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C’erano una volta, ci sono e ci saranno sempre i temibili haters degli RPG… 2016-11-27T11:24:57+01:00
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    C’erano una volta, ci sono e ci saranno sempre i temibili haters degli RPG…

UN GIOCATORE, COME ME…

A volte, mentre gioco di fronte allo schermo del mio computer, o mi dedico alla lettura di un qualsiasi libro fantasy, mi soffermo inevitabilmente un attimo a pensare come si svolgeva la mia vita videoludica quando non conoscevo gli RPG. Indubbiamente, il divertimento non mancava mai, ma spesso non provavo emozioni tali da portarmi ad acquistare più di un titolo al mese. Così durante un bel giorno del fu Maggio 2006 (mese storico per il sottoscritto), acquistai come al solito una famosa rivista videoludica mensile. Il gioco allegato era Gothic 2. Lì per lì rimasi un poco scettico circa il genere d’appartenenza del titolo. Ma dato che avevo vinto l’ennesimo campionato di serie A in Fifa 06 e avevo ucciso innumerevoli poveri soldati con CoD, decisi di dare una chance al gioco. Ricordo ancora oggi il monologo di Xardas, imperdibile…

Sono passati ben sei anni da quel magico momento, e da allora gli RPG mi accompagnano sempre. Ultimamente ho passato questi sei anni a provare prima Oblivion per poi passare a Gothic III. In seguito ho deciso di ammirare le atmosfere di Neverwinter Nights II per poi (lo ammetto con un po’ di vergogna) bistrattare Morrowind. Giunse l’ora di The Witcher (mai finito – Geralt perdonami!), non prima di aver amato i dialoghi di DA:O e un po’ meno quelli di DA2. Ma subito, dopo quel fatidico 2006, divorai sia ME che il suo celebre seguito: ME2 (quanto mi sono sentito onnipotente, durante le mie passeggiate alla Cittadella). Risen per ora, è stato l’ultimo del genere. Ahimè, Morrowind continua a prendere polvere sulla mia scrivania (un giorno, prima o poi…) sempre un po’ in disparte. Infine, chissà cosa mai potranno pensare di me, molti appassionati del genere, considerando il fatto che non ho mai provato Planescape Torment. Allora, dopo essermi immaginato qualche rimprovero, mi autoconvinco della mia innocenza rimuginando: al diamine, sono un classe ’92! Ora che ci penso però, posso pur sempre vantarmi di aver giocato sia a Deus Ex: Invisible War che a Deus Ex: Human Revolution!

In un modo o nell’altro, dovrai assecondarlo. Perché nessuno puo’ resistere di fronte ad un FPS Lover!

L’INIZIO E LA FINE?

Di primo acchito il titolo di questo paragrafo puo’ apparire singolare. Ma reputo, a mio avviso, che il mondo degli RPG sia simile ad un desiderio latente che una volta appagato ti vizia per sempre. Così l’inizio corrisponde alla progressiva assuefazione, mentre la fine rappresenta la malattia cronica irrecuperabile. Pochi (o molti?) s/fortunati, potremmo dire, sono del tutto estranei a tale mondo. Chissà quanti strabuzzano gli occhi o ridono quando gli rammenti che il tuo nano guerriero è giunto al sesto livello e ha imparato l’abilità berseker; oppure impossibile non citare loro le mitiche “bastardate” che il tuo Master iper-sadico si sogna durante la notte per poi linciarti il giorno dopo.

Per molte persone tutto questo o non ha senso o molto semplicemente non esiste. E allora io dico, diffondiamo il verbo, la verità, la bibbia, l’apoteosi del divertimento ruolistico, la più mistica ed eccitante invenzione dell’uomo… Il viaggio, ma sopratutto il tentativo di convertire i nostri “nemici” della fede ruolistica sarà estenuante. Astenersi se deboli di cuore. Nessuno ve ne farà una colpa. Al massimo faremo una chiamata al vostro Master o ai prossimi sceneggiatori di casa EA.

Quindi gambe in spalla, e prepariamoci ad affrontare i vari casual gamers, calciofili, fanboy e FPS Lover.

CASUAL GAMERS O SENZA TEMPO?

Verso la fine dello scorso paragrafo, abbiamo accennato i contenuti di questo editoriale, elencando alcune tipologie di videogiocatori (ovviamente non abbiamo alcun pregiudizio verso di loro), di cui tratteremo in primis i difetti. I casual gamers, secondo la mia modesta esperienza, rappresentano la categoria più in assoluto dedita alla semplificazione impersonificata. Molti ne fanno parte perché lavoratori senza tempo libero, oppure perché iPad e Galaxy fanno ganzo. Se anche tu, come me ne conosci qualcuno, sai di cosa parlo.

Casual Gamers: ormai escono tutti quanti dalle fottu** pareti!

Questa tipologia di giocatori non riesce a capacitarsi dell’esistenza di videogames al di fuori di Angry Birds o Farmville. Pertanto non stupitevi se di fronte ad una vostra partita a Kingdoms of Amalur alcuni rimangono sbigottiti perché non indossate un’ armatura avente come prerequisiti 28 di destrezza e 56 di forza. Inutile provare a spiegare in certi casi, come e perché. Ma non finisce qui! Segnalate al vostro conoscente la possibilità di prendere il comando e muoversi per la mappa come più lo aggrada. Risultato? Senso di spaesamento e vertigini fanno da padroni della situazione; la mancanza di un obiettivo, di uno scopo ben preciso, vi fa apparire ai suoi occhi un alieno. Quindi, dopo aver poggiato il mouse inizierà inevitabilmente la lunga interrogazione: “Ma come fai?” “Perché?” “Ma dove lo trovi il tempo per fare tutto questo?” “No, tu sei pazzo. Io con il lavoro che faccio, non potrei mai perder tempo così!”

Un consiglio? Spegnete il PC e cercate un Sudoku!

I CALCIOFILI

Strano a dirsi, i calciofili rappresentano la categoria più vicina ai ruolisti. Tra tattiche e strategie infatti (ben differenti rispetto al dover scegliere quando consumare una pozione), non vedono l’ora di giungere al calciomercato per acquistare Messi nel ruolo di prima punta del Pizzighettone. Un tipico scambio di battute tra un calciofilo e un ruolista durante una sortita del vostro Dovakhiin in prossimità di un campo di rifugio dei Rinnegati:

  • C: “Ma scusami, possiedi si o no, quella spada di cui mi parlavi ieri?
  • R: “Quale? Questa??”
  • C: “Si, l’Aquila Rossa!”
  • R: “Ebbene?”
  • C: “Fai azione di sfondamento e taglia per il campo centrale!”
  • R: “…”

Ma per un calciofilo (dopo il falso interesse iniziale) la noia giunge presto. Il non poter agire velocemente in contropiede, perché un troll vi sta massacrando, il dover stare inerti di fronte ad un attacco che ha confuso il vostro pg (magari mentre state facendo una partita a DA:O, per fare un esempio) per il nostro caro amico calciofilo, denota un senso d’ingiustizia, pari a quello di un arbitro che fischia un fuorigioco inesistente.

Volete un secondo consiglio? Prendete un joypad qualsiasi e fatevi massacrare dal vostro amico in un’ amichevole di FIFA 12 (anche in maniera consenziente).

FANBOY

I fanboy rappresentano la mia categoria preferita. Di fronte all’evidenza continuano a negare l’esistenza di piattaforme differenti dalla loro, inferociti roteano gli occhi e con grande trollismo giungono ad affermare che Baldur’s Gate fa schifo e che il progenitore degli RPG è Final Fantasy.

Un Fanboy ha sempre ragione. Ricordatelo o perirai d’innanzi le sue argomentazioni.

Magari lì per lì gli dai ragione – ti prego, basta con le idiozie! – e lui con sguardo innocente ti supplica di dimostrargli il contrario per poi magari sfottervi.

  • FB: “La miaaa PS3 gli spacca il cul* al tuo rottame (Identificabile con un Phenom X4 Black Edition, HD 6770 e 8gb di Ram).
  • R: “Va bene. Però non puoi non ammettere l’utilità della combinazione Mouse-Tastiera. È più preciso di un joypad.”
  • FB: “Joypad è sacro. Si vede che ti accontenti!”
  • R: “Anche per Skyrim?”
  • FB: “Per tutto, anche per gli RTS!”
  • R: “…”

In questo caso, consiglio vivamente di scappare prima di commettere reati penali.

FPS LOVER

La categoria in questione, rappresenta l’ultima tappa del viaggio, che abbiamo brevemente percorso insieme. Assettati di sangue, distruttori in perenne movimento (manco fossero gli atomi di Leucippo), amanti delle nano-tute, questi giocatori incalliti non sopportano alcuna linea di dialogo.

Agili e svelti come un giaguaro, sono sempre pronti a skippare qualsiasi video in-game, salvo poi grugnire se non hanno capito neanche gli obiettivi preposti dalla missione. D’altronde, non c’è niente che non possa esser risolto con una buona dose di piombo, no?

CONCLUSIONI

Giunti al termine voglio precisare, come certamente è apparso chiaro fin da subito,  che l’intento di questo elaborato è stato fin da subito quello di sdrammatizzare alcuni comportamenti che spesso (senza volerlo) possono in un qualche modo, rendere difficile la comunicazione tra giocatori aventi opinioni, pretese e perché no, gusti differenti.

Comunque, prima di lasciarvi in queste ultime righe volevo chiedervi: ricordate un famoso e antico detto? Il mondo è bello, perché vario. Niente di più vero, in queste poche e semplici parole.

Gira di qui, gira di là, c'è sempre qualcosa da fare!