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Recensione White March Part I 2015-09-19T17:40:58+02:00
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    Pillars of Eternity: The White March Part I

    Recensione White March Part I

Obsidian torna ancora una volta a prenderci la mano per portarci in un mondo fantastico, ben riuscito e dotato di una trama fluida.

Prima di partire per un lungo viaggio…

L’avventura di White March ci condurrà, ovviamente, verso gli alti monti posizionati a nord della Foresta di Dyr e fin da subito, il clima nevoso, i troll e gli abitanti dal cuore freddo che incontreremo non mancheranno di ricondurci ai bei tempi di Icewind Dale.

La nuova serie di missioni ideate da Obsidian per ampliare di una decina di ore le avventure della nostra brava ciurma in Pillars of Eternity sono state studiate per un gruppo che non ha ancora raggiunto il precedente livello massimo (innalzato con questa mini espansione di due livelli, dal 12 al 14).

Una volta giunti nel secondo atto del gioco infatti, riceveremo una convocazione alla nostra roccaforte di Caed Nua, venendo in seguito a scoprire che i nostri preziosi servizi sono richiesti nella piccola città montana di Stalwart.

Nuovi mostri, missioni, oggetti e ben due nuovi compagni sono le preziose aggiunte che Obsidian prevede nell’espansione. L’impegno con il quale questa prima parte di White March è stata sviluppata non è però la stessa del gioco originale.

Se da una parte i nuovi contenuti ci condurranno in zone inesplorate ad affrontare missioni abbastanza intriganti, le novità sono davvero poche e viene quindi da chiedersi perché è stata fatta la scelta di dividere in due l’espansione.

Cosa ci resta nelle tasche?

Una volta terminate le nostre nuove avventure infatti, ci ritroveremo con qualche arma in più, dotata magari del nuovo potere in grado di legare l’anima dell’oggetto alla nostra (cosa che permetterà di ottenere bonus aggiuntivi in relazione al suo utilizzo) e la brutta sensazione di essere stati coinvolti in un episodio pilota di una qualche nuova serie televisiva.

Tanta carne al fuoco per quanto riguarda la trama e pochissime risposte sono un’ottima combinazione in grado di generare una buona dose di hype nei fan del gioco. Queste però sarebbero potute essere accostate a un qualche tipo di miglioramento materiale per quanto riguarda la sottovalutatissima roccaforte dei nostri eroi, della quale potremo anche fare a meno di ricordarne l’esistenza.

I due livelli aggiuntivi introducono comunque qualche piccola, nuova meccanica: aumentare la potenza dei nostri è sempre cosa buona e giusta.

Riassumendo, White March non può essere considerata altro che un cappello per l’espansione che verrà, o magari per il già atteso seguito del gioco, il quale avrà il pesante fardello di rendere avvincente e ancora più grande l’ambientazione di Pillars of Eternity, gioco che sarà per sempre paragonato al suo predecessore Baldur’s Gate II.

IL VERDETTO

7
A CHI POTREBBE PIACERE?
L'espansione è ovviamente destinata a tutti coloro che han già provato Pillars of Eternity, anche senza averlo finito.
PRO
  • Icewind Dale... sei tu?
  • Due livelli aggiuntivi
  • La trama sembra infittirsi
CONTRO
  • Niente di veramente nuovo
  • Caed Nua continua a fare polvere
  • È solo la prima parte...

DATI DEL GIOCO

Piattaforme: Windows, Linux, Mac OS

Sviluppatore: Obsidian Entertainment

Distributore: Paradox Interactive

Data di uscita: 25/08/2015

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PEGI: 16+

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