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Sovereign 2016-11-27T11:24:49+01:00
La Sovereign.

La Sovereign.

La Sovereign, nave ammiraglia dello Spettro ribelle Saren Arterius, è un’enorme corazzata lunga quasi due chilometri dal potenziale distruttivo senza pari nell’intera galassia.

Dotata di un spessa corazza e di barriere cinetiche fuori dal comune, la Sovereign si è dimostrata in grado di assorbire anche il fuoco più pesante senza mostrare alcun segno di cedimento strutturale; come se ciò non bastasse il suo cannone principale è in grado di perforare le barriere cinetiche e la corazza delle migliori navi da guerra

Turian con un solo colpo.

I dati raccolti intorno all’affaire

Eden Prime dimostrano la capacità dell’ammiraglia di Saren di generare potenti campi di forza  utilizzati per atterrare sulla superficie del pianeta, implicando di fatto la presenza di un enorme nucleo di
elemento zero in grado di produrre una quantità inimmaginabile di energia.

Non è chiaro dove Saren sia riuscito ad ottenere una nave del genere, né lui si è mai premurato di chiarirlo al

Consiglio, dando così adito a diverse speculazioni: la sofisticata tecnologia che sta dietro a questo colosso dello spazio ha indotto alcuni a ritenere che essa sia di origine
Geth ma per altri esperti potrebbe trattarsi di un antico manufatto
Prothean rinvenuto da Saren in chissà quale oscuro recesso della galassia.

Ma queste teorie poggiano su fragili (anche se rassicuranti) fondamenta in quanto la struttura, la massa, la fisionomia e la potenza dalla Sovereign sono ben lontane sia dalle navi da guerra Geth conosciute sia da tutti gli artefatti Prothean finora rinvenuti, esse sembrano piuttosto indicare un’origine diversa e completamente aliena o forse risalente a un tempo ancora più remoto rispetto all’apogeo della civiltà Prothean. In particolare il comandante Shepard, dopo essere entrato in contatto con la sonda Prothean di Eden Prime e aver visto le confuse immagini del genocidio che colpì quella specie, crede che la Sovereign sia una nave da guerra degli esseri sintetici noti come Razziatori, i carnefici dei Prothean, poi misteriosamente scomparsi senza lasciare traccia.

L’equipaggio è formato in gran parte da Geth e da

Krogan mercenari, l’ossatura delle forze radunate da Saren per costituire il suo esercito privato.

 

La vera natura della Sovereign

La Sovereign svela la propria natura.

La Sovereign svela la propria natura.

E’ su

Virmire che i nodi del tradimento di Saren vengono al pettine e il comandante Shepard comprende che la posta in gioco è molto più alta della caccia a uno
Spettro rinnegato: c’è in gioco il destino dell’intera galassia. Su questo lussureggiante pianeta il comandante Shepard scopre un impianto fatto costruire da Saren al fine di trovare una cura per la genofagia dei Krogan in modo da poter costituire un esercito di questi violenti guerrieri appositamente creati in laboratorio e completamente sotto il suo controllo. Sempre in questa base segreta su Virmire, il comandante Shepard scopre la vera natura della Sovereign.

La Sovereign non è un artefatto dei

Razziatori come il comandante pensava, essa è un Razziatore e più precisamente è l’avanguardia che annuncia il ritorno in forze della sua specie.

I Razziatori sono delle  sofisticate IA completamente senzienti che ogni 50.000 anni fanno ritorno dallo spazio oscuro dove dimorano in stato ibernazione per annientare ogni forma di vita organica avanzata che trovano nella galassia. Il loro periodico ritorno segna la fine di un ciclo “concesso” alla vita organica per svilupparsi ed evolversi secondo – almeno nelle  linee essenziali – dei “binari prefissati” dai Razziatori stessi: la Cittadella e i portali galattici creati da loro (“Voi esistete solo perché ve lo permettiamo e vi estinguerete perché Noi esigiamo”).

La Sovereign rivela al comandante che il termine “Razziatori” è stato coniato dai Prothean per dare un nome alla propria distruzione e che questi non sono stati i primi ad essere stati annientati né che le specie del presente ciclo saranno le ultime. La Sovereign parla dei Razziatori come entità superiori, come “il pinnacolo dell’evoluzione e dell’esistenza” e proprio per questo la loro natura – come le loro motivazioni – non può essere compresa da esseri inferiori (“Dinanzi a Noi siete nulla”).

L’insondabilità delle loro motivazioni  ammanta le sprezzanti risposte che la Sovereign riserva alle domande del comandante Shepard, limitandosi nei fatti a dire che loro riportano l’ordine nel caos dell’evoluzione organica (definita come un errore).

La Sovereign quando si riferisce alla sua specie usa spesso il termine “Noi”  rafforzato in un passaggio particolare del suo discorso con “Noi siamo Legione” (un chiaro riferimento biblico) sottintendendo l’esistenza di un forte legame intercorrente tra i Razziatori, una solida collettività che condivide metodi e fini. Ogni Razziatore sembra però mantenere una certa autonomia dal tutto in quanto la Sovereign si presenta come tale, ovvero come un Io senziente. Ma questo Io non sembra coincidere con un individuo: esso è un Io plurale, un’entità collettiva dotata di una propria identità (“Ognuno di Noi è una nazione indipendente, privo di debolezze”).

 

L’avanguardia della distruzione

Al termine del ciclo che vide la distruzione della civiltà Prothean tutti i Razziatori si ritirarono nello spazio oscuro per celare la loro esistenza alle nuove specie in ascesa nella galassia. La Sovereign rimase invece indietro, mantenendosi in uno stato di semi-ibernazione in un luogo remoto della galassia con il compito di monitorare l’evoluzione della vita organica e di dare il segnale d’inizio della mietitura quando avesse ritenuto che i tempi fossero ormai maturi.

L’avvento dei Razziatori da innumerevoli cicli giungeva improvvisamente e sempre nello stesso modo, colpendo al cuore la civiltà galattica: la

Cittadella.

Quest’ultima non è una stazione spaziale qualsiasi bensì un portale galattico che conduce alla spazio oscuro dove i Razziatori attendono il momento del loro ritorno. L’avanguardia dell’invasione lanciava un segnale ai Custodi della Cittadella che aprivano il portale galattico dando inizio così alla mietitura. L’attacco iniziale aveva effetti devastanti: tutte le civiltà galattiche, siano esse un grande impero come quello dei Prothean o una comunità galattica composta da specie diverse venute ad accordi, hanno insediato il proprio governo centrale proprio sulla Cittadella.

Con la distruzione del centro politico il resto della galassia rimaneva di fatto senza una guida e incapace di opporre una resistenza organizzata all’invasione, facilitando il compito dei Razziatori.

Ma in questo ciclo le cose non andarono così: i Custodi della Cittadella non risposero al segnale lanciato dalla Sovereign.

Gli ultimi Prothean sopravvissuti al massacro nascondendosi nelle viscere di

Ilos, per lo più personale scientifico di massimo livello, erano riusciti a raggiungere la Cittadella  in un viaggio di sola andata attraverso un piccolo portale galattico da essi stessi costruito nella struttura di ricerca sul pianeta, noto come il “Condotto”. Una volta sulla Cittadella gli scienziati Prothean riuscirono a sabotare la ricezione del segnale dei razziatori da parte dei Custodi. Il destino di quei coraggiosi scienziati Prothean, rimasti bloccati sulla Cittadella, è ignoto (molto probabilmente morti di inedia a causa della mancanza di cibo) ma il loro sacrificio lasciò una preziosa eredità per il ciclo successivo.

La Sovereign fu perciò costretta ad indagare e a cercare alleati nascondendo al contempo la propria natura per anni se non secoli  per non allarmare le specie organiche (come suggerisce Vigil). L’incontro con lo Spettro Turian Saren Arterius rappresentò una svolta, egli era lo strumento più adatto per la Sovereign e per i suoi fini: Saren era uno Spettro, anzi era il miglior Spettro di cui disponesse il Consiglio, in grado di accedere a qualunque informazione e di andare ovunque senza dovere renderne conto a nessuno. La Sovereign propose a Saren un patto di alleanza: se lui l’avesse aiutata a scoprire come aggirare il problema della mancata ricezione del segnale da parte dei Custodi essa  in cambio avrebbe garantito la sua (e di tutti gli organici che lo avrebbero seguito) elevazione a uno stadio evolutivo superiore e quindi la sua sopravvivenza alla distruzione portata dai Razziatori.

I fatti successivi dimostrano che questo era un patto avvelenato: per la Sovereign Saren era un mero strumento dotato di una contingente utilità; una volta raggiunto il suo scopo il Razziatore non avrebbe esitato a mostrare il vero volto di quello stadio evolutivo superiore, quello dell’indottrinamento, forse l’arma più terribile di cui dispongono i Razziatori.

La Sovereign si camuffò da semplice nave ammiraglia di Saren in modo da poter viaggiare per la galassia in cerca di alleati. Tra tutti gli alleati radunati dallo Spettro Turian i Geth furono quelli più importanti da un punto di vista militare oltre che da un punto di vista di sicura fedeltà. I Geth videro nella Sovereign l’apice dell’evoluzione sintetica e iniziarono a venerarla come una divinità, garantendole la più completa obbedienza.

Non tutti i Geth decisero di seguire la Sovereign, provocando di fatto una dolorosa frattura all’interno del Consenso Geth, ma coloro che la seguirono oltre il Velo di Perseo erano abbastanza numerosi da costituire una seria minaccia militare per la comunità galattica.

Una volta che Saren riuscì a comprendere il messaggio delle sonde Prothean recentemente rinvenute (una fu la causa scatenante l’attacco a Eden Prime) attraverso il cifratore ottenuto con l’inganno dal Thorian, i pezzi del puzzle erano ormai al loro posto. Se il Condotto di Ilos aveva provocato la prima seria deviazione dai binari prefissati dai Razziatori dopo innumerevoli cicli, quello stesso portale costruito in segreto dai Prothean era ora la chiave per riportare il presente ciclo su quei binari.

La Sovereign, nonostante la sua potenza, non era in grado di affrontare (nemmeno con la potenza militare fornita dai Geth) tutta la comunità galattica unita per contrastarne la minaccia. L’attacco doveva essere portato con rapidità e in modo efficacie per chiudere la partita con successo: la Sovereign doveva bypassare la mediazione dei Custodi  per attivare il portale della Cittadella interfacciandosi direttamente con essa. Ma per farlo aveva bisogno di tempo e di essere protetta dal probabile fuoco concentrato nemico.

 

Sovereign: ultimo atto

L'attacco alla Cittadella.

L’attacco alla Cittadella.

La Cittadella fu attaccata improvvisamente dalla Sovereign, affiancata da una flotta Geth, che mise in seria difficoltà la flotta posta a difesa della stazione spaziale e del Consiglio. La nave ammiraglia della flotta del Consiglio, l’Ascension, diede immediatamente ordine di chiudere le braccia della Cittadella per proteggere il

Consiglio dall’attacco ma non ricevette  alcuna risposta dal centro di controllo.

Il centro di controllo della Cittadella era già caduto nelle mani di Saren che aveva guidato una squadra di infiltrazione Geth all’interno della stazione spaziale attraverso il Condotto di Ilos.
Saren e i Geth si sbarazzarono facilmente della sicurezza della stazione e diedero avvio alla procedura di chiusura delle braccia. La Sovereign si lanciò a tutta velocità verso la Cittadella che si stava chiudendo, travolgendo le corazzate Turian che cercarono di sbarrargli il cammino. Le braccia della stazione si chiusero dietro la Sovereign che iniziò immediatamente la procedura di interfacciamento con la Cittadella allo scopo di aprire il portale galattico e consentire il ritorno dei Razziatori.

Scacco matto, o almeno così sembrava. Infatti il comandante Shepard e la sua squadra erano già sulla Cittadella – giunti anch’essi attraverso il Condotto – e si stavano lanciando all’inseguimento di Saren, facendo piazza pulita dei Geth che cercavano di sbarrargli la strada. Shepard giunse appena in tempo per fermare Saren e per prendere temporaneamente il controllo della Cittadella grazie a un disco fornitogli da Vigil, riuscendo ad aprire le braccia della Cittadella. In quel momento si materializzarono dal portale galattico nei pressi della Cittadella i rinforzi nella forma della Quinta Flotta dell’

Alleanza dei Sistemi, guidata dall’Ammiraglio Hackett (avvisato della minaccia da Joker, il pilota della Normandy).

Al fine di fermare Shepard e riprendere il controllo della Cittadella, la Sovereign rianimò il corpo di Saren – attraverso gli impianti cibernetici che si era premurata di fornirgli – collegando la propria coscienza con ciò che rimaneva dello Spettro Turian. Ma Shepard e la sua squadra riuscirono a distruggere quel costrutto provocando un momentaneo corto circuito nei sistemi della Sovereign. Con gli scudi cinetici abbassati, la Sovereign fu infine distrutta dal bombardamento concentrato di ciò che rimaneva della Quinta Flotta, supportata dalla Normandy.

Videogiocatore dalla tenera età di 5 anni, golgoth ha creato RPG Italia mentre studiava medicina. Finiti i tempi da studente continua ancora a seguire con passione la propria creatura, divertendosi, da buon nostalgico dei tempi che furono, a rigiocare periodicamente vecchie glorie del passato quali Monkey Island o Magic Carpet, senza disdegnare i titoli più recenti (soprattutto RPG, ovviamente).