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Il Numidium 2016-11-27T11:24:17+01:00

Il Numidium nelle mani dell’Impero

Il Numidium era destinato a risorgere più volte dalle proprie ceneri come la Fenice.

L’enorme golem di fattura Dwemer, dopo i tragici eventi della Battaglia della Montagna Rossa (che si era consumata nell’anno 700 della Prima Era), era finito nelle mani del Tribunale il quale, verso la fine della Seconda Era, lo cedette al mitico Imperatore Tiber Septim (il primo “Dragonborn”), assurto, dopo la morte, tra i Nove Divini col nome di Talos. Si trattò di un’abile mossa politica del Tribunale per garantirsi di mantenere intatto il suo potere su Morrowind e godere, allo stesso tempo, del favore dell’Imperatore, la cui avanzata si preannunciava inarrestabile.

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Statua di Tiber Septim a Bruma come vista in “TES IV: Oblivion”

Per impossessarsi dell’intero continente, Tiber Septim pensò di cercare di riattivare il Numidium e chiese al suo arcimago Zurin Arctus di studiare il problema e trovare un nuovo Cuore. Ovviamente l’originale Cuore di Lorkhan era indisponibile in quanto tenuto saldamente in pugno da Dagoth Ur nelle profondità della Montagna Rossa. Il nuovo “motore” fu individuato in una gemma magica con luminescenze verdastre detta la “Mantella” creata con la linfa vitale (o il cuore) dello stesso Arctus che , forse, a questo scopo si sacrificò.

Anche qui abbiamo versioni discordanti: abbiamo però una ragionevole certezza che l’anima di Arctus finì dentro la Mantella ed egli diventò il cosiddetto ”Underking”.

      

L’Underking e la Mantella

Al solito le cose sono alquanto controverse: secondo l’”Eresia Arturiana”, l’Underking, il cui cuore era necessario per la creazione della Mantella, era Ysmir Wulfharth (noto anche come “Ysmir, Drago del Nord”) Re non-morto di Skyrim. Wulfharth, in un primo tempo, si sarebbe alleato con tal Hjalti, giovane e ambizioso generale Nord detto anche “Talos” (ricordiamo che Talos era il nome di Tiber Septim quando assurse a divinità). Quando Talos (il futuro Tiber Septim) fece pace col Tribunale per ottenere il Numidium, Wulfharth si sentì tradito, uccise Arctus e ne assunse le sembianze.

Secondo questa teoria, Wulfharth, Tiber Septim, e Zurin Arctus non possono più essere considerati come individui separati, ma parte della stessa Superanima e costituiscono insieme la divinità conosciuta come Talos. Così è se vi pare.

Come, a questo punto, avrete già certamente rilevato, siamo davanti a un sistema di “scatole cinesi” in cui è vero tutto e il contrario di tutto… sempre che abbia un senso scomodare il concetto di “verità” in una costruzione fantastica concepita esclusivamente a servizio di una serie di videogiochi. Solo di una cosa c’è certezza: fare un ordine definitivo tra versioni così disparate è un’impresa sovrumana.

L’uso del Numidium si rivelò fondamentale per la sconfitta del Dominion Aldmeri (cui abbiamo già accennato qui).

Per altri, comunque, il povero Arctus fu sacrificato da Tiber Septim (che, per giustificarsi, si era inventato un suo tentativo di assassinarlo) per infondere il suo spirito vitale nella Mantella e solo allora diventò l’Underking.

Per controllare il Numidium era necessario un potente artefatto detto “Totem di Tiber Septim” (praticamente un “telecomando”) la cui ricerca sarà fondamentale negli eventi raccontati in “The Elder Scrolls II: Daggerfall”.

L’uso del Numidium si rivelò fondamentale per la sconfitta del Dominion Aldmeri (cui abbiamo già accennato anche qui nel paragrafo dedicato a Valenwood) e, in generale, per la conquista dell’intera Tamriel che si realizzò nell’896, ultimo anno della Seconda Era.

Tiber Septim, per mezzo del Numidium era riuscito a sgominare tutte le famiglie reali del continente e aveva messo sul trono dei monarchi fantoccio a lui fedeli.

L’Underking cercò in seguito di recuperare la Mantella e la propria anima. L’operazione ebbe esiti devastanti: il Numidium esplose in mille pezzi e il cuore venne catapultato in Aetherius (ossia nel Piano Immortale, radice di ogni magia e nel quale vanno le anime dei trapassati). La stessa sorte toccò all’Underking il cui corpo finì incenerito. Il tempo passò. Nei secoli seguenti, i soldati d’elite dell’Imperatore (poi noti come “Blades”) ebbero il compito di raccogliere i pezzi del Numidium. La successiva ricostruzione e riattivazione del Numidium è l’argomento principale di “The Elder Scrolls II: Daggerfall”.

 

La “Distorsione dell’Ovest”

Con l’ascesa al trono di Uriel Septim VII ebbe inizio la “Restaurazione”  (3E 399- 415). Infatti, grazie ai vari distaccamenti dell’ordine delle Blades sparsi in tutte le province di Tamriel, l’Imperatore riuscì a manipolare segretamente gli eventi e a riportare la pace e l’ordine nell’Impero. E’ proprio in questo periodo che si verificano gli eventi di “The Elder Scrolls III: Morrowind”. Ma dobbiamo ricordare che un più giovane Uriel era già presente in “The Elder Scrolls I: Arena”  e in “The Elder Scrolls II: Daggefall”

Uriel Septim in TES II: Daggerfall

E lo incontreremo ancora alla fine della sua vita (anno 433 della Terza Era) nelle prime fasi di “The Elder Scrolls IV: Oblivion”

Uriel Septim in TES: IV Oblivion

Durante il suo regno sia i resti del Numidium che il Totem furono trovati nella Iliac Bay: come prevedibile, si scatenò una furibonda guerra civile per il loro possesso tra le decine di città-stato indipendenti della regione. Le ostilità cominciarono con l’assassinio di Lysandus re di Daggerfall.

Il totem a quel punto passò da una fazione ad un’altra, nessuna delle quali, però, fu in grado di riattivare il golem non disponendo di una fonte d’energia sufficiente. A questo punto entra in campo l’Eroe di “TES II: Daggerfall” il quale, con l’aiuto di Nulfaga (la madre del defunto re Lysandus) recupera sia il Totem che la Mantella, viaggiando addirittura fino al piano Aetherius. Ma quando il Numidium venne messo in moto (non si sa da chi) si verificò un fenomeno imprevisto e sconcertante: la famosa quanto misteriosa “Distorsione dell’Ovest” cui abbiamo accennato in questo articolo nel paragrafo dedicato a Hammerfell.

Tra le altre conseguenze, i vari potentati della Iliac Bay persero forza per cui la guerra si spense automaticamente (il “Miracolo della Pace”), gli Orchi divennero cittadini dell’Impero, Mannimarco re dei Vermi divenne una nuova Divinità e l’Underking sparì definitivamente. Questa fu la vera fine del Numidium originale.

 

Akulakhan

A questo punto la vicenda parrebbe conclusa ma non è così: non dimentichiamoci di Dagoth Ur che, nel suo covo nelle viscere della Montagna Rossa, continuava da moltissimi anni a coltivare la sua sete di onnipotenza. La sua lenta espansione indeboliva gradualmente il potere del Tribunale. Essendo ancora in possesso del Cuore di Lorkhan e avendo, probabilmente, trovato i progetti originali di Lord Kagrenac, si ingegnò a costruire un altro colosso di ottone identico che chiamò Akulakhan.

Una tavola di progetto di Kagrenac

L’Akulakhan in “The Elder Scrolls III: Morrowind

A questo punto entra in ballo la reincarnazione di Lord Nerevar, l’Eroe di “The Elder Scrolls III: Morrowind” (anno 427 della Terza Era) il quale, recuperati i famosi “Strumenti di Kagrenac”, riuscì ad annullare i poteri del Cuore nel Piano Mortale e a sconfiggere Dagoth Ur. Nota: nei giochi il Cuore è praticamente indistruttibile in maniera definitiva se non ricorrendo a cheats: in questo caso, però, non è più possibile completare positivamente la main quest. In conclusione, furono così scongiurate le devastanti conseguenze che l’attivazione del nuovo Numidium avrebbero certamente provocato.

“Per ora” la storia finisce qui.

 

To be continued?

Ma qualche tempo fa Todd Howard, interrogato da un giornalista su quale capitolo della saga avrebbe voluto rifare, rispose “Daggerfall”. Forse questa frase alimentò, in alcuni fans, la speranza che il Numidium facesse la sua ricomparsa in “Skyrim”, ma la diceria non è mai stata confermata.

L’ipotesi è improbabile anche perché Bethesda stessa, ben conscia dell’impatto spettacolare della sua invenzione, nel recente Fallout 3 ne ha già proposto una versione fantascientifica (chi ha completato la main quest di quel gioco sa di cosa parlo). L’ultima apparizione del Numidium è stata nel trailer ufficiale di “The Elder Scrolls V: Skyrim”, nel quale possiamo vederne chiaramente un’immagine scolpita nel Muro di Alduin:

Il Numidium nel Muro di Alduin, rappresentato a sinistra del simbolo di Oblivion

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