino apprende autonomamente e come fatti casuali che cos'è la sessualità arrivando poi nella pubertà a diventare un topo da biblioteca sull'argomento. è stato così per tutta la storia umana penso, non capisco perchè ora ci sia questa necessità... (inodottrinamento??).

    Anzi mia moglia lavora in un CFP e ormai le ragazzine che arrivano tra i 13 e 15 anni sono tutte navigate per quanto riguarda la sfera sessuale, ma non per studio ma per pratica. le inesperte sono solo 1 o 2 per classe. Questo non è normale perchè se a quella età ti senti già un adulto, alla nostra età vedi che in realtà sono dei grandi bambini. bisognerebbe ridurre la sessualità al giorno d'oggi non introdurla fin dall'infanzia. Che poi non è solo il problema di fare sesso o no, ma spesso le ragazze rimangono incinta, il 90% abortisce senza rendersi conto di quello che fa oppure prendono la pillola già da quando hanno 13 anni (che non è il massimo per una donna) anche perchè moli ragazzi non vogliono usare il preservativo per "voglia" o perchè costano. Questi non sono documenti o citazioni ma è la situazione reale all'interno di una scuola

    Per sorridere meglio guarda la storia della cina, prima dell'avvento del comunismo e dopo e guarda la società cinese oggi come è ridotta culturalmente e anche a che livello di diritti sono arrivati.
     
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  8. SnowDragon1609

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    La questione dei diritti è centrale nel discorso dell'evoluzione delle culture. La Cina non ha mai avuto un periodo storico in cui i diritti civili e sociali sono mai stati evoluti. Anche noi abbiamo avuto periodi in cui non ce n'erano. Se tutti avessero reagito al cambiamento decidendo di rimanere conservatori, non li avremmo avuti neanche oggi. Ma come ho detto, non estendo il discorso al di fuori dell'Italia, o al massimo dell'Europa, perchè ogni parte del mondo ha avuto la sua traiettoria di sviluppo storica e culturale. 

    Appunto per questo ci sarebbe bisogno di un'educazione sessuale fatta bene, ad esempio su quali sono i rischi di prendere la pillola così presto, sulle malattie sessualmente trasmissibili, sull'aborto e sul parto. Per quanto riguarda la sessualità, fin da inizio novecento la psicologia ha affermato che il bambino sviluppa i primi impulsi sessuali dopo i 18 mesi (non lo dico io, ma quel pazzo di Freud). Gli impulsi sessuali fanno parte della realtà umana, biologica. Ci sono e bisogna sapervisi raffrontare.

    Riprendendo anche @Alice, il discorso non è sulla "potenza sessuale", né su quanto sesso si fa. Il discorso è essere coscienti di quel che si fa. Oggi non lo si è, ed è per questo che spesso si richiama sempre di più la necessità di educazione sessuale nelle scuole. Un tempo, quello dei nostri nonni e bisnonni, il mondo era totalmente differente. Parte di quell'educazione sessuale si faceva all'interno del contesto familiare, ma c'erano anche una serie di input che oggi non ci sono, e ne mancavano, sempre di input sociali, che oggi invece abbiamo a iosa. Il mondo, che piaccia o meno, è cambiato.

    Anche il senso del termine "familiare" è andato sfaldandosi in un mondo che, ancora una volta, piaccia o meno è divenuto più globale ma anche meno legato alle sfere dei legami corti e più a quello dei legami lunghi. Non vedo neanche tutta questa crisi della socializzazione. Avviene per mezzi diversi, in luoghi diversi, ma avviene. A livello politico, se non c'è il partito c'è il movimento. A livello di socializzazione primaria si è imposto il gruppo dei pari. Io non la chiamerei epoca della solitudine, specie perché bisognerebbe dire cosa diamine è questa solitudine. Un tempo avrebbero detto che oggi non siamo mai soli. 

    Sulla competitività ti do ragione, ma quello non è un tratto meramente caratterizzante della nostra società, a dire il vero. Quell'idea è radicata nel mondo dall'albore dei tempi, solo che prima la chiamavano "scalata sociale" e solo pochi potevano intraprenderla. La maggior parte delle persone voleva semplicemente sopravvivere, ma c'erano e ci saranno sempre casi di persone che proveranno di tutto per superare e imporsi sopra l'altro. Non è una cosa nuova. Si pensa che molti fenomeni del mondo contemporaneo siano realmente contemporanei, ma discorsi come il nostro, semplicemente fatti via epistole, si facevano perfino all'epoca dell'Impero Romano. Il mondo cambia, e ogni cambiamento provoca reazioni. Non è detto che siano cambiamenti "in meglio o in peggio", anzi, io non me la sento proprio di dire che ci sia un "meglio o un peggio". Ci sono élite che si sfidano e provano a imporre un nuovo punto di vista. Dallo scontro si staglia un vincitore e questo decide chi era nel giusto o nel torto. Sempre stato e sempre sarà così. E non è la fine del mondo direi. 
     
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  9. baarzo

    baarzo Supporter

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    tralasciando la follia di Freud, l'edeucazione sessuale, che dovrebbe solo riguardare esattamente quello che dici te e non su come è meglio fare un po****o o come applicare il kamasutra e ancor meno propagandare la teoria LGBT (dove la E di eterosessuale è "casualmente" omessa), avrebbe senso a partire dalle scuole medie, dove il ragazzino arriva ad interessarsi all'argomento naturalmente senza forzature, non di certo all'asilo o alle elementari
     
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  10. D

    D Ronin Ex staff

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    Finchè l'impero non è caduto schiacciato dalla propria corruzione sociale, sfaldamento della famiglia, mollezza dei costumi e dalle spallate di culture che invece di pensare a metterselo in quel posto durante i baccanali, avevano obiettivi più "concreti" e strutture sociali che guarda caso si rifacevano proprio al concetto di famiglia e unità. Che oggi l'occidente stia commettendo gli stessi errori dell'impero?

    Un relativismo piuttosto pericoloso a mio avviso. Se non vediamo più il meglio o il peggio, ma solo il cambiamento, diamo campo libero a qualsiasi tipo di ideologia che apporti un cambiamento negativo alla società.

    E credo che un ideologia che, visto che studi sociologia, demolisca il tessuto fondamentale della società come la famiglia (che storicamente è sempre stato la base di qualsiasi forma di civilizzazione) senza quanto meno fornire un modello sostitutivo (e no, il gruppo "paritario" non è un modello sostitutivo, perché giusto per non dilungarmi, una nave senza capitano e ufficiali, ma fatta di soli marinai, non va da nessuna parte) è pericolosa per il benessere del tessuto sociale e della coesione dello stesso.

    @Alice Quando il sarcasmo scorre potente in qualcuno....cresce in me la necessità di chiederti un appuntamento fatto di una cenetta in riva al mare, seguito dallo sparare lacrimogeni contro un gruppo di no global e magari concludere la serata con lo sfatamento del mito del nonno... ;)

    Ma neanche tanto, non vedo perché un estraneo, o la società, dovrebbe essere migliore di me genitore nell'educare i miei figli per quanto riguarda la sfera sessuale o comportamentale. Cioè dopo averli combattuti per anni come "occidentali", oggi stiamo arrivando, ridendo e scherzando, alle ideologie dei totalitarismi dove lo Stato e la società educano i figli per farne dei perfetti "membri del partito" (eliminando qualsiasi forma di educazione non-standardizzata) anche mettendoli contro le famiglie. Assurdo davvero superiamo quello che scrittori del secolo scorso pensavano essere solo "tetre" fantasie.. 
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 16 Giugno 2017
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  11. hyperionx

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    Bel thread, complimenti! (Alice ma quanto mi piaci :D  )

    Da Papà quale sono , ho già affrontato l`argomento in sede scolastica quando mio figlio andava alle elementari. Un putiferio, Quindi non so voi quanto, alla fine ne siete coinvolti in prima persona, però ricordo perfettamente la proposta di travestirsi da bambina e truccarsi che c`era nel succitato librettino di educazione sessuale o al piacere, non ricordo il nome esatto.

    Beh, non l`ho accettato, semplicemente perchè la sessualità non era un tema che lo sfiorava, quindi interferire sul pensiero , sulla spensieratezza, ossessionandolo, imbarazzandolo, mi è sembrato assurdo e una violenza psicologica.

    Voglio ricordarvi che aveva 7 anni.
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 16 Giugno 2017
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  12. baarzo

    baarzo Supporter

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    d'accordissimo ma se proprio si sente la necessità di fare educazione sessuale quello è il tempo non valicalibile secondo me (nel senso che prima proprio no). comunque educazione sessuale nel senso di informazione, ci può stare il far conoscere il concetto di malattie sessualmente trasmissibili, metodi anticoncezionali e differenza tra protezione dalle malattie e dal rischio di gravidanze indesiderate. magari far capire anche che l'aborto "è un diritto" (per me uccidere un essere vivente non è un diritto) ma che praticarlo non è come bere un bicchiere d'acqua sia psicologicamente che fisicamente.   sull'educazione la famiglia viene prima di tutto anche secondo me

    la mia ha un anno ma mi sto già armando per quando mi troverò in queste situazioni, ma ti rendi conto che si sentono in obbligo di mettere in dubbio la sessualità ad un bambino di 7 anni che il problema non se lo pone neanche. poi quando crescerà si affronterà la questione e gli si vorrà bene di fronte a qualsiasi scelta voglia fare ma prima lasciamoli giocare.
     
  13. hyperionx

    hyperionx Designer of Mr Stud

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    Si Baarzo , comprendo e sono allarmato, più che altro per come intendono affrontare certi argomenti:

    Ma saranno ca**i di mio figlio, una volta che  avrà le pulsioni, ce l`avrà du*o come una pietra, di infilarlo dove più gli aggrada a seconda dei suoi gusti che avrà elaborato per conto suo?

    Tanto Io accetterò ogni sua scelta....e anche la discriminazione in tutte le sue forme, è un argomento che a quall`età non lo sfiorava. 

    Voglio dire bianchi , neri , gialli , rossi....i bambini prima giocano e nemmeno chiedendo il nome alla controparte appena conosciuta. Che cavolo di discriminazione fanno a quell`età?

    Piuttosto bisognerebbe educare i genitori, se ci sono dei problemi a riguardo, perchè a quell`età i figli fanno copia/incolla.

    Capisco che questo programma è una allevamento, vista l`impossibilità di educare le famiglie, si parte da O, un evoluzione guidata della nuova famiglia,  ma da chi? ...chi siete?
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 16 Giugno 2017
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  14. Darth Vader

    Darth Vader Colui che tutto vede Amministratore

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    Possiamo moderare un po' i termini? Ci tengo a precisare che la discussione mi piace e che potete dire quello che volete, per carità, però cercate di contenervi con modi meno volgari, se proprio non ne potete fare a meno usate degli asterischi, grazie.
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 16 Giugno 2017
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  15. SnowDragon1609

    SnowDragon1609 Ex staff Ex staff

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    L'ho detto, da bravo piccolo liberal quale sono, che l'educazione dovrebbe essere il più neutra possibile e legata per lo più ad aspetti che sono il più possibile oggettivi e necessari per la propria crescita personale. L'educazione sessuale è stata ritenuta necessaria per colmare quelle che sono delle vere e proprie lacune sull'uso di certe tecniche contraccettive e di problematiche come l'aborto. Ma io mi limiterei a spiegare questo genere di concetti, e basta. Non sono un educatore, quindi non mi espongo su questo più di tanto, perché sicuramente sia i genitori (che hanno esperienza diretta) che gli esperti saprebbero sicuramente spiegarsi meglio di me e sapere che fare. 

    Sulle discriminazioni, spesso esse vengono da esperienze esterne all'ambito scolastico, come quello familiare. Non si combattono solo con i libri ma con la creazione di un ambiente che, di per sé, sia il meno discriminante possibile, che oggi come oggi non c'è. Basta vedere come viene trattato il tema dell'immigrazione, ma andremmo off-topic, e mi fermo. 

    Un gruppo di pari ha comunque la sua gerarchia. Con "gruppo di pari" si intende non un gruppo di pari-grado, ma di paritari in età. In sociologia identifica tendenzialmente l'insieme di persone riunite perché accomunate da medesima classe sociale, età o status, facendola molto breve.

    Di per sé la famiglia non è sempre stata il sistema base della coesione sociale. In Europa ha assunto un grande ruolo sopo nel post-impero romano, tornando al tema. Ci sono forme di socializzazione, come la tribù, ma anche il clan, le prime scuole, che hanno spesso assunto ruolo alternativo rispetto alla famiglia stessa.

    E sempre sul tema dell'Impero, esso è crollato per una moltitudine di fattori. I cambiamenti sociali, ad esempio, c'erano già stati anche tra la Repubblica e il Principato, poi Impero. Allo stesso modo commentatori dell'epoca giudicavo terribilmente malsano quel cambiamento. Non è un relativismo puro, in ogni caso. E' ovvio che se viene uno che mi dice che, per migliorare la società, andrebbero uccisi tutti i biondi (esempio stupido, ma utile), gli sputerei in faccia e se possibile lo farei rinchiudere. Anche a chi, più sottilmente, mi suggerisse che esistono delle gerarchie legate ai geni o ai fenotipi, comunque gli andrei contro. 

    Dico solo che i cambiamenti spesso sono giudicati a priori come buoni o cattivi, ma senza pensare né alla totalità delle loro conseguenze, né al perché sono in atto, né a cosa spesso riporta il loro ritorno al passato.

    Il sistema familiare è stato quello che, in Italia, ha anche dato origini ai fenomeni di familismo amorale che ancora oggi ci portiamo dietro, facendo un brevissimo esempio. La famiglia, poi, può diventare una vera e propria gabbia sociale, economica e culturale, il che personalmente no mi entusiasma per nulla.

    Sempre tornando però al tema del "gender", se proprio vogliamo usare tale termine, concordo con chi dice che, fondamentalmente, l'educazione sessuale dovrebbe limitarsi, come ho detto nell'introduzione, a temi sensibili come l'aborto e i contraccettivi. Per il resto, quando un ragazzo oramai maturo vorrà provare qualcosa di diverso, sarà libero di farlo senza problemi, purché non subisca ostruzioni e costrizioni da nessun lato. Come direbbe qualcuno ... "Lasciamo lo Stato fuori dalla camera da letto". 
     
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  16. hyperionx

    hyperionx Designer of Mr Stud

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    Già,  ma poi non è mica un programma di matematica o altra materia che può essere adeguato a tutta una classe.

    L`educazione sessuale pertanto non può esistere all`interno di una classe scolastica, perchè non sarebbe adeguata per tutti.

    Ognuno ha i suoi tempi  per conoscere e approfondire la sessualità, senza toccare la sfera culturale delle classi miste.

    Il patto di corresponsabilità, mi è venuto in mente con il programma educazione affettiva. Una marea di stronza*e.

    basta fare una vera educazione civica, che nel nostro paese manca purtroppo!
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 16 Giugno 2017
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  17. D

    D Ronin Ex staff

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    Su questo avrei le mie riserve, in quanto sulla discriminazione (di razza, genere ecc.) credo si stia anche esasperando troppo il problema (per quanto giusto). Per fare un esempio la questione "razziale" afroamericana si è "riaccesa" (anche se non si è mai spenta) paradossalmente durante la presidenza di un afroamericano. Il che a pensarci è ridicolo dire "in America i neri sono discriminati", quando hai il presidente di colore, metà di Hollywood e dell'industria dell'intrattenimento in mano agli afroamericani ecc. Ovviamente ci sono realtà e realtà in quello che è un intero continente (tra costa e stai centrali ad esempio), ma di qui a parlare di "discriminazione" oggi c'è un abisso. Anche qui credo che si possa parlare di manipolazione della realtà per favorire determinate lobby (perché tali alcune sono diventate).

    Ni, non è propriamente corretto. La Famiglia è stata il fulcro della cultura romana pre-imperiale, tant'è che la struttura fondante dello stato era formato dalle Gens (appunto famiglie) che si rifacevano allo stesso antenato (quindi comunque gradi di parentela più o meno marcati), e il pater familia assumeva de facto il ruolo di amministratore. E anche le tribù e i clan non erano altro che la fusione di nuclei familiari, che tuttavia anche se "crescevano" i figli in comune (come alcune popolazioni barbariche o nomadi) assumevano sempre la connotazione familiare, mantenendo comunque la tradizione e la coesione sociale.

    Qui di fatto invece parliamo di un sistema in cui si viene uniformati nell'educazione, volenti o nolenti, ad un sistema esterno e magari non condiviso da quello del nucleo familiare. 

    Si ovviamente le motivazioni sono più complesse, tuttavia è innegabile (e non lo dico io ma i commentatori dell'epoca) che il declino di Roma è iniziato quando la società familiare patriarcale romana che ha reso forte l'impero ha ceduto il passo alle varie concezioni orientali. Paradossalmente quando Roma ha abbandonato la politica di romanizzazione forzata che ha reso grande l'impero e si è dedicata a politiche di apertura e integrazione più "giuste" è stata quella che l'ha portata al declino (ossia quando i romani accettarono qualsiasi cosa venisse loro proposta, dalle religioni, alla concezione tipicamente orientale dell'imperatore-dio ai costumi rilassati di greci e orientali ecc.).

    Comunque senza divagare nella storia ti dico, si l'esempio dei biondi è sicuramente di impatto, ma se qualcuno ti dice che per migliorare la società occorre che i tuoi figli di 4 anni devono essere "obbligati" a imparare teorie che tu genitore neanche poi condividi così tanto cosa c'è di diverso? Cioè siamo sicuri che così, imponendo un pensiero siamo avanzati e democratici?

    Si comunque educazione sessuale ed educazione gender sono due cose diverse attenzione a non cadere nell'errore.

    Spiegare agli adolescenti come comportarsi sessualmente è un discorso.

    Dire a un bambino o una bambina che non ha importanza essere maschio o femmina, ma è importante ciò che si sente di essere (a 4 anni? Sul serio?) è follia perché mina la crescita naturale del bambino confondendolo con seghe mentali che si fanno solo gli adulti.

    Aggiungo poi che se un bambino si sente un carciofo allora dobbiamo rispettare il fatto che voglia vivere da vegetale? :D

    Ripeto questi sono argomenti che se e quando vanno trattati il soggetto deve essere già capace di decidere AUTONOMAMENTE.

    Il fatto di inserire certe tematiche in età pre-adolescenziale dimostra solo la volontà di condizionare la crescita del bambino durante la sua formazione per uniformarlo ad un pensiero comune (oggi questo domani chissà).

    Tra l'altro sempre tornando alla domanda di @hyperionx chi sono? Me lo chiedo anche io visto che, nel mio piccolo, dei miei amici gay nessuno è a favore di questi programmi. Come ha detto uno di loro "non vedo perché insegnare una cosa che personalmente ho capito da solo".
     
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  18. hyperionx

    hyperionx Designer of Mr Stud

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    ma saranno gli stessi che vogliono cambiare la divina commedia accusando dante di sessismo.

    Ma guarda in famiglia mia siamo sempre stati aperti da sempre, abbiamo amici gay,lesbiche ,transex , persone di colore, dell`est di oltre oceano e perchè? Perchè come principio abbiamo il rispetto della persona.  Questo è per noi Naturale. Tralascio volutamente l`aspetto culturale, perchè non lo trovo attinente al tema sessualità e comunque ha delle implicazioni diverse e più complesse.
     
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  19. SnowDragon1609

    SnowDragon1609 Ex staff Ex staff

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    Oh no, su questo concordo pienamente. C'è tutta una costruzione mediatica, fatta per creare scalpore e alimentare conflitto, che spinge su termini come "razzismo" e "sessismo" per alimentare situazioni di per sé delicate. L'America, tenendoci sul tuo esempio, ha fatto grandi passi in avanti sul tema del razzismo (tipo quello che hai detto) e ha ancora problematiche, cosa normale, niente è perfetto. Si sta parecchio esasperando qualcosa su cui ci sono una marea di esempi positivi che però nessuno cita perchè non fanno notizie.

    C'è differenza però dal compararle alle famiglie a dire che erano una famiglia. C'è un'evoluzione dei sistemi primari, ma non è detto che nel mondo corrente stiamo, disgregando la famiglia, perdendo quella tipologia di sistema.

    Il problema è che andrebbe spiegato a non comportarsi differentemente rispetto a un maschio o una femmina (rispetto a condizioni standard. Non offrirei di certo whisky ad una donna incinta, insomma), tenendo però conto della differenza. A me neanche piace questa storia dell'annullamento delle differenze. Non è che se annulli le differenze e siamo tutti uguali, allora ci vogliamo tutti bene. Bisogna ricordarsi che ci sono differenze, ma comportarsi in maniera tale da renderle nulle ... non so se mi sono spiegato lol

    Per la questione di 

    Questo riassume tutto. Gente ignorante che non comprende il contesto in cui sono state scritte delle opere e ne vorrebbe il cambiamento perchè "è giusto". Giusto un cappero. Lasciamo la Divina Commedia così com'è, diamine, e con lei tutte le sue opere.  :Detective:

    PS Amo le emoticons, era da troppo che non ne cacciavo una ghgh 
     
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  20. Alice

    Alice Livello 1

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    Avevo afferrato il tuo discorso ma ogni tanto mi viene il sarcasmo. Comunque il sesso è essenzialmente potenza e andrebbe messa in questi termini anche nelle scuole (superiori, medie al massimo, non prima perchè al bambino non può fregar di meno): non è solo una questione di consapevolezza ma sopratutto di responsabilità. E' inutile che insegni a scuola la teoria (che dovrebbe riguardare per il 90% la prevenzione) e poi all'atto pratico abbiamo tossici e puttane già a 15 anni che arrivano a venti senza più stimoli vitali o cognitivi. Per il resto quello che avevo da dire, famiglia nell'impero romano inclusa, lo hanno già espresso gli altri.

    Le teorie di Freud sul bambino sono state da parecchio tempo smontate e la loro fallacia dimostrata. E sì, a mio avviso Freud era pazzo sul serio ma qui non è il caso di parlarne perchè ci porterebbe lontano e un topic a parte rischia di diventare uno scannatoio ma se qualcuno vuole aprirlo ben venga.
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 16 Giugno 2017
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