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Alice's indie Magazine

Discussione in 'Videogiochi' iniziata da Alice 0.8, 19 Aprile 2023.

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  1. Mesenzio

    Mesenzio Contemptor Deum Editore

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    Anch'io ho provato a farmelo piacere, ma questa cosa del reset proprio non la digerisco. Avrà un suo perché a livello narrativo, ma a livello di giocabilità è solo una rottura di scatole.
    Subnautica lo provai per il supporto alla realtà virtuale, che sott'acqua funziona un po' meglio che a piedi, ma per le tue stesse ragioni lo abbandonai presto. Dovrei riprovarlo con qualche mod o trucco per eliminare il crafting.
     
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  2. Varil

    Varil Galactic Guy

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    @Alice 0.8 i tuoi post in questo thread sono materiale da articoli in homepage. Mai pensato di pubblicarli anche lì?
     
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  3. alaris

    alaris Supporter

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    Concordo...
     
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  4. Alice 0.8

    Alice 0.8 Livello 1

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    Ma sai, non scrivo con taglio giornalistico e queste mini-rece sono piuttosto sintetiche quindi non credo che sia materiale da home page. Però sono contenta che il thread vi piace.
     
    Ultima modifica: 17 Marzo 2025
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  5. Varil

    Varil Galactic Guy

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    In realtà vanno benissimo, gli articoli non devono essere per forza chilometrici
     
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  6. baarzo

    baarzo Supporter

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    per godertelo meglio è buona cosa levare fame e sete
     
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  7. Bubbalu

    Bubbalu Livello 1

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    Sì, concordo che il crafting è centrale come attività, però l'esplorazione lo è altrettanto. Hai dimenticato però la parte "horror" che è presente sotto forma di creature marine non proprio amichevoli, o il concetto stesso di oscurità da non sottovalutare. Ora, magari io sono talassofobico "giusto un pochino" però se te sei riuscita a passare indenne e indifferente, mentre ti addentri nelle profondità oceaniche in cui le uniche fonte di luce sono bioluminescenze di forme di vita in un pianeta alieno (e il design quasi da cartoon, che un pochino cozza con l'atmosfera, non me lo ha reso più leggero)...Samantha Cristoforettiscansati :p (sono ironico). Non darei peso alla percentuale di completamento, così come non darei peso alle vendite, altrimenti un gioco come Prey 2017 avrebbe dovuto vendere a vagonate e gli Arkane sarebbero ancora con noi, altrimenti tanto vale unirsi al coro di persone che chiedono sistematicamente il multiplayer\co-op in ogni gioco rigorosamente single player: sono cose di cui non tenere conto per me.
     
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  8. baarzo

    baarzo Supporter

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    Se vuoi dare una seconda possibilità a subnautica ti consiglio inoltre di scaricarti la mod che ti da la possibilità di vedere la mappa che esplori così il tutto diventa meno tedioso. Poi materiali difficili da reperire sono solo un paio ma il gioco ti da tutti gli strumenti per facilitarti il ritrovamento, tipo costruirsi dei sonar per trovare le risorse nella zona che ti interessa
     
  9. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    anch'io!
     
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  10. Alice 0.8

    Alice 0.8 Livello 1

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    Siamo alla fine di Marzo e qui da me la primavera va e viene: inizia a fare più caldo e poi di botto torna la pioggia e il freddo, quindi c'è ancora spazio per un ultima avventura glaciale.

    Kona
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    Ottobre 1970. Il ricco industriale W. Hamilton denuncia diversi attacchi vandalici contro la sua villa di caccia nel Canada settentrionale. Incapace di scoprire il colpevole si rivolge al detective privato Carl Faubert, un veterano della guerra di Corea. Nei panni di Carl rimarrete prigionieri del Grande Nord, inghiottiti da una tempesta inattesa ma continuerete a portare avanti le vostre indagini sugli eventi misteriosi della zona.
    E' stato sviluppato dai Parabole, un team canadese come gli Hinterland di cui ho parlato la volta scorsa. Questi canadesi avranno il loro difetti ma è innegabile che di freddo se ne intendono e sanno proporre suggestive meccaniche legate al gelo. L'accensione di un fuoco nel proprio rifugio mentre fuori infuria la tormenta per quanto sia un immagine semplice evoca forti sensazioni primordiali...
    nella realtà una sola volta ho provato la paura di morire assiderata: ero rimasta affossata con l'auto nella neve di notte mentre tornavo da un viaggio in montagna e stavo per addormentarmi sul sedile a temperature proibitive. Fortuna che dentro al cruscotto avanzavano dei Pocket Coffee che mi aiutarono a darmi l'energia di scendere dal mezzo e prendere della legna nel bosco in cui mi trovavo da mettere sotto le ruote così da avere il grip per riportare l'auto in strada.
    Anche in Kona guiderete una macchina per spostarvi ma non potrete combinare casini come me da ragazza perché il gioco vi terrà sempre sul sentiero mentre per muovervi più rapidamente tra la boscaglia del Quebec troverete una motoslitta.
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    E' un mix di vari generi ma in sostanza lo definirei un walking simulator investigativo con una paio di rompicapi e qualche elemento survival che pur arricchendo il gameplay è stato implementato in maniera poco convinta e senza offrire alcun tasso di sfida: gli unici nemici sono i soliti lupi che si sono svegliati con la luna storta ma risultano abbastanza facili da fronteggiare e la mappa è generosa coi rifornimenti quindi gestire freddo, salute fisica e mentale non sarà mai un problema tant'è che ho completato il gioco senza morire neanche una volta. Sono la storia e l'atmosfera a farla da padrone: si è sempre immersi in una aura di desolazione malinconica e una voce narrante fuori campo in terza persona ci terrà costantemente compagnia descrivendo le nostre peripezie con uno stile dalle tinte noir, spesso arguto e beffardo nel descrivere la nostra sorte e quella delle persone su cui indagheremo. La storia in sé è un semplice racconto di amore e vendetta con l'irruzione del folklore soprannaturale ma il tutto è supportato da una scrittura eccelsa; i diari e gli indizi che troverete non risultano mai noiosi e fanno incuriosire sui segreti degli abitanti di un villaggio divenuto spettrale. In certi punti rivivrete in flashback ciò che è accaduto ai personaggi chiave ma c'è da dire che in queste sequenze l'ambiente attorno a voi si fa estremamente buio rendendo difficoltoso orientarsi su dove andare.
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    Si può completare in 5 ore prendendosela comoda.
    Niente male questo Kona e peccato più che altro per la longevità scarsina e un finale che lascia la vicenda in sospeso rimandandovi al sequel, Brume, che come qualità si attesta sugli stessi livelli con la differenza di dei requisiti hardware un po' più esosi. Chi ama i giochi alla Firewatch, Edith Finch o The vanishing of Ethan Carter dovrebbe trovare pane per i suoi denti. Belle musiche e ottimo il sonoro. E' tradotto in italiano.

    Road 96
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    Sei un giovane ragazzo e nell'estate del 1996 finalmente decidi di abbandonare la famiglia e metterti in viaggio per fuggire dalla tirannica nazione di Petria!
    Ricordo che una volta Fritz Lang in un intervista disse: “credo che ogni persona decente dovrebbe scappare di casa”
    Nel suo caso funzionò e divenne pure un regista famoso ma erano altri tempi e al giorno d'oggi penso che per un ragazzo sia la fuga dalla famiglia-prigione che la permanenza in essa portano alla stessa assenza di prospettive. Forse per questo che giochi come Road 96 sono ambientati indietro nel tempo in decenni dove la vita appariva più spensierata e con maggior margine di manovra.
    Impersonare degli scappati di casa (non in senso denigratorio) pronti a un salto nel buio pur di fare esperienze nuove e tener vivi i propri sogni di libertà lo trovo un concept di base assai simpatico. L'obiettivo del gioco e far raggiungere e superare ai nostri ragazzi il confine del Paese nella speranza che dall'altra parte la vita sia migliore e che potranno trovare un loro posto nel mondo ma la strada da percorrere è lunga e coi pazzi che ci sono in giro possono succedervene di cotte e di crude, inoltre la polizia non starà certo dalla vostra parte.
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    Nella sua impostazione apparentemente rogue-like Road 96 è suddiviso in episodi ciascuno dei quali sarà il viaggio di un differente ragazzo e in ogni road trip incontrerete in circostanze differenti sempre gli stessi 7 personaggi principali coi quali condividerete avventure rocambolesche e problemi, apprendendo gradualmente di più sul loro conto. Artisticamente l'insieme è incantevole e i Digixart si sono sforzati sinceramente di creare situazioni emozionanti e personaggi carismatici a cui ci si affeziona facilmente... una delle poche volte che posso lodare senza sarcasmo la capacità di aver saputo infondere più valore al viaggio che alla destinazione. Altro celebre indie ad esserci riuscito è Kentucky sebbene risulti di natura assai più sperimentale, comunque in entrambi la Strada può essere vista in chiave allegorica: un crocevia esistenziale sospeso tra la speranza dell'avvenire e il disincanto dove forse uno dei valori più importanti da coltivare è l'empatia e la solidarietà per le altre anime erranti che come noi vagano lungo le superstrade di un deserto sconfinato che si perde all'orizzonte.
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    Road 96 tratteggia il contesto di una nazione degradata e corrotta senza invero scavare mai troppo a fondo ma nella sua ambiguità in qualche modo riesce a cogliere un diffuso stato di incertezza per l'avvenire: davvero ai nostri migranti li attende un futuro migliore oltre il confine? Votare il candidato d'opposizione in un sistema così palesemente truccato cosa mai può cambiare nella sostanza? E ribellarsi violentemente non rischia di condurre solamente a un inutile bagno di sangue legittimando il potere all'utilizzo di misure ancora più repressive? Il gioco non vi mette nei panni di dei prescelti in grado di risolvere i problemi della società ma di dei semplici adolescenti in fuga in balia degli eventi. Sul piano delle scelte sa essere abbastanza ingannevole in quanto i vostri viaggi saranno composti da un insieme di trame lineari ma disseminate in maniera random illudendo di non esser tali. La prima run scorre in maniera estremamente piacevole ma rigiocandolo vi accorgerete che non vi sono in verità scelte abbastanza significative e vi si presenteranno le stesse situazioni e dialoghi già esperiti la prima volta. Anche i finali sono tutti fin troppo simili tra loro e quindi completarlo una volta sola può già bastare. Stesso discorso per quanto concerne la difficoltà che è molto bassa, minigiochi inclusi: nella prima run essendo tutto nuovo c'è comunque la possibilità di commettere errori grossolani che stroncheranno il viaggio del vostro personaggio portandolo ad essere arrestato, ucciso da qualche psicopatico o sgamato in una delle quest per superare la frontiera. Se uno dei vostri ragazzi va incontro a cattiva sorte non c'è alcun game over e passerete semplicemente al ragazzo successivo, quindi pure gli insuccessi fanno parte del divertimento ma in una seconda run, appresi i pericoli diverrete facilmente infallibili e la mancanza di vere sfide si farà sentire.
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    Molto bella la soundtrack: spensierata, divertente e quando serve carica di energia, piena di hit degli anni '90.
    Quindi un avventura davvero simpatica che diverte ed emoziona. La longevità è variabile ma dovrebbe attestarsi sulle 7-8 ore che scorrono con piacere e se ne vorrebbe ancora, tuttavia finito la prima volta rigiocandolo non scoprirete granché di nuovo e potrebbe annoiarvi quasi subito.
    E' tradotto in italiano.
    A presto! :emoji_ghost:
     
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