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Deus Ex Human Revolution: Detroit 2016-11-27T11:24:00+01:00
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    Deus Ex Human Revolution

    Deus Ex Human Revolution: Detroit

Fantasmi e soldati a distanza

In seguito alla proibizione di esaminare il cadavere del terrorista potenziato, Sarif ha inviato Jensen a recuperare l’hub neurale dell’uomo, all’obitorio, nello stesso tempo, Frank Pritchard, capo della sicurezza informatica delle Industrie Sarif, ha cercato di capire come il terrorista abbia potuto superare così facilmente il firewall della società. L’hub rubato da Jensen fornisce il primo indizio: le azioni dell’infiltrato erano state controllate a distanza da un abile hacker, probabilmente situato nella città di Detroit… 

Interrompere la trasmissione

Per la prima parte di questa missione vi rimando alla lettura di: cappa e spada, seguirla fino al punto in cui sbuchiamo dalle fogne, da qui dobbiamo tenerci sempre a sinistra dei bangers e procedere fino all’ultimo tubo di pietra che ci proteggerà. Stiamo abbastanza tranquilli se non abbiamo svegliato nessuno degli altri ascoltando i loro discorsi, quindi tutto rimarrà immobile e sufficientemente lontano da noi, tranne per l’ultimo elemento, che stordiremo non appena lo intravedremo dal nostro tubo darci le spalle.

Deus Ex Human RevolutionTroviamo, qui sopra, tre potenziali ingressi: una scala, una porta e una porta semisbarrata con delle travi.
Invece di prendere per la spaccatura nel muro (che ci condurrebbe al deposito di armi della missione: Cappa e spada)  prendiamo per la porta, appena entriamo, subito dietro l’angolo, troveremo un primo bangers che sta passeggiando, attendiamo che si fermi nell’angolo, ci starà parecchio perché si fermerà anche a fare pipì, quindi arriviamogli dietro e stordiamolo. Da qui ne intravediamo altri due seduti sul divano, possiamo lasciarli tarnquilli che tanto non ci vedranno; alle spalle di questi intravediamo una scala, saliamoci, e poi se guardiamo ancora in alto vedremo che c’è un’altra scala, quindi con l’ausilio delle casse li presenti aiutiamoci a salire più sopra e poi prendere l’ulteriore scala.

 

Deus Ex Human RevolutionDeus Ex Human RevolutionDeus Ex Human RevolutionCi troveremo ora in zona minata, dovremo oltrepassarla quindi mettiamo la camminata e andiamo lentamente, ci ritroveremo in una stanza vuota, i due bangers sono poco oltre l’ingresso, usciamo quindi all’esterno e ripariamoci dietro il tetto basso, attendiamo che finiscano di parlare e poi stordiamoli, uno alla volta tanto l’altro non si accorgerà di niente. In fondo troveremo l’antenna, e se abbiamo preso il palmare, descritto nella missione di Cappa e Spada,  abbiamo anche la password (5962), altrimenti hackeratelo. Una volta fatto Malik verrà in vostro soccorso con l’elicottero che troverete sul tetto sopra di voi.

Deus Ex Human RevolutionDeus Ex Human RevolutionMalik però ci condurrà in un’altra zona obiettivo per la missione seguente, e non potremo andarcene fino a quando non l’avremo conlcusa, né, avremo, in seguito, la possibilità di tornarci. Viaggiate leggeri in inventario quindi.

 

Ombre Sfuggenti

I dati recuperati dall’hub neurale del terrorista deceduto hanno condotto Jensen in un complesso industriale abbandonato a Highland Park. Condotto sul posto da Faridah Malik, Jensen inizia a controllare la zona, senza sospettare minimamente ciò che scoprirà…

Controlla gli indizi a Highland Park

Deus Ex Human RevolutionMalik ci condurrà di filata in una fabbrica abbandonata, luogo in cui il presunto hacker potrebbe nascondersi, ma appena faremo l’ingresso all’interno un filmato ci mostrerà il potenziato che ha ucciso Megan e quasi ucciso Jensen, accompagnato da altri due belli grossi come lui.
Dovremo quindi indagare in questa fabbrica.
La prossima porta che troveremo ci condurrà in un luogo all’esterno, da qui, prima di arrivare al punto obiettivo, abbiamo circa tre piani da esplorare, e volendo potremo stordire tutti in quanto non è complicato. Questo ci frutterebbe diverse cose: punti esperienza, armi e munizioni, virus nuke e worm stop con i terminali, nonché disattivare molte telecamere e impossessarci di svariate password. Ma se non abbiamo voglia di fare tutto ciò possiamo molto semplicemente tenerci a sinistra, girare intorno al camion, prendere una cassa li presente e posizionarla vicino alla cassa grande, salire sopra quel palchetto per discenderne dall’altro lato, hackerare la porta del cancello (7984) e salire sulla scala di ferro.

Proseguire indisturbati fino alla prossima porta, qui facciamo attenzione al soldato all’esterno, ma è solo e potremo evitarlo in quanto alla fine del primo tratto diritto troveremo, alla nostra sinistra, un condotto che ci condurrà in una tromba interna con altre scale metalliche, dopo due scale c’è ancora un condotto se vogliamo esplorare, altrimenti scendiamo tutte e tre le scale e ci ritroveremo proprio in prossimità dell’ascensore obiettivo (occhio alla telecamera se non le avete disattivate).

Deus Ex Human RevolutionDeus Ex Human Revolution

Questo ascensore ci porterà giù di 4 piani, appena si aprirà nascondiamoci subito nelle casse davanti a noi a diamo un’occhiata in giro: nel nostro livello ci sono due soldati e un robot cazzuto, sopra, nelle passerelle, altri tre soldati, non ci sono telecamere.

Detroit: Deus Ex Human RevolutionGuardando alla mappa vediamo che dovremo oltrepassare tutto il piano per arrivare all’altro ingresso obiettivo, e per arrivarci dovremo passare per forza per un altro piano. Diciamo intanto che l’uscita migliore da prendere in questo livello è proprio quella di fronte a noi, e per arrivarci con facilità è meglio passare alla nostra sinistra, dove vediamo dei ripari e, in fondo, delle casse; una di queste ci servirà come scalino per poter passare al di sopra della transenna e trovarci in una zona franca, qui anche un lanciarazzi, e volendo un condotto che ci porta in altre zone di questo stesso livello in punti strategici per colpire i nemici qualora volessimo fare piazza pulita.

Deus Ex Human Revolution Deus Ex Human Revolution

Se propendiamo per questa soluzione, pur senza farci vedere, il robot è meglio che lo lasciamo per ultimo, sempreché abbiamo l’arma adatta per metterlo ko (granata EMP). Come dicevo in fondo c’è l’uscita che ci condurrà nel corridoio centrale, una scala di ferro e due soldati, che però si separeranno, a metà corridoio e, in fondo, l’ufficio dove potremo disattivare diverse cose, ma non la torretta che intravediamo di la. Questa zona è parecchio tosta ma si può fare…
(potrete, volendo, evitare tutta la parte sottostante sempliemente entrando nel condotto, posizionato subito alla vostra sinistra dietro a due scatoloni (vedi mappa allegata sopra e sotto), appena passata la porta dell’ufficio centrale, il quale vi condurrà all’interno delle celle di detenzione e alle spalle della torretta, dove c’è un solo soldato di guardia; qui dovrete solo stare attenti anche ai minimi rumori, poiché basta uno scatolone che cade e vi sentiranno, dovrete poi hackerare una barriera per essere al sicuro e vicini all’obiettivo)

Deus Ex Human RevolutionIn alternativa, dopo aver disattivato alcune telecamere, torniamo indietro fino alla scala di ferro, saliamoci e: se prendiamo le scale di sinistra verremo condotti alle passerelle superiori del livello in cui eravamo, dove ci sono tre uffici e tre nemici, e anche due telecamere, se invece voltiamo a destra proseguiamo per un tratto, poi saliamo gli scalini ed apriamo la porta, hackeriamo il terminale per disattivare la telecamera posizionata nella stanza adiacente delle armi, poi entriamo nell’altra porta e ci troveremo dentro un ufficio con un terminale e due porte laterali, di cui una nascosta da degli scatoloni. E’ possibile che se provate ad hackerare il terminale i soldati la fuori vi vedranno, tuttavia è in questi terminali che potremmo disattivare le telecamere del piano (ma non è il caso di questo specifico ufficio), quindi se vi riesce bene (se avete il potenziamento per non farvi beccare sarà facile) altrimenti cercate di andare in stealth o di stendere uno ad uno i tre li presenti. Praticamente ci troviamo nelle passerelle sopra la stanza della torretta, che, anche se più in basso, è comunque pericolosa.

 

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Se decidiamo per lo stealth ci conviene passare a sinistra, nella porta libera, il soldato al centro è abbastanza preso nelle sue cose, attenzione alla telecamera in fondo e poi dirigiamoci verso l’altro soldato che fa la spola tra un ufficio e il parapetto; qui possiamo evitarlo abbastanza facilmente, e proseguire tenendoci nel muro di sinistra, proprio dietro il muro c’è infatti l’altra telecamera, posizionatevi sotto di questa, osservate i suoi sensori, e, appena fuori tiro infilatevi nella porta di fronte. In questo modo abbiamo evitato in toto la zona della torretta giù da basso e siamo nella nostra zona obiettivo.
(l’ufficio dietro la torretta ha il terminale per disattivare questa telecamera e un’altra di sotto, e anche alcune cose utili)
Scendiamo le scale e dopo la porta in fondo dovremo andare a destra, a sinistra infatti ci ributteremo nel livello della torretta, a destra facciamo attenzione all’ultima telecamera, che sorveglia un ufficio, possiamo entrarvi e disattivarla hackerando il terminale.
Dalla telecamera l’ufficio è destra, e se vogliamo arrivare subito all’obiettivo dovremo proseguire di qua, se andiamo a sinistra troveremo le stanze interne della sorveglianza della FEMA, quindi: spogliatoi, uffici, sala d’aspetto e anche due dipendenti interni,  che se ci vedono ci fermano e ci chiedono che cosa facciamo li, se abbiamo recuperato i dati dai vari terminali questa fase la supereremo indenni, altrimenti dovremo stenderli.  A destra ci attende l’ascensore che ci porterà al piano interrato. Qui possiamo procedere spediti fino a quando non troviamo una porta rossa, parecchio più avanti (inutile guardarsi intorno qui non troveremo nulla, anche se ormai il vostro inventario sarà colmo). Nei pressi della porta ci sarà l’autosave, voi fate il vostro fisso, e preparatevi un attimo.

Lawrence Barrett

Benché abbiate preferito, come me, sempre la via dello stealth e del tramortimento, di certo non vi sarete fatti mancare delle buone armi a cui fare affidamento se le cose si mettessero male… questo è il caso in cui è meglio tirarle fuori; un fucile di precisione, i vostri pugni, o l’arma stordente non vi saranno di alcun aiuto, un buon fucile a pompa, potenziato magari, e con proiettili a volontà, o un fucile d’assalto, anche lui con un po’ di potenziamenti e parecchie munizioni, sarebbero da preferire. Il nostro target, Barrett, lo abbiamo visto all’inizio del livello nel filmato, e pare anche più grosso di quello che ci ha steso la prima volta. Qualche granata a frammentazione sarebbe anche utile, una potrebbe anche bastare per iniziare bene. Salviamo, entriamo, e attendiamo la fine del filmato. Qui ci troveremo Barrett proprio di fronte, impiegherà qualche secondo, prezioso per noi, prima di iniziare a sparare. Il luogo in cui vi trovate è quadrato, ci sono delle colonne su tutti i lati e anche degli altri nascondigli, ma casse e roba simile in questo caso non ci aiuteranno, anzi, potrebbero rivelarsi pericolosi in quanto un po’ ovunque sono disseminate bombole di gas e estintori, e Barrett oltre a sparare lancia granate a casaccio, due o tre insieme andando a finire ovunque (in un caso Barrett si è suicidato con le sue stesse bombe ahrahrahr). Dal punto in cui vi trovate, se avete una granata lanciategliela subito, poi infilatevi a destra dove ci sono due bombole di gas e sarete coperti dalla colonna, e sarà anche un po stordito, tirategliele entrambe e cercate di colpirlo! Nel muro, e a terra vicino a voi, ci sono degli estintori, tutto in quell’angolo, tirategli anche quelli; se tutti i vostri colpi andranno a segno ora sarà sufficiente una raffica o due per stenderlo. Questa è la procedura mirata e precisa, e serviranno svariati tentativi, in alternativa potete provare a girare per la stanza in cerca di altre cose da lanciargli, ma sarete comunque un bersaglio se non è stordito, e, occhio a non avvicinarvi troppo, se vi prende vi riduce la salute a un lumicino.

Una volta sconfitto potrete fare man bassa di ciò che trovate, spazio nell’inventario permettendo. Ora è tempo di uscire e andare da Malik all’elicottero.

Sospetti di cospirazione

Per quanto mi irriti ammetterlo, mi serve il tuo aiuto… Quel segnale che hai interrotto nel territorio dei Baller era attivo da quasi un anno… E’ proprio questo il punto. Gli accessi avvenivano tramite una backdoor all’interno del nostro firewall, di cui nessuno mi ha mai parlato.

Tornando alle Industrie Sarif dopo aver ucciso Barrett, Pritchard ci chiederà di raggiungerlo nel nostro ufficio, allo stesso tempo Sarif vuole che andiamo da lui a fare rapporto, ma dal tono di Pritchard sembra sia il caso di passare prima da lui.
Qui Pritchard ci metterà al corrente di una falla nel sistema, e secondo lui riconducibile a Sarif stesso, il quale sembra abbia trasmesso una ingente quantità di dati prima ancora del primo attacco, avvalendosi di una backdoor creata appositamente nel sistema all’insaputa di tutti, permettendo così agli attentatori di infiltrarsi nel sistema e rendere vane tutte le operazioni di sicurezza. Ci chiederà di scoprire cosa c’è dietro, non ci resta altro da fare che affrontare Sarif.
Sarif sta sull’evasivo, non vuole o non può rivelarci la natura dei dati, ma con un po’ di accortezza riusciremo nell’intento.

In pratica Sarif lo si può convincere con svariate opzioni di dialogo, anche rifocalizzando spesso sulla questione e infine placarlo porterà al risultato, in alternativa mettetevi subito sulla difensiva per due o tre volte e infine placatelo, cederà e ci dirà che invierà i dati nel nostro computer, ma che quello che leggeremo cambierà per sempre le cose.

Andiamo quindi nel nostro ufficio e leggiamo la posta, ci sono 4 nuove email, tre di Sarif, dove leggiamo che i nostri genitori erano in realtà genitori adottivi, e data la natura disturbata della nostra madre adottiva non si sa come siano riusciti a procurarsi questo figlio. Altre due rivelano i nostri risvolti psicologici ufficiali che hanno decretato il nostro allontanamento dagli Swat, ma l’investigatore pagato da Sarif per saperne di più smentisce questi fatti e evidenzia come siano stati manovrati con il solo scopo di distruggere la nostra immagine. Infine c’è un’altra email di Athena Margolis, la quale ha degli altri sospetti per il furto della norapozina, e ci invia i dati d’accesso dell’ufficio di un dipendente, quindi possiamo continuare anche questa investigazione, infilandoci prima in questo ufficio, e poi, in base a ciò che leggiamo nel computer di questi, andare al piano di sotto nell’ufficio dell’addetta alle vendite. In questo frangente Pritchard ci chiederà come sono andate le cose con Sharif, ma noi diremo semplicemente che ce ne occuperemo noi. Come avrete potuto notare, Pritchard, ci ha fermati all’uscita del nostro ufficio, quindi è in giro per lo stabilimento e il suo ufficio è vuoto. Una passeggiata nel suo ufficio, e l’abilità Hacker a livello 5, ci consentiranno di accedere al suo computer e ne leggeremo delle belle. (la questione di Sarif e Pritchard termina, per ora così, ma avrà dei risvolti in seguito attivando anche una missione a se stante) Ora è tempo di tornare da Sarif per dargli tutti i dettagli della missione appena superata e di ciò che ci ha rivelato Barrett prima di crepare.
Qui sapremo che è tempo di recarci in Cina. Prima di partire assicuratevi di aver conlcuso tutte le missioni secondarie di Detroit, difficilmente si potranno portare a termine successivamente.

 

 

Autore:

Mi piace fare quello che mi pare e piace