Un giorno ti alzi, prendo il solito caffè per risvegliare il tuo corpo e ti accorgi che sei vicino ai quaranta ma nonostante l'età non hai mai smesso di giocare e cercare nuovi videogame che ti lascino un'esperienza da ricordare nel futuro come molti titoli hanno fatto.
Riocrdo ancora i primi giochi sportivi con il Commodore 64 ed Amiga, il mitico Formula One del mio Sinclair ZX Spectrum 48k ma ricordo anche che uno dei miei più grandi primi amori fu X-com Enemy Unknow dell'allora onniscente Microprose.
Da allora tonnellate di ore passate su titoli meritevoli o discutibili, dai giochi sportivi ai GdR, dai titoli gestionali ai puri platform alla Pitfall. Ricordo la frustrazione per Ghosts'n Goblins o le miliardi di partite a Rainbow Island; l'amore tra me e il videogame non è mai cessato... ma.... negli ultimi anni ho percepito un cambio di tendenza.
Cambio di tendenza non essenzialmente dovuto al mio cessare di interesse nei confronti delle piattaforme videoludiche o altresì all'offerta ludica che si è fatta mastodontica, ma bensì ogni singola volta che tendo ad approcciarmi ad un nuovo gioco, subito dopo poche ore, mi attanaglia una sensazione di noia nonostante l'hype dell'attesa di alcuni di questi titoli imponenti come tripla A o indie che essi siano.
Non dico che ogni singolo gioco non mi ha trasmesso una buona sensazione, ma dico che se nel passato ne apprezzavo qualità e scelte tecniche di moltissimi giochi che ho avuto tra la mani, ora trovo più scelte discutibili adottate, più leggerezza e poca immersività nei giochi trattati.
Sarà il senso critico che si è sviluppato?
Non credo, o meglio, analizzandolo risponderei di no.
Ho sempre avuto un senso critico nei giochi provati, cercando e sognando sempre un sequel che migliorasse o aggiungesse esperienza, ma l'esperienza stessa del titolo era completa, bilanciata e ben strutturata.
Prendo l'esempio di uno dei titoli forse più banali che ho mai amato: Player Manager. Lo so di essere vecchio e vetusto e che molti di voi non sappiano neanche cosa sia, ma per farla breve è un vecchio gioco di Amiga sulla gestione calcistica di una società nella quale potevi prendere parte come giocatore di un singolo, dell'intera squadra o semplicemente da manager.
Banali statistiche ma che ti tenevano incollato per stagioni e stagioni...non so quante ore posso aver speso su questo titolo, penso piu di 500....
Ma non fu l'unico: nel vecchio concetto di multiplayer locale, quindi con split screen e due joystic in mano che avevano un solo pulsante, ricordo infinte partite a Bubble Bobble, Microprose Soccer, World Games. Vogliamo poi parlare di Another World, Flashback o Prince of Persia? Capolavori.
Su Operation Wolf mio fratello era un drago... era un piacere vederlo padroneggiare quel mouse primitivo.
Non voglio ora ricadere in un elenco infinito nostalgico di titoli apprezzatti o giocati, voglio solo portare alla vostra attenzione di quanti giochi, se pur banali e con un controller mono direzionale e un solo pulsante, si ottenevano esperienze videoludiche molto interessanti.
Innanzitutto un gioco non lo si depositva nel cassetto una volta finito, causa anche le poche possibilità economiche, ma ricordo bene che in alcuni titoli si imparavano a memoria le path degli avversari, si ripeteva unn livello per avere l'HIGH SCORE.
Che parola misteriosa oggi: HIGH SCORE.
Eppure sono cresciuto con l'obiettivo di avere il mio nome la in alto nell'olimpo della top score.
Come si evince, non ricordo gioco dove la sfida non sia stata profonda ed interessante, nonostante i giochi spazzatura siano sempre esistiti e presenti, ma si potevano avere una quantità di titoli belli e solidi che garantivano mesi di gioco.
Oggi con l'avvento di Open World, DLC, loot box e parimpampum (n.d.r. citazione per pochi), la parte "core" del gioco è a volte lasciata in disparte.
Trovo grafiche immense, mondi dove rimani estasiato, controller dove puoi decidere come muovere la lingua del protagonista, ma di controparte trovo un attaccamento al gioco minimo o ridicolo. Se valuto gli sportivi sono ingiocabili dal mio punto di vista, o sei un addicted che gioca almeno 10 ore al giorno, oppure a livello multiplayer online è impossibile divertirsi, inoltre se arriva un'amico a casa e vuoi fare una partita di pallone, dandogli per la prima volta in mano un controller, non c'e' sfida. Il livello è talmente diverso che non c'e' divertimento ne da parte mia ne sua, anzi nasce una frustrazione da ambedue per lo spreco di tempo.
Eppure una volta, con un solo pulsante e tanta fantasia, si giocava con chiunque a qualunque cosa e la sfida era sempre presente.
Questa lunga digressione e osservazione è solo il mio semplice punto di vista da vecchio, nostalgico, appassionato videogiocatore ma ancora sognatore, dove a volte invece di un comparto grafico mozzafiato preferirei assolutamente un gameplay che mi faccia amare il titolo riportato sulla copertina del gioco, facendomi ambire a macchinosi voli pindarici nell'attesa di un seguito.
Sono sicuro che moltissimi di voi non abbiano mai finito vecchi platform, e non per noia, ma per difficoltà, oggi invece non esiste titolo che non si possa terminare. (non citate cortesemente i soliti due titoli dove a livelli di difficoltà bassi si può comunque terminare la storia)
L'unica soluzione possibile non è ne criticare le case attuali, che giustamente offrono ciò che la comunità ludica richiede, ma di creare il mio gioco e dimostrare che ho torto al 100% perchè oggi ci si è spostati da un hardcore game ad un gaming più fluido e dinamico con uno scostamento dall'high-score agli achievements.
Peccato, sono nato con i giochi dove da 8 pixel immaginavi un uomo e sognavi, ai giorni dove vedi i linementi e le rughe espressive ma ne ho perso il sogno.
Per fortuna tra tonnellate di giochi qualche piccolo titolo emerge dalla massa per passare il tempo e qualche buona ora di videogioco, ma durante la partita stessa sono anche triste nella speranza di trovare un successore al temine della storyline, perchè comunque questo gioco presto o tardi verrà finito e dimenticato come ogni altro in un cassetto o in un'infinita librearia di Steam.
Addio miei tempi d'oro, o forse, piacere e benvenuta nuova era, io sono un dinosauro.
Riccardo AKA Spido