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Base dei Collettori 2016-11-27T11:24:51+01:00

La base dei Collettori è il luogo dove la maggior parte di essi vivono e nascono tramite clonazione.
La stazione spaziale misura diversi chiilometri di lunghezza (quasi quanto la

Cittadella), e il suo scopo primario (oltre alla produzione di
Collettori) è quello di fare da cantiere ai lavori di costruzione del Razziatore umano.
Non è mai stata raggiunta da nessuno se non dal Comandante Shepard; l’imponente costruzione è infatti situata in una piccola zona sicura al centro del nucleo galattico.
L’unico modo per raggiungerla è tramite il portale di Omega 4 il quale, non essendo stato mappato, può far deviare fa deviare di migliaio di chilometri le navi che l’attraversano lanciandole al di fuori della zona sicura.

I pochi vascelli che riescono a superare indenni il  portale vengono prontamente distrutti dalle difese automatiche della base, oltre che dai raggi particellari sparati dagli incrociatori posti a guardia dell’installazione.
Ne è testimonianza il grande cimitero navale che vi orbita intorno.

Gli interni della base ricordano molto quelli di altre costruzioni dei Collettori, ovvero un luogo cavernoso formato da materiali organici e sintetici con una struttura a celle simile a quella di un alveare.

Mass Effect 2

La base venne distrutta (o semplicemente sottoposta a radiazioni che ne uccisero gli abitanti lasciando la struttura intatta, a seconda delle scelte del giocatore) nel 2185 CE dal Comandante Shepard, che attraversò il portale di Omega 4 con lo scopo di fermare i Collettori.

Mass Effect: Invasion

I suoi resti vennero recuperati da

Cerberus, che ne usò alcune tecnologie superstiti per potenziare il loro quartier generale nella nebulosa Horsehead e creare gli
Adjuntants, mostri con cui nel 2186 si impadronirono di
Videogiocatore dalla tenera età di 5 anni, golgoth ha creato RPG Italia mentre studiava medicina. Finiti i tempi da studente continua ancora a seguire con passione la propria creatura, divertendosi, da buon nostalgico dei tempi che furono, a rigiocare periodicamente vecchie glorie del passato quali Monkey Island o Magic Carpet, senza disdegnare i titoli più recenti (soprattutto RPG, ovviamente).