EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

  • Risen 2 – Combat system e vita da pirata

Risen 2 – Combat system e vita da pirata

Rieccoci qui, ancora una volta a parlare di Risen 2 – Dark Waters. Questa volta vogliamo descrivervi il combat system, scendendo ulteriormente nei dettagli rispetto a quanto fatto lunedì con la precedente anteprima.

Inventario ed equipaggiamento

Prima di tutto ecco un breve quadro riguardo a come potrete equipaggiare il vostro personaggio. Altra piccola rivoluzione in casa Piranha Bytes: finalmente scompare il concetto di armatura monolitica tanto caro alla serie Gothic e poi ripreso nel primo Risen. Ora saranno disponibili diversi slot di equipaggiamento, secondo le parti del corpo del personaggio, rispettivamente:

  • Mano destra – spade, fucili e lance ( queste ultime due tipologie di armi però occuperanno anche lo slot della mano sinistra).
  • Mano sinistra – pistole, pugnali da lancio, noci di cocco e diversi “trucchi sporchi”.
  • Testa – cappelli e bandane, i quali per non offrono particolare protezione quanto maggior Eloquenza o Intimidazione.
  • Corpo – maglie, camice e divise a seconda delle fazioni.
  • Gambe – pantaloni.
  • Piedi – stivali.
  • Orecchino – uno solo, spesso forniscono importanti bonus ai talenti ma anche agli attributi.
  • Collo – amuleti, collane e pendenti, tutti dotati di più bonus ciascuno.
  • Anello – uno solo anche qui.

Gli ultimi tre slot sono decisamente utili per migliorare le capacità del personaggio, facendolo eccellere in attività che già padroneggia a sufficienza o compensando le carenze di altre tralasciate per concentrarsi su particolari attributi o abilità. E’ qui da segnalare un’altra delle tante semplificazioni adottate dai Piranha: le armi non hanno alcun requisito per essere utilizzate. Mentre in Gothic o Risen eravate costretti a soddisfare precisi valori di abilità per poter equipaggiare l’arma dei vostri sogni, qui potrete farlo in qualunque momento.

C’è da dire però che il posizionamento dell’equipaggiamento nel mondo di gioco è stato fatto interamente a mano quindi esiste sicuramente un adeguato bilanciamento dietro le quinte: non troverete mai dopo poche ore un’arma esageratamente potente rispetto alle situazioni che state affrontando.  Resta un po’ l’amaro per l’abbandono di questa caratteristica sinora apprezzatissima dai vecchi fan della software house.

L’abbandono di armature “tutto d’un pezzo” è positivo ai fini di una maggior personalizzazione del personaggio: la varietà di oggetti a disposizione durante l’esplorazione e presso i mercanti aumenta ed è possibile costruire un proprio look piratesco che potrà anche diventare quasi aristocratico grazie ad articoli di vestiario davvero barocchi. Tra i pirati infatti vi sono parecchi individui che tengono molto all’eleganza, sino a diventare vere e proprie macchiette.  Non mancano però divise e vestiti da duro. Nelle prime ore però è più probabile che dovrete arrangiarvi con ciò che trovate: la filosofia di povertà assoluta ad inizio partita permane nel gameplay Piranha.

Non aver più armature uniche però risentirne sul piano dell’appagamento del giocatore per il completamente di lunghe e faticose quest: ricevere un’armatura sino a quel momento vietata al personaggio era motivo di grande soddisfazione in Gothic e Risen. In Dark Waters permane l’affiliazione a fazioni, come indicato nella schermata personaggio con divise uniche però il poterle stravolgere e combinare con altri pezzi d’equipaggiamento potrebbe ridurre quella sensazione di auto realizzazione che i fan sfegatati conoscono bene. Questa è un’opinione prettamente personale, la preview non consentiva di confermare con certezza questa ipotesi dato che si concludeva proprio in prossimità della definitiva unione ad una delle due fazioni in conflitto.

Nei menu di riepilogo del personaggio ve n’è uno particolare: quello relativo agli oggetti collezionabili. Aprendo forzieri, leggendo particolari libri o visitando alcuni mercanti, troverete degli oggetti speciali, con un costo decisamente elevato se disponibili in vendita. Si tratta di 21 manufatti pirateschi o esotici che se posseduti migliorano talenti e persino attributi in maniera permanente. Molti di loro verranno a conoscenza del giocatore solo dopo aver letto specifici libri sparsi per il mondo di gioco. Ecco quindi scatenarsi una vera e propria caccia al tesoro.

Segnaliamo infine l’accorpamento del cibo in un’unica categoria denominata “rifornimenti”. Questa semplificazione è decisamente utile. In Gothic e Risen vi erano diverse categorie per ogni tipo di oggetto commestibile e in grado di ricaricare la vita del personaggio: pane, bacche, carne… Ora invece raccogliendo uno di questi oggetti viene incrementata la quantità di rifornimenti disponibile. E’ stata però introdotta un’altra importante differenza: mentre le pozioni (decisamente più rare) ripristinano la salute immediatamente per un tot di punti, i rifornimenti lo fanno lentamente nel tempo. Diventa quindi importante fuggire dai nemici per ripristinare la salute e amministrare con saggezza le pozioni disponibili. Scompaiono però le animazioni dell’Eroe intento a consumare i suoi pasti: attraverso l’uso dei tasti di scelta rapida potrà ingerire in pochi secondi quantità industriali di cibo. Attivando l’inventario poi l’azione di gioco è messa in pausa, facilitando quindi la sopravvivenza.

Vi è poi una pozione davvero particolare, il “painkiller”. Riduce notevolmente il danno subito per un certo periodo, aumentando le possibilità di sopravvivenza del personaggio. Non è molto comune, per fortuna perché può diventare un piccolo cheat. E’ evidentemente stata pensata per venire incontro ai giocatori alle prime armi, senza influenzare più di tanto l’esperienza dei più abili.

Spadaccino, fuciliere o stregone?

Entriamo ora nel dettaglio degli attributi, dei talenti e delle abilità che il personaggio di Risen 2 – Dark Waters potrà apprendere nel corso della sua avventura. In breve i numeri: 5 attributi, 15 talenti e 73 abilità. E’ quindi garantita una bella personalizzazione del vostro alter ego e sopratutto un forte incentivo a giocare nuovamente per provare nuove combinazioni di sviluppo. Rispetto al passato dei Piranha Bytes, Risen 2 permette maggiormente di disperdere i punti abilità in tutti e cinque gli attributi, puntando ad un personaggio livellato ma è molto più forte la spinta a concentrare ogni partita solo un paio di essi. In ogni caso appare difficile portare ad alti livelli un numero maggiore dato l’aumento progressivo di Gloria richiesta per l’acquisto dei gradi successivi.

Eccovi quindi una panoramica completa dello skill tree di Risen 2, diviso per attributi e per ciascuno di essi i tre talenti correlati:

Lame 

  • Armi da taglio
  • Armi da punta
  • Armi da lancio

Armi da Fuoco

  • Moschetto
  • Fucile
  • Pistola

Resistenza

  • A prova di lame
  • Antiproiettile
  • Intimidazione

Astuzia

  • Trucchi sporchi
  • Furto
  • Eloquenza

Voodoo

  • Magia nera
  • Culto della morte
  • Rituale

Anche le abilità seguono la stessa logica, sono divise in gruppi da 15 elementi per ciascun attributo, tranne per quanto riguarda la resistenza dove sono solo 13. Il motivo di questa asimmetria è abbastanza oscuro. Probabilmente è legato a questioni di bilanciamento: per ogni attributo sono presenti ben nove abilità che vanno a incrementare di volta in volta (tre gradi per ciascun talento con bonus di 5, 10 e 15 punti) il valore dei talenti, normalmente incrementato di cinque unità ad ogni acquisto di un punto successivo per attributo di appartenenza. Dato che Resistenza determina appunto la capacità dell’Eroe di sopravvivere alle varie tipologie di attacchi, un terzo grado per Antiproiettile e A prova di lame avrebbe reso il personaggio di fatto invulnerabile agli attacchi più deboli.

Segnaliamo in breve le abilità più interessanti:

Lame

  • Contrattacco: permette di eseguire, intercettando il colpo nemico assumendo una posizione difensiva, un potente colpo di sorpresa in grado di infliggere danni maggiori. La prontezza di riflessi è tutto.
  • Fabbro: permette di forgiare nuove armi acquisendo i progetti e le risorse necessarie. In Risen 2 tornano anche le armi leggendarie, rotte in più pezzi da trovare esplorando il mondo di gioco.

Armi da fuoco

  • Basta così!: permette nei dialoghi di estrarre la pistola e far fuoco sull’NPC. Non è sempre disponibile, spesso si attiva per particolari quest in cui è possibile mettere KO alcuni personaggi.
  • Armaiolo: permette di costruire il proprio moschetto lavorando con gli appositi attrezzi. 

 Resistenza

  • Distillatore: permette di di creare le proprie bevande alcoliche preferite. Oltre alle classiche pozioni ricavate dalle piante, Risen 2 permette ai pirati di guadagnare punti vita bevendo quantità industriali di Grog e Rum. 
  • Calcio: il personaggio sferra dei calci agli NPC. Normalmente li allontana ma contro i Granchi Giganti, questi vengono capovolti rimanendo bloccati sul proprio guscio per qualche secondo, zampe all’aria, mentre l’Eroe può tempestarli di danni.

Astuzia

  • Addestratore di scimmie: come già accennato nell’altra anteprima, è possibile richiamare una scimmia controllata direttamente dal giocatore e usarla per accedere ad aree altrimenti inaccessibili o derubare gli ignari NPC. Se scoperta può venir uccisa.
  • Addestratore di pappagalli: l’Eroe richiama il suo pappagallo per distrarre i nemici in combattimento

Voodoo

  • Non si segnalano abilità particolari, sono tutte legate per lo più al crafting e alla creazione di pozioni, scettri, bambole e al potenziamento delle arti occulte.

Corpo a corpo – Rivoluzioni e cambiamenti

Parliamo ora del combattimento con le lame. Facendo un confronto con Risen è innegabile che ci sia stato un lieve peggioramento. Scompaiono le schivate e gli attacchi caricati sono meno vari, per altro dotati di un feedback meno evidente. Il combattimento diventa quindi più caotico nelle battute iniziali e soprattutto contro certi gruppi di mostri. Andando avanti viene richiesto l’uso di un minimo di tattica e la possibilità di morire si fa decisamente più concreta. Gli NPC sono molto più ostici dei mostri, non esiteranno ad usare attacchi caricati, parate e pistole se disponibili. Sono però disponibili diverse aree di salvataggio automatico per lo più localizzate all’ingresso di zone popolate da mostri potenti o in prossimità del completamento di quest importanti.

La telecamera riprende in parte il modello già visto in Risen e Gothic 3. Facendo avanzare il personaggio tende ad esser fissa e seguire i movimenti del mouse. Fermandosi è possibile ruotarla intorno all’Eroe per ammirarne il look o il paesaggio alle sue spalle. Lo scrolling permette di regolarne la distanza.  In combattimento aggancia il personaggio desiderato ma è possibile ruotarla per osservare se nel frattempo un nemico tenta di prenderci alle spalle. A noi è sembrata di facile utilizzo, forse perché già sperimentata nei precedenti lavori dei Piranha. Ad un neofita forse può inizialmente sembrare ostica nelle situazioni più concitate, ad ogni modo può incidere fortemente l’esperienza videoludica del giocatore.

I mostri finalmente inizieranno ad attaccare in gruppo e dovrete stare attenti alle loro cariche. Se proverete ad allontanarvi per tirarvi dietro solo uno di loro, i restanti vi lasceranno fare: molti possiedono attacchi a distanza e vi bersaglieranno in tutta tranquillità con il proprio arsenale. Anche gli NPC umani sfoderano armi da taglio o a distanza a seconda delle circostanze. E’ stato però introdotto un breve scatto che farà fuggire l’Eroe o, se siete più smaliziati, vi porterà ad usare tattiche di guerriglia: alternando l’uso di armi da fuoco ad armi da taglio potrete adottare una tattica mordi e fuggi e aver ragione su gruppi di nemici troppo forti per le vostre attuali capacità nel solo corpo a corpo.

Interviene purtroppo un’altra semplificazione o, in questo caso, limitazione. Non è più possibile depredare i personaggi sconfitti e momentaneamente incoscienti. La scelta è dovuto probabilmente ancora una volta a motivi di bilanciamento: dopo l’esperienza fatta con Gothic 3 dove i soldi si accumulavano con facilità imbarazzante pestando gli NPC, ora si ottiene solo Gloria e nessuna moneta d’oro o oggetto. Tuttavia se sarete attaccati da NPC subito ostili e decisi a farvi la pelle, una volta uccisi potrete prendere tutto il loro equipaggiamento. 

Impossibile non spendere due parole sulle animazioni, finalmente un po’ più varie anche se ancora molto legnose. I personaggi rimangono a tratti ingessati ed eseguono movimenti abbastanza rigidi, come nel caso del salto, per fortuna non più in stile Matrix come nel primo Risen. Molto belle quelle dei guerrieri indigeni, per lo più armati di lance, veri e propri acrobati e padroneggianti uno stile di combattimento tutto piroette ed evoluzioni volte a distrarre il nemico. Potrete anche voi specializzarvi nelle arti belliche indigene, lanciando lance contro i membri dell’Inquisizione. A differenza delle armi da fuoco però dovrete tener conto di una leggera parabola.

Compagni e seguaci

Risen 2 segue la moda del momento dettata inizialmente da BioWare con i suoi Mass Effect e Dragon Age, ripresa dai due Fallout di Bethesda e Obsidian e dall’ancor più recente Skyrim. In parole povere introduce i compagni. Non si tratta di un vero e proprio party system: alcune missioni prevedono l’accompagnamento, spesso forzato, di NPC importanti per dare maggior profondità alla narrazione ma anche per aiutare i giocatori meno esperti. Si perché i compagni sono inizialmente molto meglio equipaggiati, esperti e resistenti rispetto all’Eroe. Negli scontri attirano l’attenzione di molti nemici su di sé e se sconfitti cadono svenuti al suolo per poi risvegliarsi con vitalità ripristinata una volta avuta ragione degli avversari.

E’ possibile rifornirli di Grog per aumentare le loro possibilità di sopravvivenza o ordinargli di fermarsi in determinati punti. La feature degli ordini non è stata molto approfondita dai Piranha e forse meritava qualcosa di più. L’impressione è che sia ancora una volta un valido stratagemma per alzare l’asticella della difficoltà senza perdere utenze meno avvezze a giochi in cui bisogna pensare prima di scendere in combattimento. In effetti molti scontri impossibili da affrontare da soli a causa di un personaggio ancora troppo poco sviluppato, si risolvono con relativa facilità, sopratutto se combinati con l’uso delle armi da fuoco. Insomma, già vediamo i fan di vecchia data sfidarsi a completare il gioco senza ricorrere ai compagni o affidandosi alle solo care buone vecchie lame.

Vita da Pirata

Il ruolo del pirata, se non l’avete ancora capito, condiziona totalmente l’esperienza di Risen 2 – Dark Waters. A partire dall’incipit che vi costringerà a mischiarvi tra le fila dei bucanieri sino allo skill tree volutamente ricco di abilità da mascalzone e decisamente scorrette, potrete vestire i panni di un gruppo di personaggi sinora molto snobbati dal mondo videoludico. 

Le ambientazioni piratesche sono decisamente molto ben realizzate, come ad esempio il covo di Barba d’Argento sull’isola di Tacarigua. Vicino ad una baia in cui è ormeggiato un classico vascello scalcinato e sotto un arco roccioso, troverete un piccolo insediamento composto da quattro baracche e un bordello, magistralmente realizzato con parti di relitti di antichi vascelli e illuminato da una persistente luce rossa. Al piano più alto non possono mancare un distillatore e un paio di bucanieri perennemente sbronzi. A pian terreno invece ritroviamo la classica taverna, condita da un divertente minigame in cui sfiderete un pirata a gare di bevute (ne parleremo nella prossima anteprima di venerdì).

Il linguaggio di questi manigoldi è volutamente sboccato, in una frase di dieci parole ne troverete minimo quattro o cinque scurrili e le restanti sono spesso nomi e congiunzioni.  L’alcol e l’oro sono le costanti della vita del pirata quindi non stupitevi di ritrovarvi a bere in continuazione grog e rum per riprendervi dalle botte prese oppure a inseguire una X rossa su una mappa del tesoro.

 

Commenta la notizia sul forum

2016-11-27T11:37:55+01:00