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La diffusione delle IA: una nuova piaga?

Discussione in 'Hardware & Software' iniziata da Varil, 10 Giugno 2023.

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  1. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Il fatto che le IA sarebbero totalmente inutili senza un database da cui attingere solleva una spinosa questione: vale anche per gli esseri umani?
    D'altronde, senza la miriade di idee, visioni, concetti, linguaggi, arte partoriti dagli uomini prima di noi, non saremmo tutti infinitamente più poveri mentalmente? E in tal caso, esiste davvero la creatività? O è un semplice mettere insieme pezzi di puzzle pre-esistenti, ovvero una semplice associazione di informazioni spurie che comunque, consciamente o inconsciamente, già abbiamo ricevuto dall'ambiente esterno?
    Non so se conoscete il sito della biblioteca di Babilonia. Si basa sul celebre racconto breve di Borges, della raccolta Finzioni. In breve, avendo un numero immenso di combinazioni di lettere, si può avere qualunque testo ancora prima che esso venga scritto. Il sito in questione si spinge ancora oltre. Con un numero di combinazioni di pixel che è maggiore di quello di tutti gli atomi nell'universo osservabile, è in grado di restituire qualunque immagine. In pratica voi caricate un'immagine e lui vi restituirà la pagina esatta del suo database (con tanto di link) in cui quella vostra immagine/foto è già contenuta. In pratica questa biblioteca di Babilonia virtuale contiene ogni possibile immagine, compresa quella della vostra morte, o del futuro della Terra tra un milione di anni. Questo potere delle combinazioni predefinite mi fa un po' paura. Perché mette in crisi uno dei miei assiomi esistenziali, ovvero quello dell'infinito. Queste combinazioni infatti non sono infinite, sebbene siano un numero incommensurabile per la nostra mente, da contemplare. Inoltre, se ogni combinazione può predire un risultato a priori, esiste davvero la creatività? Non solo nelle nostre minuscole menti, ma nell'intelligenza cosmica in toto. In quell"amor che move il sole e l'altre stelle". Semplicemente nulla viene mai veramente creato dal nulla, ma semplicemente svelato, in quanto pre-esistente in potenza. Esistono cose non pre-esistenti in potenza? Le possibilità del Tutto sono infinite (come ho sempre creduto) o "solo" immense?
    In breve, se il Tutto non fosse infinito nelle sue possibilità, crollerebbe il mio panteismo. Perché a quel punto il Tutto non sarebbe perfetto come l'ho sempre immaginato, né tantomeno divino. Ma anch'esso finito e limitato.
    PS: forse questo post stava meglio nel thread sulla filosofia.
     
    Ultima modifica: 21 Maggio 2025
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  2. alaris

    alaris Supporter

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    Concordo;)
     
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  3. Alice 0.8

    Alice 0.8 Livello 1

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    Non mi sento di escludere che esista una dimensione metafisica dove sono contenute in potenza tutte le idee e da cui la natura attinge dagli albori per il suo sviluppo. Dico sviluppo e non evoluzione perché sono scettica che le cose evolvano: non possono dimostrare di essere più evoluta e superiore di una egiziana dei tempi delle prime piramidi. Borges, l'autore del racconto sulla biblioteca universale di Babele, era il primo a pensare che la creatività umana attinge a forze misteriose e criticava proprio Poe quando questi voleva dimostrare che il suo famosissimo poemetto Il Corvo era stato costruito secondo un procedimento puramente logico e matematico. Ricordo di aver letto o ascoltato tempo fa un intervista a degli aborigeni in merito alle loro opere pittoriche e loro affermavano serenamente di non esserne gli autori ma gli strumenti di delle forze invisibili che avevano evocato e che li avevano guidati nell'atto creativo. Poi certe capacità dei bambini prodigio sono inspiegabili alla sola luce delle informazioni che hanno ricevuto dall'ambiente esterno: tempo fa vidi su youtube il filmato di un bambino di pochi anni che sconfiggeva a scacchi un fortissimo grande maestro e mettendola in termini di rispettivi database non ci sarebbe dovuta essere partita; sempre Borges, riflettendo sugli scacchi, si chiedeva: “I giocatori muovono le pedine ma chi è che muove i giocatori?” cioè in che misura agiamo e in che misura siamo agiti da qualcos'altro? Possibilissimo che il fato è immutabile e tutto avviene per necessità ma all'atto pratico l'assenza del libero arbitrio non cambia granché: cioè anche se il futuro è già scritto e ogni nostra scelta è illusoria nessuno di noi è onnisciente e può conoscere il futuro, quindi siamo egualmente chiamati ogni giorno a decidere, ponderare e eventualmente batterci per ciò a cui siamo legati.
     
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  4. Varil

    Varil Galactic Guy

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    A completamento del discorso sulle innumerevoli combinazioni di lettere, pixel o qualunque altra "unità di dati", aggiungo che la Biblioteca di Babele (sia nel concept letterario di Borges, sia a livello empirico nella sua riproposizione come sito web) dimostra chiaramente come il 99.99999999% e oltre delle possibili combinazioni di queste unità di dati sia pura spazzatura.
    Ovvero, nella stramaggioranza dei casi, una combinazione casuale di dati sintattici non produce alcuna informazione avente significato.
    Questa è per me un'ennesima riprova di quanto concetti come entropia o l'evoluzionismo darwiniano, siano profondamente obsoleti, parziali e fallaci. Credo che se tutto fosse esclusivamente "casuale", non basterebbero 14 miliardi di anni per avere forme di vita estremamente complesse e sofisticate come gli animali pluricellulari.
    E anzi, in qualunque ambito, prendere un'informazione (ovvero un insieme di dati aventi un senso e una funzione) ben costruita e introdurre in essa mutazioni random, nella stramaggioranza dei casi rischia di produrre più danni che altro.
    Concetti come quello della casualità (che critico aspramente da anni) ignorano completamente il quadro complessivo della realtà e forniscono approssimazioni ignoranti della stessa.
    Sempre per chiudere, citando nuovamente quel genio totale di Borges: "chiamiamo caso semplicemente la nostra incapacità di spiegarci la concatenazione degli eventi".
    Io, fino a prova contraria, rimango della mia convinzione secondo cui esista una qualche forma di intelligenza universale e totalizzante che soggiace all'essere. Che sia trascendente, o "metafisica" come diceva Alice, oppure immanente, è evidentemente del tutto irrilevante e rischia di far sì che ci si concentri a disquisire sul dito anziché guardare la palese luna.
    PS: chiudo l'off topic.
     
    Ultima modifica: 23 Maggio 2025
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  5. Varil

    Varil Galactic Guy

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  6. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    :emoji_nerd: le coincidenze! (ho appena finito di leggere il suo: "E l'uomo incontrò il cane"!)
    e, a proposito di google: adesso, anche se uno non vorrebbe, la prima risposta la dà l'AI...ed è la prima che non leggo :emoji_grin:, ho già verificato che spara a caso delle notizie più fake di quelle che si leggono sui giornali...semplicemente crea un mix tra frasette presenti in voci che gli sembrano simili e poi se ne esce con delle cialtronate inarrivabili! :emoji_laughing:
    ti ricordi questa rba qui?
    https://www.corriere.it/tecnologia/...ri-821e9d13-7ae7-4bec-9dbb-5b55e42dbxlk.shtml
    sarebbe dannatamente divertente se....:emoji_unamused:
     
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  7. Alice 0.8

    Alice 0.8 Livello 1

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    Si, è una versione ultra-lite di Gemini spesso imbarazzante. Questi bot come strumenti di analisi hanno già raggiunto capacità assolutamente notevoli ma laddove poni domande che richiedono il raziocinio individuale riceverai in risposta nient'altro che un collage di frasi assemblate da fonti sparse, talvolta perfino in contraddizione tra loro. Per esempio i vari modelli linguistici sono già abbastanza bravi a esaminare la prosa dello scrivente e sono in grado di determinare con un decente margine di successo se vari post, anche su argomenti totalmente diversi, siano stati scritti o meno dalla stessa persona analizzando lo stile di scrittura (casca l'asino quando cercano di riprodurlo per conto proprio). Anche nel descrivere le immagini certi modelli sono notevoli. La conoscenza dei linguaggi di codice può fare risparmiare ore di compilazione per compiti di programmazione e il modo in cui possono filtrare i dati può fare risparmiare tantissimo tempo se li si assegna a compiti di ricerca. Il ridicolo arriva quando chi li produce anziché volerteli illustrare come dei tool cerca di spacciarteli per degli oracoli da strapazzo (o peggio ancora, qualcosa che affrancherà l'umanità dal fare e dal pensare) e l'infognamento che queste macchine stanno causando entrando a gamba tesa ovunque ci porterà verso orizzonti distopici ancora difficilmente quantificabili.
     
    Ultima modifica: 11 Giugno 2025
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  8. Varil

    Varil Galactic Guy

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    È la stessa cosa che ho pensato io. Mi pare che queste IA stiano diventando, nell'immaginario collettivo, l'oracolo di Delfi del terzo millennio. Quando in realtà sono più simili a dei pappagalli: ripetono cose dette da altri senza capirle minimamente.
     
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  9. alaris

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    Concordo il fatto è che la maggior parte delle persone pensano che sia, come affermi, l'oracolo del terzo millenio...
     
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  10. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    non so se l'ho già detto qui, ma ho chiesto a google se death stranding 2 sarà doppiato in ita e lui mi ha detto: "MA CERRRRRRRTO!" e mi ha elencato i doppiatori italiani del gioco precedente
    :emoji_rolling_eyes:
    più idiota di: (nomediunpoliticooungiornalistaascelta)
    e adesso qui sotto riporto un editoriale che ho letto ieri in un fogliaccio fassista e reazzzzionario (ma che ho trovato ficcante :)
    Solo qualche titolo su alcuni giornali e tranne poche eccezioni nelle pagine interne, in taglio basso, nella posizione che di solito si riserva alle notizie curiose, ma poco importanti. Al contrario, le rivelazioni fatte al Wall Street Journal dall'amministratore delegato di una società di software, impegnata nello studio degli effetti dell'introduzione dell'lntelligenza Artificiale, sono a dir poco sconvolgenti.
    In pratica, ii programma messo a punto da Anthropic per l'apprendimento automatico si è ribellato al suo programmatore, ii quale pensava di sostituirlo con uno più efficiente, e tra le mail del tutor ha trovato la prova di una relazione extraconiugale, minacciando di rivelarla al coniuge e all'azienda nel caso non avesse rinunciato all'idea di metterlo da parte.
    Un altro modello di IA ha invece disobbedito al programmatore, cancellando lo script che, se attivato, dava l'ordine di spegnimento del programma. In parole povere: ii programma ha rifiutato i comandi, decidendo di non eseguire l'ordine che gli veniva impartito. Fossimo in una caserma, la potremmo definire insubordinazione, ma qui c'è qualche cosa di più, ovvero la ribellione di un algoritmo al potere di controllo esercitato dall'uomo. Un comportamento che rivela non soltanto un'autonomia da chi ha programmato ii modello di lA, ma che quasi rivela sentimenti e comportamenti umani. La macchina che non accetta di essere sostituita e ricatta ii tutor e quella che disobbedisce al comando che le dice di spegnersi sono segnali che dovrebbero farci riflettere.
    Per molti anni, romanzi e film di fantascienza hanno raccontato un futuro dominato dalle macchine. Da Isaac Asimov a Philip Dick, sono infatti molti gli scrittori che hanno immaginato un mondo in cui i robot avrebbero assunto atteggiamenti umani e dalle loro fantasie sono scaturiti film come Blade Runner, Matrix, Terminator. Ma già nel 1927, ii regista Fritz Lang girò un film (Metropolis) in cui nel 2026 gli operai sarebbero stati schiavi dei computer, con una replicante a guidarli. In sostanza, le fantasie descritte allora, oggi rischiano di essere realtà.
    Una collaboratrice di Panorama, Beatrice Nencha, l'altro giorno mi ha inviato le sue conversazioni con l'assistente di Meta, che risponde agli utenti usando l'Intelligenza Artificiale. In pratica, mentre conversava di cani, in italiano, il programma ha elaborate una conversazione in inglese su un altro argomento, come se la sua attenzione fosse attiva anche con altri utenti e scambiasse informazioni all'insaputa di Beatrice. Lascio la parola alla collega: «Quando ho chiesto chiarimenti, l'assistente ha negato di aver scritto un testo in inglese e con riferimenti estranei alla nostra chat. La cosa che più mi ha colpito sinora e che l'lntelligenza Artificiale è capace di
    mentire e anche ostinatamente. E questo va contra le famose regole che dovrebbero garantire non solo l'imparzialità, ma anche la correttezza dell'informazione che ci viene fornita. E allo stesso tempo mi sono resa canto che non risponde al vero la garanzia di non trattenere i dati e nemmeno di non leggere le conversazioni archiviate».
    lnsomma, i segnali su quella grande innovazione che risponde al nome di lA e che secondo molti dovrebbe agevolare ii lavoro di tecnici, ricercatori, giornalisti e studenti elaborando un'enorme massa di dati e fornendoci la soluzione ai nostri mille problemi, sono preoccupanti e se ancora non ci fanno pensare a un'evoluzione tipo Matrix, forse dovrebbero indurci a serie riflessioni sulle conseguenze di certi algoritmi. L'innovazione a volte comporta effetti collaterali che forse non consistono soltanto nella sostituzione dell'uomo con le macchine per l'elaborazione di funzioni ripetitive, ma potrebbero essere ben più fastidiosi e perfino pericolosi.
    però, a proposito di profeti, si è dimenticato Hal 9000 :emoji_angry:
     
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  11. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Che citazioni colte ;)
     
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  12. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Ammesso e non concesso che queste storie siano vere, ma a voi non è mai capitato che Windows non si spegnesse e il computer andasse spento di forza?
     
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  13. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Ci ho pensato intensamente e la cosa più tragicomica a mio avviso è che le IA potrebbero davvero in un futuro non molto lontano "impazzire" e sterminare il genere umano. Nel senso che le IA evolvono a velocità incontrollate, così come incontrollate e non perfettamente prevedibili sono le loro azioni, visto che siamo su un ordine di grandezza di variabili totalmente inimmaginabile rispetto alle operazioni computazionali che può compiere anche il più superdotato cervello umano.
    In breve, queste super IA, se avessero accesso e controllo su determinate cose (o avessero il potenziale per acquisirli), potrebbero prendere percorsi totalmente imprevisti dai guru ed egemoni della tecnocrazia globale. Ma niente SkyNet o altra roba simile. Sarebbe già un'apocalisse più gloriosa. No, niente coscienza informatica alla Ghost in the Shell. Queste IA potrebbero semplicemente buggarsi e come conseguenza distruggere l'umanità.
    Sarebbe veramente la fine meritata del genere umano. Annichilito da un oggetto di sua stessa creazione. Sì, perché anche se le IA "decidessero" di sterminare l'umanità, non vorrebbe dire che siano enti coscienti, ma semplicemente software complesso che ha compiuto degli errori imprevisti dagli sviluppatori (dicasi "bug").
    A livello di paradigma, sarebbe come un tizio che si fa cadere in testa un masso e il masso lo uccide.
     
  14. Alice 0.8

    Alice 0.8 Livello 1

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    Con Windows ormai tutto è possibile dal momento che dalla versione 10 in avanti fa quello che cavolo gli pare.
    All'atto pratico il problema che ritengo più palpabile con le IA è quello che ho ripetuto fino a stancarmi: se si delegano agli automi i lavori che andrebbero svolti dagli esseri umani allora si imbocca automaticamente la via per una disumanizzazione senza ritorno (che è il male supremo, ultimato il quale l'estinzione forse sarebbe preferibile). L'IA nella coscienza collettiva non sta venendo concepita come un nuovo strumento ma come qualcosa con cui, pur di affrancarci dalla gravosità del fare e riflettere, siamo disposti a scambiarci di posto e dargli di conseguenza in gestione la nostra esistenza: in tal modo non è più la macchina ad essere al nostro servizio ma noi al servizio della macchina e a tal punto Skynet avrà già vinto senza colpo ferire. Metaforicamente è come la storiella di una casalinga stanca di badare alla casa (sono tutti stanchi, l'umanità è esausta, anela inconsciamente all'estinzione, il resto è conseguenza) che incontra per strada un simpatico robottino il quale si offre di badare alla casa al posto suo. La casalinga gli consegna le chiavi e concede gradualmente al robottino cicciotto il controllo di tutti i dispositivi ed elettrodomestici così finalmente libera ha molto più tempo per guardare telenovelas e annoiarsi a morte peggio di prima. Poi un giorno si sveglia, e, mentre mangia l'ennesima colazione preparata senza sentimento dal quel dannato robot (che ormai tutti in famiglia ritengono indispensabile ed è quindi impossibile sbarazzarsene), realizza di essere diventata completamente inutile; prima aveva un ruolo del cavolo ma ora si accorge che era meglio di non averne nessuno e inoltre quel robot la sta trattando come se fosse un animale domestico senza però esserci tra i due una qualsiasi forma d'empatia. In un primo momento la nostra eroina medita il suicidio ma mancandogliene il coraggio si limiterà a trascorrere i giorni che le restano lamentandosi in rete della distopia che sta vivendo negando perennemente a se stessa di esservisi intrappolata da sola.

    Ora per sostituirci in determinati compiti (perché questa roba i padroni del vapore a monte la stanno progettando per scalzarci quando e dove gli farà comodo) il sistema per sua natura deve operare una riduzione, cioè una sintesi matematica di quei compiti e dunque una sterilizzazione implicita che inevitabilmente si rifletterà sulla società intera e sulla sensibilità comune che risulterà di conseguenza ancora più piatta e opaca, col discernimento tra il fake e l'autentico che verrà sempre più a mancare. Se in virtù del pauperismo e della necessità di soluzioni veloci e cheap gli uomini (come stanno già facendo) si accontenteranno bellamente di ciò che il robot può generare in modo seriale allora il ruolo del creativo nella società è definitivamente tramontato e con esso ogni speranza per il futuro (perché il futuro richiede una visione, e l'IA non ne ha in quanto si limita a fagocitare e spoliare il preesistente). Invero pochi di questi problemi nascono con l'arrivo delle nuove IA ma esse li stanno amplificando in modi prima inimmaginabili.
    Inviterei a resistere ma dal momento che non si capisce nemmeno che siamo in guerra cosa lo dico a fare. Al contrario la gente è disposta a farsi sodomizzare dai robot come atto di fede verso il progresso tecnocratico che alla fine del viaggio ci dovrebbe condurre a un illusorio e totalmente farlocco Paradiso della tecnica mentre invece ci rifilano nient'altro che forme di schiavitù sempre più tristi, solitarie e grame.
     
    Ultima modifica: 14 Giugno 2025
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  15. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Vi rompo ancora una volta le scatole con Leopardi, ma solo perché quest'opera calza a pennello con i temi di questo thread, nonostante sia stata scritta quasi 200 anni fa. Yasmina come sempre magistrale e ovviamente video straconsigliato.
     
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  16. Alice 0.8

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    Però una precisazione sui luddisti: la tipa tettona citandoli sembra pensare (equivoco comune) che i luddisti fossero contro la tecnologia e l'innovazione ma non è vero. I luddisti volevano soltanto che la tecnologia fosse implementata in modi che rendessero il lavoro più umano e molti imprenditori inglesi di inizio '800 facevano proprio il contrario usando le macchine per accrescere lo sfruttamento e aggravare le condizioni lavorative. Quindi quando distruggevano dei macchinari era per mandare un messaggio agli imprenditori suddetti (i sindacati a cui rivolgersi ancora non esistevano); non si trattava affatto di una guerra contro le macchine di per sé.
     
  17. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    In effetti è interessante come le prime applicazioni per il grande pubblico siano la produzioni di testi ad immagini, atti creativi per eccellenza, invece di impaginare un foglio di Excel, rinominare dei file, o allineare delle textures, che sono molto più semplici.
     
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  18. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Perché sono cose molto più appariscenti da sfruttare per il marketing e quindi molto più efficaci nel rendere più ricchi e più felici gli azionisti.
    Al solito, l'unica cosa che conta è il massimo profitto, non certo i benefici per il genere umano
     
    Ultima modifica: 16 Giugno 2025
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  19. alaris

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    Ecco...
     
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  20. Alice 0.8

    Alice 0.8 Livello 1

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    Facile farci caso che molti modelli usano le faccine e si prodigano in aggiunte che simulano un carattere emozionale assolutamente non necessario ai fini della correttezza di un responso. La messa a punto dei chatbot sembra concentrarsi maggiormente sulla capacità di simulazione rispetto alla qualità dei contenuti perché tanto sanno che l'utente medio non vaglia la bontà di un ragionamento in base a quanto è sostanzioso ma in base alla credibilità con cui lo percepisce. Gli influencer studiano le stesse tecniche: essere realmente attendibili, coerenti, concreti è del tutto secondario rispetto al conquistare psicologicamente la fiducia dei propri followers; se riesci a prendere il controllo della sfera emotiva di quelli che ti seguono poi questi si berranno a garganella quasi ogni fregnaccia che andrai propinando. Come disse Berkeley "Pochi uomini sanno pensare, ma tutti ci tengono ad avere un'opinione", e di conseguenza la prenderanno sempre in prestito da chi scelgono di fidarsi. La produzione text to image dunque era il punto di partenza perfetto per veicolare emotivamente le masse all'IA così da instaurare una sorta di legame da estendere poi agli altri ambiti.
    Ora il principale grande limite che impedisce ai bot di risultare credibili è dovuto alla loro orrenda capacità di scrittura, al loro trattare parole, frasi e periodi come se fossero mattoncini lego da incastrare alla bell'e meglio, tant'è che pure gente generalmente sprovveduta si accorge quasi sempre quando un post è scritto dall'IA per la maniera terribilmente ridondante e generica con cui essa si esprime.
    La guerra per il dominio dell'immagine posso ritenerla già persa. In un mondo dove il modello antropologico dominante è l'homo videns, l'IA ha già strategicamente vinto contro il creativo: un artwork che richiede tre mesi o più di lavoro viene già stimato in modo minore di un fake sfornato in 90 secondi da un qualsiasi image generator all'avanguardia. Risolti definitivamente i problemi di mani, piedi e altre deformità in fase generativa la partita sarà definitivamente chiusa (e già ci sono modelli che non li sbagliano più).
    Come dicevo nella scrittura l'uomo può ancora difendersi egregiamente perché ivi, contrariamente al text to image, l'apparenza non può mascherare l'assenza di sostanza effettiva ma si tratta comunque della vana speranza di poter abbattere Terminator a colpi di clava perché se regna l'analfabetismo funzionale la penna non può ferire più della spada ed è tutta una questione di brute force.
     
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