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Recensione The Incredible Adventures of Van Helsing III 2016-11-27T11:24:19+01:00
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    Recensione The Incredible Adventures of Van Helsing III

Col terzo capitolo si conclude la Saga del prode cacciatore di mostri che ci diverte dal 2013, quando la semi sconosciuta Neocore Games riuscì a rinfrescare il genere degli H&S che stava progressivamente spegnendosi dopo il rilascio del controverso Diablo 3.
La saga ha ripreso praticamente tutti gli stilemi dei Diablo-like, salvo il respawn selvaggio, calando però le storie in un universo neo gotico misto di ambientazioni fantasy e tecnologie Steampunk, con ambientazioni varie e coloratissime brulicanti di mostri bizzarri creati o evocati da scienziati pazzi.

VanHelsing-III-ambientazione-cyberpunk

Già il primo gioco mostrava una certa maestria tecnica, il gameplay era tutt’altro che innovativo ma faceva perfettamente il suo lavoro, i menù e tutti gli strumenti interattivi erano già perfettamente a punto e già si delineava il tratto distintivo della saga, ossia il formidabile umorismo con cui sono state concepite le mostruosità che invadono Borgovia ma soprattutto coi dialoghi che sono andati progressivamente affinandosi.
Malgrado appaiano evidenti gli sforzi per introdurre perfezionamenti ed elementi nuovi, sia il secondo che il terzo capitolo risultano, in definitiva, solo grosse espansioni del primo, tanto che invece di una Saga sarebbe forse più corretto considerarlo un gioco unico diviso in tre parti. Questo anche per la trama generale che, alla fine, spiegherà molti interrogativi rimasto precedentemente irrisolti.

VanHelsing-III-Tower-defense-combat

In effetti la quest principale di Van Helsing, pur non brillando per originalità, risulta in definitiva notevolmente migliore di quella della maggior parte dei giochi del genere dove, di solito, è limitata a un lungo corridoio verso il boss finale. Qui invece gli eventi precedenti assumono alla fine una loro ragion d’essere e gli oscuri indizi disseminati nei dialoghi hanno una risposta. Il tutto conferisce una profondità che appare inusuale nella media degli H&S. Anche la sceneggiatura e la caratterizzazione di alcuni personaggi è sorprendentemente ben studiata. In primo luogo quello di Lady Katarina, la Donna/Fantasma cui sono riservate le battute più caustiche e i sarcasmi più puntuti. Il suo feroce finto candore finisce per renderla adorabile. In effetti, in questo ultimo capitolo è particolarmente consigliabile seguire attentamente tutti i dialoghi in quanto quasi ogni stringa di testo contiene qualche frase che spinge al sorriso o addirittura alla risata plateale.

VanHelsing-III-humor
Peccato che la nostra partner scelga spesso i momenti meno opportuni per abbandonarsi a confidenze sulla sua vita e sulla sua famiglia: fermarsi ad ascoltarla comporta la morte certa sotto un’orda debordante di aggressivi nemici.
In definitiva: non solo mazzate. Questo ci fa auspicare che Neocore Games trovi, in futuro, il coraggio di fare il “grande salto” verso un vero RPG dove il focus siano la narrazione, l’esplorazione e le scelte e non solo combat e looting. Con Van Helsing hanno ampiamente dimostrato di essere in grado di concepire una plot degno ma gli scenari sono ancora di dimensioni relativamente ridotte, anche se talvolta strutturati con una certa complessità. Di solito le ‘scelte’ si riducono alla semplice accettazione o meno delle missioni senza altre conseguenza. Succede talvolta che quella “ragazzaccia” di Katarina rubi l’iniziativa al nostro Eroe agendo avventatamente e scatenando ulteriori disastri.
Il combat è rimasto praticamente invariato ma per certi versi è stato aggiustato il tiro. Nel secondo episodio infatti poteva capitare che la congiunzione tra enormi orde di nemici e una quantità eccessiva di manufatti lasciati a terra dai caduti rendessero la scena del tutto incomprensibile. Questa volta, se non si compie l’errore di fare una speed run, i gruppi degli avversari risultano un po’ più distanziati e le zone possono essere bonificate più metodicamente. La quantità di loot si è ridotta considerevolmente ed è stata introdotta la comoda possibilità di trasferire gli oggetti inutili alla partner che andrà a vendere il tutto allontanandosi per un tempo piuttosto breve.

VanHelsing-III-ambientazione-fantasy
I nemici sono vari e sempre del tutto “fuori di testa”, con nomi esilaranti quali “Jack dai Tacchi a Spillo” o “Orrore Orripilante” o “Boia Contorto Veterano”. Alcuni di loro possono anche lanciare incantesimi ad area assai devastanti per evitare i quali l’unica speranza è una fuga precipitosa. Bisogna però stare sempre attenti a non farsi circondare o mettere nell’angolo. La difficoltà generale ci è parsa ben calibrata e aumenta con corretta progressività dal livello “casuale”, a quello “impavido”, fino alla modalità “Estrema” in cui la morte del personaggio implica il “Game Over”.
Il gioco è venduto a un prezzo ‘popolare’, impegna una manciata di ore ed è certamente ancor più corto dei precedenti. Per certi versi dà l’impressione di essere stato confezionato frettolosamente per chiudere la partita e rispettare, per il rilascio, la fatidica data d’uscita del 22 maggio (come avvenne per gli altri episodi). A parziale compensazione, oltre alla storia potremo cimentarci nella modalità “Scenario” che si svolge in zone già viste ma in cui troveremo nuove missioni.

Van-Helsing-III-scenari

La possibilità di tornare nei luoghi già visitati esiste anche nella normale partita ma può servire solo per controllare se tutti i tesori sono stati raccolti vista l’assenza di respawn dei nemici. La scarsa longevità del titolo è un po’ corretta anche dal Multiplayer che si svolge sia in locazioni note che in altre dedicate e nelle quali incontreremo altri “Van Helsing” (sempre accompagnati dalla fida Katarina) cui contenderemo i nemici da affrontare. Nel momento in cui scriviamo non abbiamo riscontrato problemi prestazionali o ritardi ma i server sembrano ancora assai poco popolati.

VanHelsing-III-multiplayer
Nel corso della storia sarà di nuovo possibile cimentarsi nelle abituali sessioni di “Tower Defense”: in una arena a pianta geometrica dovremo disporre oculatamente le fantasiose trappole disponibili e poi affrontare ondate successive di mostri ogni volta più numerosi e agguerriti.

VanHelsing-III-Tower-defense

Ovviamente nel Rifugio Segreto potremo sempre esercitare il crafting, l’incantamento e il commercio. Potremo anche inviare in missione le nostre guarnigioni e la Chimera che abbiamo avuto come compagna nel capitolo precedente. Si tratta di operazioni non particolarmente divertenti ma da non trascurare visto che le ricchezze non bastano mai. Infatti, soprattutto ad alti livelli di difficoltà, dovremo ricorrere spesso alla costosissima resurrezione del nostro Eroe.
Nel corso della preview avevamo provato, tra le sei classi disponibili, il “Protettore e l’”Elementalista”, l’uno assai robusto e portato all’impiego della forza bruta, l’altro fisicamente debole ma esperto nelle Arti Arcane.

VanHelsing-III-classi
Questa volta ci siamo cimentati con l’interessante “Ombralista” padrone di micidiali e spettacolari incantesimi anche di evocazione. Le varie classi sono ben caratterizzate e diversificate tanto da consentire una buona rigiocabilità.
Il sonoro fa il suo dovere, le musiche sono “appropriate” e il doppiaggio inglese è di buon livello, ma la nota dolente, anche questa volta, è la localizzazione italiana: solo il primo filmato ha i sottotitoli tradotti, nel Diario le missioni sono rese correttamente ma il codex è ancora quasi totalmente in inglese e ciò rende meno agevole la conoscenza del lore. In alcune schermate abbiamo addirittura trovato termini in francese e in lingua originale ungherese. Nelle parti tradotte, fortunatamente, non abbiamo trovato errori o refusi ma questo non ci esime dall’attesa di una patch risolutiva.

VanHelsing-III-traduzione-incompleta
Il gioco si guida molto bene col mouse e una piccola manciata di comandi da tastiera, l’uso del pad risulta invece spesso problematico soprattutto per una certa mancanza di reattività. La navigazione tra i menù, anche se questi sono stati opportunamente adattati, risulta assai più lenta e macchinosa.
Da un punto di vista tecnico/grafico, il motore del gioco assolve più che bene ai suoi doveri anche se in alcune situazioni le richieste hardware risultano esorbitanti per PC non recentissimi e costringono a drastici compromessi nei dettagli. Nota: i requisiti raccomandati nel sito ufficiale risultano, all’atto pratico, del tutto insufficienti.
In definitiva: chi ha amato Diablo e i suoi epigoni troverà nella Saga di Van Helsing un degno successore dotato di una forte personalità propria, che ha i sui talloni d’Achille nella brevità e nella tipica ripetitività degli H&S, ma che cerca con ogni mezzo di superarli con l’umorismo dei dialoghi, un discreto comparto narrativo e la varietà di locazioni e avversari.

IL VERDETTO

7
A CHI POTREBBE PIACERE?
A chi ha fame di H&S ben fatti e a buon prezzo.
PRO
  • Difficoltà ben calibrata
  • Splendide ambientazioni
  • Umorismo e plot ben congegnato
CONTRO
  • Estremamente corto
  • Motore grafico pesante
  • Niente di nuovo

DATI DEL GIOCO

Piattaforme: Windows, Mac OS

Sviluppatore: Neocore Games

Distributore: Steam

Data di uscita: 22/05/2015

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PEGI: ND

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