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  • Risen 2: presentazione alla stampa italiana

Risen 2: presentazione alla stampa italiana

Ci sono giornate che iniziano decisamente con il Sole, per esempio quando ricevi un invito ad una presentazione alla stampa italiana di Risen 2: Dark Waters. Ovviamente uno accetta. Dopo un breve consulto con Cem riguardo quali mezzi pubblici prendere per raggiungere gli uffici Koch Media di Milano, si parte per la meta finale: un primo sguardo dato di persona all’ultima fatica dei Piranha Bytes. 

Dopo aver fatto conoscenza con Daniel Oberlerchner e Peter Brolly, entrambi brand manager di Deep Silver, ha inizio una breve conferenza.
Per sciogliere il ghiaccio viene mostrato l’ultimo trailer di Risen 2: Dark Waters, rilasciato quasi due mesi fa in occasione della Gamescom 2011.

Successivamente viene chiarito cosa verrà fatto vedere ai giornalisti lì presenti: una demo di circa 30 minuti ambientata in aree diverse del gioco. Sarà inoltre possibile vedere la versione Xbox 360.

Si comincia con la versione PC, fatta girare per l’occasione su un Alienware da 17″ collegato ad una TV Pioneer da più di 50″.

Gnomi parlanti

L’eroe di Risen 2 si trova tra la sabbia di una spiaggia da sogno, intento a fissare l’orizzonte. Oberlerchner gioca con un pad Xbox 360, mostrando come l’HUD e l’interfaccia sia differente rispetto all’uso della tastiera: in entrambe le “modalità” abbiamo sulla destra le statistiche di vita ed energia dell’eroe mentre sulla sinistra appare un menu radiale a sei slot, se si gioca con il pad, oppure al centro compare la classica barra di accesso rapido con oggetti richiamabili da tastiera. E’ inoltre possibile variare la difficoltà di gioco e personalizzare tramite altre opzioni l’interfaccia di gioco.

La build mostrata è parecchio avanzata, probabilmente una beta. L’engine è un’evoluzione di quello del primo Risen, migliorato per quanto riguarda il numero di poligoni per ogni personaggio e la gestione delle luci. Il mondo di gioco è nettamente più vasto.

Brolly dà piccole informazioni riguardo al setting e alla storia: i Titani stanno distruggendo il resto del mondo. All’inizio l’eroe si arruolerà nell’Inquisizione ma ben presto sarà disilluso della causa da lui abbracciata e prenderà sempre più corpo l’idea di legarsi ai pirati.
Data l’ambientazione particolarmente carica di intensità e dalla storia ricca di risvolti oscuri, all’eroe è stato dato un look più maturo e carismatico.

Proprio quest’ultimo è stato appena lasciato su un’isola apparentemente disabitata da un membro del suo equipaggio. Lo scopo è tornare alla civiltà ma per farlo occorre esplorare la giungla di fronte a noi.
Si nota una grande attenzione ai dettagli ambientali: le onde aumentano di altezza di notte simulando la marea, lasciando invece un tratto di terreno asciutto durante il giorno.
Avanzando sulla battigia si incontra ben presto uno gnomo con cui è possibile intrattenere un breve dialogo.
I testi sono posizionati in alto, le risposte in basso come avveniva per il primo Risen. Se si tenta di leggere quanto viene detto dai personaggi (in inglese, per ora si sa che verranno localizzati in italiano soltanto i testi) in effetti causa qualche fastidio nel cercare di mantenere anche il contatto visivo con l’immagine mostrata a schermo. La dimensione dei caratteri è migliorata rispetto a Risen ma le frasi più lunghe danno ancora qualche problema di lettura se si guarda il video da una certa distanza.

 

Nel dialogo l’eroe riprende e imita la parlata di Jaffar, prendendolo pesantemente in giro. Il tutto appare decisamente più carismatico e ispirato rispetto a Risen.
Gli gnomi hanno ora maggior carattere e personalità, parlano (quello con cui discutiamo animatamente si chiama Jaffar) in maniera scurrile e sgrammaticata. Il numero di “fuck” che riesce ad inserire in poche frasi dette in una manciata di secondi è sorprendente.
Gli NPC reclutati nella squadra dell’eroe possono dargli una mano con talenti o abilità particolari. Jaffar ad esempio saccheggia al posto del giocatore i nemici uccisi.

Parte una classica missione da fattorino con recupero oggetti per costruire una zattera.
Jaffar si dirige verso la foresta è lì ha inizio uno scontro con mostri simili ad insetti. Il combat system si intravede per brevi istanti: mosse veloci si alternano a colpi caricati, ancora una volta in maniera non dissimile da quanto visto in Risen.

 

La demo fa un piccolo salto in avanti e l’eroe si ritrova in un villaggio di gnomi non aggressivi. Tutto quanto è in scala con i piccoli abitanti. Si può entrare in una capanna e osservare i loro oggetti di vita quotidiana (tutti rubati). In Risen 2 apprenderemo maggiormente la cultura degli gnomi ma sopratutto scopriremo perchè desiderano raccogliere ad ogni costo oggetti apparentemente senza significato.
La capanna esplorabile dimostra la maggior cura ai dettagli posta dai Piranha Bytes in questa loro produzione: gli oggetti posti su ripiani, mensole e scaffali sono molti, vari e dettagliati. L’arredamento ha finalmente una sua identità e non sono solo oggetti anonimi messi in una stanza per riempirla.
Inizia ora una quest in cui bisogna cercare di imparare il linguaggio di uno gnomo in modo da ottenere informazioni aggiuntive e progredire nell’avventura. L’approccio che il giocatore deve seguire, procedendo per tentativi, ricorda la risoluzione di un puzzle o il parlare con dei bambini molto piccoli e cercare di capire cosa dicono.
Gli gnomi non danno importanza all’oro. Cercare di corromperli con monete o piatti di metallo nobile non porta a nulla. Vogliono quello che vogliono; Oberlerchner parla di una sorta di “fetish per oggetti particolari”.
Si segnalano ancora una volta dei dialoghi divertenti e mai piatti, si seguono con piacere.

L’eroe interroga poi un leader gnomi (probabilmente uno sciamano a giudicare dall’abbigliamento) decisamente più intelligente degli altri. Dice di avere dei documenti importanti nella sua capanna. Bulleggia l’eroe per il fatto di essere in grado di parlare correttamente la lingua degli umani, forse anche meglio di lui.
Nei dialoghi appare l’opzione per discutere con lo gnomo dei furti perpetrati costantemente agli umani. Richiede 100 di furtività per essere attivata.
Abilità del giusto livello in Risen 2: Dark Waters possono sbloccare anche nuove quest o segreti, interagendo con gli NPC giusti.
La conversazione, umiliante per l’eroe si conclude con un accenno ad un mostro a nord del villaggio, probabilmente una quest da accettare che non ci viene però mostrata.

Prima di passare alla location successiva c’è tempo di vedere il gioco nella sua versione Xbox 360. La build non è ottimizzata, scatta pesantemente. E’ sicuramente migliore graficamente alla medesima versione console di Risen.
Facendo un confronto con la versione PC si notano texture di qualità inferiore e un’illuminazione meno efficace e molto omogenea, con poche sfumature e ombre. In generale l’immagine diurna appare molto chiara e sfocata, può però dipendere anche dalle impostazioni video della TV.

Gironzolando per le vie del porto

Si passa ora ad un porto fortificato situato su un’altra isola. Venturo e Patty, due degli NPC reclutabili già annunciati dai Piranha Bytes, accompagnano l’eroe. Questi non saranno solo una piacevole compagnia o un supporto nei combattimenti ma potranno essere usati anche per distrarre delle guardie e ucciderle di nascosto. Apparentemente esistono tattiche di squadra ma non ci vengono mostrate.
I compagni commentano inoltre gli altri membri dell’equipagio quando presenti nelle vicinanze, in pieno stile BioWare. Ci viene fatto capire che le relazioni con i propri gregari saranno molto più complesse di quanto mai fatto sinora dai Piranha Bytes.
Il trio è in cerca dell’ultimo membro dell’equipaggio che potrà accompagnare il giocatore nel corso della sua avventura. Occorre anche rifornire la nave e trovare nuovi oggetti.

Gli NPC del porto parlano tra loro e ascoltandoli al momento giusto danno quest nascoste. Tutti quanti hanno propria routine che li porta a svolgere diverse attività anziché che rimanere fermi come tante statuine. Variano passando dal giorno alla notte. Un altro dei maggiori punti di forza dei Piranha Bytes è stato quindi mantenuto.
L’eroe parla con un prigioniero il quale chiede di essere liberato. Le voci del doppiaggio sono discretamente diverse l’una dall’altra ma tutte hanno un marcato stile piratesco non troppo pacchiano o riproposto con falsa insistenza.

Il prigioniero assegna una quest in cui bisogna recuperare una chiave, al moento in mano ad un membro dell’Inquisizione, utile a farlo fuggire dalla sua cella.
Brolly spiega come la quest sia una dimostrazione di come possano essere seguiti vari approcci per risolvere gli incarichi di Risen 2. Per la precisione sono due le vie a disposizione in questo caso.
Una è rubare la chiave dovendo però avere a disposizione un’abilità nel furto di 35 punti.
Per rubare la chiave si può ricorrere anche ad una particolare abilità che permette di comandare una scimmia capace di rubare

oggetti. E’ inoltre in grado di aprire scrigni, arrampicarsi alle finestre per intrufolarsi all’interno di locali la cui porta è sorvegliata o derubare gli NPC. Può inoltre distrarre eventuali guardie, altro accenno alle meccaniche di squadra però non mostrate.
Anche il nostro personaggio può arrampicarsi ma solo in determinati punti: questo perchè creare un motore grafico capace di compredere tutte le possibilità offerte da un ambiente completamente interagibile avrebbe richiesto un lavoro troppo complesso.

Prima di mostrare il piano B per la risoluzione della quest vengono fatte vedere altre features del gioco. Saltando da un muraglione molto alto l’eroe perde parte della vita, circa un terzo da un altezza di 4-5 metri. Si può dormire come nei vari Gothic, trascorrendo così il tempo e risvegliandosi in determinati momenti della giornata. A questo punto notiamo come le routine sembrino innestarsi solo dopo il risveglio dell’eroe, i primi secondi gli NPC non reagiscono immediatamente.


Reagiscono però agli attacchi o alle armi estratte, estraendole a loro volta e minacciando il giocatore. Si combatte con uno stile ancora abbastanza medievaleggiante ma non mancano affondi di punta e posture di combattimento con il corpo di lato come accade nella scherma. L’idea di fondo è di far vivere la sensazione di trovarsi in un’epoca di transizione.

Le melodie della colonna sonora e gli effetti sonori sono molto belli e realistici. L’abbandono del team Piranha Bytes da parte di Rosenkranz sembra sia stato riassorbito molto bene.

Combattendo la telecamera ruota intorno al giocatore. Si possono eseguire attacchi fisici come calci. La volontà degli sviluppatori è di mostrare uno stile corretto sino ad un certo punto: sono disponibili diversi trucchi sleali per avere ragione dell’avversario.
Una guardia impugna un moschetto con baionetta: i fucili oltre a sparare permettono di effettuare a loro volta attacchi fisici quando un nemico si avvicina troppo e non è più possibile far fuoco.

Viene mostrata la possibilità di posizionare delle trappole come ad esempio raccogliendo un barile di polvere da sparo. Oberlerchner posiziona il carico mortale in mezzo alla strada e spara un colpo di fucile per farlo saltare in aria. Si segnala qui un altro piccolo difetto e pecca di realismo: gli NPC non reagiscono minimamente alla grande esplosione che squarcia le strade del porto.

Anche i cannoni possono venir utilizzati per far fuoco. Ecco il famoso piano B: prendere a cannonate la torre dov’è rinchiuso il prigioniero. Ancora una volta l’IA sembra deficitare di qualcosa: nessun NPC blocca il fuggitivo.
Apprendiamo finalmente il suo nome, Hawkins: sembra il classico pirata avanzo di galera molto robusto e dalla parlata ruvida dovuta all’abuso d’alcol.

Altre piccole informazioni prima di passare alla location successiva della demo: dato che si parla di un gioco di pirati, si possono trovare tesori e ubriacarsi a colpi di rhum e grog.
Le isole non sono state create solo per ospitare una parte di avventura. Si può andare e tornare da ogni isola e progredendo nella storia si sbloccheranno nuove quest e oggetti anche nei luoghi già visitati.

Boss Fighting

Per concludere in bellezza viene mostrata la battaglia contro un boss.
Siamo ora nel bel mezzo della giungla, in prossimità di un antico tempio in rovina. Fa molto “Indiana Jones e il Tempio Maledetto”.
Si segnala un’ottima gestione delle luci e un migliorato raggio visuale che però non elimina la nebbia in lontananza messa apposta per diminuire la quantità di oggetti distanti da renderizzare, chiaro artifico per aumentare il framerate, il cui utilizzo è stato particolarmente sfruttato in questa gen.

L’eroe con la sciabola al fianco guida un gruppo di 4-5 membri dell’Inquisizione, tutti armati di moschetto.
Si scorge un gruppo di NPC all’interno del cortile del tempio. Parte una cutscene. In Risen 2 la narrazione si avvale di filmati ingame per spiegare gli eventi e dirigere in maniera cinematografica lo sviluppo della trama.

Un pirata ostile dal look capace di ricordare un Johnny Depp reduce da un soggiorno nelle paludi dell’Alabama (vesti da pirata viola scuro, barba con pizzetto molto curata e occhi spiritati) comanda una banda di indigeni armata di lance. I due gruppi si fronteggiano, il nemico ordina l’attacco in massa. Il plotone dell’eroe si dispone e aspetta il momento giusto per scaricare una raffica di pallotole sugli attaccanti. Venturo finisce un ultimo selvaggio trafiggendolo con la sua baionetta. Per un attimo si intravede anche uno sciamano che sembra tenere in una mano un artefatto voodoo.
Il nostro novello Johnny Depp evoca ora uno scettro magico e lo pianta nel terreno, evocando un golem di dimensioni enormi. A questo punto termina la cutscene.

Inizia una vera e propria battaglia tra il golem, il pirata nemico, i suoi scagnozzi indigeni e l’eroe con i membri dell’Inquisizione. L’area dove avviene lo scontro è discretamente grande e permette il formarsi di piccoli duelli. Brolly si dirige subito dal pirata e lo sconfigge con pochi fendenti (l’eroe è qui dotato di un equipaggiamento chiaramente avanzato). Parte una cutscene in cui Johnny rimedia una gola tagliata e l’eroe si impossessa della sua lancia magica, necessaria a sconfiggere il golem. Occorre tirarla in una cavità nel petto che ogni tanto si apre e mostra un nucleo infuocato.

Per tenere lontano da sé l’eroe, il golem lancia dei massi. L’azione è un po’ meccanica e facilmente prevedibile, ricorda vagamente lo scontro con il titano in Risen. Avvicinandosi al golem questi colpisce l’eroe con secchi colpi di mano, dall’alto verso il basso.
Alla fine, dopo diversi colpi di lancia magica, Brolly ha la meglio contro il colosso.

Ultime domande e un nuovo appuntamento

A questo punto termina la lunga demo. Ha inizio una breve sessione di domande. Provate ora a rivedere il trailer postato all’inizio di questa anteprima: le ultime due location di cui vi abbiamo parlato sono esattamente le stesse mostrate nel filmato.

Si ribadisce la data di uscita come “primi sei mesi del 2012”. Non vengono forniti dettagli aggiuntivi. Da qui all’uscita non verranno tuttavia aggiunte nuove feature si punterà unicamente ad ottimizzare e perfezionare il gioco per creare un prodotto il più possibile esente da difetti.
Le versioni console in particolare sembrano essere quelle leggermete più indietro nello sviluppo e senza dubbio verranno trattate con un occhio di riguardo in questi ultimi mesi. La versione PS3 sembra essere stata quella più ostica da padroneggiare da parte dei Piranha Bytes, difficoltà tuttavia comune a tutti i team che si sono trovati alla loro prima produzione con la console Sony. E’ stata però garantita un’identica qualità per entrambe le console HD.

A livello di contenuti Risen 2 raddoppia rispetto al suo predecessore: oltre 400 quest e un numero maggiore di isole esplorabili contribuiranno ad assicurare una longevità di 40-60 ore a partita.

Il numero di titani da combattere sarà ora superiore quindi preparatevi ad una serie di scontri epici, per altro esaltati dal gran numero di filmati interamente ingame.

I nuovi adepti della serie Risen sono inoltre stati trattati con un occhio di riguardo: durante la prima ora di gioco è molto difficile morire involontariamente.
L’avventura avrà inizio nella città di Caldera. Un personaggio non farà addirittura uscire l’eroe da una taverna senza che questi abbia un’arma equipaggiata.
Nelle prime 2-3 ore di gioco sono state inserite diverse semplificazioni per aiutare a prendere confidenza con il titolo. Dopo tuttavia le cose cambieranno. Avremo una situazione nettamente opposta a Risen: pochi incarichi nelle prime battute di gioco per poi aumentare via via che si prosegue nella trama per quantità e intensità.

Queste presentazione, estremamente esauriente, ha però un grande assente: la magia. Sia Brolly che Oberlerchner glissano velocemente a questo tipo di domande spiegando che se ne parlerà solo nei prossimi mesi nei dettagli.
L’unica cosa che intendono rivelare è che si tratta di un tipo di magia più indiretta e utile a manipolare mondo di gioco e persone.

D’altra parte Risen 2 è sembrato un RPG pienamente incarnante lo stile Piranha Bytes. Ambienti, atmosfere e combattimento sembrano rispettare la gloriosa tradizione della software house e la quantità di contenuti, oltre ad un’originalità ritrovata, fanno ben sperare circa questo Dark Wates.

Non sono stati mostrati nei dettagli sviluppo del personaggio, combat system e appunto la magia ma potremo raccontarvi qualcosa noi tra un paio di giorni nel resoconto sull’hands on della demo di Risen 2: Dark Waters. Passate da queste parti mercoledì 26 ottobre verso le ore 15:00.

 

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2018-01-28T20:22:42+01:00