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Recensione Mass Effect 2: Overlord 2016-12-29T16:53:43+01:00
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    Recensione Mass Effect 2: Overlord

L’ultimo contenuto scaricabile rilasciato da BioWare consiste in una serie di missioni che ci metteranno contro un’intelligenza artificiale sviluppata nei laboratori di Cerberus ed andata fuori controllo.

Il pacchetto offre un gameplay abbastanza variegato, e l’utilizzo dell’Hammerhead, l’hover-tank introdotto con il DLC “Firewalker Pack”, spezza bene l’azione e le parti alla sua guida sono ben riuscite, in quanto sono state realizzate situazioni diverse dove sfruttare le abilità del veicolo, che risulta semplice e divertente da pilotare.

L'intelligenza artificiale in tutto il suo splendore.

L’intelligenza artificiale in tutto il suo splendore.

Si va dalla parte di esplorazione, in uno scenario idilliaco e abbastanza ampio, realizzato con la solita maestria dei grafici BioWare, che ci permette di sbizzarrirci in salti ed evoluzioni col nostro agile mezzo, ad altre simil-platform, dove dovremo saltare fiumi di lava ed altri ostacoli, ad altre ancora contro cannoni fissi dei quali dovremo distruggere gli scudi schivando nel frattempo i loro colpi, senza tralasciare i soliti combattimenti, che però sono la parte meno riuscita alla guida dell’Hammerhead.

L'Hammerhead in azione.

L’Hammerhead in azione.

Anche le sessioni a piedi, nell’interno dei laboratori di ricerca sono ben fatte, pervase di quell’atmosfera da “System Shock” con il farfugliare incomprensibile dell’Intelligenza Artificiale in sottofondo e la sua faccia che ogni tanto appare dai monitor, una miscela di tensione che tiene il giocatore sempre sulle spine.

La storia, che all’inizio sembra seguire i soliti cliché delle intelligenze artificiali omicide, non è così scontata, e si dipana attraverso i diari e le registrazioni trovate in giro per i livelli (e qui tutti direbbero “Come in Bioshock!” e invece vi dico “Come in Doom 3” che lo faceva quattro anni prima) che invogliano il giocatore a continuare per sapere come andrà a finire.

Due androidi controllati dalla IA.

Due androidi controllati dalla IA.

Le sparatorie, ovviamente, sono molte e particolarmente ben fatte, con alcuni scontri davvero frenetici e memorabili, ed anche le sessioni di esplorazione, grazie alle nuove musiche e all’atmosfera angosciante, non sono semplici intermezzi tra uno scontro a fuoco e l’altro.
Sono presenti anche alcune sessioni più riflessive, dove si prosegue risolvendo dei puzzle, abbastanza semplici, ma che contribuiscono a far cambiare ritmo all’azione senza essere fuori luogo.
Non mancano naturalmente le scelte morali, in questo caso nel finale, senza tuttavia ripercussioni immediate nel gioco, forse le vedremo in Mass Effect 3?

Una delle sessioni a bordo dell'Hammerhead.

Una delle sessioni a bordo dell’Hammerhead.

Un ottimo DLC, che miscela sapientemente azione, esplorazione e sessioni veicolari. La durata non è elevatissima, ma vista in relazione al prezzo ed alla qualità non ci si può certo lamentare. Si poteva chiedere una maggiore interazione da parte dei nostri compagni rispetto a quanto accade durante la missione, ma anche così rimane senz’altro un’ottima espansione, che un fan della serie può acquistare ad occhi chiusi. A quando però un DLC che davvero espande la storia dell’universo di Mass Effect?

Giocatore sin dai tempi in cui a stupire era la grafica di Alone in the Dark, tra un videogioco e l’altro si occupa delle recensioni su RPG Italia. Quando non gioca per piacere trova il modo di farlo per lavoro, insegnando storia del design con Assassin’s Creed II e cercando scuse accademiche per usare videogiochi un po’ ovunque, dagli ospedali alle università.