Descrizione
Origini
Originariamente Omega era un asteroide ricco di elemento zero dalla crosta dura e impenetrabile tanto che i
Lo sfruttamento dei giacimenti di elemento zero celati all’interno dell’asteroide fu possibile solo diverse migliaia di anni dopo quando la collisione con un altro asteroide spezzò Omega in due. Questo evento diede il via a una vera e propria “corsa all’oro”: un fiume di privati e corporazioni si precipitò su Omega alla ricerca di ricchezza e posizioni di potere.
Man mano che gli spazi disponibili andarono esaurendosi, la costruzione degli impianti di estrazione e lavorazione dell’elemento zero non poterono far altro che svilupparsi in verticale, finendo per delineare la stazione spaziale di Omega così come oggi la conosciamo, con la sua peculiare forma a medusa.
Al fine di impedire nuove collisioni, la stazione è stata dotata di enormi generatori di campi di forza in grado di deviare detriti e altri corpi celesti in avvicinamento.
La “Cittadella” dei Sistemi Terminus
Una terra dalle opportunità di questo calibro, per di più situata in un settore caratterizzato da grande autonomia politica quali sono i
In assenza di un vero e proprio sistema di governo e di una riconosciuta forza di polizia, questi gruppi ebbero facile gioco nel conquistare posizioni di potere attraverso attività illecite, inganni e uso della forza bruta.
Omega divenne così uno dei centri principali di produzione e traffico di droga, armi e eezo. Tutta questa economia sommersa è sotto il controllo dei diversi gruppi di criminali e mercenari (su Omega, in particolare, il confine tra i due è molto labile) che si spartiscono il potere all’interno della stazione.
Tra i gruppi mercenari più influenti ci sono il
La popolazione della stazione si attesta su circa 8 milioni di abitanti ed è caratterizzata da una grandissima varietà di specie, comprese quelle che non possono mettere piede sulla
Una parte della popolazione è composta da lavoratori impiegati nell’estrazione e nella raffinazione dell’elemento zero. Questi lavoratori sentono sulla propria pelle tutto il peso delle bande criminali al potere, conducendo una vita caratterizzata da grande incertezza in quanto esposta a ogni tipo di abuso e di decisione arbitraria.
I bassifondi della stazione sono abitati da vagabondi, emarginati, tagliagole e da persone così povere da non potersi permettere un alloggio. Queste sacche di miseria costituiscono la base sociale su cui si fonda il potere delle bande, quest’ultime attraverso un mirato distribuzione di favori e al mantenimento di qualche parvenza di ordine pubblico riescono ad accreditarsi presso queste persone come l’unico punto di riferimento possibile per uscire dalla situazione di miseria in cui versano quotidianamente.
L’ascesa di Aria T’Loak
Gli equilibri di potere a Omega sono sempre stati caratterizzati da repentini cambiamenti. Questa situazione durò fino alla presa del potere dell’
Aria, infatti, si è imposta come arbitro degli equilibri che governano Omega e dalla sua posizione è in grado di muovere uomini e risorse per raggiungere i propri scopi. Attraverso una spietata e cinica politica di divide et impera, Aria mantiene gli altri gruppi in una posizione di inferiorità dalla quale non sono in grado di minacciarla direttamente.
L’ascesa di Aria ai vertici di Omega è ormai entrata nella leggenda. Il suo passato, prima dell’arrivo sulla stazione, è avvolto dal mistero, si può solo ipotizzare che abbia avuto un trascorso da commando asari in quanto le sue abilità marziali e biotiche – nonché la sua abilità nella gestione delle informazioni – sono di altissimo livello difficilmente raggiungibile senza un addestramento specializzato.
Le sue abilità riuscirono ad attirare l’attenzione di un capobanda Krogan, conosciuto come il Patriarca, il quale decise di allearsi con lei in vista del conflitto per il controllo di Omega che ormai andava chiaramente delineandosi.
Il Patriarca e Aria riuscirono in breve tempo ad aver ragione degli avversari ma non è nelle corde di Omega un’alleanza duratura tale da garantire la sopravvivenza di una forma di governo condiviso per la stazione. Aria colpì per prima e il Patriarca si ritrovò da solo, tradito perfino dai suoi più stretti e antichi collaboratori.
Il duello finale tra i due contendenti ebbe luogo nel locale più famoso di Omega, l’Afterlife. Dopo un durissimo combattimento senza esclusione di colpi Aria riuscì ad avere la meglio sul rivale, strappandogli dal petto uno dei suoi due cuori. L’asari risparmiò il Patriarca in modo che fungesse da esempio per tutti coloro che avrebbero voluto sfidare il suo potere in futuro.
Mass Effect: Incursion
Nel 2183 Aria T’Loak indagò su un gruppo di schiavisti Sole Blu che stava commerciando schiavi umani con i
Mass Effect 2
Nel 2185, forse come ritorsione, i Collettori usarono i Vorcha per far dilagare un’epidemia letale per qualunque specie tranne che per gli Umani e per gli stessi Vorcha, con l’intento di uccidere tutti gli alieni della stazione e poterne rastrellare i superstiti umani in seguito, tuttavia l’epidemia fu curata dallo scienziato
Mass Effect: Invasion
Dopo la sconfitta dei Collettori da parte di Shepard (sempre nel 2185)
Per ottenere l’accesso esclusivo al portale Cerberus conquistò Omega usando un’abile stratagemma: usarono i Corrotti (creature create da Cerberus frutto degli esperimenti con la tecnologia trovata nella base dei Collettori) come diversivo allontanando Aria T’Loak dalla stazione spaziale e intrappolandola nella “Elbrus”, la corazzata di Cerberus comandata dal Generale Oleg Petrovsky che poi invase la stazione usando le sue squadre addestrate e la confusione iniziale creata dall’assenza di Aria.
Nonostante le numerose perdite e la fuga di Aria dall’Elbrus, alla fine Cerberus conquistò la stazione e minacciò Aria di bombardarla nel caso in cui non si fosse arresa.
La stazione passò quindi sotto il controllo del Generale Oleg Petrovsky, che né gestì la violenta popolazione civile brevettando i
Mass Effect 3: Omega
Nel 2186 Aria riprese Omega coordinandosi con Shepard e con i Talon, un gruppo mercenario minore che cercò di resistere all’invasione.