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N7 Chronicles

Discussione in 'Mass Effect 3: Quest & Spoiler' iniziata da NonTrovoUnNome22, 29 Giugno 2013.

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  1. NonTrovoUnNome22

    NonTrovoUnNome22 Il supervillain di RPG Italia (Platinum version) Ex staff

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    Rio.png
    Cittadella - Hangar B22 – 13/4/2186
    L’aria nella sala conferenze della Sanctuary era tesa, molto tesa.
    Un gruppo di ingegneri si era radunato davanti ad un televisore per seguire gli sviluppi dell’invasione dei Razziatori: erano arrivati sulla Terra, distruggendo tutto ciò che incontravano. Altri cercavano di contattare i propri cari sulla Terra tramite Extranet, senza riuscirci.
    Una segretaria era addirittura svenuta quando venne informata dell’invasione: ora riposava in infermeria.
     
    L’ammiraglio Mikhailovich aveva radunato le truppe nella sala tattica, tra loro c’erano la 23esima e la 14esima unità artiglieri dell’Alleanza.
    Quelle due unità comprendevano numerosi specialisti biotici e tecnologici, i migliori che l’Alleanza aveva da offrire.
    Erano stati imbarcati anche diversi veterani Turian e Salarian tra cui Jondum Bau, il Salarian a capo degli spettri.
     
    -Questa è una delle navi più avanzate dell’intera flotta del Consiglio.- disse cercando di apparire fiero, nonostante fosse tremendamente impaziente di avere notizie di suo figlio -La useremo come centro di comando mobile e come base per una milizia che interverrà negli scenari più pericolosi e importanti nella Guerra contro i Razziatori- abbassò lo sguardo e osservò gli uomini e le donne che ora era chiamato a guidare –Questa non è una guerra come tutte le altre, questa è LA guerra: dalle battaglie che combatteremo si deciderà il destino della Galassia … non possiamo fallire … lascio la parola allo specialista Bau, che vi illustrerà le caratteristiche tecniche della nave-
     
    Il Salarian prese parola –Questa corazzata è stata progettata proprio per questa guerra: il Consiglio non prese sul serio gli avvertimenti del comandante Shepard in merito ai Razziatori, ma gli spettri si. Siamo intervenuti nella progettazione e le abbiamo conferito alcune caratteristiche che abbiamo motivo motivo di credere ci concederanno un vantaggio tattico non da poco…-
    All'Ammiraglio non piaceva la parlantina svelta dei Salarian, e stare ad ascoltare Jondun che sciorinava termini tecnici che a malapena riusciva a capire lo irritava non poco.
     
    Il factotum dell’ammiraglio vibrò, sullo schermo digitale apparve un semplice –Sono arrivate-
    “era ora” pensò.
    Senza farsi notare usci dalla stanza e si recò verso la passerella che conduceva fuori dalla nave.
    Sul molo si era radunato un piccolo gruppo di persone, perlopiù Asari.
    Quando l’ammiraglio si avvicinò riconobbe una umana, cinque Asari e un Volus.
    -Salve Ammiraglio, mi chiamo Shiala, sono al comando di questa squadra. L’alto comando Asari mi ha ordinato di recarmi in questo molo … senza spiegarmi il motivo.- disse confusa l'Asari.
    -Si, gli ho chiesto io di farlo, siete l’unità di cecchini Armalì vero? Vi voglio reclutare in una squadrà d’èlite che combatterà i Razziatori: mi servono i migliori...-disse quasi meccanicamente. Era una frase che aveva ripetuto spesso nell'ultimo periodo.
    Poi osservò l'Umana dicendo: -E tu sei la Furia, sono contento che siate arrivati-
    La Furia si mise sull’attenti.
    -Susan Rizzi a rapporto ammiraglio! Chiedo il permesso di imbarcare anche il mio aiutante Volus, Signore-
    -Aiutante Volus?- chiese l'Ammiraglio sgranando gli occhi.
    Peter guardò il nanetto, "che aiuto poteva dare un Volus a un N7???" pensò.
    -Sono Niftu Cal signore, fornisco supporto logistico [hhhh] alle operazioni che l’agente Rizzi compie per conto dell’Alleanza, dispongo di notevoli [hhhh] conoscenze tecniche nel campo degli amplificatori biotici e sono un esperto informatico .-
    -Hai qualche tipo di addestramento militare?- chiese dubbioso l'Umano.
    -Si signore, sono stato nella marina Volus nel ruolo di Ingegnere sul campo.- rispose prontamente Cal.
    -Susan, garantisci tu per lui?-chiese perplesso Peter.
    -Assolutamente si, signore!- disse la Furia.
    -Allora sbrighiamoci, abbiamo del lavoro da fare.- ordinò l’Ammiraglio.
     
    Era tanto tempo che Mikhailovich non vedeva la Furia: l’ultima volta fu qualche mese dopo il suo esame per diventare N7, ai tempi in cui l’ammiraglio lavorava ancora nell'accademia a Rio de Janeiro.
     
    Rio … per qualche scherzo del destino era quello il luogo in cui le "Forze Speciali N7" (questo il nome ufficiale della milizia Anti-Razziatori) dovevano compiere la loro prima missione.
    L'Ammiraglio decise di tenere un'altro briefing nella sala tattica, questa volta però erano presenti solo la Valchiria Eny’Ala, la Furia e i capisquadra della 23esima e della 14esima unità artiglieri dell’Alleanza.
    -La nostra prima missione consisterà nel prestare soccorso e reclutare lo specialista N7 Erik Meyer, soprannominato “il Distruttore”.
    Dagli ultimi rapporti ricevuti stava coordinando le difese dell’accademia N7 di Rio de Janeiro. Ci serve l’aiuto di quanti più N7 possibili se vogliamo avere qualche possibilità dato che sono i soldati più esperti della galassia e sono stati addestrati proprio per situazioni come queste.
    La 23esima e la 14esima copriranno i lati del campo di battaglia attirando i nemici altrove mentre una piccola squadra di infiltrazione si occuperà di estrarre il Distruttore.- spiegò l’Ammiraglio.
    -E se non volesse venire?- chiese la Furia.
    -Convincetelo.- rispose seccamente Mikhailovich, aggiungendo: –una volta che avrete caricato sulla navetta il Distruttore leveremo le tende e ce ne andremo dal Sistema Sol.-
     
    -Perché il Distruttore è così importante per Mikhailovich?- chiese Shiala a Susan mentre pranzavano in mensa.
    -è uno degli N7 più abili, il suo curriculum parla da sé… era membro della stessa squadra in cui si addestrò il comandante Shepard, hanno avuto lo stesso istruttore.
    Ha guidato l’assalto di Torfan, portando a termine un’operazione difficilissima: è l’uomo giusto da chiamare quando si vuole una squadra disciplinata ed efficiente che annienti il nemico. Penso sia uno dei migliori motivatori della Galassia.- disse la Furia ridacchiando.
    -E tu? Perché ti fai chiamare “Furia”?- chiese l’Asari.
    -Beh, diciamo che i miei poteri biotici sono notevoli, e mi hanno insegnato uno stile di combattimento che ad alcuni sembra … eccessivo … - rispose Susan con finto imbarazzo.
    L’altoparlante si accese, e gracchiò –Siamo arrivati nel sistema Sol, tutto il personale ai propri posti.-
     
    La squadra Alpha era pronta sul ponte, l’Ammiraglio Mikhailovich li raggiunse.
    -La Sanctuary è dotata di sistemi di occultamento, ma comunque non è sicuro scendere sulla Terra; vi sposterete in navetta- esclamò l’Ammiraglio.
    -Ma saremo dei bersagli ambulanti!- fece notare la Valchiria.
    -Ne dubito: anche le navette sono dotate dello stesso occultamento della corazzata. La nave è stata costruita con molti hangar dedicati alle navette in modo da poter attuare molti sbarchi contemporaneamente. Proprio quello che ci serve in questo caso.
    Andate, forza! Le unità di supporto sono già pronte, aspettano voi per partire.- Mikhailovich sorrise.
    Fu la prima volta che Shiala vide sorridere l’ammiraglio, la prima volta in cinque giorni.
     
    La squadra Alpha era costituita dalla Furia, dalla Valchiria e da altri due sodati umani, un uomo e una donna.
     
    Sulla navetta, in viaggio per Rio, la soldatessa stava guardando sul factotum la foto di una bambina con sguardo assente.
    -è tua figlia?- Chiese la Furia.
    -Si- rispose –per fortuna era con me sulla Cittadella quando i Razziatori hanno attaccato … - il suo viso si fece più cupo –suo padre invece abitava sulla Terra, ci eravamo lasciati quando lei era piccola … non so se sia ancora vivo … -
    -Forza Ellen, cerchiamo di concentrarci sulla missione, siamo quasi arrivati … - disse il soldato al suo fianco
    -Si, d’accordo, ora pensiamo a salvare quell’N7-
     
    -Bravo e Charlie sono già in posizione, incontriamo forte resistenza, squadra Alpha sbrigatevi a tirare fuori il distruttore da quell’inferno!
     
    Il portellone della navetta si aprì prima di atterrare, lo spettacolo che si presentò davanti alla squadra Alpha fu orribile.
    La zona consisteva in un’area di atterraggio da cui partivano tre corridoi che portavano ad una trincea composta da container di varia grandezza.
    I mostri dei Razziatori erano ovunque, ma soprattutto attaccavano la trincea che il Distruttore e altri due soldati cercavano di difendere.
    Quello era solo il porto dell’accademia, da cui venivano scaricati i viveri e le armi che servivano a mantenere i rifugiati all’interno.
    La Furia stentava a riconoscere il posto; era devastato.
     
    -Possiamo atterrare solo in quell’area di atterraggio, ma è piena di nemici!!!- urlò il pilota della navetta.
    -Non abbiamo altra scelta- Disse la Furia –il Distruttore sta per venire sopraffatto, è la nostra unica possibilità di portarlo a bordo intero-.
    -SGOMBERIAMO LA ZONA DAI NEMICI- ordinò la Valchiria.
    Dal portellone della navetta in volo riuscirono a uccidere i mutanti che si trovavano nell’area di atterraggio.
     
    Quando la navetta atterrò ci fu il tempo per una breve riorganizzazione.
    -Voi due rimanete qui a difendere la navetta, Valchiria, con me- esclamò la N7.
     
    Mentre Susan e Shiala si facevano strada lungo i corridoi con le esplosioni biotiche nel tentativo di raggiungere i container uno dei due soldati che assistevano il Distruttore venne raggiunto da un proiettile lanciato da un Devastatore, i suoi scudi erano a terra e il colpo trapassò il suo petto.
     
    -Guardi signore, alleati!!!- fece notare il secondo soldato al Distruttore mentre quest’ultimo somministrava del medi-gel al ferito, ormai privo di sensi.
    -Bene! Stanno venendo in questa direzione, copriamole!- disse il Distruttore.
    Prese la sua mitragliatrice Typhoon e cominciò a sparare addosso ai Bruti che tentavano di fermare le due biotiche, che nel frattempo “infettavano” i mostri dei Razziatori con i loro campi distruttivi aumentando l’efficacia dei proiettili sparati dal Distruttore.
     
    I nemici continuavano ad arrivare, ma ora le due squadre erano abbastanza vicine da parlarsi senza urlare.
    -Identificatevi- ordinò il Distruttore.
    -Ma come Erik non mi riconosci?- disse ironica la Furia.
    -Rizzi? Ma che cosa ci fai qui?- chiese sbalordito Meyer.
    -Siamo venute per salvarvi, ci serve il tuo aiuto in una task force anti Razziatori, la navetta è poco lontano da qui.
    -Io non vengo da nessuna parte, non hai visto la situazione qui?!? L’accademia è l’unico posto sicuro rimasto in questa città, i civili sono tutti qui ed è mio dovere difenderli.
    Intervenne la Valchiria: -Non può occuparsene qualcun altro? Ci serve assolutamente il tuo aiuto sulla Sanctuary, la nostra nave … -
    -Al momento sono la persona più qualificata per organizzare le difese di questo avamposto, non abbandonerò la mia gente!!! – disse irritato il Distruttore – mi spiace avervi fatto perdere tempo, vi aiuterò a tornare sulla nave se sarà necessario ma non vi seguirò -
     
    I nemici cominciarono a indietreggiare.
     
    -Perché se né vanno?- chiese il soldato di fianco al Distruttore.
    La Furia spalancò gli occhi, lei sapeva il motivo!
    -LA NAVETTA!!!-
     
    Inseguirono i nemici, giusto in tempo per confermare l’ipotesi della Furia.
    I due Soldati della squadra Alpha stavano difendendo disperatamente la navetta, ma i nemici erano troppi, e loro erano solo in due.
    Il Distruttore si buttò in mezzo alla battaglia, tentando di uccidere quanti più nemici possibili con le sue granate.
    -ERIK ASPETTA!!!- Susan tentò di fermare il Distruttore, perché aveva capito cosa stava per succedere.
     
    Un bruto prese la rincorsa e caricò il soldato Alpha, che andò a schiantarsi sul serbatoio della navetta, squarciandolo.
    Passò qualche secondo e il motore a eezo della navetta esplose
    L’esplosione coinvolse anche il soldato Ray (che nel frattempo stava cercando di scappare) e il Distruttore
    Un pezzo di lamiera ferì di striscio il suo compagno, che era rimasto con la Furia.
    Molti mostri dei Razziatori morirono nell’esplosione, il resto della squadra sconfisse i superstiti.
     
    -Squadra Alpha qui squadra Bravo, abbiamo dovuto evacuare l’area, stavamo per essere sopraffatti, avete il fianco destro scoperto- disse tramite il factotum il caposquadra Bravo.
    Shiala prese il ricevitore.
    -La nostra navetta è stata distrutta, la nostra squadra dimezzata, anche il distruttore è in gravi condizioni, abbiamo bisogno di un’estrazione immediata!- disse l'Asari.
    -Troppo tardi squadra Alpha, la nostra navetta è danneggiata, non possiamo venire a prendervi- disse il soldato della squadra Bravo.
    Intervenne il capo della squadra Charlie.
    -Noi possiamo passare di lì nella ritirata, ma possiamo imbarcare solo altre due persone.-
    Gli sguardi di Susan e di Shiala si incrociarono: l’N7 annuì e l’Asari avvicinò il suo factotum al viso e disse:
    -Dobbiamo portare a termine la missione: porterete via i feriti, noi rimarremo qui-
     
    In pochi minuti la navetta giunse sul posto.
    La navetta arrivò e il portellone si aprì, rapidamente caricarono a bordo i due feriti, entrambi svenuti e con la corazza quasi distrutta.
    -Siete sicure di rimanere? Possiamo provare a tornare a prendervi una volta scaricati i feriti sulla Sanctuary …- disse esitante
    -Vi fareste ammazzare! Ormai i Razziatori sanno che siete qui e presto arriveranno in forze, troveremo il modo di resistere rientrando nell'accademia.- Susan guardò il compagno di Erik ferito dalla lamiera -Qui hanno bisogno di noi.-
    -Vi rivedremo vive?- chiese il caposquadra di Charlie, seriamente preoccupato.
    -Puoi contarci- rispose la Furia senza pensarci due volte.
     
    Il portellone si chiuse, e la navetta si levò nel cielo.
     
    Fine capitolo 1.




    Capitolo 2 - From Noveria with love

    Sanctuary – 14/4/2186
    Era in apprensione, Mikhailovich.
    Aveva perso i contatti con le squadre scese sulla terra già da due ore, più o meno al loro ingresso nell’atmosfera terrestre.
    Attendeva davanti a un monitor vuoto, temendo il peggio.
    Se nessuno si fosse fatto sentire per un’altra ora a malincuore avrebbe dato l’ordine di lasciare il sistema.
    Se ne sarebbe pentito per il resto della sua vita: non avrebbe mai saputo se quei soldati erano morti in battaglia sulla Terra oppure di stenti nel freddo spazio oscuro mentre cercavano una Sanctuary già fuggita in sistemi più sicuri.
    Poi ad un tratto lo schermo si illuminò, Mikhailovich sussultò e tirò un sospiro di sollievo.
    -Qui squadra Charlie, chiedo il permesso di atterrare nell’hangar 18.-
    -Permesso accordato Charlie, siete solo voi?- c’era un po’ di inquietudine nelle parole dell’Ammiraglio.
    -La squadra Bravo ha avuto dei guasti al motore in seguito ai danni riportati in battaglia signore, arriveranno tra poco.-
    -E … la squadra Alpha?-
    -C'è un solo superstite, ma sono riusciti a portare a termine la missione: il Distruttore è su questa navetta … entrambi sono feriti e hanno bisogno di assistenza medica immediata-
    L’Ammiraglio fece preparare l’infermeria per i due soldati; dopo qualche minuto arrivò anche la navetta di Bravo.
    “Nessuna perdita tra le file delle squadriglie di supporto umane, bene” pensò l’Ammiraglio in un primo momento.
    Qualche ora dopo stringeva tra le mani il datapad con il rapporto della missione: non era andata così bene come pensava all’inizio.
    Shadow.png

    Fine capitolo 2




     
    Capitolo 3 - Assedio
    Sanctuary – 28/4/2186
    Da quando l’Ombra era salita a bordo c’era un’aria di ottimismo sulla Sanctuary.
    La sua collaborazione aveva portato alla riuscita di alcune missioni di soccorso organizzate durante il tragitto per la Cittadella.
    Ora erano quasi arrivati.
    Jondum Bau aveva scoperto delle planimetrie sospette della Cittadella in un laboratorio di Cerberus, era il caso di indagare.
    -La nostra rotta ci porterà sulla Cittadella, ma non possiamo impegnare tutta la milizia per un solo accertamento, dobbiamo andare avanti con le nostre missioni di reclutamento e soccorso- disse l’Ammiraglio Mikhailovich al sistema di comunicazione sintonizzato con tutta la nave –come molti di voi sapranno, la Genofagia è stata curata, i Krogan si sono alleati con i Turian, che a loro volta sono stati disposti a concederci dei rinforzi – per un attimo l’ammiraglio volse lo sguardo alle ultime rilevazioni di Palaven, che lo indicavano come pesantemente infestato dai Razziatori –il problema è che questi rinforzi hanno bisogno di aiuto per lasciare Menae, la luna di Palaven, tutti interi, presto formeremo una squadra che con una navetta si recherà sul campo, li recupererà e li porterà qui. Mikhailovich, chiudo.-
     
    Giusto in tempo di spegnere il factotum che subito si rimise a lampeggiare.
    Una chiamata, dall’infermeria. Mikhailovich rispose.
    - Signore, il Distruttore … si sta … si sta svegliando!- l’Ammiraglio sgranò gli occhi dalla sorpresa, subito si precipitò in infermeria, dove trovò Erik Meyer, alias il “Distruttore” seduto sul suo lettino, che si guardava intorno con aria confusa.
    -Dove mi trovo? Chi siete voi?- chiese Meyer all’ammiraglio, che si trovava in piedi di fronte a lui
    -Ti ricordi come sei finito qui? Ti ricordi di Rio? Io sono l’Ammiraglio Peter Mikhailovich, Alleanza, e ti abbiamo salvato la vita a Rio de Janeiro - spiegò l’Ammiraglio.
    -Rio? Si … ora ricordo … ero d’istanza a Rio quando i Razziatori hanno invaso la Terra … dovevo difendere l’Accademia N7 quando siete arrivati voi … c’era la Furia e … un’Asari – il viso del Distruttore si fece più concentrato, cercava di ricordare gli attimi prima dell’esplosione della navetta che lo mandò in coma –le stavo scortando sulla loro navetta, ma i Razziatori avevano sopraffatto i due soldati rimasti di guardia … volevo aiutarli, gli corsi incontro, stavo per sparare quando poi … -
    Ora se lo ricordava, il trauma dell’esplosione, il fragore, la luce abbagliante, la corazza che improvvisamente era diventata bollente e poi … l’oblio .
    –C’è stata una grossa detonazione, non so di che cosa, mi ha investito in pieno … e ora sono qui … sono … qui … - il suo sguardo dapprima si fece più angoscioso, poi svenne, ricadendo sul lettino.
     
    -Ottimo, l’anestesia che gli abbiamo somministrato ha fatto effetto, ancora qualche secondo e avrebbe cominciato a sentire il dolore delle ferite. Lo terremo ancora in osservazione, ma il peggio dovrebbe essere passato …  - disse il dottore
    -Chiamatemi se si dovesse risvegliare ancora- disse Mikhailovich, allontanandosi
     
    Nel frattempo, nella sala tattica della nave Bau aveva radunato i due N7 per illustrargli la situazione
    -Quindi pensi che Cerberus voglia conquistare la Cittadella?- Chiese Kara Ivanova (aka l’”Ombra”) a Bau mentre esaminavano i dati recuperati su Noveria.
    -La domanda è: “Sono abbastanza folli da provarci?” e … si, lo sono, altrimenti non avrebbero avuto i percorsi di pattuglia, gli orari dei cambi di guardia dell’SSC e la lista dei luoghi meno sicuri della stazione- disse lo spettro Salarian.
    -Accidenti, pensavo già che si fossero esposti troppo ribellandosi su Noveria e attaccando le mie Guardie Enalus, evidentemente mi sbagliavo … -
    -Dovresti mettere più spesso il naso fuori dal frigo Kara, viviamo in un’epoca interessante- disse ridacchiando Jondum.
    -Prendi sempre in giro i tuoi superiori?- chiese l’Ombra in tono umoristico.
    -Solo quelli che mi lanciano le spade addosso- rispose il Salarian.
    -Quando avrete finito di flirtare possiamo passare all’operazione? Mi spiegate come pensiamo di intervenire per prevenire questo attacco?- disse il Paladino con fare serioso.
    Bau e l’Ombra tornarono rapidamente seri. “Mai contraddire il figlio dell’Ammiraglio” pensavano.
    -Avranno bisogno di una nave per attaccare una grossa stazione come la Cittadella, una grossa nave ….. un momento!- sullo schermo della postazione di bau comparvero numerosi messaggi di allarme provenienti dalla Rete informativa degli Spettri -Gli ultimi rapporti segnalano un guasto alla contraerea della stazione dovuto a un virus informatico, probabilmente l’attacco sta per iniziare.- disse lo Spettro.
    -Dobbiamo guidare delle squadre che riattivino le difese della stazione mentre l’SSC si occupa delle truppe terrestri di Cerberus- esclamò il Paladino.
    L’Ammiraglio Mikhailovich entrò di corsa nella stanza – Cerberus ha invaso la Cittadella? Quando pensavate di avvertirmi? Ho sentito le vostre conversazioni dalla sala della sicurezza. Dobbiamo agire SUBITO-
    -Non appena avremmo avuto la certezza dell’ …-cercò di spiegare Bau, ma Mikhailovich lo interruppe
    -Boris, preparati ad andare su Menae a prelevare l’Unità armigeri Turian insieme alla 13° unità artiglieri; Ivanova, Bau, scegliete i soldati da portarvi dietro sulla Cittadella, guiderete due squadre che si recheranno alla Torre della Cittadella a riattivare la contraerea, nel frattempo le navette della Sanctary vi forniranno fuoco di copertura dall’alto.
    -Preferirei andare sulla Cittadella Ammiraglio- disse il Paladino, cercando di convincere il padre.
    -No, tu mi servi su Palaven, quei Turian sono essenziali per la milizia, e voglio un’N7 a guidare le operazioni di soccorso- disse in tono risoluto l’Ammiraglio.
     
    Il Paladino uscì dalla stanza irritato, suo padre lo aveva appena fatto escludere da una missione molto importante.
     
    L’Ammiraglio digitò qualcosa sul suo factotum: chiamò l’armeria.
    -Preparatemi la mia armatura da battaglia, un’M 22 Wraith e una Carniflex, devo scendere insieme alla squadra di sbarco sulla Cittadella.
    -Cosa?!- disse esterrefatta l’Ombra.
    -Vengo con voi- rispose seccamente l’ammiraglio.
     
    -Jondum siete riusciti a raggiungere la torre?- chiese l’Ombra a Bau via radio mentre con la navetta stavano sorvolando il Presidium, ormai deserto.
    -Negativo Kara, una fregata di Cerberus sta per compiere un raid aereo contro il quartier generale dell’SSC, stiamo per abbordare la nave, siete soli- Rispose lo spettro Salarian.
    -Che cosa? Non era questa la missione, digli di rinunciare all’abbordaggio e di procedere con gli obiettivi prefissati- disse l’Ammiraglio Mikhailovich leggermente infastidito all’ombra.
    -No Ammiraglio, la nostra missione è quella di salvare la Cittadella riducendo al minimo le perdite, se quella nave iniziasse a bombardare gli agglomerati …. le morti civili sarebbero troppe!- Rispose l’Ombra con decisione.
    -Sono un tuo superiore Ivanova, esegui gli ordini e digli di rinunciare!!!- l’Ammiraglio si stava scaldando.
    -Non sul campo Mikhailovich, non ora, altrimenti noi N7 non ti saremmo serviti a nulla, fidati, riusciremo comunque a riconquistare la Torre- a queste parole dell’Ombra Peter rimase senza parole, e si rese conto di essere nel torto.
    -Zona di atterraggio in vista, preparatevi- annunciò il pilota della navetta.
    -[hhhh] la guerra è arrivata anche qui, infine … [hhhh]- disse Niftu Kal guardando la devastazione causata da Cerberus dalle telecamere esterne della navetta.
     
    Sbarcarono ai piedi della Torre della Cittadella, la presenza di Cerberus era quasi nulla nonostante la scarsa presenza dell’SSC, che si era rintanata nel suo QG insieme al Consiglio.
    -Perché non c’è nessuno qui? Non ha senso … - disse l’Ombra –da questa Torre si ha accesso praticamente illimitato sulle difese della Stazione, è un punto nevralgico ….-
    -Non sono qui per distruggere la Cittadella, né per fare delle stragi indiscriminate- constatò l’Ammiraglio.
    -Quindi stanno per bombardare mezzo agglomerato solo per testare i loro nuovi cannoni?- chiese con sarcasmo la N7.
    -No, è un diversivo, per sviarci e per indebolirci, tu e il Salarian ci siete cascati in pieno
    Sapevano che qualcuno sarebbe andato sulla loro nave per fermarli, in questo modo chiunque volesse tentare di aiutare l’SSC si sarebbe ritrovato con delle unità in meno. Una squadra piccola è facile da condurre in un’imboscata … - spiegò Peter.
    Non fece in tempo a terminare la frase che una decina di laser rossi puntarono tutti i membri della squadra, prevenivano dalla torre e dai terrazzi circostanti, erano sotto il tiro delle Nemesi, molte Nemesi.
    -Appunto- disse Mikhailovich.
     
    Il Paladino era incredulo, perché suo padre lo aveva voluto mandare su quello schifo di luna?
    Lo aveva forse deluso in qualche campo? Doveva essere così, per forza, doveva averla fatta grossa per meritare una punizione così plateale … ma in cosa poteva averlo deluso?
    Non aveva commesso dei falli così gravi in tempi recenti, a parte aver involontariamente fatto distruggere la stazione spaziale più importante dell’Umanità s’intende …
    Questi pensieri tormentavano Boris durante il viaggio verso Palaven, piuttosto breve in realtà vista la vicinanza del sistema a quello in cui si trovava la Sanctuary al momento della sua partenza.
     
    Arcturus. I suoi pensieri si riconducevano sempre a quel maledetto giorno in cui i Razziatori la distrussero.
    Il suo più grande incarico … e il suo più grande fallimento.
    Grazie a lui l’Umanità ora si ritrovava senza un parlamento, o una qualsiasi rappresentanza nella comunità galattica che non fosse il consigliere Udina.
    “Bella rappresentanza” pensò aspramente il Paladino.
     
    -Ti vedo distratto N7, concentrati! Stiamo per sbarcare in un campo di battaglia molto caldo, dobbiamo agire molto in fretta se vogliamo evitare che la missione diventi un bagno di sangue!- disse Tarquin Victus, lo specialista Turian al suo fianco.
    -Ripetimi il piano-  disse meccanicamente il Paladino.
    Teoricamente doveva essere lui il caposquadra, ma il Turian aveva già combattuto su Menae: conosceva il territorio e il nemico meglio di lui, sulla navetta durante il viaggio decise di lasciargli il comando.
    -La 26esima unità Armigeri si è barricata in un avamposto sul lato illuminato di Menae, conteso ai Razziatori.
    I rinforzi Krogan stanno arrivando ma ci vorrà del tempo, e i Turian hanno bisogno del nostro aiuto per evacuare ora e tornare in territorio amico, in cui completeremo le trattative per il loro reclutamento nelle forze N7-
    -Non possiamo usare le armi della navetta per bombardare il posto? Faremmo prima …- disse il Paladino, con aria indifferente.
    -Questi Bunker possono resistere al calore dei proiettili ma la roccia su cui poggia no, verrebbero seppelliti vivi, inoltre se surriscaldiamo le armi della navetta riveleremo la nostra posizione agli scanner termici dei Razziatori e rischieremmo di rimanere bloccati qui con una navetta distrutta. –illustrò Victus.
    -Quindi ci faremo strada con la forza da terra?- chiese il Paladino.
    -Si-
    -Rischiamo un massacro, gli ultimi N7 che hanno provato a fare una cosa del genere in un territorio conteso ai Razziatori non sono tornati sulla Sanctuary- disse Mikhailovich.
    -Parli di Rio?- chiese il Turian.
    Il Paladino non rispose.
    La squadra sbarco su Menae.
    Nel cammino verso il bunker incrociarono una pattuglia di mostri dei Razziatori diretta nella loro stessa direzione composta da due Banshee e cinque predatori.
    -Prendiamoli di spalle, io mi occupo della Banshee mentre voi altri fate fuoco sui Predatori- disse il Paladino.
    -Laggiù il sentiero ha una strettoia, mi sembra il posto giusto per un’imboscata- esclamò Victus.
    -Mi serve un’arma ravvicinata, mentre io affronterò la Banshee vi dovete appostare sulle colline ai lati della strada e coprirmi- continuò il Paladino.
    -Tieni, prendi il mio Claymore, noi né possiamo fare a meno- disse il tenente Turian.
     
    Il resto della squadra si nascose nelle alture, quando i mostri si accingevano a passare dalla strettoia il Paladino corse in mezzo a loro e sparò un colpo di Claymore nel ventre della Banshee.
    Sperava di sventrarla, ma gli tolse soltanto le barriere biotiche.
    -MERDA, COPRITEMI!!!- urlò incredulo Mikhailovich, si trovava di fronte a una Banshee arrabbiata e circondato da Predatori, che nel frattempo si erano girati e stavano per sparargli.
    Il caposquadra Turian ordinò –FUOCO!- e nel giro di un paio di secondi una pioggia di proiettili cadde sui predatori, fu una cosa pulita: il paladino non venne sfiorato neanche da un proiettile, amico o nemico.
    Era rimasta solo la Banshee, che con i suoi artigli tentò di squarciare la corazza di Mihailovich, ma il colpo venne parato dal suo scudo infuocato.
    La Banshee ritirò la mano ustionata dolorante e diede il tempo al Paladino di lanciargli addosso un incenerimento, caricare il suo Claymore e fare fuoco di nuovo.
    Questa volta il proiettile fece breccia nella corazza quasi consumata dal fuoco della Banshee, che con un rantolo cadde a terra e si dissolse.
    Vittoria, ma se l’era vista brutta.
    -Allora è vero che i Turian sanno sparare- disse il Paladino cercando di sdrammatizzare ciò che era appena successo.
    -Si, e io ho avuto la conferma che voi N7 siete davvero folli come dicono …- rispose Tarquin a modo.
    Dal resto della squadra arrivò qualche risatina, la tensione si era allentata.
    Il factotum del Turian sui illuminò: aveva captato una nuova frequenza, la frequenza del bunker 728 della marina Turian, in cui si era rifugiata l’unità che dovevano soccorrere.
    -Qui Iktor Rufus, Fantasma della ventiseiesima unità armigeri Turian, ci serve soccorso immediato, identificatevi- sentì.
    -Parla il Tenente Tarquin Victus, siamo la squadra N7 incaricata di evacuarvi- disse il Turian.
    -Quanto tempo pensate di impiegare a raggiungerci? Non resisteremo per molto!- disse il Fantasma via factotum.
    -Dipende da quanta resistenza incontreremo, ma tra venti minuti circa dovremmo essere da voi- disse Victus –e ora muoviamoci- ordinò alla squadra.
     
    Sulla Cittadella le cose non andavano così bene. L’Ammiraglio e la sua squadra erano in una situazione di stallo, erano sotto il tiro di numerose Nemesi, ma per qualche strano motivo non facevano fuoco.
    -Perché non sparano?- chiese sottovoce l’Ombra a Peter.
    La porta della torre della cittadella si spalancò, uscì molto fumo insieme a uno squadrone della morte di Cerberus composto da molti Centurioni.
    I Centurioni si disposero sull’attenti in due file, in mezzo a cui passò un uomo che portava una divisa da ammiraglio di Cerberus, senza corazza.
    -Guarda un po’ chi abbiamo qui, Peter!!! Non pensavo di rincontrarti proprio oggi….e hai portato con te anche qualche altra amica traditrice …. – guardò l’Ombra –Oggi è proprio il mio giorno fortunato- disse sorridendo tra se e se.
    Mikhailovich trasalì, riconobbe l’uomo.
    -Questa volta l’hai fatta grossa Nikolaj, attaccare la Cittadella …. È troppo anche per te ….-
    -“Nessuna collina, per quanto ben difesa, può resistere ad un attacco ben organizzato e condotto da uomini che combattono per una causa”  ricordi chi ha detto queste parole Peter?- disse l’uomo.
    L’ammiraglio Mikhailovich non rispose e abbassò lo sguardo.
    -Sei stato tu Peter, me le hai dette mentre lavoravamo fianco a fianco per costruire un futuro migliore per l’umanità … poi hai rovinato tutto, hai deciso di voltarci le spalle, e per questo devi morire!!!-
    -Tu … lavoravi per CERBERUS!?!?!- chiese incredula l’Ombra.
    -Erano altri tempi … tempi in cui credevamo davvero in qualcosa, e non eravamo i fantocci dell’Uomo Misterioso!- tentò di giustificarsi l’Ammiraglio.
    -Oh, non ve l’aveva detto? Si sarà dimenticato- disse ridendo Nikolaj Orelov, comandante in capo delle truppe di invasione di Cerberus.
    L’Ombra estrasse la spada, la puntò sul collo di Mikhailovich e diede le spalle a Nikolaj.
    -Spara a una granata fumogena, io farò il resto- disse sottovoce l’Ombra.
    -La nostra Kara si è arrabbiata vedo….beh, ti lascerò la soddisfazione di ucciderlo, te lo devo visto che dopo toccherà a te….- disse Orelov.
    Con un rapido gesto di polso l’ammiraglio estrasse la pistola e centrò una granata sulla cintura di un Centurione, facendola esplodere e sollevando una grossa nube di fumo, le Nemesi fecero fuoco ma, pur centrando i bersagli, non ferirono nessuno dato che Niftu Kal aveva potenziato gli scudi dell’intera squadra usando i poteri della sua tuta.
    Rapidamente l’Ombra uccise con la spada tutti i centurioni presenti nella piazza mentre il fuoco di copertura del resto della squadra costrinse le Nemesi a ritirarsi all’interno della struttura.
    Rimase solo il Generale Orelov, l’Ombra con un colpo di spada lo trapassò da parte a parte, ma al posto di toccare carne e ossa la spada affettò solo un piccolo drone, che stava proiettando un ologramma di Nikolaj, in realtà al sicuro sul suo incrociatore.
    -No dico, pensavate davvero che sarei sceso sulla stazione che sto attaccando solo per farmi uccidere da voi in tranquillità?!?! Siete DAVVERO stupidi come pensavo …. In ogni caso, ho un colpo di stato da completare, se non vi dispiace io vado ….-
    Il drone si disattivò definitivamente.
    -Dannazione!! Sapevo che volevano solo farci perdere tempo, e ci sono riusciti!!!- esclamò Peter nervosamente.
    -Non pensare di cavartela così Mikhailovich, una volta sulla nave parleremo dei tuoi trascorsi con Cerberus- disse l’Ombra rimproverando l’ammiraglio –ora entriamo in quella torre … -
     
    Nel frattempo, l’unità di Bau aveva abbordato la nave con successo, senza allertare Cerberus.
    Silenziosamente si erano fatti strada fino alla plancia, da cui si stava coordinando l’attacco.
    Erano passati da un condotto di aerazione che scorreva sotto il pavimento della stanza, dalle grate si potevano vedere tutti i monitor illuminati e un lavoro frenetico da parte dell’equipaggio, che si apprestava a preparare la nave al bombardamento che dovevano compiere a breve sull’accademia dell’SSC.
    “D’altronde dovrà essere così anche sulla Sanctuary in questo momento” pensò Bau.
    Fece segno ai suoi di preparare le granate accecanti, di li a poco sarebbero saltati fuori dalla grata per uccidere i soldati della stanza, disarmare tutti gli altri e consegnare la nave in mano all’SSC.
    Mentre la squadra preparava le granate un ufficiale di alto rango entrò nella stanza (tutti si misero sull’attenti) e la percorse per tutta la sua lunghezza, fino ad arrivare alla poltrona in cui di solito si siede chi comanda la nave.
    Tuttavia quella poltrona aveva un aspetto insolito, infatti nello spazio tra il poggiatesta e il sedile spuntava un aculeo metallico, con un diametro piuttosto grande ma non molto lungo.
    L’ufficiale si sedette, e fu allora che Bau rabbrividì: nel collo di quell’uomo era presente un impianto metallico concavo. L’aculeo si conficcò nell’impianto, e gli occhi dell’ufficiale si illuminarono di un blu artificiale.
    Lo spettro Salarian non riusciva a comprendere cosa stesse accadendo, un membro della sua squadra lo tastò sulla spalla per avvisarlo che era tutto pronto all’irruzione, Bau lo ignorò.
    Pareva …. Pareva che l’ufficiale seduto su quella specie di poltrona-dente di drago lo stesse guardando, ma era impossibile, non aveva mai rivolto lo sguardo in quella direzione prima.
    L’Ufficiale continuava a guardare fisso lo spettro e la sua squadra attraverso la grata.
    Con una voce che sembrava troppo sintetica per un essere umano disse:
    -Potete venire fuori, so che siete qui-
    Bau raggelò, tra i membri della squadra volavano sguardi perplessi e bisbigli impauriti.
    Lentamente la squadra aprì la grata e uscì fuori, intorno a loro si formò un gruppetto di guardie che li minacciava con una pistola.
    -Allora è vero, Cerberus utilizza tecnologia dei Razziatori- disse Bau riferendosi all’aculeo –il vostro capo vi ha sacrificato a quei mostri, ma siete troppo indottrinati per rendervene conto!!!!-
    -Passi già agli insulti Jondum? Ti facevo una lucertola più a modo …- l’uomo fece un cenno e i soldati di Cerberus fecero fuoco su un membro della squadra di Bau, uccidendolo e spargendone il sangue a terra.
    Bau chiuse gli occhi e pensò il più velocemente possibile a cosa poter dire per far perdere il controllo a quel capo senza scrupoli che aveva appena giustiziato il suo tenente.
    -Non mi piace che qualcuno venga sulla mia nave a offendermi … - disse sorridendo l’ufficiale.
    -Vuoi ucciderci? Risparmiati i giochetti e ordina ai tuoi fantocci di spararci- urlò Bau in un finto accesso d’ira
    -Lo farò, non preoccuparti … vedi, prima di ucciderti voglio che tu veda ciò che vogliamo fare, voglio che tu veda la tua tanto amata Cittadella bruciare- disse l’ufficiale, sempre sorridendo, poi chiese al suo sottoposto se i missili erano carichi. Ricevette risposta affermativa, per cui ordinò di fare fuoco.
    Una salva di missili colpì un parcheggio, molte macchine esplosero.
    -Ora avremo molti abitanti della Cittadella che ci odieranno perché gli abbiamo rigato l’astroauto ….- disse in tono sarcastico l’ufficiale, poi aggiunse –Su questa nave l’incompetenza non è premiata, lo sai …-
    -Mi scusi generale Orelov, pensavo che …- borbottò il sottoposto tentando di giustificarsi.
    L’ammiraglio prese la sua pistola e sparò nel ginocchio del povero tenente. Bau sussultò. Che razza di mostro poteva sparare ai suoi uomini per un piccolo errore. Quell’Orelov doveva essere pazzo, completamente consumato dall’indottrinamento.
    -Portate via quell’incompetente …  stavamo dicendo?- tornò a guardare in faccia lo spettro –ah si, stavo per giustiziarvi, niente di personale, voi al mio posto avreste fatto lo stesso- disse con assoluta calma e con il suo solito sorriso sulle labbra –uccideteli- aggiunse in tono risoluto.
    -ORA- gridò il Salarian chiudendo gli occhi.
    I suoi compagni di squadra usarono le granate accecanti, stordendo le guardie di Cerberus intorno a loro. Rapidamente Bau divenne invisibile, ruppe il collo dell’agente davanti a lui e gli rubò la pistola, poi si girò e sparò alle guardie dietro di lui. La pistola era una Talon, per cui riuscì a uccidere 4 guardie senza ricaricare.
    Mancavano pochi secondi prima che gli altri due soldati di Cerberus riuscissero a vedere abbastanza da poterlo colpire, usò il calcio della pistola per atterrarne uno, poi la buttò a terra e usò la sua lama factotum elettrica per neutralizzare l’altro.
    Quando si voltò verso Orelov vide l’uomo in piedi fermo davanti a loro con in mano un lanciagranate.
    -Pessima mossa Bau, se ti ordino di morire tu DEVI farlo!!!!- disse il generale irritato.
    -FUORI DI QUI!!!- ordinò lo spettro ai suoi due compagni.
    Fece in tempo a tuffarsi fuori dalla porta (che fortunatamente era aperta) quando udì un’esplosione vicino a lui, tutta la squadra era uscita dalla plancia, quindi rapidamente usò il factotum per sigillare la porta.
    -State tutti bene?- chiese il Salarian.
    - Io no, mi hanno preso a una gamba!!!!- disse un soldato.
    -E’ una brutta ferita- disse Bau esaminandola –non so se il medi-gel basterà-
    -Dobbiamo fermare i cannoni di questa nave, subito- fece notare l’altro soldato.
    -Il modo migliore sarebbe fare esplodere la sala di puntamento, è meno difesa del nucleo ed è molto più vicina- disse lo spettro osservando le planimetrie della nave, che aveva opportunamente recuperato quando erano saliti –il problema è che non abbiamo gli esplosivi adatti ad una demolizione del genere, e ci impiegheremmo troppo tempo a rubarli all’armeria della nave …-
    -Se l’ammiraglio e la sua squadra riuscissero a riportare online le difese della Cittadella basterebbe un colpo mirato- disse il soldato ferito, che ora riusciva a malapena a camminare –ho qui un radiofaro a cui le torrette automatiche si possono agganciare, se lo posizioniamo nella sala dei cannoni il tiro sarà talmente preciso da poterli sganciare con una sola raffica-
    -Qui Jondum Bau, abbiamo bisogno immediatamente delle difese della Cittadella attive- disse lo spettro al factotum, contattando l’altra squadra sbarcata.
    -Sono Mikhailovich, a minuti dovremmo arrivare alla sala di controllo delle difese qui alla torre, la resistenza nemica è minima … -
    -Quando le attiverete sintonizzatele al radiofaro attivo sulla fregata di Cerberus, in questo modo le torrette concentreranno il fuoco esattamente sul collegamento tra i cannoni e la nave, impedendo il bombardamento che faranno a breve … abbiamo i tempi molto stretti, devono solo prendere bene la mira e al posto dell’accademia dell’SSC ci sarà solo un grosso cratere!!!- disse Bau all’Ammiraglio.
    Chiusa la comunicazione con Mikhailovich il Salarian ordinò alla squadra di mettersi in cammino verso la sala di Puntamento.
     
    Su Menae la situazione non era migliore. La fortificazione degli Armigeri stava per cedere, e il Paladino e la sua squadra stavano andando troppo lentamente a causa della forte resistenza nemica.
    -Ecco il bunker, per gli spiriti è circondato!!!- disse Victus
    -Nascondetevi, li attirerò verso di me, quando li avrò portati via evacuate il bunker il più in fretta possibile, ci rivediamo alla navetta tra trenta minuti- disse il Paladino.
    -Ti farai uccidere per davvero questa volta … - disse sconvolto il tenente Turian.
    -Vittoria, a OGNI costo - esclamò il Paladino.
    -Lasciami almeno venire con te- insistette il Turian.
    -Vi serve tutta la squadra per portare via i feriti e recuperare l’equipaggiamento, dovete essere veloci perché il piano funzioni, me la caverò non preoccuparti-
    I Turian si nascosero, fu allora che il Paladino cominciò ad attaccare i numerosi Bruti e Predatori che infestavano l’area lanciandogli addosso degli Incenerimenti e sparando all’impazzata correndogli in contro.
    Passò talmente vicino al gruppo che riuscì a travolgere un paio di Predatori, tuttavia non si fermò a finirli dato che ormai i Bruti l’avevano visto e lo stavano caricando.
    Victus vide il Paladino sparire dietro ai grossi massi situati dietro al bunker, seguito da decine di mostri.
    -è un duro, ma quei mostri sono tanti ...- disse Tarquin al resto della squadra.
    La porta del bunker si aprì, dentro c’erano diversi soldati, qualche civile ferito e molte armi.
    -Qualche minuto in più e avrebbero sfondato le paratie esterne, come avete fatto?- chiese il Fantasma a Victus.
    -Un umano si è fatto seguire dai mostri che circondavano il bunker, è un’N7, sa quello che fa … spero … in ogni caso dobbiamo andarcene e in fretta: il diversivo non funzionerà per sempre- rispose il tenente.
    Alcuni soldati trasportarono le barelle, altri le casse di armi. Ripercorsero la strada verso la navetta con passo deciso.
    Erano passati quaranta minuti da quando aveva perso di vista il Paladino, ormai Victus cominciava a temere il peggio, era tutto pronto per partire e andarsene da quell’inferno, doveva solo dare l’ordine.
    -Cosa stiamo aspettando tenente?- chiese il Fantasma.
    -L’uomo che ha distratto il nemico al bunker, ci ha dato appuntamento qui … -
    -E’ impossibile sostenere mezz’ora di inseguimento da soli con tutti quei bruti alle calcagna, se non è arrivato e non è più raggiungibile via factotum … - il Fantasma non voleva completare la frase, non ce n’era bisogno.
    Tuttavia, qualche minuto dopo, in lontananza si potevano sentire i rumori di una battaglia.
    -I mostri dei Razziatori ci hanno trovato, dobbiamo andarcene!!!- disse il Fantasma.
    -No aspettate … è … è Mikhailovich, ce l’ha fatta!!- disse incredulo Tarquin.
    Il Paladino continuava a correre, voltandosi occasionalmente per lanciare qualche potere o sparare un paio di colpi.
    -DECOLLATE, DECOLLATE!!!!- urlò in lontananza Boris.
    -Raggiungiamolo con la navetta, voialtri fuoco di copertura, leviamogli qualche bruto dalle costole- ordinò Victus al pilota e ai suoi commilitoni.
    La navetta partì volando a 2 metri dal suolo, andando incontro a Mikhailovich, che stava correndo forsennatamente.
    -PRENDI LA MIA MANO- gridò Victus sporgendosi dal portellone della navetta aperto mentre altri soldati lo tenevano da dietro.
    Il Paladino afferrò saldamente la mano del Turian, e con uno strattone deciso lo issò sulla navetta, che prese quota immediatamente.
    Il portellone si chiuse, missione compiuta.
    -Boris? Solo tu potevi offrirti volontario per un lavoro del genere … - disse stupefatto il Fantasma vedendo il Paladino.
    -Non ti vorrei qui Iktor, ma non dipende da me: non decido io chi reclutare- disse seccamente il Paladino togliendosi il casco e asciugandosi il sudore dalla fronte.
    -Vi conoscete?- chiese Tarquin.
    -E’ una lunga storia, non è né il momento né il luogo adatto- rispose Boris –e poi … questa navetta è sovraffollata- disse vedendo intorno a se una ventina di persone, alcune delle quali furono costrette a stare in piedi.
     
    -Ci servono quelle armi online, ORA- gridò lo spettro Salarian al trasmettitore.
    -Abbiamo avuto delle complicazioni, Cerberus ha messo un blocco software alla rete locale, il Volus sta provando a bypassarlo- rispose Mikhailovich mentre sparava a un soldato di Cerberus che stava provando a entrare nella stanza.
    -Il destino dell’Accademia dell’SSC dipende da un’ex mercante Volus? Siamo seri Mikhailovich?- disse l’Ombra all’ammiraglio mentre combattevano.
    Si trovavano nella sala della sicurezza da cui si coordinavano le difese della Cittadella, uno dei primi posti presi di mira dagli infiltrati di Cerberus sulla stazione.
    - [hhhh] Mi manca solo un passaggio, devo ripulire il sistema dal virus e … fatto, le armi sono di nuovo online, avvio [hhhh] una scansione in cerca di segnali anomali- disse Niftu Kal.
    Una Phantom entrò di corsa nella stanza, era invisibile e non venne notata da nessun membro della squadra.
    Arrivò a qualche metro dal Volus, il suo intento era quello di trafiggerlo con la spada.
    Tuttavia passò sopra una mina da ricognizione, la cui caratteristica era quella di possedere uno scanner che rendeva visibile qualunque oggetto gli si muovesse vicino.
    Riflesso nel monitor vide la Phantom chiaramente dietro di lui, e prontamente fece detonare la mina.
    La Phantom morì sul colpo, Niftu Kal sorrise all’interno della sua tuta.
    -Ho agganciato il radiofaro [hhhh] ma ci vorrà circa un minuto prima che le torrette si posizionino correttamente e possano sparare [hhhh]-
     
    Nel frattempo Bau e gli altri erano arrivati alla sala di puntamento, da cui poteva vedere il punto in cui i cannoni si congiungevano alla nave, un colpo ben piazzato in quel punto comprometterebbe irreversibilmente gli armamenti dell’intera nave.
    Incollarono il Radiofaro su una granata adesiva disinnescata e lo posizionarono.
    -AHHH, fa troppo male, non riesco più a camminare velocemente come voi … andatevene, mettetevi in salvo! Rimarrò qui a difendere il radiofaro nel caso Cerberus provi a distruggerlo!!- disse il soldato ferito.
    -Non ci pensare neanche, ce né andremo insieme- disse Bau tentando di alzare il soldato, che nel frattempo si era accasciato con le spalle al muro.
    -No, andatevene, non riuscireste ad andarvene in tempo se mi portaste di peso, tu lo sai Bau!!!- urlò il soldato divincolandosi dalla presa del Salarian.
    -D’accordo … - disse mestamente lo spettro –Cerberus pagherà per averti ucciso- gli promise.
    -lo so- disse il soldato mentre il portellone della sala si chiudeva.
     
    -Siamo a distanza di sicurezza, fai fuoco Kal!- disse Jondum via radio al Volus.
     
    Le torrette si allinearono, cominciando a martellare i cannoni della fregata di Cerberus.
    I cannoni caddero nel lago del Presidium, producendo diverse onde anomale.
    Per tutto questo tempo la nave era rimasta immobile contando sul virus che avevano inserito nelle difese della stazione.
    -Non siamo molto in alto, saltiamo da questa nave!- disse Bau osservando dal varco aperto nella sala di puntamento il laghetto del Presidium –Niftu, fuoco a volontà, noi stiamo per andarcene!!!-
    I motori della nave si stavano attivando, Bau e il suo compagno si tuffarono nel lago giusto in tempo per vedere la fregata compiere un salto iperluce.
    -[hhhh] mi spiace, sono spariti- disse il Volus via radio.
     
    Sulla Sanctuary, intanto, Victus aveva ricevuto una missione da suo padre, il Primarca.
    -Purtroppo devo separarmi da voi, è roba che scotta se è grave anche solo la metà di quanto sembra- disse Tarquin a Boris.
    -Ti auguro di portare a termine qualunque missione ti affidino: sei un soldato eccezionale e te lo meriti!- disse il Paladino.
    -“Vittoria, a ogni costo”- disse Victus sorridendo e salendo sulla navetta che lo porterà su Tuchanka.
    - Già … - mormorò fra se e se Mikhailovich.
     
     
    Qualche ora dopo la fine dell’attacco le squadre da sbarco si riunirono in un parco del Presidium per fare il punto della situazione.
    -Cerberus ha lasciato la cittadella, tutti i consiglieri tranne Udina si sono salvati, direi che abbiamo fatto tutti un ottimo lavoro.
    Dalla Sanctuary mi hanno detto che anche il Paladino ha portato a termine la sua missione con successo, oggi è stata una buona giornata. – disse trionfalmente l’Ammiraglio Mikhailovich.
    Bau era in disparte, pensieroso. Kara lo raggiunse.
    -Ho ricevuto un nuovo incarico dal consiglio, non tornerò sulla Sanctuary purtroppo … - disse tristemente.
    -Mi dispiace … ma è questo che ti turba così tanto Jondum?- chiese l’Ombra.
    Entrambi osservarono i grossi cannoni della fregata sul fondo del lago del Presidium.
    Bau disse in tono amareggiato -No, mi turba il fatto che un pazzo come Orelov scorrazzi ancora in giro per la Galassia in libertà. Quando lo troverai, perché so con certezza che lo troverai, qualunque promessa ti farà, qualunque informazione prometterà di rivelarti … non catturarlo Kara: uccidilo … uccidilo-
     
    Fine capitolo 3.


    Capitolo 4 - El1z4

    Capitolo 5 - N7 on ice

    Capitolo 6 - Ritorno a casa

    Capitolo 7 - Fly man's fall

    Capitolo 8 - Rappresaglia

    Capitolo 9 - Impeachment

    Capitolo 10 - Revolution

    Ah, e a proposito, ringrazio @@WillowG per la splendida illustrazione alla fine del capitolo 2   :)

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    Ultima modifica da parte di un moderatore: 27 Luglio 2014
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  2. Gabry96

    Gabry96 Livello 1

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    Ti ho già detto cosa ne penso *-*
     
  3. WillowG

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    quando vuoi, nontry, posso mettermi a farne altre...ci sto prendendo gusto a fare le armature ;)
     
  4. Gabry96

    Gabry96 Livello 1

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    Quel disegno è davvero stupendo. L'unica cosa, l'ombra non ha le tette così grosse. Non che mi lamenti eh, a tutti piacciono le tette :3
     
  5. WillowG

    WillowG Ombra Grigia Ex staff

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    le aveva il corpo che ho usato come modella per vedere proporzioni e posizioni ;)

    i modelli comunque di gioco sono generici, se non erro hanno anche una vita più sottile, ma sono tutti uguali. quella che ho disegnato io non l'ho considerata come "Ombra", ma come Kara, che si dà il caso sia un'Ombra, e indossi un'armatura da tale. che immagino essendo armature estremamente aderenti, vengano fatte su misura, quindi non credo che non ne facciano per soldatesse più "formose" ^^
     
  6. Gropius

    Gropius Cingolato possente

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    Bel lavoro. Prosegui su questa strada, giovine, e che la space magic mai posi le sue avide mani su di te.

    Tette :Heavy_asd:

     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 29 Giugno 2013
  7. NonTrovoUnNome22

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    appena ho un pò di tempo leggo tutto ;)
     
  9. bakerolls

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    Idem come sopra, nontrovo! ;)
     
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    Ben fatta davvero,solo una nota per Tarquin..durante l'attacco alla Cittadella è gia su Tuchanka quindi è impossibile che sia su Manae col paladino XD
     
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  12. Esphy

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    Ehi Ntun me li sono letti quasi tutti i capitoli e devo farti i miei complimenti, un futuro di scrittore secondo il mio modesto parere potresti averlo. Continua così e io continuerò a leggere ancora, domani ormai ;)
     
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  13. NonTrovoUnNome22

    NonTrovoUnNome22 Il supervillain di RPG Italia (Platinum version) Ex staff

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    Ehh lo so, purtroppo me nè sono reso conto quando già avevo fatto la prima stesura...diciamo che fa parte delle licenze poetiche ;)
    Così mi fai arrossire :D
     
  14. MAGE divinity

    MAGE divinity Livello 1

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    nontrovo quando avrò finito il mio progetto leggerò ma sono sicuro che sara bellissimo =) 
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 2 Luglio 2013
  15. Sonomi

    Sonomi Livello 1

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    Ecco ecco, sono riuscita ad arrivare alla fine della parte 2! Gh.

    Com'è action! :D Bravo Nontrovo, ho solo due appunti e mezzo da fare (perchè sono una rompiscatole):

    1. secondo me con qualche descrizione in più acquisterebbe più colore

    2.

    "Mi fa piacere che tu sia vivo" detto da un padre a un figlio in tempo di guerra è gggggelidoooo! XD Forse è voluto per sottolineare la marziale compostezza del personaggio, ma non ho potuto fare a meno di sentirmi dispiaciuta per Boris :')

    3. Ok, questa è stupida

    ...io avrei messo "hhhhh" per il rumore del respiratore. Ogni volta che leggo "ahhhhh" non posso fare a meno di sentire nella mia testa gemiti di un altro genere :''D

    Ma che bello, se avessi un briciolo di tempo in più avrei già proposto un FanfictionFest per il forum, con un tema a settimana su cui scrivere parole in libertà :'
     
  16. Gabry96

    Gabry96 Livello 1

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    Ahah, sono d'accordo per il punto 3, in effetti sembra sempre qualcos'altro :'D E volendo potresti anche evitare di scriverlo e mettere semplicemente dei tre puntini "..." e riprendere la frase dopo. In genere nei libri non trovi onomatopee :p
     
  17. NonTrovoUnNome22

    NonTrovoUnNome22 Il supervillain di RPG Italia (Platinum version) Ex staff

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    Sonomi, on 05 lug 2013 - 13:40, said:

    3. Ok, questa è stupida

    ...io avrei messo "hhhhh" per il rumore del respiratore. Ogni volta che leggo "ahhhhh" non posso fare a meno di sentire nella mia testa gemiti di un altro genere :''D

    [​IMG]
     
  18. Gabry96

    Gabry96 Livello 1

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    E' un consiglio, fai quello che ti pare!
     
  19. NonTrovoUnNome22

    NonTrovoUnNome22 Il supervillain di RPG Italia (Platinum version) Ex staff

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    No il facepalm era più rivolto all'interpretazione di Sonomi :p

    Comunque la cambio, sono più propenso al [hhhhh], ci metto meno a sostituirlo....
     
  20. Gabry96

    Gabry96 Livello 1

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    Sì infatti. Che poi comunque è una fanfiction, non un libro, hai più libertà xD