2. Planescape: Torment (Black Isle Studios, 1999)
L’RPG che è sempre in cima a qualsiasi lista. Con più di 75000 linee di testo ed una delle ambientazioni più curiose di Dungeons & Dragons, quella di Planescape, Torment si discosta notevolmente dagli altri RPG da cui prende in prestito motore e ruleset. Il combattimento è secondario e quasi tutte le quest possono essere risolte con il dialogo piuttosto che con la violenza. Il personaggio principale, addirittura, non può morire, e deve scoprirne il motivo.
f5f9: definirlo “videogioco” è quanto di più riduttivo. Si tratta invece di un’ esperienza psicoanalitica e filosofica che ci pone davanti agli interrogativi fondamentali: chi siamo? Cosa significano la vita e la morte? “Cosa può cambiare la natura di un uomo?”
Incredibilmente, alla fine troveremo le risposte, ma diverse per ognuno di noi.
bruco: il nostro eroe si presenta come qualcuno perseguitato da una perenne domanda: chi sono? Altre domande, possibilmente anche più difficili e complesse di questa, ci verrano poste in seguito. Il viaggio che dovremo compiere consisterà proprio nel cercare le risposte a ciascuno di questi interrogativi: ma più che nei pixel dello schermo dovremo cercare le risposte dentro a noi stessi.
In alternativa: Neverwinter Nights 2: Mask of the Betrayer (Obsidian Entertainment, 2007)
Commenta
You must be logged in to post a comment.